Sommario
Si chiama โnuovo coronavirusโ, o โSars-CoV-2โ . Il nome gli รจ stato attribuito dallโInternational Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV), lโente internazionale che si occupa di classificazione dei virus. ร il nemico contro cui tutto il mondo combatte da dicembre 2019. Da quando, cioรจ, questo nuovo ceppo di coronavirus, la famiglia di virus responsabili di malattie che spaziano dal raffreddore alla SARS (Sindrome Respiratoria Acuta Grave), ha fatto la sua comparsa in Cina, nella cittร di Wuhan.
Da allora, questo virus si รจ diffuso in tutto il mondo. Ha scatenato una pandemia che in pochi mesi ha contagiato oltre 8 milioni di persone e mietuto 2,6 milioni di vittime. (Puoi tenerti aggiornato sulla diffusione del contagio consultando i dati in tempo reale del Center for Systems Science and Engineering (CSSE) della Johns Hopkins University. Clicca per la versione desktop del grafico. Clicca per la versione mobile).
Vaccini e terapie risolutive: a che punto siamo
Contro la Covid-19 (la malattia causata dal SARS-CoV-2), al momento, non esistono terapie risolutive.
Sono, invece, disponibili diversi vaccini approvati dalla autoritร regolatorie e farmaci per controllarne la sintomatologia e prevenire le complicanze gravi.
A causa dei problemi logistici connessi alla distribuzione delle dosi e del rallentamento della produzione industriale dei vaccini, rispetto al programma predisposto, lโestesissima campagna vaccinale attualmente in corso sta richiedendo molti mesi.
La contestuale diffusione delle varianti del virus ha aumentato la contagiositร del virus, ampliandone la capacitร diffusiva.
Questo quadro rende necessaria la proroga delle restrizioni agli spostamenti e alla vita sociale e lโadozione delle misure di protezione individuale e di distanziamento sociale.
Poichรฉ la trasmissione del virus avviene per via respiratoria, attraverso le goccioline di saliva che emettiamo normalmente quando parliamo, tossiamo o starnutiamo, possiamo proteggerci dal contagio mantenendo la distanza interpersonale, usando la mascherina e lavandoci frequentemente le mani con acqua calda e sapone.
Scopri tutto quello che c’รจ da sapere sul Coronavirus, sui suoi sintomi, su come si trasmette e sulle misure di prevenzione piรน efficaci.
Cosa sono le varianti
Un virus รจ un microorganismo dotato di un patrimonio genetico (che puรฒ essere composto di DNA oppure di RNA) racchiuso in un involucro costituito di proteine e definito โcapsideโ.
Quando il virus si duplica deve produrre una copia del suo DNA (o RNA, come nel caso del SARS-CoV-2) da inserire nel microorganismo โfiglioโ. Nellโeseguire la trascrizione puรฒ commettere degli errori, che producono mutazioni nel suo patrimonio genetico. Piรน velocemente si duplica, piรน facilmente (per questioni puramente statistiche) puรฒ sbagliare.
Cosรฌ come avviene per tutte le specie, e in ossequio alla Teoria di Darwin, le mutazioni sono trasmesse alla progenie quando sono vantaggiose.
Nel caso del virus, quando si puรฒ dire che siano vantaggiose? Quando gli permettono di contagiare piรน persone possibili, per esempio. ร quello che accade con le varianti oggi in circolazione, per le quali si stabilisce una sorta di circolo, che possiamo considerare virtuoso o vizioso a seconda che lo osserviamo dal punto di vista del virus o dellโuomo.
Piรน velocemente si duplica, piรน numerose sono le mutazioni cui va incontro, piรน varianti super diffusive รจ in grado di creare, piรน elevata ancora รจ la sua velocitร di replicazione. E cosรฌ via.
Quali varianti sono in circolazione
Nel caso del SARS-CoV-2, le varianti non devono preoccuparci perchรฉ piรน letali, ma perchรฉ piรน diffusive. Lโaumento della contagiositร รจ un elemento molto rischioso per la saturazione delle terapie intensive e per la limitazione dellโaccesso alle cure anche per i pazienti affetti da altre patologie.
