Sommario
La coxartrosi รจ una patologia infiammatoria cronica che coinvolge lโarticolazione dellโanca e comporta una progressiva usura della cartilagine articolare. Tra i sintomi ci sono dolore, sensazione di rigiditร e difficoltร al movimento.
Nel tempo, infatti, lโanca va incontro a una progressiva usura e degenerazione della sua componente cartilaginea (artrosi). Tra le cause scatenanti ci sono invecchiamento, traumi, fratture e aspetti genetici che possono influire sulla morfologia dellโarticolazione e creare un fattore di predisposizione.
Esiste anche, seppur rara, la condizione di coxartrosi idiopatica, senza apparenti cause correlate.
Il danno poi puรฒ colpire una sola articolazione o entrambe, in questo caso si parta di coxartrosi bilaterale, in base alle cause che scatenano il processo.
In base alla gravitร della sintomatologia, lโartrosi dellโanca viene classificata in tre stadi, dal meno invalidante al piรน grave in termini di dolore e grado di degenerazione dellโarticolazione.
Sulla base di questa classificazione avviene anche la scelta del trattamento. Solitamente si procede con una terapia conservativa, associata a una combinazione di farmaci per il controllo del dolore e della degenerazione cartilaginea. Successivamente si attiva un percorso terapeutico riabilitativo per il rinforzo e mantenimento muscolare.
Invece, nei casi piรน severi, si puรฒ decidere per un intervento chirurgico con una protesi dell’anca.
Cos’รจ la coxartrosi: anatomia dell’anca e caratteristiche
Lโarticolazione dellโanca รจ costituita da due componenti, la testa del femore e lโacetabolo.
Queste due parti ossee formano un particolare tipo di articolazione chiamato enartrosi. E’ costituito da una porzione sferica convessa (la testa del femore) e da una sfera concava che la accoglie (lโacetabolo). Questo serve per garantire l’ampiezza dei movimenti.
La presenza della cartilagine articolare permette lo scivolamento, la protezione e lโassorbimento dei traumi a carico della struttura ossea dellโanca.
Ma nel tempo, questa cartilagine va incontro a un fisiologico invecchiamento. Inoltre, spesso viene sottoposta a microtraumi ripetuti che ne possono accelerare la degenerazione che sta alla base del processo di artrosi.
Inizialmente, ad essere colpita รจ solo la parte cartilaginea. Ma con il tempo questa degenerazione coinvolge anche le altre strutture vicine coinvolgendo ossa e tessuti molli adiacenti.
Quindi, lโassottigliamento della cartilagine provoca uno sfregamento doloroso tra le parti ossee che a sua volta scatena un processo di rimodellamento osseo e di infiammazione.
Il dolore e la limitazione della mobilitร che ne consegue sono il tentativo da parte del corpo di ridurre il progressivo danneggiamento dellโarticolazione.
Artrosi primitiva, secondaria e idiopatica
Si parla di artrosi primitiva quando si sviluppa in un soggetto dopo i 50 anni, senza precedenti patologie dell’anca e senza fattori predisponenti apparenti. E’ un fenomeno definito idiopatico (senza specifiche cause scatenanti).
Le cause sono generalmente da ricercare in problemi metabolici o processi infiammatori non completamente noti.
Invece, lโartrosi secondaria puรฒ colpire soggetti di tutte le etร , generalmente prima della quarta decade. Si possono presentare uno o piรน fattori predisponenti, come:
- Traumi che hanno danneggiato la cartilagine o lโosso.
- Difetti congeniti.
- Deformitร dellโarticolazione.
- Patologie reumatiche, ecc.
Spesso, sono soggetti in cui la degenerazione รจ giร iniziata in etร giovanile o infantile fino a diventare precocemente sintomatica.
Infine, piรน raramente si incontrano casi di artrosi idiopatica in quanto la diagnosi precoce rende possibile intercettare delle condizioni che fino a poco tempo prima restavano ignorate o sottostimate.
Scopri il nostro approfondimento sull’artrosi.
