Sommario
Dal momento in cui una donna scopre di essere in dolce attesa, fino alla fine della gravidanza, il suo corpo sarà lo specchio del miracolo della vita. Sono tante, tantissime le modifiche del corpo materno: dall’iniziale tempesta ormonale, alla pancia che cresce e ai disturbi che, inevitabilmente, si associano a questo periodo magico ma che sa anche essere “severo” e temuto.
Vediamo quali sono i cambiamenti più importanti, quelli che, in modo più o meno evidente e sintomatico, caratterizzano ogni gravidanza.
Battito cardiaco
Una delle modifiche del corpo materno è quella legata al battito cardiaco. Questo infatti accelera in quanto il cuore aumenta la sua normale capacità di pompare il sangue per inviarne di più, attraverso la placenta, al feto e farlo crescere in salute.
Nel corso della gravidanza, a partire dalla sesta settimana fino al 4° mese. in modo rapido e poi più lentamente, aumenta il volume ematico.
Frequenza cardiaca
Perché tutto questo possa accadere senza problemi, il cuore reagisce determinando un cambiamento nella gittata sistolica (la quantità di sangue espulsa ad ogni contrazione) che aumenta a partire dalla quinta settimana e raggiunge il massimo (fino al 30 al 50% rispetto ai valori prima della gravidanza) a metà tra il secondo e terzo trimestre.
Inoltre si verifica un cambiamento nella frequenza cardiaca (la velocità di contrazione del cuore) che sale a partire dalla quarta settimana di gravidanza. Raggiunge un picco nel corso del terzo trimestre con un aumento medio fra 10 e 20 pulsazioni al minuto. E’ importante sapere che la frequenza cardiaca può diminuire in posizione laterale rispetto a quella supina.
Al termine della gestazione la frequenza cardiaca sarà salita di circa 15 battiti al minuto rispetto ai valori precedenti mentre un quinto del sangue affluisce costantemente all’utero.
Modifiche del corpo materno: la pressione del sangue
Questi mutamenti legati all’aumento del volume del sangue influiscono anche sulla pressione sanguigna. Con l’avanzare della gravidanza un ormone, il progesterone, agisce direttamente sulle fibre muscolari delle pareti dei vasi, inducendone il rilassamento e quindi la dilatazione. Rilassamento e dilatazione sono fondamentali affinchè i vasi oppongano minore resistenza all’accresciuto flusso sanguigno. Durante il secondo trimestre, questa dinamica fisiologica può determinare un abbassamento della pressione rispetto ai valori precedenti il concepimento.
Sindrome dell’ipotensione supina
Questa sindrome è caratterizzata e provocata dalla posizione che assume l’utero, aumentato di dimensioni, quando preme sulla vena cava, quella che trasporta il sangue al cuore. Questa pressione esercitata dal feto provoca alla mamma bruschi cali di pressione. Come è facile intuire dal nome della sindrome, la compressione della vena cava avviene quando la gestante è nella posizione supina. Più raramente può accadere anche quando è seduta. Questo disturbo costringe la futura mamma a stare molto in piedi per evitare giramenti di testa e svenimenti. Un manovra che potrebbe essere d’aiuto è spostarsi sul fianco sinistro per cercare di evitare la compressione della cava.
Modifiche del corpo materno: la respirazione
Ecco un’altra delle modifiche del corpo materno: la respirazione. Questa, nel corso della gravidanza, diviene più rapida perché sia la mamma che il bambino necessitano di una quantità maggiore di ossigeno ma hanno anche bisogno di espirare una maggiore quantità di anidride carbonica. Si verificano anche numerosi cambiamenti della meccanica respiratoria dovuti a fattori ormonali e all’innalzamento del diaframma.