Le varianti che in questo momento generano piรน preoccupazione sono quella inglese, la sudafricana e la brasiliana. Vale la pena ricordare che lโattribuzione dellโaggettivo non fa riferimento al luogo di origine della variante, ma al Paese nel quale รจ stata per la prima volta identificata.
Tutte e tre queste versioni mutate del virus sono piรน contagiose rispetto alla versione base.
I vaccini sono efficaci anche sulle varianti?
I primi studi sembrano confermare lโefficacia dei vaccini attualmente approvati contro la variante inglese.
Non sono ancora disponibili dati sullโefficacia nei confronti delle altre varianti attualmente in circolazione.
Nuovo coronavirus, o SARS-CoV-2: cos’รจ
Per praticitร , il nuovo virus responsabile dellโepidemia di COVID-19 viene chiamato semplicemente coronavirus ma in realtร โcoronavirusโ รจ il nome che identifica, piรน globalmente, una vasta famiglia di virus che causano numerose malattie respiratorie, dal comune raffreddore a patologie piรน gravi come la Sindrome Respiratoria Mediorientale (MERS) e la Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS).
Si tratta di virus identificati a metร degli anni โ60, che hanno come bersaglio principale le cellule epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale.
Il SARS-CoV-2 (Sindrome Respiratoria Acuta Grave-COronaVirus-2, precedentemente denominato 2019-nCoV) รจ un nuovo coronavirus (nCoV), ovvero un nuovo ceppo che non era mai stato identificato nellโuomo prima di essere segnalato a Wuhan.
Il nome deriva dal fatto che, secondo gli esperti incaricati di studiare questo nuovo ceppo, questo coronavirus รจ โfratelloโ di quello che ha provocato la SARS (SARS-CoVs).
Il salto di specie
Il SARS-CoV-2 non รจ, in realtร , del tutto nuovo in natura. Si tratta, infatti, di un virus giร noto in campo veterinario.
Come รจ arrivato allโuomo?
La deforestazione ha sottratto territori agli animali e la contestuale urbanizzazione estesa ha portato molti insediamenti umani in zone a ridosso degli habitat animali. Questo ha favorito la contiguitร fra uomo e animali e, nei Paesi poveri, dove le norme igieniche non vengono mediamente rispettate in maniera adeguata, il salto di specie di alcuni virus.
ร stato cosรฌ per le altre patologie da coronavirus. Il virus della SARS รจ arrivato allโuomo passando presumibilmente per un piccolo mammifero come lo zibetto, quello della MERS per il cammello o il dromedario, quello della COVID-19 per il pangolino (ma lโospite intermedio potrebbe essere anche in questo caso lo zibetto).
Dove ha avuto origine la pandemia
Le circostanze della contiguitร si sarebbero realizzate allโinterno dei cosiddetti โwet marketโ, nei quali gli animali selvatici vengono ospitati vivi per essere macellati in loco, al momento dellโacquisto. Lโaggettivo umido รจ legittimato dal fatto che vi scorre il sangue degli animali uccisi.
Al di lร dellโimpressione che questa tradizione suscita, non sono trascurabili le sue ripercussioni in termini di rischio di propagazione di malattie veterinarie.
Attualmente, lโipotesi piรน accreditata per spiegare lโorigine della COVID-19 vede come punto di partenza proprio il wet market di Wuhan.
Covid-19: i sintomi
La malattia da coronavirus ha una manifestazione clinica molto ampia ed articolata, che va dalla completa assenza di sintomi, alla presenza di sintomi lievi, alla dirompenza di una sintomatologia in grado di far precipitare il quadro clinico dei pazienti.
I sintomi piรน comuni
I sintomi piรน comuni sono:
- febbre (superiore ai 37.5ยฐC, ma anche molto alta)
- tosse secca insistente
- difficoltร respiratorie
- stanchezza.
Possono essere presenti anche indolenzimento e dolori muscolari, sintomi da raffreddamento come congestione nasale e naso che cola, cefalea, mal di gola o diarrea (specie nei bambini).
