Sommario
Lโautismo รจ un disturbo pervasivo del neurosviluppo descritto per la prima volta dallo psichiatra Leo Kanner nel 1943, che lo definรฌ come โinnata incapacitร a stabilire normali rapporti affettiviโ.
I bambini affetti da autismo provano emozioni come tutti, ma le esprimono in maniera anomala, spesso in modo inappropriato e intenso. Infatti, possiedono un mondo emotivo alterato (in cui spesso predominano temi angoscianti). Inoltre, hanno difficoltร a riconoscere le emozioni degli altri e non sviluppano capacitร โempaticheโ.
L’autismo รจ incluso nella piรน ampia categoria dei Disturbi dello Spettro Autistico (DSA), รจ considerato un disturbo pervasivo poichรฉ coinvolge molteplici aree dello sviluppo: comunicazione, linguaggio, motivazione e interessi.
Il 2 aprile si celebra la giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo (WAAD).
L’autismo si manifesta precocemente, nella prima infanzia, e determina un funzionamento mentale atipico e persistente. Poichรฉ le manifestazioni dellโautismo sono molteplici e variano nel tempo, anche in intensitร , si parla di spettro autistico.
Il disturbo autistico รจ permanente, con fasi di criticitร nei passaggi di crescita (etร scolare, adolescenza), che a volte si associano a condotte aggressive e auto aggressive, alternate a fasi di ipocinesia (ridotta attivitร motoria) al limite della catatonia.
Autismo: che cos’รจ
E’ un disturbo dello sviluppo psichico infantile che puรฒ compromettere anche gravemente la capacitร di comunicare, di entrare in relazione con gli altri e di adattarsi all’ambiente.
Il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali dellโAmerican Psychiatric Association) definisce i Disturbi dello Spettro Autistico secondo due principali criteri:
- deficit persistenti della comunicazione sociale e dellโinterazione sociale;
- pattern di comportamento, interessi o attivitร ristretti e ripetitivi.
Quindi, si puรฒ parlare di autismo solo per le condizioni cliniche che rientrano in queste categorie, eliminando quelle con base biologica accertata.
Tuttavia, come altre condizioni cliniche prive di un evidente marker biologico e/o di unโeziologia nota, il disturbo autistico pone molteplici problemi di inquadramento diagnostico e, quindi, di valutazione prognostica.
Autismo: storia
La parola โautismoโ deriva dal greco autรบs che significa โse stessoโ.
Il termine รจ utilizzato per la prima volta nel 1908 da Eugen Bleuer, psichiatra svizzero, per riferirsi a una particolare forma di isolamento, causata, secondo la sua teoria, dalla schizofrenia.
Infatti, secondo Bleuer, l’autismo era caratterizzato da una evidente riduzione delle relazioni con gli altri e il mondo esterno.
Studi di Leo Kranner
Tuttavia, รจ nel 1943 che lo psichiatra infantile Leo Kanner usa il termine autismo per indicare una specifica sindrome osservata in 11 bambini, di etร compresa tra i due e i dieci anni. In realtร , il loro comportamento era specifico e alterato rispetto alla normalitร , ma con caratteristiche che si ripetevano allโinterno del gruppo.
Kanner descrisse i suoi pazienti come โtendenti allโisolamento, con sguardo assorto, autosufficienti, felici se lasciati soli e poco reattivi in ambito relazionaleโ.
Inoltre, si caratterizzavano anche per una generalizzata incapacitร di comunicare: tre bambini erano muti e negli altri lo sviluppo del linguaggio era anomalo.
Infatti, le prime parole pronunciate consistevano, in alcuni casi, nella ripetizione meccanica, senza comprensione, di filastrocche, liste di animali e cosi via.
Era spesso presente ecolalia, cioรจ ripetizione di frasi o parole udite da altri, dette al di fuori del contesto e priva di intento comunicativo. Inoltre, alcuni bambini parlavano di sรฉ in terza persona, molti mostravano una paura ossessiva ai cambiamenti delle proprie abitudini. Non solo, altri si spaventavano in presenza di rumori o di oggetti in movimento. E ancora, altri possedevano specifiche abilitร , come memoria per le date.
