Sommario
I calcoli biliari sono dei โsassoliniโ che si formano nella colecisti, anche detta cistifellea, e/o nellโalbero biliare. Si formano per effetto della sedimentazione della bile, un fluido del nostro corpo che partecipa alla digestione dei grassi. La loro presenza nella colecisti puรฒ causare un ostacolo al passaggio della bile con conseguente infiammazione di cistifellea, dotti biliari e fegato.
E’ una patologia particolarmente frequente nei paesi occidentali, nelle donne e nei soggetti in sovrappeso od obesi. Nella maggior parte dei casi, la calcolosi biliare รจ asintomatica. Pertanto รจ diagnosticata in modo โoccasionaleโ durante indagini eseguite per altri motivi – generalmente unโecografia dellโaddome.
Talvolta, potendosi spostare ed ostruire in deflusso della bile, causa la sintomatologia tipica della colica biliare, ossia un dolore nella regione destra dellโaddome che puรฒ irradiarsi posteriormente e dura piรน di 30 minuti. Nei casi di episodi di coliche biliari nel tempo o rischio di complicazioni, รจ indicato un intervento chirurgico di asportazione della colecisti.
Calcoli biliari: cosa sono
Sono โsassoliniโ che si formano nella colecisti, anche detta cistifellea (evenienza piรน frequente) e/o nellโalbero biliare (evenienza molto piรน rara).
I calcoli biliari si formano per effetto della sedimentazione della bile, un fluido del nostro corpo formato da colesterolo, grassi, sali biliari, proteine e bilirubina (prodotto di scarto che viene eliminato con le feci), che permette la digestione dei grassi.
Viene prodotto dal fegato e si accumula nelle colecisti in attesa di essere rilasciato nell’intestino quando si rende necessario alla digestione. Qualora alcuni di questi componenti – colesterolo o sali biliari – siano presenti in eccesso, questi possono solidificare fino a formare dei sassolini, i calcoli biliari.
Come conseguenza di questo processo, i calcoli che si formano possono essere piccoli come granellini di sabbia o grandi come palline da golf.
Inoltre, il loro numero รจ variabile da molte decine ad un singolo calcolo che puรฒ raggiungere anche grandi dimensioni.
La loro presenza nella colecisti puรฒ causare un ostacolo al passaggio della bile con conseguente infiammazione di cistifellea, dotti biliari e fegato.
Cenni di anatomia del sistema biliare
Il sistema biliare รจ formato dalla colecisti e dai dotti che consentono il passaggio della bile e degli altri componenti che permettono la digestione dal fegato, dalla cistifellea e dal pancreas verso lโintestino tenue.
La colecisti viene anche detta cistifellea. E’ un piccolo organo a forma di sacchetto che si trova a destra, sotto al fegato.
Tra i dotti che permettono il passaggio della bile, ricordiamo:
- I dotti epatici: che contengono la bile che esce dal fegato.
- Dotto cistico: che contiene la bile che entra ed esce dalla cistifellea.
- Dotto epatico comune: che contiene la bile che dai dotti cistico ed epatico va verso lโintestino tenue.
Calcoli biliari: classificazione e cause
Sulla base della loro composizione e quindi struttura, i calcoli biliari si possono classificare in:
- Calcoli biliari di colesterolo, cioรจ formati prevalentemente da colesterolo; sono generalmente di color giallastro-verde. Rappresentano circa lโ80% dei calcoli biliari.
- Calcoli biliari pigmentati, cioรจ con un elevato contenuto di calcio, che possono essere ulteriormente classificati in calcoli โneriโ (black stones) e โmarroniโ (brown stones); costituiscono circa il 20% dei calcoli biliari.
Come si formano i calcoli di colesterolo
Il meccanismo centrale alla base della formazione dei calcoli biliari di colesterolo รจ un alterato rapporto tra i componenti principali che formano la bile stessa (ossia colesterolo, acidi biliari e fosfolipidi) in termini di qualitร e quantitร .
La bile รจ una soluzione acquosa in cui il colesterolo, che รจ un lipide – o grasso – insolubile in acqua, viene trasportato allโinterno di micelle o vescicole.
La presenza di una delle 2 forme dipende dalla diluizione della bile e dalla sua composizione in acidi biliari e fosfolipidi. Infatti, acidi biliari e fosfolipidi hanno una capacitร critica per tenere in soluzione il colesterolo, superata la quale la bile diventa sovra-satura in colesterolo – ossia il colesterolo รจ presente in eccesso nella bile.
La sovra-saturazione biliare รจ il prerequisito centrale per la formazione dei cristalli di colesterolo e della loro successiva aggregazione nel calcolo (litoformazione).