Cause della coxartrosi e soggetti a rischio
La coxartrosi nasce da un anomalo sfregamento tra le parti ossee che compongono lโarticolazione dellโanca, ovvero la testa del femore e il suo acetabolo.
La cartilagine che si interpone tra queste due strutture ha il compito di ridurre lo sfregamento e assorbire i traumi che lโarticolazione puรฒ subire.
Ma il fisiologico invecchiamento della cartilagine e il suo danneggiamento dovuto ad attivitร motoria, traumi e eventuali alterazioni metaboliche o infiammatorie, causano lโassottigliamento di questo strato che quindi risulta meno efficace nel suo ruolo di protezione.
Pertanto, lo spazio articolare tra le due componenti ossee si riduce generando dolore. Provoca anche un “rimodellamento” osseo (cioรจ un adattamento strutturale dell’osso alle sollecitazioni esterne) attraverso la produzione di osteofiti (escrescenze ossee), speroni ossei, che diminuiscono ulteriormente lo spazio articolare riducendo la possibilitร di movimento e aumentando il dolore.
Le condizioni che predispongono a questa malattia sono, come abbiamo visto, l’etร avanzata, traumi o fratture, infezioni articolari, patologie congenite dell’anca od osteonecrosi (progressiva morte del tessuto osseo).
Tra le altre cause scatenanti ci sono:
Displasia acetabolare
Quella piรน diffusa รจ la displasia acetabolare. E’ una condizione per cui lโacetabolo รจ poco profondo o ha una specifica conformazione (retroversa).
In questi casi, la superficie di contatto della testa del femore รจ ridotta. Quindi, aumenta la pressione e di conseguenza il carico sullโarticolazione che va incontro a una precoce degenerazione.
La condizione di conflitto femoro-acetabolare รจ ormai quasi sempre scoperta in etร neonatale per cui raramente รจ diagnosticata in etร adulta.
Tuttavia, nei casi non trattati precocemente puรฒ provocare delle alterazioni strutturali allโarto interessato. Inoltre, puรฒ favorire la lussazione dell’anca e alterazioni posturali che nel tempo possono predisporre alla coxartrosi.
Alterazioni posturali
Le alterazioni posturali possono creare dei carichi non correttamente distribuiti sullโarticolazione. E’ il caso, ad esempio, della scoliosi o della dismetria degli arti, in cui lโarto piรน lungo viene sottoposto a carichi maggiori e tende ad essere colpito piรน frequentemente da artrosi.
Tutte le alterazioni di tipo metabolico e reumatico sono fattori predisponenti allโinsorgenza di questa patologia. Infatti, possono creare delle alterazioni a livello della cartilagine che in questo modo accumula danno e usura.
Alcuni esempi possono essere lโartrite reumatoide, ostreomieliti, diabete, il morbo di Cushing, la malattia di Paget, ecc.
Carico di lavoro sullโanca
Alcuni tipi di sport possono provocare una precoce degenerazione articolare a causa del carico di lavoro sullโarticolazione, cosรฌ come la condizione di sovrappeso e obesitร che provocano uno stress delle strutture.
La prevalenza nella popolazione femminile va messa in relazione con la predisposizione allโosteoporosi e alle alterazioni ormonali post menopausa e alla prevalenza di patologie reumatiche.
Sintomi della coxartrosi
La persona affetta da coxartrosi avrร quindi dolore nel camminare, fare le scale e molte altre attivitร di vita quotidiana. Le attivitร possono arrivare ad essere del tutto compromesse a causa della patologia causando una perdita di autonomia.
Per questo motivo, una diagnosi precoce รจ fondamentale per impostare una terapia conservativa.
Il dolore andrร quindi opportunamente valutato per differenziarlo da eventuali patologie muscolari o della colonna.
Quindi, sarร opportuno rivolgersi al proprio medico. Dopo una accurata valutazione, saprร determinare la necessitร di esami diagnostici ed eventuali visite specialistiche ortopediche o fisiatriche per arrivare a determinare lโorigine del sintomo.