Quindi, Kanner ipotizzรฒ che questi bambini avessero โun’innata incapacitร a comunicareโ.
Inoltre, partendo dallโanalisi delle famiglie, dedusse che genitori (soprattutto la madre) โfreddi, distaccati e perfezionisti, privi di senso dell’umorismo e che trattavano le persone sulla base di una meccanizzazione dei rapporti umaniโ, fossero la causa principale di questa patologia.
Autismo: epidemiologia
Lโautismo non presenta prevalenze geografiche e/o etniche.
Secondo i dati dellโOsservatorio Nazionale per il monitoraggio dei Disturbi dello Spettro Autistico, in Italia 1 bambino su 77 (etร 7-9 anni) presenta un disturbo di tipo autistico. Con una prevalenza maggiore nei maschi (sono colpiti 4,4 volte in piรน rispetto alle femmine).
Ma, a livello mondiale, nel corso degli anni, si รจ assistito a un forte aumento dei casi di autismo. Purtroppo, le cause non sono ancora note, ma รจ molto probabile che dipendano anche da un allargamento dei criteri diagnostici.
Nel 2012, il Center for Disease Control and Prevention (CDC) americano riporta come prevalenza 1 soggetto su 88. Invece, la prevalenza di disabilitร nella fascia dellโetร evolutiva รจ di 1 bambino su 6.
Inoltre, i Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) rappresentano il 7% circa di tutte le disabilitร dello sviluppo. Recenti studi hanno rilevato una prevalenza intorno allโ1% nella popolazione clinica mondiale che accede ai servizi, ma sembra che i valori siano in realtร piรน elevati.
La difficoltร nellโavere dati certi dipende anche dal fatto che molti bambini affetti da autismo non accedono ai servizi per problematiche economiche o per mancato riconoscimento diagnostico.
Per quanto riguarda lโItalia, le uniche stime disponibili sono quelle delle regioni Emilia-Romagna e Piemonte e si attestano rispettivamente sui valori 1:357 e 1:238 nella fascia di etร della scuola primaria (6-10 anni).
Tuttavia, รจ possibile che si tratti di prevalenze sottostimate, poichรฉ basate sulle rilevazioni dei soli casi trattati dal Sistema Sanitario Nazionale con diagnosi di DSA e non includono i pazienti trattati nei centri riabilitativi privati.
Autismo: caratteristiche
Lโautismo รจ una sindrome complessa che coinvolge lโetร evolutiva.
Infatti, i bambini e le bambine con autismo presentano importanti difficoltร nellโinterazione con gli altri, nella comunicazione e nelle attivitร di gioco.
Inoltre, il linguaggio verbale, se presente, รจ spesso inadeguato al contesto, con scarso o assente utilizzo dei gesti comunicativi. Le attivitร di gioco sono per lo piรน di tipo ripetitivo, con isolamento rispetto ai coetanei. Quindi, le manifestazioni dellโautismo sono molteplici, per questo si parla di spettro autistico.
In realtร , รจ un disturbo multidimensionale e i soggetti che ne sono affetti hanno caratteristiche cliniche eterogenee.
Ma esistono anche vari livelli di gravitร , da forme piรน sfumate ad altre molto acute, associate a:
- quadro di ritardo mentale (secondo alcune ricerche nel 30% dei soggetti)
- problemi comportamentali
- disregolazione emotiva (ovvero lโinterruzione della โstabilitร internaโ dei processi mentali che sono legati alla regolazione delle attivitร di cervello-mente-corpo-ambiente (Lazarus e Folkman, 1984).
Ciรฒ determina lโampia eterogeneitร clinica.
Autismo: difficoltร sociali, comportamentali e a comunicare
Dal punto di vista clinico, si caratterizza dalla compromissione dellโinterazione sociale:
- assenza o limitatezza della capacitร di condivisione sociale,
- indifferenza o evitamento del contatto visivo,
- mancata imitazione,
- mancanza di interesse per gli aspetti rilevanti del comportamento sociale (mimica facciale e sguardo),
- nessun interesse per la comunicazione (tardiva acquisizione o mancanza del pointing โ gesto indicativo),
- assenza del linguaggio o linguaggio atipico e bizzarro โ parlano di sรฉ in terza persona,
- mancato adattamento allโambiente (estrema sensibilitร ai cambiamenti con reazioni inconsuete, ristrettezza degli interessi, comportamenti ripetitivi, stereotipati o rituali anche in base al grado di deficit cognitivo).