Il periodo di incubazione, cioรจ il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici, varia fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.
In genere, i sintomi sono lievi e iniziano gradualmente, ma possono progredire e diventare piรน seri nell’arco di qualche giorno. Devono mettere in allarme una febbre sempre piรน elevata dopo i primi 5-6 giorni dallโinizio della sintomatologia, una tosse secca insistente e un respiro affannoso.
Nei casi piรน seri, l’infezione da Covid-19 puรฒ causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale, problematiche che possono rendere necessario il ricovero in ospedale, nella peggiore delle ipotesi il ricorso alla terapia intensiva, e possono anche portare alla morte.
Se vuoi approfondire i sintomi del Coronavirus, guarda la videointervista di Melarossa al dottor Luigi Temperilli, specialista in ematologia e pneumologia, che ti suggerisce anche un semplice esercizio da fare a casa per capire se hai l’affanno, una delle spie di un possibile contagio da Covid-19.
Covid-19 e perdita di gusto e olfatto
La malattia da coronavirus รจ anche associata a sintomi come anosmia/iposmia (perdita/diminuzione dell’olfatto) e in alcuni casi ageusia (perdita del gusto) o disgeusia (alterazione del gusto).
I dati provenienti dalla Corea del Sud, dalla Cina e dall’Italia mostrano infatti che in alcuni casi (30-60%) i pazienti con infezione confermata da SARS-CoV-2 hanno sviluppato anosmia/iposmia in assenza di altri sintomi.
Sono in corso studi per comprendere l’origine della perdita di gusto e olfatto e scoprire se possa rappresentare un potenziale segnale di allarme che permette di identificare la malattia anche quando non sono presenti altri sintomi.
L’associazione internazionale Global Consortium for Chemosensory Research ha lanciato, proprio a questo scopo, un progetto a cui partecipano anche la Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste e le istituzioni di 50 Paesi nel mondo: un questionario on line per indagare gli effetti su gusto e olfatto di malattie respiratorie come raffreddore, influenza e Covid-19.
Puoi dare il tuo contributo rispondendo in forma anonima sul sito del Consorzio.
La polmonite da SARS-CoV-2
Nella forma piรน grave, il SARS-CoV-2 puรฒ provocare una polmonite con caratteristiche particolari, ossia di tipo interstiziale e bilaterale.
La polmonite interstiziale รจ una patologia nota anche in epoca pre-COVID, che interessa diffusamente il polmone. ร associata ad un certo rischio per la vita, perchรฉ causa un rigonfiamento (edema) delle pareti che separano gli alveoli polmonari fra loro (setti interalveolari).
Gli alveoli sono le piccole sacche che si riempiono dโaria e che consentono il passaggio dellโossigeno, in essa contenuto, al sangue e quello dellโanidride carbonica, contenuta nel sangue venoso, verso le vie aeree, per lโespulsione. Se i setti che li separano sono piรน spessi, lo spazio a disposizione per lโaria รจ limitato e il paziente va incontro a difficoltร respiratorie. Puรฒ richiedere il ricovero in terapia intensiva e la ventilazione, piรน o meno invasiva.
Altri virus possono causare polmoniti interstiziali, ma non bilaterali e con focolai multipli come nel caso del SARS-CoV-2.
Le complicanze della polmonite
La polmonite comporta uno stato infiammatorio intenso: quando il sistema immunitario riesce a modulare lโinfiammazione, questa rientra e il quadro clinico del paziente migliora.
Quando, al contrario, per ragioni in parte ignote, lโinfiammazione si amplifica, aumenta anche la produzione di liquido che si raccoglie negli alveoli e che rende difficile o impossibile la respirazione. Si tratta della Sindrome da Distress Respiratorio Acuto (ARDS), una delle possibili complicanze della polmonite da SARS-CoV-2.
Solo lโintubazione del paziente, insieme a tutte le altre cure prestate nei dipartimenti di terapia intensiva, puรฒ offrire al paziente una possibilitร di sopravvivenza. In ogni caso, la mortalitร correlata allโARDS รจ molto elevata.