Come riconoscere la patologia
Non deve essere confusa con tutte quelle problematiche della colonna vertebrale che possono dare sintomi simili. Come ad esempio, ernie o protusioni a carico della zona lombare.
Infatti, sono tutte patologie che coinvolgono in particolare il nervo sciatico e femorale e possono dare sintomi dolorosi sovrapponibili per alcuni aspetti alla coxalgia (dolore all’anca).
Inoltre, vanno escluse anche problematiche di tipo muscolare come la sindrome del piriforme o le borsiti del muscolo ileo-psoas che, coinvolgendo lโarticolazione stessa, simulano per alcuni versi i sintomi descritti.
Coxartrosi: sintomi iniziali
Negli stadi iniziali il dolore si manifesta solo durante il carico dellโarticolazione. Per cui si avverte allโinizio dei movimenti, dopo un periodo di riposo, per esempio al mattino o alzandosi da una sedia, e si trova sollievo con il riposo.
Questo sintomo puรฒ esordire in maniera subdola poichรฉ di solito รจ associato a un uso intenso dellโarticolazione. Per questo motivo puรฒ essere sottostimato come dolore da affaticamento muscolare. Ma con la progressione della degenerazione articolare, il dolore diventa piรน costante. E’ spesso presente anche a riposo, e in particolare di notte, a causa del processo infiammatorio associato.
Al dolore si associa anche una sensazione di rigiditร dellโarticolazione, in particolare la mattina o dopo un periodo di inattivitร , anche di breve durata.
Mentre la limitazione funzionale, ovvero la riduzione di mobilitร , ha un esordio piรน progressivo e spesso associato a stadi piรน avanzati di malattia.
Stadi di gravitร
Lโartrosi allโanca viene divisa in tre stadi, in cui i sintomi progressivamente diventano ingravescenti:
- Primo stadio. Il soggetto manifesta dolori sporadici, localizzati sulla zona dellโarticolazione, specie allโinizio del movimento e spesso associati ad attivitร fisica moderata/intensa. La rigiditร รจ quasi sempre assente cosรฌ come la difficoltร nei movimenti.
- Secondo stadio. Il dolore diventa piรน intenso e non รจ piรน circoscritto alla zona dellโanca; comincia a riguardare le zone limitrofe e tipicamente coinvolge lโinguine e la zona anteriore della coscia. ร associato a movimenti di bassa intensitร e talvolta รจ presente anche a riposo. Per i primi minuti di attivitร , lโarto risulta rigido e le attivitร quotidiane, come salire e scendere le scale, vestirsi e lavarsi, possono essere compromesse a causa del dolore.
- Il terzo stadio. I sintomi sono ormai cronici e invalidanti per la persona. La sensazione dolorosa รจ sempre presente e riguarda la zona dellโanca, spesso anche tumefatta, ma anche quelle limitrofe. Coinvolge quindi inguine, zona glutea e lombare. La rigiditร รจ marcata e i movimenti sono fortemente compromessi, tanto da invalidare le attivitร quotidiane.
Coxartrosi o artrosi dell’anca: diagnosi ed esami strumentali
Una diagnosi precoce influisce tantissimo sulle possibilitร terapeutiche. Quindi, in presenza di dolori sospetti, il consiglio รจ di rivolgersi al medico per una valutazione clinica e anamnestica. Il medico saprร indirizzare verso eventuali esami strumentali di approfondimento o visite specialistiche.
Lโesame obiettivo nel caso di sospetta artrosi di anca servirร per valutare la compromissione dellโarticolazione nei movimenti attivi e passivi, la presenza di scrosci o crepitii articolari, il dolore locale e la presenza di tumefazione della zona.
Il medico osserverร anche lโatteggiamento posturale dellโarto interessato che, nel caso di artrosi, si presenta in una condizione di โaccorciamentoโ, con arto addotto e ruotato esternamente, con una difficoltร alla rotazione interna.