La capacitร di condividere lโattenzione, un aspetto importante del normale sviluppo cognitivo del bambino, รจ una delle prime competenze sociali che si presenta alterata nei DSA.
La prognosi รจ condizionata da:
- comorbiditร con la disabilitร intellettiva โ in alcuni casi associata a questo disturbo
- sviluppo o meno del linguaggio
- patologia neurologica (esempio epilessia)
- disturbi psichiatrici (esempio iperattivitร e instabilitร attentiva)
- precocitร e qualitร degli interventi riabilitativi.
Cause del comportamento autistico
Ancora oggi, non conoscendo le reali cause dellโautismo, questa sindrome รจ prevalentemente definita dallโosservazione dei comportamenti descritti nei manuali diagnostici e, a livello internazionale, dallโOrganizzazione Mondiale della Salute.
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), i sintomi tipici sono riassumibili nella cosiddetta โdiade sintomatologicaโ del comportamento autistico:
- deficit nellโarea della comunicazione sociale: comprende il deficit nella comunicazione (linguaggio verbale e non verbale) e il deficit sociale (capacitร di interagire socialmente con gli altri);
- deficit di immaginazione: ovvero un repertorio ristretto di attivitร ed interessi e comportamenti ripetitivi e stereotipati.
Sindrome e disturbi
Nella vecchia nomenclatura del Manuale Diagnostico (DSM-4) rientravano nello spettro autistico i seguenti disturbi.
Disturbo autistico
I bambini affetti da questa condizione presentano in genere gravi problemi di linguaggio, di interazione sociale e comportamentale.
Possono presentare anche disabilitร intellettiva e disturbi dellโapprendimento.
Sindrome di Asperger
Anche in questa sindrome sono presenti disturbi comportamentali e di interazione sociale, ma in maniera piรน sfumata.
Non รจ presente un disturbo del linguaggio (che puรฒ manifestarsi anomalo per la fissazione su uno specifico argomento o per la verbositร ), ma una limitata capacitร di astrazione e difficoltร a comprendere le metafore, i modi di dire e le battute (lโuso e la comprensione del linguaggio รจ molto letterale).
Non mostrano disabilitร intellettiva.
Disturbo pervasivo dello sviluppo
I soggetti che sono affetti da questa condizione hanno in comune alcuni aspetti del disturbo autistico e altri della sindrome di Asperger.
Il loro quadro clinico non assume caratteristiche tali da permettere una diagnosi esatta ed รจ considerato una variante piรน lieve dellโautismo.
Autismo: segni e sintomi
I sintomi compaiono giร nella prima infanzia, cioรจ intorno al 2ยฐ-3ยฐ anno di vita (il DSM-5 indica perfino dai 12 mesi).
Primi segni: come riconoscerlo
Scopri i campanelli dโallarme per una patologia dello spettro autistico. ร meglio consultare uno specialista se noti nel tuo bambino uno o piรน atteggiamenti come:
- non fa dei grandi sorrisi o manifestazioni di gioia entro i 6 mesi di vita (o in seguito)
- nessun dialogo con la madre, rispondendo con un sorriso ai suoi sorrisi, o con espressioni del viso o con suoni entro i 9 mesi di vita
- esegue movimenti ripetitivi come dondolarsi avanti e indietro
- non risponde a gesti come il fare โciaoโ con la mano, non afferra oggetti che gli vengono offerti, non indica un oggetto con lโindice entro i 12 mesi di vita
- non risponde quando viene chiamato con il suo nome a partire dai 12 mesi di vita
- usa i giocattoli in modo strano e ripetitivo (per esempio afferra una macchinina e, anzichรฉ farla camminare a terra, si limita a far girare le ruote con un dito anche per un lungo periodo di tempo)
- non vocalizza entro i 12 mesi di vita, non pronuncia parole entro i 16 mesi e non formula frasi (anche molto elementari) entro i 24 mesi di vita
- non fissa negli occhi la madre o unโaltra persona.