La tempesta citochinica
Questa espressione, diventata di pubblica conoscenza grazie alla narrazione del caso 1 italiano di COVID-19, racconta della dirompenza degli eventi che รจ chiamata a definire.
Ne abbiamo sentito parlare diffusamente quando รจ stato reso pubblico il caso del primo paziente diagnosticato nel nostro Paese, a Codogno.
Giovane, in ottima salute generale, sportivo, Mattia non รจ il classico soggetto intuitivamente associabile a complicanze gravi. Invece, nel suo caso, sono intervenuti fattori che hanno determinato unโevoluzione turbolenta della malattia.
Lโinfiammazione ha il ruolo di combattere le infezioni: fisiologicamente non รจ certo programmata per peggiorare le condizioni della persona colpita. Quando perรฒ la risposta immunitaria รจ esagerata, puรฒ produrre molti danni: la quantitร di sostanze infiammatorie sintetizzata dallโorganismo (le citochine, in particolare) puรฒ essere cosรฌ imponente da dare il via ad una serie di eventi catastrofici (una tempesta, appunto) che porta alla distruzione dei tessuti.
Una delle conseguenze della tempesta citochinica รจ proprio la ARDS.
Gli effetti sulla coagulazione del sangue
Lo stato infiammatorio generato dalla polmonite causa il rilascio di sostanze che alterano la coagulazione del sangue.
Una delle conseguenze รจ la formazione di coaguli allโinterno dei vasi, che puรฒ portare alla Sindrome da Distress Respiratorio Acuto e alla cosiddetta coagulazione intravasale disseminata (CID). I microtrombi occludono i vasi sanguigni, lasciando senza nutrimento i tessuti a valle.
Questo provoca ischemie potenzialmente gravi nei distretti colpiti.
Come si diagnostica la COVID-19
Lโinfezione da SARS-CoV-2 puรฒ essere diagnosticata mediante sistemi tradizionali di tipo molecolare (il gold standard รจ il tampone naso-faringeo) oppure rapidi, i cosiddetti test antigenici.
Il tampone naso-faringeo
Il tampone naso-faringeo รจ il sistema diagnostico utilizzato per rilevare la presenza del virus.
Per realizzarlo, viene impiegato uno strumento simile ad un cotton-fiock, che viene strofinato sulla mucosa della gola e, successivamente, del naso. Nelle secrezioni respiratorie rimaste adese al tampone viene ricercata la presenza dellโantigene virale, ossia di particelle del virus.
Questa ricerca si basa sulla metodica PCR (Polimerase Chain Reaction), che permette lโamplificazione del genoma del virus (DNA o RNA, come nel caso del SARS-CoV-2). Poichรฉ questi test riconoscono il genoma virale, vengono definiti molecolari.
Pur essendo un esame altamente affidabile e specifico, il tampone naso-faringeo non puรฒ diagnosticare lโinfezione se il contatto a rischio รจ avvenuto da poco. Durante i primi giorni, infatti, la carica virale presente nelle cellule dellโapparato respiratorio puรฒ essere tanto bassa da non consentire agli strumenti diagnostici la rilevazione.
In caso di dubbio, meglio aspettare qualche giorno dal contatto a rischio prima di sottoporsi al tampone.
In alternativa al tampone, il virus puรฒ essere ricercato in un campione di saliva, con una metodica piรน semplice e meno invasiva il cui risultato deve tuttavia essere sempre validato dallโesame convenzionale.
I test antigenici rapidi
Negli ultimi mesi sono stati sviluppati test rapidi per la diagnosi della COVID-19, che comportano costi inferiori e possono essere effettuati anche da personale non specializzato. Questo aspetto li rende praticabili in contesti nei quali รจ necessario sottoporre a screening ampi gruppi di persone, come gli aeroporti.
Come i tamponi convenzionali, i test rapidi valutano direttamente la presenza del virus nel campione: sono, cioรจ, test diretti. Ma, a differenza di quelli, ne riconoscono le strutture proteiche, ossia gli antigeni (ecco perchรฉ vengono definiti antigenici).