Talvolta รจ presente una zoppia durante la camminata dovuta a una deformitร in flessione dellโarto.
Lโesame clinico dovrร escludere la presenza di problematiche a carico dellโarticolazione del ginocchio o della colonna vertebrale. Lโanamnesi, invece, indagando la storia clinica del soggetto, sarร utile per individuare patologie pregresse o predisposizioni genetiche per la patologia di anca.
Per quanto riguarda gli esami diagnostici, quello radiografico spesso รจ sufficiente per inquadrare lo stato di artrosi dellโarticolazione e anche per valutare la presenza di alterazioni strutturali che possono provocare lโinsorgenza della patologia, come la displasia, ecc.
Radiografia dellโanca
Con la radiografia, si puรฒ valutare lโalterazione del profilo scheletrico, in particolare:
- Diminuzione dello spazio articolare, dovuto alla riduzione della cartilagine.
- Presenza di sclerosi del tessuto osseo. Lโaumento di pressione in quella zona provoca una crescita della densitร dellโosso, risultando perรฒ meno funzionale.
- Formazione di geodi (cavitร dovute alla perdita di tessuto osseo) e osteofiti (speroni ossei che aumentano la rigiditร e il dolore locale).
Se il quadro radiografico non risulterร sufficiente per una diagnosi, potrebbe essere necessario eseguire altre indagini cliniche, come ad esempio una risonanza magnetica. Questo esame, infatti, puรฒ aiutare ad escludere la condizione di necrosi della testa del femore che spesso agli stadi iniziali non รจ visibile con un radiografia.
Un’ecografia articolare puรฒ essere utile quando il sospetto ricade su una patologia dei tessuti molli, come per esempio la borsite trocanterica.
Artroscopia diagnostica
Infine, una metodica mini-invasiva puรฒ essere quella dellโartroscopia diagnostica. Questo esame ha lo scopo di valutare lโarticolazione dal suo interno, nel caso in cui le informazioni raccolte attraverso le altre indagini non siano esaustive. Questo approccio permette in alcuni casi anche di eseguire dei piccoli interventi.
Tali informazioni, associate alla storia clinica del soggetto, permetteranno una classificazione della degenerazione e la scelta dellโapproccio terapeutico piรน efficace e adeguato.
Normalmente negli stadi iniziali la terapia รจ conservativa con sedute di fisioterapia, uso di farmaci per il controllo del dolore e terapia infiltrativa per posticipare quanto piรน possibile la terapia chirurgica.
Quando si intercettano possibili cause di artrosi secondaria, come ad esempio le displasie o le alterazioni posturali secondarie o scoliosi, lโobiettivo primario รจ quello di ridurre il piรน possibile il danno articolare per prevenire un danneggiamento piรน grave o comunque ritardarlo nel tempo.
Coxartrosi: cure, terapie e rimedi
Intercettare una predisposizione alla coxartrosi e gestire le sue conseguenze sulla postura e sullo stress da carico dellโarticolazione dellโanca, costituiscono i principali fattori di prevenzione di quadri di artrosi grave e invalidante.
Tuttavia, una volta che il danno cartilagineo รจ iniziato, tutti gli interventi medici e farmacologici sono solo volti a rallentare la progressione della degenerazione e a migliorare la gestione della sintomatologia in modo che questa impatti il meno possibile sulla qualitร della vita.
La scelta dellโapproccio terapeutico deve tenere conto dello stadio di artrosi e anche degli obiettivi e delle esigenze della persona che ne soffre.
Fisioterapia
La fisioterapia e la terapia comportamentale sono utili in tutti gli stadi di malattia.
Lโobiettivo รจ allungare le strutture muscolari attraverso lo stretching e rinforzarle, cercando di mantenere o ripristinare la miglior mobilitร possibile per quella articolazione.
Inoltre, a seconda dello stadio di gravitร potrebbe essere utile eseguire un paio di sedute settimanali, nel caso della forma lieve, fino a sedute quotidiane, nella forma grave e in fase acuta, per poi progressivamente ridurre in base allโevoluzione della sintomatologia.
