Sommario
La nausea è un disturbo molto comune in gravidanza, in particolare nel primo trimestre, tanto da essere considerata uno dei sintomi tipici dell’inizio della gestazione. Il disturbo, in forma lieve, riguarda circa il 70-80% delle future mamme, mentre in almeno il 50% dei casi si presenta associata a vomito.
Sono invece abbastanza rare le forme più gravi, con vomito frequente e persistente, la cosiddetta iperemesi gravidica che richiede un intervento medico.
È un sintomo che può diventare particolarmente fastidioso e che in genere inizia a manifestarsi dopo un paio di settimane dal concepimento, per poi sparire spontaneamente verso il quarto-quinto mese di gravidanza. Tuttavia, ci sono donne che ne soffrono per tutta la durata della gestazione.
Nonostante sia spesso definita “nausea mattutina”, può verificarsi in qualunque ora del giorno o della notte.
Vediamo allora di cosa si tratta nel dettaglio, quali sono i sintomi della nausea gravidica, quanto durano, quando passa o quando preoccuparsi.
Nausea in gravidanza: che cos’è e perché accade
La gravidanza è caratterizzata da numerosi cambiamenti fisiologici che possono comportare alcuni sintomi tra cui i disturbi gastrointestinali, come bruciore di stomaco, nausea e vomito o costipazione. Nella maggior parte dei casi si tratta di forme lievi e generalmente gestite insieme al ginecologo.
Nausea e vomito sono le condizioni più frequenti durante la gravidanza e riguardano circa l’80% delle donne. Sono sintomi che solitamente iniziano tra la 4a e la 6a settimana, raggiungono il picco tra l’8a e la 12a per poi cessare entro la 20a.
Tuttavia alcune donne ne soffrono per tutti i nove mesi di gestazione. Quindi svegliarsi con la nausea accomuna molte gestanti ed è perciò normale.
Anzi, è un disturbo che in realtà ci informa che va tutto bene, che esprime il benessere del bambino.
Infatti, secondo gli studi, la nausea sarebbe determinata dall’azione dell’ormone beta-HCG prodotto dal tessuto che riveste il sacco gestazionale (la struttura dentro cui si sviluppa l’embrione e che protegge lo sviluppo del feto). Un alto livello di quest’ormone indica quindi un buon inizio di gravidanza.
Durante la gestazione, inoltre, si verifica anche un aumento repentino dei livelli di alcuni ormoni (gonadotropina corionica, estrogeni e progesterone), che stimolano il centro della nausea nel cervello.
A volte, il disturbo può manifestarsi anche nell’ultimo trimestre, insieme a reflusso gastroesofageo e digestione lenta. La causa è la pressione dell’utero ingrandito che comprime lo stomaco.
Parlare di “nausee mattutine”, inoltre, non è sempre corretto. Spesso, infatti, la nausea gravidica è più frequente la mattina, ma in realtà può arrivare a qualsiasi ora del giorno o della notte.
Infine, la nausea (mattutina o meno) è in genere preceduta da un senso di vuoto allo stomaco e può essere scatenata dalla vista o dall’odore di particolari cibi o sostanze.
Sintomi della nausea in gravidanza
La nausea è quella spiacevole sensazione di avere “qualcosa sullo stomaco” e che spesso si associa al bisogno urgente di vomitare, cioè di “svuotare lo stomaco” ed espellere il contenuto gastrico. È tipica della gravidanza, ma anche del mal di mare, del mal d’auto o dei disturbi gastrointestinali.
Come abbiamo visto, appare nei primi tre mesi di gestazione, in particolare al risveglio o dopo la prima colazione mattutina, ma anche nel corso della giornata.
Questa sgradevole sensazione tende ad aumentare alla vista del cibo, alla presenza di alcuni odori ed è spesso accompagnata da scialorrea (abbondante salivazione).
I più comuni sintomi della nausea gravidica possono includere:
- Vomito.
- Nausea mattutina e non solo, che può continuare tutto il giorno o dopo aver mangiato, soprattutto in caso di pasti un po’ pesanti o piccanti.
- Ipersalivazione.
- Sensazione di malessere dovuto all’odore di alcuni cibi o alimenti.
Le cause della nausea e del vomito in gravidanza
Non sono ancora del tutto chiari né le cause scatenanti, né l’esatto meccanismo fisiologico di questi sintomi.
Secondo gli studi, sarebbe il progesterone il principale responsabile, per il suo effetto inibitorio sulla muscolatura liscia del piloro e dell’intestino tenue: la conseguenza sarebbe una riduzione della motilità gastrointestinale e il ritardo nello svuotamento gastrico.
Anche fattori psicologici possono svolgere un ruolo importante: ansia, depressione, gravidanze indesiderate e relazioni negative con la famiglia sono state collegate a una maggiore prevalenza di nausea e vomito.