Autismo: patologie associate
In circa il 10% dei casi, i disturbi dello spettro autistico sono associati a sindromi neuro-genetiche come autismo sindromico (o secondario ad altra patologia), sclerosi tuberosa, sindrome dellโX Fragile, sindrome di Down, ecc.
Quindi, queste condizioni, che comportano un disturbo intellettivo, hanno alimentato lโipotesi dellโesistenza di molteplici autismi piuttosto che di un quadro clinico unitario.
Attualmente, queste forme di autismo sono considerate come condizioni nelle quali la disabilitร cognitiva, dovuta alla malattia di base, rende clinicamente manifesta una โvulnerabilitร autisticaโ che diversamente non si sarebbe espressa o si sarebbe espressa in misura minore.
Inoltre, lโattuale classificazione dei disturbi pervasivi dello sviluppo, secondo il DSM-5, ha ristretto il numero di condizioni cliniche che rientrano in questa categoria diagnostica, eliminando quelle con una base biologica accertata (ad esempio la sindrome di Rett).
Come altre condizioni cliniche prive di un evidente marker biologico e/o di unโeziologia nota, il disturbo autistico pone problemi di diagnosi e, quindi, di prognosi.
In altre malattie, in cui sono direttamente interessate le funzioni biologiche e/o i network neuronali che fanno parte del cervello sociale, il rapporto con il disturbo autistico รจ piรน diretto.
Diagnosi differenziale
Sempre il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, indica che la diagnosi differenziale del Disturbo Autistico sia posta in caso di disturbo di:
- Rett
- disturbo disintegrativo della Fanciullezza
- Asperger
- mutismo Selettivo
- espressivo
- misto del Linguaggio
- movimento Stereotipo
- schizofrenia
- ritardo Mentale.
Negli ultimi decenni ci sono stati notevoli progressi nellโinterpretazione dellโautismo e dei disturbi pervasivi dello sviluppo.
I dati scientifici piรน recenti ipotizzano che lโautismo abbia origine da fattori organici che interferiscono nella fase dello sviluppo del Sistema Nervoso Centrale.
Per questo rientra nei disturbi del Neurosviluppo (ovvero a base biologica).
Autismo: cause e fattori di rischio
I Disturbi dello Spettro Autistico hanno una significativa componente genetica, anche se, ad oggi, non รจ stato possibile individuare un unico gene responsabile. Infatti, lโanalisi genetica ha evidenziato che i geni associati allโautismo sono moltissimi e si presentano in modo variabile nei vari soggetti.
Tuttavia, la maggior parte delle alterazioni genetiche individuate sono responsabili della costruzione delle connessioni tra le cellule del cervello.
Invece, i fattori biologici responsabili dellโautismo sono noti solo nel 20% dei casi, mentre la presenza di anomalie metaboliche sembra interessi il 5% dei casi.
In piรน, le ricerche sugli aspetti neuropatologici hanno evidenziato, in alcuni soggetti, la presenza di anomalie localizzate nel cervelletto, nel sistema limbico e nella corteccia cerebrale.
Invece, in altri casi, รจ stato evidenziato il ruolo dei fattori:
- infettivi
- tossici
- farmacologici
- traumatici
- vascolari.
Inoltre, non vanno sottovalutate le patologie neurologiche associate alla sindrome, che aggravano il quadro clinico: iper o ipo-tonia, turbe della coordinazione motoria, distonie, stereotipie motorie, dismorfismi, alterazioni dellโudito, ritardo mentale ed epilessia.
Quindi, gli studi finora eseguiti evidenziano la presenza di una multifattorialitร di cause genetiche, organiche o acquisite precocemente che, in modi diversi, potrebbero giustificare lโinsorgenza del disturbo autistico e che vanno ulteriormente indagate.