Invece, la sovra-saturazione in colesterolo della bile รจ piรน frequentemente conseguenza di unโaumentata secrezione biliare di colesterolo. E’ a sua volta causata da una aumentata sintesi di colesterolo da parte delle cellule del fegato (epatociti), ma puรฒ essere anche determinata da una ridotta sintesi o secrezione biliare di acidi grassi o fosfolipidi.
Se la sovra-saturazione di colesterolo resta il fattore e momento principale per lo sviluppo del calcolo, altri fattori sono chiamati in causa e possono contribuire alla litoformazione:
- Presenza di composti nella bile (pro-nucleanti) che causano unโaccelerata aggregazione (nucleazione) dei cristalli di colesterolo.
- Difetto nella motilitร della colecisti, che favorisce la stasi della bile, facilitando in questo modo lโaggregazione dei cristalli.
- Difetto nella motilitร dellโapparato digerente in generale – e sopratutto dellโintestino tenue.
Come si formano i calcoli pigmentati
I calcoli biliari pigmentati costituiscono circa il 20% dei calcoli biliari. Si associano a condizioni patologiche come lโemolisi cronica e alle malattie croniche del fegato. Ma, rispetto ai calcoli di colesterolo, sono fatti di bilirubina e generalmente sono piรน piccoli e piรน scuri.
I calcoli โneriโ (o black stones) sono formati da un mix di bilirubina, carbonato e fosfato di calcio. Si formano generalmente nella colecisti e sono associati a condizioni di emolisi cronica (come avviene per esempio in malattie come la sferocitosi ereditaria).
Invece, i calcoli โmarroniโ (o brown stones) sono formati da un mix di bilirubina, calcio e anche colesterolo. Si associano piรน frequentemente ad infezioni delle vie biliari. Possono localizzarsi in tutto lโalbero biliare.
Calcoli biliari: sintomi
Nella maggior parte dei casi i calcoli biliari rimangono asintomatici oppure si manifestano con sintomi aspecifici, come:
- Bruciore e pesantezza allo stomaco.
- Gonfiore addominale.
- Difficoltร nella digestione.
Perรฒ, potendo spostarsi, possono causare unโinfiammazione della colecisti. E’ una situazione che innesca la comparsa di sintomi piรน specifici o, peggio, puรฒ migrare nella via biliare, con potenziali complicanze anche gravi.
Calcolosi biliare silente
Fortunatamente i calcoli biliari spesso non danno problemi al paziente e solo raramente sono responsabili di una specifica sintomatologia.
Infatti, possono rimanere asintomatici – ossia non dare manifestazione di sรฉ con sintomi – per tutta la vita -, come avviene allโincirca nel 60-80% dei soggetti. In questi casi la diagnosi avviene nel corso di unโindagine strumentale eseguita per un altro motivo – generalmente come riscontro ecografico.
Solitamente solo il 15-30% di questi individui sviluppa sintomi a 10-20 anni e solo una piccolissima percentuale (circa il 2-5%) necessita di intervento chirurgico urgente per la comparsa di complicanze.
Pertanto, nei soggetti in cui la calcolosi biliare viene diagnosticata โper casoโ e non perchรฉ abbia dato manifestazione di sรฉ con sintomi, non viene effettuato un intervento chirurgico preventivo di asportazione della colecisti (ossia colecistectomia profilattica).
Calcolosi biliare sintomatica
I sintomi causati dai calcoli biliari si verificano quando questi sassolini ostruiscono i dotti biliari, aumentando in questo modo la pressione nella cistifellea, e pertanto causando una sua infiammazione. La manifestazione clinica tipica della calcolosi biliare รจ la cosiddetta colica biliare.
Questa si definisce come un dolore nella regione alta dellโaddome, piรน frequentemente a destra (in ipocondrio destro) ma anche centralmente (in epigastrio), che a volte si irradia posteriormente (fino a raggiungere la parte inferiore della scapola), della durata superiore a 30 minuti e che costringe il soggetto al riposo e non scompare con la defecazione.
Generalmente avviene dopo un pasto pesante ricco di grassi.
Talvolta si associano sintomi piรน aspecifici come la nausea e il vomito. Circa il 20% dei soggetti con litiasi biliare manifesta la colica biliare.
Come detto, circa il 15-30% degli individui inizialmente asintomatici sviluppa la colica nei successivi 10-20 anni, mentre circa la metร dei soggetti sintomatici non svilupperร piรน sintomi dopo il primo episodio.