Possono associarsi alla nausea anche altri sintomi come il vomito, un’alterazione del gusto e un’aumentata sensibilità agli odori.
Le ipotesi fatte dai ricercatori riguardano in particolare la gonadotropina corionica (HCG), l’ormone prodotto dall’embrione fin dalle prime fasi del concepimento. Questo legame tra HCG e nausea gravidica si basa in gran parte sulla relazione tra il picco del sintomo e la produzione dell’ormone.
Entrambi, infatti, si verificano tra la 12a e la 14a settimana di gestazione. Inoltre, nausea e vomito sono spesso più disturbanti nelle donne con gravidanze gemellari, sostenute da valori molto alti di HCG.
L’HCG è presente soltanto se c’è una gestazione in atto; per questo, una sua frazione (beta-HCG) si usa per diagnosticare la gravidanza, anche nei test rapidi che si fanno in casa.
La sua funzione è di stimolare l’ovaio a produrre progesterone e raggiunge i suoi massimi livelli verso la dodicesima settimana; poi decresce rapidamente, lasciando spazio all’azione del progesterone. Ecco il motivo per cui nausea e vomito migliorano di solito dopo il primo trimestre.
Fattori di rischio
Secondo gli studi, alcuni fattori di rischio per la nausea e vomito in gravidanza sono particolarmente ricorrenti.
Sembra, infatti, un sintomo più comune nelle donne più giovani, alle prime gravidanze, nelle non fumatrici, nelle donne obese, con gestazione multipla o in caso di anomalie genetiche fetali come la Sindrome di Down.
Anche gli aspetti genetici sembrano rivestire un qualche ruolo. Infatti, le ricerche hanno riscontrato livelli più elevati di nausea nelle donne con madri che hanno sofferto di questi fastidi durante la gestazione.
Soffrire, infine, di cinetosi (o mal d’auto), emicrania o nausea durante l’assunzione di contraccettivi orali, può rappresentare un fattore di predisposizione alla nausea.
Vediamo quindi in sintesi quali sono questi fattori di rischio:
- Nausea e vomito nelle gravidanze precedenti.
- Storia familiare (mamma e/o nonna) di nausea e vomito.
- Soffrire di mal d’auto.
- Nausea durante l’assunzione di contraccettivi orali.
- Obesità.
- Stress.
- Gravidanze plurigemellari.
- Prima gravidanza.
La nausea in gravidanza è un buono o un cattivo segno? Quando preoccuparsi?
La presenza della nausea durante la gestazione, se da una parte crea non poco disagio alla donna, dall’altra sembra essere un buon segno per la salute del nascituro.
È quanto è riportato da uno studio pubblicato su Reproductive Toxicology.
Secondo i risultati della ricerca, infatti, i classici sintomi di nausea e vomito in gravidanza indicano che il feto sta bene e sta crescendo. I ricercatori hanno analizzato un campione di più di 800 mila gestanti, esaminando i disturbi tipici della gravidanza come nausea e vomito e incrociando tali dati con lo sviluppo del feto.
Secondo i risultati, sembrerebbe che il rischio di aborto è di tre volte più elevato nelle donne che non presentano nausee e vomito, in particolare nelle donne con più di 30 anni, le più esposte all’aborto. Inoltre, questi disturbi avrebbero un effetto protettivo non solo sugli aborti spontanei, ma anche sulle malformazioni congenite, prematurità e scarso sviluppo.
Tali effetti, infatti, erano più evidenti nelle donne con nausea e vomito moderati-gravi rispetto a quelle con disturbi lievi o assenti.
Infine, l’articolo ha segnalato anche che assumere farmaci anti nausea non sembra pregiudicare l’effetto protettore sul feto.
Quindi, se nei primi mesi di gravidanza la mattina vi sentite sfinite e già stanche per quello sgradevole senso di nausea, pensate che, in questo modo, il corpo vi sta dicendo che il bambino gode di ottima salute.
Se la nausea è lieve e raramente è associata a vomito, non c’è da preoccuparsi. Il più delle volte, per attenuare il fastidio basta qualche accorgimento nell’alimentazione (suddividere i pasti durante il giorno, evitare cibi pesanti che richiedono una digestione lunga, non bere a stomaco vuoto, ecc.) o ricorrere ai vari rimedi naturali, come vedremo in seguito.
Ma se la nausea è persistente e molto frequente, allora è possibile che sia in atto una iperemesi gravidica, una forma più seria di nausea che può comportare conseguenze anche piuttosto serie per la donna. In questi casi è dunque fondamentale rivolgersi al proprio medico.
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Quali sono i pericoli della nausea in gravidanza?