Gravidanza e periodo post-natale
Qualunque condizione che interferisca con lo sviluppo del cervello puรฒ comportare teoricamente effetti a lungo termine sulle funzioni sensoriali, linguistiche e mentali del bambino, tanto da determinare una sintomatologia autistica.
Anche se sono state chiamate in causa diverse situazioni in gravidanza come infezioni, problemi legati al parto o fattori ambientali, attualmente non cโรจ alcuna evidenza scientifica certa tra situazioni patogene e autismo.
Inoltre, tra i fattori di rischio non legati ai fattori genetici si possono indicare:
- etร avanzata dei genitori al momento del concepimento
- malattie della madre durante la gravidanza (ad esempio la rosolia)
- prematuritร e peso corporeo alla nascita inferiore alla norma
- tempo rispetto al parto precedente inferiore a un anno.
Infine, tra gli altri fattori che si stanno studiando, si annoverano la carenza di alcune vitamine o lโesposizione a farmaci e a sostanze tossiche ambientali durante la gravidanza.
Anche in questo caso non vi sono evidenze scientifiche valide.
Autismo: ereditarietร e genetica
Le nuove tecnologie di analisi genomica hanno identificato una serie di geni e di alterazioni genetiche associate allโautismo.
ร probabile che molteplici geni siano coinvolti nello sviluppo della complessa rete di neuroni implicati nellโevoluzione del comportamento sociale, la cui alterazione definisce un livello di vulnerabilitร per questo disturbo.
La maggior parte delle alterazioni genetiche individuate sono responsabili della costruzione delle connessioni tra le cellule del cervello.
La frequenza dellโautismo in fratelli di soggetti autistici รจ intorno al 3%, con un rischio relativo nei fratelli circa 10-30 volte maggiore rispetto alla frequenza nella popolazione generale.
Autismo nei gemelli
Diversi studi epidemiologici su gemelli dello stesso sesso suggeriscono che lโelevato rischio di ricorrenza familiare abbia una base genetica. Infatti la corrispondenza dellโautismo nelle coppie di gemelli monozigotici รจ elevata (60%), mentre nelle coppie di gemelli dizigotici la frequenza รจ simile a quella riportata per i fratelli di individui affetti.
Gli studi sui gemelli indicano anche che la predisposizione genetica allโautismo puรฒ estendersi a un gruppo piรน ampio di disturbi sociali e/o di comunicazione, con caratteristiche simili a quelle dellโautismo classico, ma presenti in forma isolata o meno grave (il cosiddetto broader phenotype) nei familiari dei soggetti con autismo.
Emozioni dei bambini autistici
Autismo ed emozioni
I bambini affetti da autismo provano emozioni come tutti, ma le esprimono in maniera anomala, spesso in modo inappropriato e intenso. Infatti, hanno un mondo emotivo alterato (in cui spesso predominano temi angoscianti). Inoltre, hanno difficoltร a riconoscere le emozioni degli altri e non sviluppano capacitร โempaticheโ.
Per questo motivo, รจ necessario un percorso di apprendimento per insegnare a questi bambini la capacitร di esprimere e di riconoscere le emozioni. In sostanza, devono imparare, a livello cognitivo, ciรฒ che non hanno sviluppato nella crescita.
Infatti, le emozioni, i sentimenti, la condivisione con gli altri, sono reazioni innate in mancanza di sindromi specifiche. Quindi, imparare a riconoscere le emozioni aiuta i bambini autistici a modularne lโintensitร e insegna loro lโautoregolazione.
Come insegnare a gestire le emozioni
ร necessario soffermarsi su ciรฒ che il bambino sta provando nel momento esatto in cui sta vivendo unโemozione.
Solamente cosรฌ lo si aiuta ad analizzare le proprie emozioni, partendo dalle sensazioni percepite fisicamente e assegnandogli un nome. Infatti, dare un nome a ciรฒ che sta provando lo aiuterร a riconoscerlo successivamente in sรฉ e negli altri.
Quindi, esistono giochi pensati appositamente per aiutare il bambino a esprimere e riconoscere lโemozione attraverso il tono della voce, lโespressione facciale e la postura del corpo. Inoltre, mimare alcune azioni con lโobiettivo di associare gesti socialmente rilevanti alla loro descrizione e denominazione รจ sicuramente unโattivitร ludica importante.