Reni, grandi lavoratori
Anche i reni lavorano di più durante la gestazione e rientrano nelle lista delle modifiche del corpo materno. Questi devono filtrare un maggior volume di sangue. Si verificano infatti diverse modificazioni nel sistema renale. Le principali sono:
- un aumento del volume renale;
- nel terzo trimestre aumentano le minzioni di notte e diminuiscono quelle di giorno (questo perché durante il giorno la stazione eretta favorisce la formazione di edemi);
- durante la notte con la posizione supina c’è un passaggio di liquidi dentro i vasi con un aumento della diuresi;
- per l’aumento del volume uterino si può verificare il rischio di incontinenza urinaria da stress.
Quando la gravidanza è avanti nel tempo si consiglia alla gestante di sdraiarsi sul lato sinistro: questa posizione, infatti, aumenta l’attività dei reni rispetto a quanto avviene stando sdraiate supine. Inoltre sdraiandosi sul lato sinistro si riduce la pressione da parte dell’utero ingrandito sulla vena principale che porta il sangue dagli arti inferiori.
Apparato urinario
Anche l’apparato urinario è soggetto a cambiamenti importanti. Le vie urinarie si dilatano causando difficoltà nello svuotamento: questa situazione potrebbe provocare infezioni o coliche renali, anche se il disturbo più frequente rimane solo il costante stimolo ad urinare. Questo accade perché l’utero preme sulla vescica, riducendone di fatto le dimensioni. La vescica quindi si riempie più rapidamente del normale, provocando un continuo stimolo a fare pipì.
Aumento del peso e pancia che cresce
L’incremento ponderale è la prima tra le modifiche del corpo materno: distribuito lungo l’intero corso dei 9 mesi, interessa in particolar modo la seconda metà della gravidanza, con una crescita di circa 400/500 grammi a settimana.
Durante il primo trimestre l’aumento di peso è provocato sostanzialmente dal naturale accumulo di riserve energetiche utili al feto per garantirgli un adeguato apporto di nutrienti e dalla preparazione del corpo all’allattamento.
L’importanza del peso giusto
Una donna che intenda portare avanti una gravidanza perfetta secondo i parametri medici, dovrebbe pensare al peso ancor prima del concepimento. Iniziare una gravidanza con un peso normale e fare in modo che l’aumento sia graduale e moderato permette una crescita perfetta del bambino e una gravidanza sana e priva di complicazioni per la mamma. Un basso incremento ponderale predispone infatti al difetto di crescita fetale e al parto pretermine. Un eccessivo aumento di peso comporta invece una macrosomia fetale ed un aumento dei tagli cesarei.
L’aumento di peso, quello consistente, è tipico, come dicevamo, dell’ultimo trimestre di gravidanza ed è dovuto alla reale crescita del bambino.
Quanti chili ogni trimestre
I parametri medici indicano come normale un aumento di peso di 11 – 12 chili, anche se questo dipende molto dall’Indice di Massa Corporea che aveva la donna prima di rimanere incinta: dovrebbe essere maggiore nelle donne sottopeso, minore nelle donne sovrappeso.
Orientativamente, questo dovrebbe essere lo schema di un adeguato incremento ponderale di una mamma in dolce attesa:
- Primo trimestre:
1,5/ 2 chili, ovvero circa 500 grammi al mese - Secondo
trimestre: 4,5/5,5 chili, ovvero 350 – 450 grammi a settimana - Terzo
trimestre: 2,5/3,5 chili, ovvero 200- 300 grammi alla settimana
Modifiche del corpo materno: la diastasi
Prima i numeri: due terzi delle donne in dolce attesa soffrono di diastasi, disturbo che, di norma, si risolve spontaneamente nei primi 4-5 mesi dopo il parto. Un terzo delle mamme continua a soffrire di questo disturbo anche 12 mesi dopo la nascita del bambino. Ma cos’è la diastasi? È la “divisione” longitudinale del retto dell’addome, il muscolo principale della parete addominale anteriore. In buona sostanza le due parti del muscolo si allontanano l’una dall’altra. Si parla di diastasi addominale quando la distanza tra le due parti del muscolo è di circa due centimetri.