Lโeventuale positivitร al test antigenico rapido deve essere successivamente confermata da un tampone.
Il test antigenico rapido viene realizzato su campioni di secrezione respiratoria prelevata con uno strumento identico al tampone (e in questo caso lโesame รจ il tampone rapido) oppure su campioni di saliva (test antigenico salivare). La risposta puรฒ essere ottenuta in 15 minuti circa.
Cosa sono i test sierologici
I test sierologici permettono di verificare lโeventuale presenza di anticorpi anti COVID-19: sono, in altre parole, test indiretti, perchรฉ non riconoscono il virus ma lโeffetto da esso prodotto, la sintesi di anticorpi.
Le principali categorie di anticorpi (anche detti immunoglobuline) prodotti in seguito ad unโinfezione sono le Immunoglobuline di tipo M (indicate con la sigla IgM) e le Immunoglobuline di tipo G (IgG).
Le IgM vengono sintetizzate dal sistema immunitario precocemente, a breve distanza dal contagio: la loro presenza รจ quindi suggestiva di unโinfezione recente.
Le IgG, invece, vengono fabbricate a distanza di qualche settimana. Dunque, la positivitร a queste immunoglobuline indica unโinfezione pregressa.
I test sierologici possono essere effettuati su un campione di sangue prelevato da vena oppure con un sistema pungidito simile a quello che viene usato per monitorare i livelli di glicemia delle persone con diabete.
Mentre fino a poche settimane fa lโacquisto di test diagnostici per COVID-19 era riservato al personale sanitario, di recente รจ stata approvata la vendita libera presso le farmacie di test sierologici pungidito da usare in autonomia a domicilio.
Come leggere i test sierologici
Indipendentemente dal tipo di test, รจ possibile risalire grossolanamente alla tempistica dellโinfezione e sapere se nel proprio organismo sono stati prodotti anticorpi a seguito del contatto con il virus.
Ma non รจ possibile sapere se gli anticorpi eventualmente presenti sono neutralizzanti, cioรจ se sono in grado di garantire lโimmunitร (sono, in altre parole, protettivi nei confronti di una nuova infezione).
Inoltre, la negativitร allโesame sierologico non equivale alla negativitร allโinfezione. Se, infatti, il contagio รจ recente il sistema immunitario non ha ancora avuto il tempo necessario per produrre anticorpi.
La positivitร alle IgG non esclude, infine, che lโinfezione sia ancora in atto. Per quanto poco probabile, la carica virale potrebbe essere ancora significativa.
Ricordiamo anche che la positivitร ad un solo tipo di immunoglobuline o a entrambe deve essere comunicata al proprio medico, che consiglierร su come procedere.
Quali sono le terapie disponibili per la COVID-19
Non esistono terapie risolutive approvate, ma sono disponibili numerosi farmaci che possono essere utilizzati, a seconda dello stadio della malattia, per controllarne i sintomi e prevenire le evoluzioni rischiose per la vita del paziente.
Modulare la risposta infiammatoria
Molti dei medicinali impiegati per prevenire la tempesta citochinica venivano giร usati per contrastare le conseguenze delle infezioni virali gravi.
ร il caso dellโeparina, che viene somministrata alle persone colpite dalle forme severe della malattia che sono a rischio per alterazioni della coagulazione.
Per scongiurare il rischio di unโevoluzione incontrollabile della risposta infiammatoria, si impiegano anche altri farmaci.
Fra questi un antibiotico, lโazitromicina, che ha anche unโattivitร di modulazione del sistema immunitario. Tuttavia, a causa della possibilitร di reazioni avverse cardiache, il suo uso viene limitato ai casi nei quali a quella virale si sovrappone unโinfezione batterica.
I cortisonici (il desametasone, in particolare) sono, da molti punti di vista, i composti che hanno fornito i risultati migliori in termini di riduzione della mortalitร .