Tuttavia, ciรฒ che conta รจ che tali giochi avvengano, almeno la prima volta, con la supervisione di personale esperto e insieme ai familiari.
Autismo e comportamento alimentare
Nei bambini affetti da DSA si osserva con una certa frequenza un comportamento alimentare disfunzionale denominato โselettivitร alimentareโ e puรฒ riguardare un bambino su due. Si caratterizza da regimi alimentari piuttosto rigidi, con pochi alimenti.
Inoltre, si manifesta anche sotto forma di โselettivitร sensorialeโ, ossia con unโavversione a certi odori e sapori, colori e consistenze. Infatti, alcuni bambini sono sensibili ai colori (vogliono mangiare ad esempio solo cibi rossi o verdi), altri non mangiano se il cibo non รจ disposto in un certo modo sul piatto.
Quindi, tali selettivitร sono considerate aspetti diagnostici importanti poichรฉ rientrano negli interessi e comportamenti ristretti, ripetitivi e stereotipati tipici dellโautismo.
La selettivitร alimentare: cos’รจ
Riguarda circa il 30% dei bambini, ma in chi รจ affetto da Disturbo dello Spettro Autistico, la percentuale arriva fino al 50%.
Infatti, ricercatori dellโOspedale Bambino Gesรน di Roma hanno condotto uno studio su 158 bambini, tra i 3 e i 18 anni di etร , affetti da autismo, metร dei quali con abitudini alimentari particolari.
In particolare, lo studio, che ha coinvolto anche i genitori, ha evidenziato che tra i bambini autistici selettivi e non selettivi non ci sono differenze cliniche e comportamentali, ovvero il rifiuto del cibo non รจ determinato dal livello di gravitร della sindrome.
Invece ciรฒ che รจ emerso รจ che la selettivitร incide sulla percezione dei genitori riguardo alla malattia del figlio. Quindi, i bambini selettivi sono vissuti dai genitori come piรน problematici e la gestione del momento del pasto diventa per loro un elemento di stress e preoccupazione.
Infatti, la seconda parte dello studio riguarda il parent training, ovvero lo sviluppo di tecniche comportamentali da insegnare ai genitori per approcciare i pasti con meno ansia.
Anche perchรฉ la selettivitร alimentare descrive situazioni e comportamenti che riguardano non solo la scelta dei cibi, ma anche i comportamenti anomali messi in atto al momento del pasto come:
- rifiuto del cibo
- piluccare il pasto
- presenza di rituali
- urla o pianti
- aggressivitร
- masticare senza deglutire
- sputare o vomitare, ecc.
Infine, รจ importante rilevare che la selettivitร alimentare non ha un inquadramento clinico univoco e che รจ necessaria unโattenta gestione medica e multidisciplinare del bambino e il sostegno alla famiglia.
Selettivitร sensoriale: cos’รจ
Una particolare sensibilitร sensoriale puรฒ portare ad opporre resistenza verso certi cibi e puรฒ essere correlata in particolar modo alla consistenza e allโodore.
Infatti, da uno studio basato prevalentemente sulle interviste ai genitori di bambini autistici con selettivitร alimentare รจ emerso che i criteri prevalenti di scelta del cibo sono:
- consistenza (69%)
- disposizione nel piatto (58%)
- gusto (45%)
- odore (36%)
- temperatura (22%).
Infine, altre osservazioni riguardano la quantitร , il colore, la forma, la confezione o la marca.
Rifiuto del cibo: cause
Le ipotesi sono molte e tra queste una delle piรน discusse indica nei problemi gastrointestinali la causa principale del rifiuto verso alcuni cibi.
Tuttavia, ad oggi, non si รจ trovata una associazione statisticamente significativa che confermi questa teoria.
Invece, altri ricercatori avanzano lโipotesi dellโattivazione di specifici pattern di sensibilitร gustativa e, in particolar modo, la sensibilitร al gusto dellโamaro, che potrebbe spiegare il limitato consumo di specifiche classi di alimenti come le verdure.