Stimolazione Elettrica Nervosa Transcutanea (TENS)
Si tratta di una tecnica da associare alla fisioterapia, utile per alleviare il dolore acuto o cronico.
Consiste nell’applicazione sulla cute di lievi impulsi elettrici che, attivando specifiche fibre nervose, riducono la percezione del dolore, cosรฌ come nel caso dei campi magnetici che applicati nella zona artrosica dovrebbero favorire la riparazione dellโosso e della cartilagine.
Entrambe le metodiche possono essere supportive al resto della terapia, riabilitativa ed eventualmente farmacologica, ma non sostitutive.
Farmaci per curare il dolore da coxartrosi
Per quando riguarda la terapia farmacologica questa si pone come obiettivo principale il controllo del dolore.
Normalmente sono utilizzati farmaci per via orale, come per esempio il paracetamolo, il quale ha meno effetti collaterali sullโapparato gastrico.
Ma possono essere utilizzati anche farmaci appartenenti alla categoria dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) con un’azione analgesica e antinfiammatoria.
Nel caso in cui non si riesca a controllare il dolore, potrebbero essere indicati anche farmaci analgesici oppioidi che, tuttavia, costituiscono lโultima scelta terapeutica.
Negli ultimi anni, la terapia farmacologica ha incluso una categoria di farmaci definiti condroprotettori orali. Sono integratori per la cartilagine che hanno lo scopo di contrastare il danneggiamento articolare, avvalendosi di molecole naturalmente presenti nellโarticolazione umana.
Tuttavia, non esistono evidenze scientifiche in merito alla loro efficacia, anche se in alcuni casi hanno dimostrato di ridurre lโinfiammazione. Attualmente, quindi, non costituiscono ancora un trattamento di prima scelta e, nel caso, si associano ai farmaci.
La terapia con corticosteroidi ha effetti antinfiammatori e puรฒ avvenire sia per via orale che intra articolare, attraverso delle infiltrazioni. Visti gli effetti collaterali della terapia orale, รจ presa in considerazione solo quando paracetamolo e FANS si dimostrano inefficaci.
Lโutilizzo del cortisone per via infiltrativa, invece, si รจ rivelato molto efficace nella gestione dellโinfiammazione articolare. Infatti, riduce e migliora la sintomatologia per un periodo prolungato, anche grazie allโutilizzo di formulazioni a lento rilascio.
Normalmente sono indicate non piรน di tre infiltrazioni lโanno nella stessa zona del corpo.
Acido ialuronico
Anche lโacido ialuronico viene usato per le infiltrazioni.
Questa sostanza รจ prodotta fisiologicamente nelle articolazioni. Tuttavia i suoi livelli possono ridursi nel caso di artrosi, per cui viene meno il suo ruolo analgesico, protettivo e di nutrimento dellโarticolazione.
Per questo motivo, inserire l’acido ialuronico allโinterno dellโarticolazione attraverso le infiltrazioni si รจ dimostrata una pratica utile per ridurre il dolore e migliorare la funzione dellโarticolazione stessa.
Infatti, sembrerebbe che l’acido ialuronico ripristini in parte le proprietร dellโarticolazione ma รจ anche utile a stimolare la produzione di acido ialuronico da parte dellโarticolazione stessa.
Lโutilizzo nellโarticolazione dellโanca รจ ancora dibattuto e sembra avere unโefficacia nel breve periodo ma non avere ripercussioni sulla prognosi nel tempo.
Plasma
Di piรน recente applicazione รจ la terapia PRP, Platelet-Rich Plasma o plasma arricchito in piastrine. ร un prodotto di derivazione ematica che รจ allo studio da diversi anni in molti campi della medicina.
Nel caso di artrosi, il suo impiego รจ giustificato perchรฉ le piastrine rilasciano numerose sostanze, tra cui i fattori di crescita, che sono in grado di influire sulla cartilagine e sulle articolazioni, promuovendone anche una rigenerazione che rallenta il danneggiamento.