Gli antivirali
Alcuni dei farmaci a suo tempo sviluppati contro HIV hanno mostrato una potenziale attivitร anche contro il SARS-CoV-2. Ma, per la debolezza dei dati prodotti e la loro ridotta quantitร , vengono somministrati solo ai pazienti che rientrano negli studi clinici approvati da AIFA.
Per quanto riguarda la terapia con il remdesivir, un farmaco sviluppato contro Ebola, attualmente questa viene istituita solo nei soggetti con polmonite sottoposti ad ossigenoterapia ma non a ventilazione invasiva, nei quali i sintomi sono comparsi da meno di 10 giorni.
E lโidrossiclorochina?
Si รจ tanto parlato dellโidrossiclorochina e dei suoi potenziali effetti sullโinfezione da SARS-CoV-2.
Ma gli studi clinici istituiti per valutarne i profili di efficacia e sicurezza non hanno, a fronte del rischio di eventi avversi gravi soprattutto a carico del cuore, evidenziato dati sufficienti perchรฉ lโAgenzia del Farmaco ne approvasse o raccomandasse lโuso.
Questo vale sia per i pazienti ospedalizzati che per quelli trattati in regime domiciliare.
Gli anticorpi monoclonali
Attualmente la nostra Agenzia del Farmaco ha autorizzato una sperimentazione di un particolare cocktail di anticorpi monoclonali, allo scopo di valutarne efficacia e sicurezza dal punto di vista della riduzione del tasso di ospedalizzazione e di mortalitร per COVID-19.
Gli anticorpi monoclonali sono proteine prodotte in laboratorio che funzionano esattamente come gli anticorpi sintetizzati dal sistema immunitario: si legano allโantigene (una molecola appartenente al patogeno) neutralizzandolo.
Nel caso di questa tipologia, gli anticorpi sono diretti contro la proteina Spike presente sul capside virale. Questa molecola viene presa di mira da molti anticorpi monoclonali sviluppati, per il suo ruolo strategico nel garantire al virus la possibilitร di infettare le cellule del polmone.
Quali vaccini sono disponibili?
La campagna vaccinale in Italia ha avuto inizio a fine dicembre 2020 e sta procedendo secondo fasce di popolazione. I primi ad essere vaccinati sono stati gli operatori sanitari: in prima linea contro la pandemia, non incorrono solo in rischi personali, ma sono potenziali agenti di contagio per persone giร indebolite da malattie.
La seconda categoria รจ quella degli anziani delle RSA, che giร ha patito un insopportabile numero di morti.
Poi, gli over 80, per proseguire via via verso le coorti meno fragili.
Qual รจ il vaccino migliore?
Attualmente, sono tre i vaccini approvati in Europa, tutti e tre efficaci, tutti e tre sicuri.
Il vaccino Pfizer
ร un vaccino a mRNA, approvato per le persone dai 16 anni in su.
Il vacccino a mRna puรฒ rimescolarsi con il patrimonio genetico dei soggetti a cui viene inoculato? Questo รจ un timore diffuso, ma completamente infondato. LโmRNA รจ uno strumento per veicolare efficacemente le istruzioni per la fabbricazione degli anticorpi allโinterno della cellula: โmโ sta per โmessaggeroโ.
Il vaccino Pfizer stimola la produzione di anticorpi diretti contro la proteina Spike, che permette al virus di infettare le cellule del polmone.
ร somministrato in due dosi, distanti circa due settimane fra loro, tramite unโiniezione nel muscolo deltoide della spalla.
Questo vaccino ha mostrato dati di efficacia sbalorditivi, che toccano il 96%.
Il vaccino Moderna
Anche questo รจ un vaccino a mRNA destinato alle persone di etร uguale o superiore ai 18 anni, somministrato in due dosi, distanti circa 28 giorni lโuna dallโaltra.
Stimola la sintesi di anticorpi diretti contro la proteina Spike del virus, lโarma micidiale che gli consente di infettare le cellule dei polmoni.
Ha efficacia pari a circa 94%.