Il pericolo maggiore in caso di nausea in gravidanza è l’iperemesi gravidica che colpisce in media tre donne su 1.000. Si tratta di una condizione caratterizzata da vomito irrefrenabile e persistente, che si prolunga oltre il primo trimestre e talvolta anche dopo il secondo.
Capita quindi che la donna, per attenuare il disagio, inizi a mangiare di meno e ad assumere meno liquidi. La diretta conseguenza è perdita di peso e disidratazione.
Le donne con questo disturbo, pertanto, non ricavano l’energia necessaria all’organismo attraverso l’alimentazione. Quindi, il corpo è costretto a degradare i grassi con conseguente accumulo di prodotti di scarto (chetoni), determinando uno stato di chetosi. La chetosi, a sua volta, provoca stanchezza, alito cattivo e altri sintomi.
Le gestanti con iperemesi gravidica spesso sono così disidratate che il bilancio elettrolitico, necessario per il normale funzionamento dell’organismo, risulta piuttosto alterato.
Le complicanze più gravi sono:
- Alcalosi ipocloremica (alterazione del pH nel corpo) dovuta a perdita di ioni cloro e idrogeno.
- Perdita di peso e chetosi.
- Carenza di potassio che accentua la tendenza al vomito, generando un circolo vizioso.
- Cute secca.
- Tachicardia.
- Pressione arteriosa bassa.
- Dispnea.
- Sonnolenza o agitazione.
- Temporanea iperattività della tiroide (ipertiroidismo).
Le cause e i meccanismi fisiologici alla base dell’iperemesi gravidica non sono ancora noti.
Quando preoccuparsi?
Se la nausea e il vomito diventano gravi, può essere necessario un trattamento medico. Nei casi più severi, infatti, è previsto perfino il ricovero in ospedale per somministrare liquidi e farmaci contro il vomito per via endovenosa.
Quando è il caso di rivolgersi al proprio medico? Se si notano i seguenti sintomi:
- Urine scure.
- Non si trattengono i liquidi.
- Comparsa di vertigini stando in piedi.
- Senso di debolezza.
- Palpitazioni o tachicardia.
- Se si vomita sangue.
Cure e rimedi della nausea in gravidanza
L’approccio alla nausea e al vomito comporta per prima cosa l’esclusione di altre cause rispetto alla gravidanza, soprattutto se questi sintomi persistono durante il secondo e il terzo trimestre.
Solitamente non è necessario un trattamento farmacologico e si può ricorrere a rimedi naturali o a nuove abitudini alimentari; ad esempio pasti frazionati, evitare cibi grassi e industriali e verdure fresche che possono ritardare lo svuotamento gastrico.
È importante anche idratarsi e quindi bere almeno 1,5 litri di acqua o bevande contenenti glucosio, sale e potassio.
Sia la vitamina B1 che la B6 sembrano particolarmente efficaci e sono indicate come integratori nelle gestanti con vomito prolungato. Stessa cosa per lo zenzero che ha proprietà antiinfiammatorie e antiacide.
Anche se non esiste una vera e propria soluzione per far scomparire la nausea, i rimedi che si possono adottare, oltre a qualche precauzione di tipo dietetico, sono quindi per lo più prodotti naturali, in grado di ridurre la sintomatologia.
Ricordiamo però che le nausee non arrecano danno al bambino e non sono indice di una scorretta alimentazione o di malessere del feto; al contrario sono il segnale del cambiamento in atto nel corpo della donna.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le cure e i rimedi più utili nella nausea in gravidanza.
Nuove abitudini alimentari e non solo
Mangiare poco e spesso durante la giornata, per mantenere alto il livello di zuccheri nel sangue ed evitare che lo stomaco si svuoti completamente, è la prima cosa da fare.
In particolare, è anche consigliabile:
- Preferire i carboidrati complessi, meglio se contenuti in alimenti secchi (ad esempio: pane tostato, fette biscottate, grissini, ecc.), ma anche in pasta, riso, orzo, patate e farro.
- Evitare cibi troppo grassi e ricchi di zuccheri raffinati e aggiunti, poiché richiedono una digestione più lenta e faticosa, con una maggiore produzione di succhi acidi nello stomaco (che potrebbe peggiorare il sintomo). Semaforo rosso anche ad alcolici e superalcolici, caffè, succhi di frutta zuccherati, cibi precotti e gomme da masticare, che aumentano l’acidità dello stomaco.
- Bere almeno 2 litri di acqua al giorno.
- Sgranocchiare cubetti di ghiaccio, poiché riducono il senso di nausea e contribuiscono a una corretta idratazione quotidiana.
- Sconsigliati alimenti come: frattaglie, molluschi, uova crude, pesce o carne cruda, formaggi da latte crudo (come feta, gorgonzola, taleggio, brie, ecc.) o salumi e insaccati.
- Evitare alimenti molto speziati e piccanti, che peggiorano la nausea.
