I cani sono da sempre dei grandi compagni di vita per l’uomo. Ma per chi soffre di diabete la loro presenza può essere anche un aiuto per convivere meglio con la malattia, evitandone pericolose complicanze, come l’ipoglicemia.
Uno studio dell’Università di Bristol, pubblicato sulla rivista PLOS One, lo dimostra: i cani hanno la capacità di fiutare i cali glicemici percependo nel fiato del proprietario la presenza di una molecola che aumenta quando la glicemia scende. Questo li mette in condizione, se opportunamente addestrati, di dare l’allarme, sventando le rischiose conseguenze dell’ipoglicemia.
Cani: alleati contro i cali glicemici
Lo studio di Bristol ha confermato i risultati di un’altra ricerca, condotta dall’Università di Cambridge, che aveva già scoperto che i cani sono in grado di captare nel fiato dei proprietari l’isoprene. Si tratta di una sostanza che il corpo produce durante il processo di assemblaggio delle molecole di colesterolo e il cui valore raddoppia quando il livello di zucchero nel sangue si abbassa. Ma il nuovo studio ha aggiunto un altro tassello. Ha misurato, cioè, la precisione con cui i cani riescono a rilevare l’ipoglicemia in persone con diabete di tipo 1, valutando anche l’impatto positivo di questa capacità sulla vita dei pazienti.
L’esperimento è stato condotto in collaborazione con Medical Detection Dogs, un’organizzazione benefica inglese che si occupa proprio di addestrare i cani di chi soffre di diabete. Il test ha coinvolto un gruppo di 27 cani, che per 12 settimane hanno seguito 17 persone. Su 4mila casi di ipoglicemia che si sono verificati in quel periodo, l’83% è stato fiutato dagli animali, che hanno avvertito correttamente i loro proprietari. Il pronto intervento di questi fedeli amici a 4 zampe si è tradotto in meno chiamate paramediche e maggiore indipendenza per i pazienti.
Diabete: i pericoli dell’ipoglicemia
Ma cos’è l’ipoglicemia e quali sono i rischi se non si interviene prontamente? Si tratta di una complicanza acuta del diabete che consiste in un brusco calo degli zuccheri nel sangue. Si manifesta con malessere, sudorazione, tremori, astenia e tachicardia. Se non tempestivamente individuata e trattata, l’ipoglicemia può avere conseguenze anche drammatiche, dalla perdita di coscienza al coma, fino alla morte, nei casi peggiori. Ecco perché la presenza di un cane in grado di intercettare subito un episodio di ipoglicemia e dare l’allarme è un aiuto che, per chi è diabetico, può arrivare a salvare la vita.
Leggi il nostro articolo per scoprire di più sulle “Complicanze del diabete mellito, acute e croniche” e sui pericoli dell’ipoglicemia.
Fonte: Corriere del Ticino.
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