In questo modo si ottengono degli effetti positivi sulla gestione del dolore e un miglioramento della mobilitร articolare, per un tempo che puรฒ durare tra i sei e i dodici mesi.
Normalmente il ciclo proposto รจ di tre infiltrazioni intrarticolari a distanza di 30 giorni.
Cellule staminali
Unโaltra frontiera terapeutica รจ quella delle cellule staminali prelevate dal tessuto adiposo e impiegate per rigenerare la cartilagine allโinterno di unโarticolazione danneggiata.
Tuttavia, questa metodica non รจ ancora adeguatamente supportata da studi clinici che ne giustifichino lโutilizzo, ma la sua efficacia รจ in fase valutativa.
Coxartrosi: intervento chirurgico
Nellโultimo stadio di artrosi, quando la gestione del dolore non รจ piรน possibile e quando il grado di invaliditร del soggetto ostacola la sua vita quotidiana, dovrร essere valutata lโopzione chirurgica.
Lโintervento consiste nella sostituzione delle parti articolari danneggiate con una protesi.
Si parla di artroprotesi totale convenzionale quando vengono asportati lโacetabolo e la parte articolare del femore (testa e collo) e sostituiti con materiale protesico. I materiali di piรน recente impiego consentono una durata dellโimpianto che va dai 15 ai 18 anni. La maggior parte delle persone viene operata seguendo questa metodica.
Invece, la tecnica dellโartroprotesi di superficie dellโanca รจ riservata ai casi in cui ci sia una buona qualitร dellโosso, quindi in assenza di osteoporosi e deformitร ossee.
In questo caso, non viene sacrificata la testa del femore, mentre la cavitร acetabolare posizionata รจ di dimensioni maggiori rispetto a quella della protesi totale, per garantire il movimento. Nel tempo, tuttavia, questo tipo di protesi puรฒ essere sostituita da un intervento di artroprotesi totale.
In entrambi i casi, dopo lโintervento ci si dovrร sottoporre a un trattamento riabilitativo. Dopo 3 o 4 giorni si potrร riprendere la deambulazione con le stampelle.
La precoce mobilizzazione assistita รจ utile a raggiungere il recupero della funzione articolare. E’ importante anche indicare al soggetto le attitudini comportamentali da seguire per prevenire le lussazioni dellโarticolazione durante la ripresa delle attivitร quotidiane.
Attivitร sportive
Sono consigliati esercizi aerobici quotidiani come la camminata o lโuso della cyclette.
Invece, gli sport in acqua sono indicati nei soggetti che presentano stadi avanzati della malattia e perciรฒ impossibilitati alle attivitร che sfruttano il peso corporeo.
Prevenzione e convivenza con la coxartrosi
La prevenzione รจ di fondamentale importanza. Consente di intercettare precocemente tutte quelle condizioni che possono provocare una degenerazione della articolazione e intervenire il prima possibile per ridurre il danno articolare dovuto ad alterazioni morfologiche ereditate.
In presenza di patologie metaboliche, cercare di mantenere un buon compenso ormonale รจ un fattore che influenza positivamente la progressione dellโartrosi dell’anca.
Invece, per quanto riguarda i fattori ambientali, questi riguardano principalmente il carico a cui รจ sottoposta lโarticolazione. Per cui รจ importante prevenire eccessivi e usuranti carichi derivanti da attivitร sportive, sovrappeso o obesitร .
Infatti, la riduzione del peso corporeo รจ in grado non solo di prevenire lโinsorgenza ma anche di avere un effetto prognostico positivo nei casi di malattia evidente.
Nei casi di predisposizione nota o di patologia in atto, alcune abitudini di vita quotidiana possono aiutare a prevenire la degenerazione articolare o rallentarla.
Attivitร motoria
Praticare una attivitร motoria leggera e piccoli esercizi quotidiani stimola la produzione di liquido sinoviale allโinterno dellโarticolazione. Quindi fare attivitร fisica, anche leggera, ha un effetto positivo sulla sensazione di rigiditร e sul dolore.