- Attività fisica: bastano 15 minuti di passeggiata veloce per favorire la produzione di endorfine da parte dell’organismo e contrastare la nausea.
Farmaci
Nei casi di iperemesi gravidica può essere necessario ricorrere a flebo con soluzione fisiologica e sali minerali per compensare lo squilibrio elettrolitico prodotto dal vomito persistente.
Si può ricorrere inoltre a farmaci per inibire lo stimolo del vomito, tra cui gli antistaminici di vecchia generazione (poiché non danneggiano il feto) o la metoclopramide, che favorisce la motilità dell’apparato digerente e accelera lo svuotamento dello stomaco. Tuttavia, attraversa la placenta ed è considerata un’opzione di trattamento di seconda scelta, per i suoi potenziali effetti sia sul feto che sulla madre.
Talvolta si ricorre anche a medicinali neurolettici, che agiscono sui centri nervosi del vomito. Questi farmaci, tuttavia, riguardano i casi più gravi e richiedono la prescrizione del medico.
Rimedi naturali
Tra i principali rimedi naturali c’è lo zenzero (candito, nei biscotti, aggiunto nel tè o fresco in infuso o sotto forma di capsule o olio essenziale), la cui efficacia nel trattamento della nausea e del vomito gravidico è dimostrata da numerosi studi e priva di effetti collaterali.
Seguono le pastiglie di prugne Umeboshi, da sciogliere lentamente in bocca. Si tratta di un rimedio della medicina tradizionale giapponese e sono utilizzate in caso di nausee, disturbi digestivi e mal d’auto.
Anche l’agopuntura e l’acupressione sembrano particolarmente efficaci nel ridurre la nausea o il vomito, così come integratori a base di vitamina B6 e B12 che, secondo alcuni studi, ridurrebbero questi disturbi.
Rimedi omeopatici
L’omeopatia è l’approccio migliore per una donna in gravidanza, anche per contrastare la nausea. L’uso dei farmaci tradizionali (allopatici), infatti, dovrebbe essere evitato per tutta la gravidanza e soprattutto nel primo trimestre, la fase più delicata per l’inizio dello sviluppo del feto.
Sono numerosi i rimedi omeopatici che possono aiutare ad alleviare questa fastidiosa sintomatologia. La scelta del rimedio ovviamente dipende dalle caratteristiche peculiari della donna da individuare insieme all’omeopata.
Tra i più comuni comunque ci sono:
- Sepia.
- Bryonia alba.
- Nux moscata.
- Nux vomica.
- Tabacum.
- Lobelia inflata.
- Ignatia, ecc.
Il vantaggio di ricorrere a questo tipo di cura è assicurare e mantenere il benessere psico-fisico della donna in gravidanza laddove, ovviamente, non ci siano particolari complicazioni.
L’approccio è di tipo olistico, cioè considera tutti gli aspetti della persona (sfera fisica, emotiva e mentale), agendo alla radice del problema. Sono poi sostanze non tossiche che solitamente non presentano gli effetti collaterali dei farmaci tradizionali.
È importante però fare un paio di precisazioni: è opportuno rivolgersi sempre a un omeopata, evitando il fai da te; nei casi più gravi o meno lievi è sempre necessario rivolgersi al proprio medico.
Come prevenire e trattare la nausea in gravidanza
Ecco alcuni consigli:
- Mangiare poco e spesso per aiutare lo stomaco a digerire più facilmente il cibo. Se la nausea è mattutina, potrebbe essere utile mangiare a colazione un biscotto secco o una fetta biscottata o un cracker.
- Preferire alimenti freschi, leggeri e facilmente digeribili evitando cibi grassi, industriali, piccanti o speziati, ma anche caffè, tè o succhi di frutta zuccherati che potrebbero aumentare la nausea.
- Bere acqua a intervalli regolari e in abbondanza per scongiurare il rischio disidratazione.
- Masticare bene e a lungo, per stimolare la salivazione e aiutare il processo digestivo.
- Dopo il pasto, se possibile, distendersi e rilassarsi o stare a lungo seduti; evitare lunghi tragitti in auto e luoghi chiusi e affollati, poiché l’aria viziata può favorire la nausea.
- Camminare e prendere un po’ d’aria è un toccasana per la digestione.
- Una tisana allo zenzero aiuta ad alleviare il malessere legato alla nausea.
- Uso dei braccialetti anti-nausea, basati sul principio della digitopressione.
Fonti
- Lifespain- Gastrointestinal Issues During Pregnancy.
- Reprod Toxicol– The protective effects of nausea and vomiting of pregnancy against adverse fetal outcome–a systematic review.
- Ministero Salute. Gravidanza fisiologica.
- Ann Gastroenterol– Gastrointestinal diseases during pregnancy: what does the gastroenterologist need to know?