I sintomi dei calcoli biliari
Quando dร manifestazione di sรฉ, la litiasi biliare piรน frequentemente causa colica biliare.
Infatti, i calcoli possono spostarsi dalla loro sede di origine, ed andare ad ostruire il normale deflusso della bile.
Nello specifico, un calcolo di grandi dimensioni – ma anche numerosi calcoli piรน piccoli – andandosi ad incuneare nel dotto cistico, determinano unโostruzione alla contrazione della cistifellea e quindi al deflusso della bile.
I sintomi dei calcoli biliari generalmente si presentano in modo improvviso, spesso dopo un pasto particolarmente pesante ricco di grassi, ed includono:
- Dolore improvviso e acuto generalmente nella parte alta a destra dellโaddome, sotto forma di fitte che hanno una durata variabile da poche decine di minuti fino ad alcune ore.
- Nausea e vomito.
- Febbre o brividi.
- Dolore alla schiena.
- Attacchi di diarrea, con feci morbide e chiare.
- Pelle e occhi giallastri (dovuti alla condizione di ittero o una sua forma piรน lieve di sub-ittero).
Calcoli biliari: diagnosi
Nella maggior parte dei casi, la calcolosi biliare รจ asintomatica e pertanto viene diagnosticata in modo โoccasionaleโ durante indagini eseguite per altri motivi – generalmente unโecografia dellโaddome.
Il suo maggiore utilizzo negli anni ha inoltre permesso di valutare la reale diffusione di questa patologia (ad oggi, come giร ricordato, si stima che il 15% circa della popolazione abbia calcoli nella colecisti).
L’ecografia dell’addome รจ uno strumento diagnostico semplice, poco invasivo ed affidabile che permette di valutare:
- Presenza, localizzazione e dimensione dei calcoli (anche nel caso di calcoli radiopachi).
- Cistifellea e la sua parete (stato e spessore).
- Eventuali dilatazioni e/o calcoli della via biliare principale ed eventuali pregresse infiammazioni.
Inoltre, in caso di presentazione clinica atipica e di dubbi diagnostici, permette lโesclusione di altre patologie come cause della sintomatologia, come la malattia da reflusso gastroesofageo o la sindrome da colon irritabile.
Altre indagini strumentali
Nel caso in cui lโecografia visualizzi questi sassolini ad un determinato livello dellโalbero biliare e quindi sia diagnostica per litiasi biliare, non sono necessari ulteriori accertamenti.
Al contrario, qualora questa risulti negativa, si possono rendere necessari ulteriori accertamenti.
TC
La TAC รจ un esame che permette di valutare la presenza dei calcoli, ma anche delle eventuali complicazioni, come ad esempio di infezioni e di lesioni della calecisti e dellโalbero biliare in generale.
Colangiografia Retrograda per via Endoscopica (ERCP)
E’ un esame che viene eseguito per mezzo di un tubicino inserito attraverso la bocca che viene fatto progredire lungo il tubo digerente.
Attraverso successiva iniezione di mezzo di contrasto e tecniche radiologiche, permette di evidenziare lo stato delle vie biliari e pancreatiche (coledoco, colecisti, dotto epatico comune, dotti intraepatici e sistema duttale pancreatico).
Inoltre, mediante dei cateterini permette di effettuare anche manovre terapeutiche, tra cui l’asportazione dei calcoli o il drenaggio della bile, anche durante lo stesso esame diagnostico.
Colangioscopia percutanea (CPT)
Viene effettuata utilizzando un piccolo foro creato a livello della parete addominale come tramite per inserire un cateterino che, raggiungendo in modo diretto le vie biliari, permette lโiniezione di mezzo di contrasto.
Si tratta, pertanto, di un esame a maggiore invasivitร che viene riservato ai casi in cui la ERCP รจ controindicata.
Rx diretta dell’addome
Questo esame radiografico ha lo svantaggio di riuscire a fare diagnosi solo nei casi di calcoli radiopachi (per cui riesce a vedere abbastanza bene quelli pigmentati, poichรฉ ricchi in calcio, ma non quelli di colesterolo).
Calcoli biliari: cure e trattamenti
Il trattamento dei calcoli biliari รจ necessario in presenza di sintomi cronici (storia di ripetute coliche biliari e/o vere e proprie colecistiti) o di rischio attuale o probabile di complicazioni.
Questo spiega il motivo per cui lโintervento รจ necessario soprattutto per i calcoli di piccole dimensioni (anche detti microlitiasi della colecisti). Infatti, proprio questi calcoli piรน piccoli sono a maggior rischio di spostarsi a livello della via biliare e portare, come detto, a complicanze che seppur rare sono potenzialmente gravi.
