Sommario
La coxalgia è il termine utilizzato per definire il dolore all’articolazione dell’anca. Le cause possono essere numerose ma la più frequente è l’artrosi all’anca.
Il dolore all’anca può essere invalidante e la sua gestione varia in base alle cause e alla gravità dei sintomi. L’anca è un’articolazione molto importante per il nostro corpo perché si fa carico di tutto il peso della parte superiore e la sua conformazione sferica le permette ampi gradi di movimento.
Coxalgia e dolore all’anca: significato e tipologie
La coxa non è altro che l’anca, un termine utilizzato prevalentemente in medicina e tra i professionisti sanitari. Coxalgia significa quindi “dolore all’anca”.
L’anca è un’articolazione composta dall’osso iliaco e il femore. Insieme alle parti ossee troviamo anche:
- Cartilagine
- Legamenti molto forti
- Muscoli come il gluteo e quadricipite
- Tendini
- Vasi sanguigni
- Nervi.
Il dolore all’anca può quindi essere causato da diversi fattori. Tra i più comuni troviamo la coxartrosi (artrosi dell’anca), trocanterite (infiammazione di una parte del femore) e frattura del femore.
Riconoscere quindi la coxalgia è relativamente semplice perché si presenta con dei segni e sintomi chiari. Saranno poi un’accurata anamnesi e gli opportuni esami strumentali a condurre alla diagnosi definitiva.
Raffreddore dell’anca
La coxalgia benigna è una definizione spesso associata alla sinovite transitoria dell’anca, chiamata anche “raffreddore dell’anca”.
In poche parole è un’infiammazione dell’articolazione dell’anca che tipicamente viene preceduta da un raffreddore.
L’esordio è acuto, il dolore vivo e pungente, la zoppia è il segno clinico tipico. Colpisce i bambini tra i tre e i dieci anni e viene diagnosticata a seguito di un esame clinico e strumentale del paziente.
Ma la prognosi è benigna e si rivolve totalmente nell’arco di 2-3 settimane dopo un primo periodo di riposo assoluto.
Sintomi della coxalgia: quando il dolore all’anca è patologico
Il tipo di dolore può variare in base alle cause scatenanti, così come sede e intensità del dolore.
Possiamo trovarci di fronte a un dolore all’anca intenso e ben delimitato (ad esempio causa frattura del femore) oppure a un dolore più diffuso in zona inguinale, sordo e con intensità variabile durante la giornata (ad esempio coxartrosi).
La zona interessata può essere dall’inguine alla colonna lombare, fino a irradiarsi al ginocchio.
Il dolore all’anca è spesso associato ad altri segni e sintomi:
- Rigidità diffusa dell’anca che spesso è associata a dolore e si presenta principalmente dopo qualche ora di inattività o al mattino.
- Riduzione di alcuni movimenti e/o dolore nel compierli.
- Crepitii articolari e sensazione di indolenzimento dell’articolazione.
Il dolore si può estendere fino alla schiena e può essere associato a una sensazione di instabilità.
Infine, il segno tipico del dolore acuto all’anca è la zoppia.
È inoltre possibile che la coxalgia sia sintomatica anche di notte, con dolore localizzato nella zona. Questo caso è più comune negli stadi avanzati.
Essendo un problema dalle numerose potenziali cause è importante non sottovalutarne i segni e sintomi, soprattutto se questi sono acuti e tendono a non migliorare dopo alcuni giorni dall’insorgenza, nonostante l’utilizzo di antinfiammatori e riposo.
Dolore all’anca: possibili cause e fattori di rischio
Il dolore all’anca può essere scatenato fattori genetici, traumatici, degenerativi e posturali.
Le categorie più a rischio sono anziani, obesi, sportivi e in alcuni casi bambini, anche se può colpire persone di ogni età e genere.
Spesso la causa scatenante è una patologia.
Nel caso dei bambini, è possibile che il neonato nasca con una displasia congenita dell’anca. Parliamo di una deformità dell’articolazione che comporta spesso una lussazione della testa del femore e elevata instabilità dell’articolazione.
La diagnosi immediata è quindi fondamentale per trattare il bambino e risolvere il problema. Diversamente l’instabilità in età adulta richiederà interventi più invasivi.
Il dolore all’anca non è una patologia ma è un sintomo. Sono quindi presenti delle condizioni patologiche che ne causano l’insorgenza.
Bambini e adulti
Tra le più comuni negli adulti troviamo:
- Coxatrosi
- Artrite
- Frattura del collo del femore
- Frattura dell’acetabolo
- Conflitto femoro acetabolare
- Necrosi del femore
- Patologie pediatriche come displasia congenita dell’anca.
Mentre nei bambini:
- Sinovite transitoria dell’anca
- Displasia congenita di anca
- Coxa vara
- Morbo di Perthes.
