Fumare e bere alcol dopo il primo trimestre di gravidanza aumenta di dodici volte il rischio di morte in culla per il bambino. Lo ha rivelato uno studio dell’Avera Health Center for Pediatric & Community Research di Sioux Falls, in Sud Dakota, pubblicato sulla rivista EclinicalMedicine.
Sindrome della morte in culla: cos’è e quali sono i fattori di rischio
La sindrome della morte in culla, o Sudden Infant Death Syndrome (SIDS), spiegano il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità, consiste nel decesso improvviso, durante il sonno, di un bambino in età compresa tra un mese e un anno (il picco riguarda neonati tra i 2 e i 4 mesi).
Si parla di SIDS quando, dopo l’autopsia e un’analisi accurata dello stato di salute del piccolo e delle circostanze della sua morte, possono essere escluse tutte le altre cause note per spiegare il decesso, da malformazioni a eventi dolosi.
Le cause mediche all’origine di questo fenomeno sono ancora oggetto di studio. Secondo quanto riportato dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani, ovvero i Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, la ragione potrebbe risiedere in anomalie nella zona cerebrale che controlla i ritmi del sonno e della veglia. La morte in culla potrebbe cioè dipendere da difetti di maturazione dei circuiti cerebrali che governano la “capacità di risvegliarsi” dei bambini.
Ci sono poi alcune condizioni, individuate come fattori di rischio, che in presenza di anomalie possono aumentare la probabilità che il bambino venga colpito da SIDS. Tra questi:
- far dormire il bambino in posizione prona, ossia sulla pancia
- posizionare il bambino su materassi, cuscini e piumini soffici e avvolgenti che, durante il sonno, possono coprirgli il volto e rischiare di soffocarlo
- nascita prematura o basso peso alla nascita
- presenza di infezioni respiratorie
- esposizione del feto e del neonato al fumo.
Alcol e fumo dopo i primi tre mesi di gravidanza: mix pericolosissimo per il bambino
La nuova ricerca aggiunge un tassello proprio a quest’ultimo fattore di rischio, evidenziando come particolarmente pericolosa per il bambino sia la combinazione di fumo e alcol dopo il primo trimestre di gravidanza.
Lo studio è stato condotto tra il 2007 e il 2015 in due aree residenziali in Sudafrica, a Città del Capo, e in cinque negli Stati Uniti, scelte sia per l’alta incidenza di casi di morti in culla che per il frequente consumo di alcol in gravidanza. I ricercatori hanno monitorato circa 12mila gravidanze, caratterizzate da 28 episodi di morte in culla. Dall’analisi della storia clinica delle mamme, è emerso un rischio è dodici volte maggiore per le donne che in gravidanza bevono e fumano.
“La probabilità di morte in culla aumenta di cinque volte se le mamme si limitano a fumare dopo il primo trimestre – sottolineano gli autori -, e di quattro volte se bevono soltanto. Le nostre osservazioni confermano una sinergia tra l’esposizione all’alcol e al fumo nell’aumentare il rischio di SIDS”.
Fonte: Ansa.