Negli altri casi, quando i calcoli non causano sintomi e problemi, non necessitano di alcun trattamento.
Quando รจ necessaria una terapia, si puรฒ procedere con:
Colecistectomia
Eโ un intervento chirurgico di asportazione della colecisti. E’ uno degli interventi piรน comuni nella popolazione adulta. La tecnica chirurgica consiste nellโasportazione della colecisti (con allโinterno i calcoli) con successivo ricongiungimento chirurgico del fegato all’intestino tenue.
In questo modo, la bile prodotta dal fegato transita direttamente nell’intestino, senza creare alcun cambiamento o problema dal punto di vista generale del metabolismo.
Ad oggi viene eseguita tramite tecnica mini-invasiva laparoscopica in anestesia generale. Mediante 4 piccole incisioni a livello addominale, il chirurgo separa la colecisti dal fegato e dalla via biliare e la asporta completamente con i calcoli che rimangono al suo interno.
Generalmente lโintervento necessita di una notte di ricovero, permettendo al paziente di ritornare alla sua vita normale in poche settimane.
Trattamento medico
Nel caso dei calcoli di colesterolo, si possono utilizzare dei farmaci che contengono acidi biliari e hanno come obiettivo quello di sciogliere i calcoli.
Tuttavia, sono terapie molto lunghe nel tempo, che spesso non permettono di raggiungere risultati completi o soddisfacenti.
Le complicanze dei calcoli biliari
Tra le complicanze dei calcoli biliari ricordiamo:
Colecistite cronica
La presenza di calcoli puรฒ determinare irritazione ed infiammazione della parete della colecisti che a loro volta possono causare unโinfiammazione cronica, cosรฌ come ripetuti attacchi di colecistite sub-acuta.
La colecistite cronica รจ per lo piรน una condizione silente per anni che perรฒ puรฒ progredire verso una condizione sintomatica o evolvere con complicanze.
Ostruzione del coledoco
Spinto dalle contrazioni della colecisti, il calcolo puรฒ scendere verso il basso ed andare ad occludere il dotto principale che porta la bile nel duodeno (il coledoco). Almeno inizialmente questo determina la comparsa di dolore che puรฒ mimare una banale colica.
Ad ogni modo, le due situazioni sono diverse poichรฉ, al contrario della colica semplice, in cui il deflusso della bile proveniente dal fegato รจ comunque possibile nonostante sia esclusa la cistifellea, nel caso in cui si ostruisca il coledoco, anche questo passaggio di bile รจ impedito.
Ittero
Ittero o – sub-ittero nelle forme piรน lievi -: la bile che non viene smaltita rimane a livello sistemico e, con il passare del tempo, causa una colorazione giallastra della cute e delle mucose.
Empiema della colecisti
Inoltre, il ristagno della bile puรฒ andare ad infettare la colecisti che, in tal modo, si riempie di materiale purulento, il pus.
Il quadro clinico in questo caso รจ quello di:
- Infezione sistemica con febbre alta.
- Brividi scuotenti.
- Dolore intenso nella regione destra dellโaddome.
In questi casi il rischio di perforazione รจ elevato.
Pancreatite acuta
il tratto terminale del coledoco รจ regolato dalla presenza di uno sfintere, un anello muscolare che controlla il passaggio dei fluidi organici.
Essendo piรน stretto, difficilmente permette il passaggio di un calcolo, che, se presente a quel livello, causa un impedimento per il deflusso biliare, ma anche un ostacolo per il passaggio dei succhi prodotti dal pancreas.
Si ha pertanto una risalita della bile nel condotto pancreatico, con concomitante e improvviso aumento della pressione nei dotti piรน interni, che in ultima analisi porta a pancreatite acuta.
Questa complicanza รจ piรน frequente nelle donne over 60 anni.
Occlusione intestinale
Nel caso in cui il calcolo – generalmente di grandi dimensioni – perforando la parete del coledoco e del duodeno, si incunea in quest’ultimo.
Fattori di rischio
Calcoli di colesterolo
I fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare calcoli biliari di colesterolo sono:
Etร
Allโaumentare dellโetร si associa una maggiore litogenicitร della bile. Infatti, invecchiando, lโorganismo tende a secernere piรน colesterolo nella bile.
Sesso femminile
Le donne hanno un rischio circa 2 volte maggiore di avere calcoli biliari. Inoltre, lโeccesso di estrogeni, legato a condizioni come la gravidanza, terapie ormonali sostitutive e metodi contraccettivi ormonali, fa aumentare i livelli di colesterolo nella bile e ridurre la motilitร della colecisti.