Coxalgia e artrosi
L’artrosi all’anca è la patologia più comune che scatena la coxalgia. Parliamo di un processo degenerativo che interessa l’articolazione dell’anca, in particolare la cartilagine.
Il sintomo principale dell’artrosi all’anca è la coxalgia, alla quale si possono sommare:
- Mal di schiena
- Difficoltà a camminare
- Instabilità.
Nei casi più gravi, i sintomi tendono a peggiorare fino a diventare fortemente debilitanti per le attività quotidiane.
È possibile che si arrivi ad avere, negli stadi avanzati:
- Deformità dell’articolazione
- Impossibilità di movimenti semplici
- Serio peggioramento della qualità della vita.
L’artrosi dell’anca può essere primaria, ovvero non è possibile attribuire la patologia a una causa, ma intervengono fattori genetici. Secondaria quando invece può essere appunto successiva a una patologia pregressa o trauma.
Gli stadi della coxartrosi
Sono 3 gli stadi della coxartrosi.
Il primo stadio è la coxartrosi lieve. Il dolore, localizzato, ha un andamento non lineare con fasi più acute. I movimenti di base sono tutti possibili, il dolore non è mai intenso.
Il secondo stadio o coxartrosi moderata. Sintomatologia più diffusa e intensa. Il dolore è spesso persistente e si estende verso la coscia, interessando l’inguine. Movimenti e attività fisica più difficoltosi.
Terzo stadio o coxartrosi grave. Il dolore è ormai cronico e intenso. Movimenti e qualità della vita sono compromessi pesantemente.
Dolore all’anca: diagnosi
La coxalgia viene diagnosticata in seguito a un’accurata anamnesi, esame clinico, diagnostica per immagini e esami del sangue, quando necessario.
Il medico specialista valuterà il paziente in base alle informazioni raccolte durante l’anamnesi e sui fattori di rischio. In base all’esame clinico e ai test clinici, si procederà con la diagnostica per immagini in modo da valutare la situazione dell’articolazione.
Solitamente si procede in primo luogo con una radiografia, per poi passare a esami più approfonditi qualora il medico lo ritenga necessario.
Risonanza magnetica e TC (TAC) sono gli esami d’elezione per un’indagine approfondita dell’anca. Talvolta può però essere utile procedere anche con una ecografia.
Se si dovesse sospettare una patologia come l’artrite reumatoide sarà necessario procedere con degli esami del sangue.
Cura e terapie della coxalgia
Essendo il dolore all’anca un sintomo e non una patologia, il suo trattamento varia quindi in base alla causa o patologia scatenante.
Nonostante vi siano numerose cause per il dolore all’anca, tendenzialmente il primo approccio è di tipo conservativo, basato prevalentemente su fisioterapia e farmaci. A meno che le cause non siano di tipo infettivo.
Le sedute di fisioterapia sono fondamentali per evitare un peggioramento della sintomatologia e della salute dell’articolazione. Inoltre, aiutano il paziente a gestire meglio le limitazioni funzionali durante le attività quotidiane.
Il movimento rappresenta quindi uno strumento chiave per gestire la maggior parte delle cause del dolore all’anca.
Alla terapia fisioterapica viene solitamente associata quella farmacologica con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
In base alla causa della coxalgia potrebbe essere utile:
- Perdere peso
- Seguire uno stile di vita sano e attivo
- Gestire le fasi acute di dolore con riposo e ghiaccio
- Utilizzare terapie integrative a quelle farmacologiche.
Dolore all’anca: intervento chirurgico
Nel caso in cui le cause della coxalgia si presentino a un livello di gravità severo, potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico. Intervento che viene preso in considerazione anche nel momento in cui le terapie conservative non dovessero soddisfare.
Ci sono delle situazioni in cui l’intervento chirurgico risulta essere l’unica soluzione. Coxartrosi grave e conflitto femoro-acetabolare sono due cause che potrebbero richiedere l’intervento chirurgico. Oltre alle lesioni traumatiche, ad esempio frattura dell’anca.
L’intervento chirurgico all’anca può essere condotto con la tecnica artroscopica o artroplastica. L’operazione in artroscopia è poco invasiva e viene utilizzata quando gli interventi sono destinati a zone specifiche dell’articolazione.
Mentre l’artroplastica è in sostanza la protesi. Intervento chirurgico decisamente più invasivo che prevede di operare a cielo aperto e sostituire la parte lesionata con una protesi.
È quindi sottinteso come la prognosi di un intervento chirurgico all’anca sia altamente variabile. I fattori che influenzano maggiormente il recupero post intervento sono:
- Cause
- Gravità della situazione clinica
- Comorbilità
- Età
- Forma fisica
- Peso.
Salute del paziente e diagnosi precoce sono i due macro fattori su cui si può basare una previsione di recupero dall’intervento chirurgico all’anca.
Fonte
Ti è piaciuto il nostro articolo? Condividilo su Pinterest.