Tuttavia, questi studi hanno ottenuto una variabilitร di dati piuttosto ampia, a volte contrastante e al momento vi รจ una scarsa replicazione dei risultati.
Infatti, ciรฒ che occorre ricordare รจ che lยดautismo รจ primariamente una condizione neuropsichiatrica. Quindi, รจ possibile che alcuni soggetti possano avere anche altre problematiche cliniche, ma sono secondarie rispetto alla condizione principale.
In conclusione, la correlazione tra selettivitร alimentare e altre possibili patologie non significa che abbiano la stessa origine o che vadano considerate unitariamente.
Autismo: diagnosi
La diagnosi dei Disturbi dello Spettro Autistico si esegue sulla base dellโosservazione clinica del soggetto, secondo i criteri indicati nei due principali manuali di riferimento DSM e ICD (International Classification of Diseases).
Si utilizzano anche scale di valutazione standardizzate, come lโADOS (Autism Diagnostic Observation Schedule) e lโADI-R (Autism Diagnostic Interview-Revised).
Inoltre, nel percorso che porta alla diagnosi di autismo รจ molto importante tenere conto delle osservazioni dei genitori (o del personale scolastico) che per primi possono cogliere alcuni campanelli dโallarme. Queste osservazioni vanno riportate al pediatra, che valuterร se indirizzare il bambino a una visita specialistica.
ร importante che la diagnosi sia posta da unโ equipe multidisciplinare specializzata, che deve includere un neuropsichiatra o uno psicologo.
Inoltre, puรฒ includere anche terapisti della neuro-riabilitazione e del linguaggio (logopedisti), per una valutazione complessiva della capacitร di:
- comprensione
- comunicazione verbale
- instaurare relazioni con gli altri.
Disturbi dello spettro autistico
Per la diagnosi dei DSA (Disturbi dello Spettro Autistico) non devono essere presenti tutti i sintomi, i bambini devono presentare una sintomatologia relativa sia al punto A, sia al punto B (vedi Tabella sotto).
Inoltre, i segni possono variare moltissimo in termini di gravitร .
Disturbi dello spetto autistico: segni e Sintomi
La diagnosi e quindi la valutazione dei sintomi รจ fatta da un’equipe multidisciplinare composta da neuropsichiatra, psicologo, TNPEE (Terapista della neuropsicomotricitร dell’etร evolutiva) e logopedista attraverso l’osservazione clinica e l’ausilio di test strutturati, colloqui e interviste con i genitori.
Prognosi
La prognosi per i bambini autistici รจ condizionata dai seguenti fattori e variabili:
- gravitร della disabilitร cognitiva
- sviluppo o meno del linguaggio
- comorbiditร neurologica (esempio epilessia)
- psichiatrica (esempio iperattivitร e instabilitร attentiva)
- precocitร della diagnosi
- qualitร degli interventi riabilitativi.
Comunque, grazie a interventi tempestivi e specifici, i bambini affetti da autismo possono acquisire nuove competenze.
Autismo: cure
Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico prevede percorsi integrati, composti da interventi educativi, pedagogici, riabilitativi, psicoterapeutici e, se necessario, farmacologici.
In realtร , non esistono farmaci per la cura dellโautismo. Tuttavia lโuso di farmaci puรฒ essere indicato in presenza di specifici sintomi comportamentali come auto ed etero-aggressivitร , iperattivitร , comportamenti stereotipati, insonnia, ecc.
Trattamento farmacologico
Si valuta clinicamente in base alle caratteristiche del paziente e puรฒ comprendere farmaci antipsicotici o stimolanti.
I bambini e le loro famiglie partecipano al trattamento gestito da unโรฉquipe multidisciplinare (comprendente neuropsichiatri infantili, pediatri, medici di famiglia, educatori, pedagoghi, logopedisti e terapisti della neuro e psicomotricitร ).
Infatti, il coinvolgimento delle famiglie nel programma di intervento รจ fondamentale per imparare a interagire con i bambini, favorendo il loro benessere emotivo.