Inoltre, in questo modo si previene la perdita del tono muscolare, che causerebbe un peggioramento della sintomatologia.
Per mantenere una buona mobilitร dellโarticolazione sono indicate sia la cyclette che la camminata. La cyclette riduce lo stress sullโarto inferiore e puรฒ essere indicata anche in stadi di malattia giร avanzata.
Durante la camminata puรฒ essere utile un sostegno come il bastone che, per essere della misura corretta, deve arrivare allโaltezza del gran trocantere, la sporgenza ossea che si percepisce sul fianco subito al di sotto del bacino.
Esiste anche la possibilitร di usare un plantare nelle scarpe per alleggerire il carico sullโarto, il cui posizionamento andrร perรฒ valutato con un podologo.
Eventualmente una serie di esercizi mirati potrร essere concordata con un fisioterapista che valuterร il programma piรน indicato per ogni singola situazione.
Lโattivitร fisica, quindi, anche se moderata, รจ importante per la salute in generale e per prevenire il dolore allโanca.
In particolare, รจ utile rinforzare i muscoli delle cosce poichรฉ consentono una maggiore stabilitร quando si cammina. Anche lo stretching รจ importante per allungare correttamente questa zona del corpo, anche perchรฉ lโanca include due gruppi muscolari principali, il muscolo iliaco e la zona dei glutei.
Eseguire esercizi di stretching e mantenere lโelasticitร muscolare รจ fondamentale per prevenire dolori e infortuni.
Consigli pratici
Per facilitare alcuni aspetti della vita quotidiana ci si puรฒ dotare di ausili, per esempio per infilare le calze o le scarpe. Oppure in presenza di dolori allโanca, la posizione consigliata per dormire รจ quella sul fianco, appoggiandosi su quello opposto a quello dolente. E’ sicuramente utile usare un cuscino interposto tra le ginocchia per ridurre la tensione a livello della muscolatura posteriore del bacino.
Ma si possono anche seguire alcuni semplici consigli che aiutano a ridurre e a prevenire il dolore. Vediamo quali.
Sana alimentazione
Unโalimentazione corretta dal punto di vista nutrizionale รจ molto importante per la salute delle ossa e delle articolazioni. Consumare cibi ricchi di sali minerali come ferro, fosforo e calcio รจ certamente utile per le articolazioni.
Anche assumere nella dieta vitamine come la A, C e D ha un effetto benefico, poichรฉ aiutano a sintetizzare il collagene (la principale proteina del tessuto connettivo), fissano il calcio nelle ossa e hanno unโazione antinfiammatoria.
Quindi, tenere sotto controllo il peso per non gravare sulle ossa e sulle articolazioni e seguire una dieta equilibrata sono attivitร fondamentali per attenuare e prevenire il dolore all’anca.
Integratori
Un integratore a base di magnesio puรฒ essere utile poichรฉ รจ un minerale fondamentale per lโattivitร muscolare, per favorire le funzioni del sistema nervoso e per migliorare il metabolismo. Quindi sostiene il muscolo e il suo funzionamento.
Ma anche gli integratori vitaminici contenenti solfato di glucosamina sono ottimi alleati per prevenire il dolore allโanca. Si tratta di una sostanza presente nelle cartilagini ed รจ un precursore dei glicosaminoglicani, il mattone che forma il tessuto cartilagineo. ร sempre bene tuttavia sentire il parere del proprio medico, soprattutto se si stanno assumendo farmaci.
Scelta delle scarpe
Il dolore allโanca puรฒ essere causato o puรฒ determinare una disfunzione degli arti inferiori, soprattutto del piede. Un piede, ad esempio, che cade verso lโinterno puรฒ causare un malfunzionamento anche dellโarticolazione dellโanca. In questo caso รจ bene evitare scarpe con il tacco alto o che presentano una differenza tra tallone e avampiede troppo elevata. ร meglio quindi usare scarpe che possano sostenere il piede.