Sono tutti fattori che facilitano lo sviluppo dei calcoli.
Gravidanza
Poichรฉ, come giร detto, in risposta all’aumento della concentrazione degli estrogeni, aumenta anche la secrezione di colesterolo che facilita la formazione di calcoli.
Il rischio รจ maggiore nel terzo trimestre ed inoltre puรฒ aumentare con il numero delle gravidanze.
Sovrappeso
Valutato come sovrappeso od obesitร secondo lโindice di massa corporea (imc) o body mass index (bmi). In questi soggetti, la quantitร di sali biliari presente nella bile risulta ridotta, a vantaggio del colesterolo, evenienza che facilita la formazione dei calcoli.
Dimagrimento veloce
Al contrario, anche il dimagrimento troppo rapido (e.g., storia di diete ripetute nel tempo, eccessiva restrizione calorica o digiuno prolungato) facilita la formazione di calcoli poichรฉ rallenta la motilitร della colecisti e prolunga la permanenza della bile al suo interno.
Patologie
Alcune malattie, come: diabete mellito, cirrosi epatica, cardiopatie, malattie infiammatorie croniche dellโintestino (come la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn).
Altri fattori di rischio
- Dieta non equilibrata, con troppi grassi e colesterolo e povera di fibre.
- Familiaritร per calcolosi biliare.
- Sedentarietร e mancanza di esercizio fisico.
- Elevati livelli di trigliceridi nel sangue.
- Bassi livelli di colesterolo nel sangue.
- Utilizzo di alcuni farmaci, come gli anti-colesterolo (riducendo i livelli di colesterolo nel sangue, questi frmaci aumentano la quantitร di colesterolo secreta nella bile e quindi predispongono alla formazione dei calcoli) o, come giร accennato, le terapie ormonali a base di estrogeni.
- Alcuni interventi chirurgici (come la chirurgia bariatrica o le resezioni intestinali) e la nutrizione parenterale totale.
Fattori di rischio dei calcoli pigmentari
Per quanto riguarda i fattori di rischio associati allo sviluppo della calcolosi biliare pigmentaria, questi sono meno studiati e conosciuti.
Ad ogni modo, i calcoli pigmentari sono stati piรน frequentemente riscontrati in maschi anziani e, nei paesi Orientali, in soggetti con infezioni da specifici microrganismi (come il Clonorchis Sinensis e Ascaris Lumbricoides).
Calcoli biliari: come prevenirli
Esistono alcune raccomandazioni – che possiamo considerare buone norme per uno stile di vita sano ed equilibrato – a cui bisogna porre attenzione per prevenire lo sviluppo dei calcoli biliari.
- Non aumentare di peso.
- Seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, povera di grassi e ricca di fibre.
- Non perdere peso troppo rapidamente, con diete ripetute nel tempo o eccessiva restrizione calorica.
- Non digiunare o saltare i pasti.
- Svolgere regolarmente attivitร fisica.
Calcoli biliari: epidemiologia
La calcolosi biliare di colesterolo รจ una patologia particolarmente frequente nei paesi occidentali con una frequenza che tende ad aumentare con lโetร , soprattutto nei pazienti in sovrappeso o obesi.
Oltre ai fattori ambientali, rivestono un ruolo importante fattori genetici, come dimostrato dallโelevata frequenza in particolari popolazioni, come gli Indiani del Nord America e i Cileni.
Infatti, si stima che la prevalenza della litiasi di colesterolo sia del 9-19% in Europa.
Invece, in Italia questa รจ 19% nelle donne e 10% negli uomini.
Inoltre, questa aumenta con lโetร , in entrambi i sessi e in modo lineare (la prevalenza passa dal 5% circa nei 30enni a > 25% negli over 60).
Per quanto riguarda la calcolosi biliare pigmentaria in modo specifico, รจ piรน difficile dare stime precise, poichรฉ gli studi a riguardo sono scarsi.
Fonti
- Lammert F, Gurusamy K, Ko CW, Miquel JF, Mรฉndez-Sรกnchez N, Portincasa P, van Erpecum KJ, van Laarhoven CJ, Wang DQ. Gallstones. Nat Rev Dis Primers. 2016 Apr 28;2:16024.
- Tazuma S. Gallstone disease: Epidemiology, pathogenesis, and classification of biliary stones (common bile duct and intrahepatic). Best Pract Res Clin Gastroenterol. 2006;20(6):1075-83.
- Lamberts MP. Indications of cholecystectomy in gallstone disease. Curr Opin Gastroenterol. 2018 Mar;34(2):97-102.