Il vaccino AstraZeneca
Questo vaccino sfrutta un virus inattivato (quindi sicuro, non in grado di causare malattia) per veicolare le istruzioni necessarie alle cellule del sistema immunitario per fabbricare gli anticorpi. Lโinformazione viene trasportata da un vettore adenovirale (di adenovirus di scimpanzรจ) modificato.
Viene somministrato in due dosi, iniettate nel muscolo deltoide della parte superiore del braccio.
Gli ultimi dati mostrano che lโintervallo fra i due inoculi puรฒ estendersi fino a 90 giorni. Lโefficacia รจ massima (intorno allโ82%) quando la seconda somministrazione avviene nel corso della dodicesima settimana.
Il vaccino Johnson&Johnson
Il vaccino Johnson&Johnson, in realtร prodotto dalla consociata Janssen, รจ il piรน recente approvato in Europa con lโindicazione limitata agli individui di etร uguale o superiore ai 18 anni.
Il maggior vantaggio che prospetta รจ quello di unโaccelerazione della campagna vaccinale. Rispetto agli altri tre, infatti, richiede la somministrazione di una sola dose.
Come quello sviluppato da AstraZeneca, si basa sullโutilizzo di un adenovirus inattivato per veicolare allโinterno delle cellule del sistema immunitario le istruzioni finalizzate alla produzione di anticorpi. Si tratta, cioรจ, di un vaccino a vettore virale.
Nelle forme gravi, la sua efficacia arriva fino al 77% (dopo 14 giorni dalla somministrazione) e allโ85% (dopo 28 giorni dalla somministrazione).
Le categorie piรน a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19
Alcune categorie piรน fragili sono piรน a rischio di sviluppare forme gravi di malattia. Tra queste:
- Gli anziani (per definizione sono ritenute tali le persone al di sopra dei 65 anni): secondo i dati piรน recenti, lโetร media dei pazienti deceduti e positivi per COVID-19 รจ pari a 81 anni.
- Chi ha patologie croniche preesistenti, come ipertensione arteriosa (presente nel 65,8% delle persone decedute e positive per lโinfezione), problemi cardiaci (le cardiopatie ischemiche sono presenti nel 28,1% dei casi), diabete (presente nel 29,3% dei casi), malattie respiratorie croniche (la BPCO รจ presente nel 17,4% dei casi), cancro (presente nel 16,7% dei casi): i malati cronici sono la categoria piรน a rischio di sviluppare forme gravi di COVID-19. Le complicanze della COVID-19 che rappresentano piรน spesso la causa della morte sono l’insufficienza respiratoria (94,0%), il danno renale acuto (24,4%), le sovrainfezioni (19,6%) e il danno miocardico acuto (10,8%).
- I pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita, trapiantati o in trattamento con farmaci immunosoppressori).
A queste persone รจ raccomandato di non uscire di casa tranne in casi di stretta necessitร e di evitare luoghi affollati, nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Cosa fare se hai sintomi sospetti
Se hai sintomi come infezione respiratoria con febbre superiore ai 37.5ยฐ o sospetti di essere entrato in contatto con una persona affetta da Covid-19, resta a casa, non recarti al pronto soccorso o presso gli studi medici (potresti contagiare altre persone) ma chiama il telefono il tuo medico di famiglia, il tuo pediatra o la guardia medica, che sapranno indicarti quali misure adottare.
Oppure chiama il numero verde che ogni Regione ha attivato per rispondere alle richieste di informazione e assistenza. Puoi trovare i numeri verdi regionali per lโemergenza Coronavirus sul sito del Ministero della Salute.
Utilizza i numeri di emergenza 112/118 solo in caso di peggioramento dei sintomi o difficoltร respiratorie.
Per qualsiasi domanda, รจ attivo 24 ore su 24, tutti i giorni, anche il numero di pubblica utilitร 1500.
Fonti
- La coagulopatia nel COVID-19: le basi patofisiologiche โ Giornale italiano di cardiologia
- Vaccini a vettore virale โ AIFA
- Vaccini a mRNA – AIFA
- Nuovo coronavirus: il vademecum โ Ministero della Salute
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