Trattamento comportamentale
Si tratta di programmi intensivi, efficaci soprattutto se attivati in etร prescolare. Tra questi, i piรน studiati sono quelli basati sullโanalisi comportamentale applicata (Applied Behaviour Analysis – ABA), che possono migliorare:
- linguaggio
- comportamenti adattativi
- abilitร intellettive.
Inoltre, per stimolare e agevolare la comunicazione si possono impiegare materiali per il supporto visivo. Infatti, รจ molto importante che chi interagisce con il bambino adotti le stesse modalitร di comunicazione e di comportamento.
Quindi, รจ necessario adattare lโambiente sociale e fisico dei soggetti autistici seguendo una routine e limitando i fattori disturbanti (rumori eccessivi e improvvisi, luci accecanti, ecc.).
Inoltre, nei soggetti con sindrome di Asperger o autismo ad alto funzionamento, puรฒ essere adottata anche una terapia cognitivo comportamentale.
Prevenzione e falsi miti
Le conoscenze sullโeziologia dei Disturbi dello Spettro Autistico sono ancora insufficienti per dare indicazioni specifiche a carattere preventivo.
Tuttavia, รจ stato osservato che i fratelli di bambini con autismo hanno una probabilitร maggiore di sviluppare un disturbo neuro-psichiatrico (autismo, disturbi specifici del linguaggio e/o dellโapprendimento) rispetto alla popolazione generale.
Pertanto, รจ consigliabile un monitoraggio specifico dello sviluppo neuro-comportamentale di bambini che abbiano fratelli con autismo, per poter diagnosticare precocemente eventuali problemi e intervenire con tempestivitร .
Autismo: il mito del vaccino
Lโipotesi che la vaccinazione antimorbillo-parotite e rosolia (Mpr) possa essere associata allโautismo รจ stata sollevata negli anni Novanta da uno studio inglese pubblicato nel 1998 su The Lancet.
Tuttavia, questa ipotesi รจ stata valutata da numerosi studi condotti sia in Europa che negli Stati Uniti, ma nessun ricercatore ha confermato una relazione causale tra vaccino Mpr e autismo.
Infatti, gli stessi ricercatori dello studio inglese hanno ritirato le loro conclusioni e nel 2010 la rivista The Lancet ha formalmente ritirato lโarticolo.
Successivamente anche altre organizzazioni, inclusa lโAmerican Academy of Pediatrics, e numerosi studi epidemiologici condotti in diversi Paesi europei, hanno raggiunto le medesime conclusioni, respingendo lโipotesi di una relazione causale tra vaccino Mpr e autismo.
Autismo: a che punto รจ la ricerca
Nella ricerca condotta dai Centers for Disease Control (CDC) di Atlanta (USA), sono stati studiati 256 bambini con disturbi dello spettro autistico e confrontati con 752 bambini non autistici. ร stata mostrata la loro esposizione, nei primi due anni di vita, ad antigeni contenuti nei vaccini. I risultati hanno mostrato che:
- numero totale di antigeni ricevuti entro i due anni di etร non differiva nei due gruppi di bambini (con e senza autismo);
- numero massimo di antigeni ricevuto dai bambini autistici nelle singole sedute vaccinali era simile a quello ricevuto dai bambini senza autismo;
- bambini affetti da autismo con regressione non avevano ricevuto un numero maggiore di vaccini rispetto ai bambini autistici senza regressione;
- anche se attualmente si prevede la somministrazione di un numero piรน elevato di vaccini rispetto al passato, grazie al miglioramento delle tecniche di produzione, il numero totale di antigeni somministrati risulta diminuito.
Questโultima ricerca conferma le conclusioni dellโInstitute of Medicine (IOM) (Immunization Safety Review: Vaccines and Autism), basato su una approfondita revisione degli studi clinici ed epidemiologici sul rapporto vaccini/autismo, effettuata da ricercatori indipendenti americani.
Fonti
- Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.
- Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo (WAAD).
Con la consulenza della Dott.ssa Franca Carzedda (Psicologa e Psicoterapeuta) dellโEquipe per lโEtร Evolutiva delle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva, Associazione di Psicologia Cognitiva (APC) e Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC).
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