La diastasi è causata da motivi “meccanici”, per la pressione che esercita l’utero aumentando di volume, e ormonali. Una problematica che, se lieve, può essere risolta con appositi esercizi, se seria può richiedere un intervento chirurgico.
Modifiche del corpo materno: il seno
L’aumento del volume del seno è tra i primi sintomi e modifiche del corpo materno. Gli ormoni preparano le mammelle alla futura produzione di latte: le ghiandole deputate aumentano così di numero provocando quella sensazione di tensione e turgore.
La cute del seno potrebbe modificarsi, così come i capezzoli e l’areola che potrebbero diventare più scuri.
Durante il primo trimestre la ghiandola mammaria, con i sui dotti galattofori e i lobuli, cominciano ad aumentare di volume sotto l’influenza degli ormoni (estrogeni, progesterone, prolattina, ACTH ): condizione che diventa ancor più evidente nel secondo trimestre, quando la ghiandola continua la sua preparazione.
Modifiche del corpo materno: postura e mal di schiena
Il 75% delle donne in gravidanza soffre di dolori nella zona lombare che si protraggono anche dopo il parto.
Questo accade perché durante la gestazione l’aumento del peso a livello della pancia provoca inevitabilmente lo spostamento in avanti del centro di gravità.
Tale mutamento del “baricentro” causa una risposta posturale importante che induce a:
- cambiamenti nella posizione del capo.
- Cambiamenti nella posizione delle spalle: l’aumento del peso ma anche del volume del seno costringe la futura mamma a “tirarsi un po’ indietro” per bilanciare il peso ma provocando l’avvicinamento delle scapole.
- Conseguenze sulle ginocchia: tendono a valgizzare.
- Cambiamenti dei piedi: tendono a diventare piatti per effetto del peso corporeo.
- Effetti negativi sulla colonna vertebrale: si inarca.
Queste modificazioni posturali determinano un aumento del carico sulla colonna e un aumento della lordosi che provoca, conseguentemente, il mal di schiena.
Dolce attività fisica
Se è meglio non ricorrere agli antidolorifici, è invece consigliabile combattere il mal di schiena con una mirata e dolce attività fisica per dare maggiore sostegno alla colonna lavorando sui muscoli addominali obliqui e trasverso.
Articolazioni “molli”
Ecco altre tipiche modifiche del corpo materno: i cambiamenti delle articolazioni che si verificano durante i nove mesi di gestazione.
Anche questi dipendono da un ormone: la relaxina. Il suo compito è quello di “allentare” i legamenti e i tendini aumentandone l’idratazione e quindi il volume. Questa ennesima modificazione rende le articolazioni più flessibili.
La relaxina svolge anche un altro ruolo: ad inizio gravidanza prepara i tessuti materni, insieme ad altri ormoni, per sostenere la gravidanza iniziale, invece a termine di gravidanza diviene responsabile dell’avvio delle modificazioni del collo dell’utero fondamentali per il parto.
Il rilassamento dei tessuti indotti da questo ormone causa un minor affaticamento dei legamenti in un periodo in cui il corpo viene invece particolarmente sollecitato: un’altra causa dei dolori articolari.
Gambe e piedi gonfi
Durante la gravidanza, per effetto degli estrogeni e del progesterone, si tende ad accumulare liquidi e i vasi sanguigni si dilatano per l’elevato volume di sangue.
Questi fattori possono provocare, soprattutto nell’ultimo trimestre di gravidanza, quando diviene importante anche il peso dell’utero che comprime a sua volta i vasi venosi, la comparsa di edemi.
Questi si sviluppano in particolare sulla regione pretibiale, delle caviglie e dei piedi. In estate il caldo, che provoca fisiologicamente una vasodilatazione, rallenta ulteriormente la circolazione del sangue rendendo questo disturbo ancora più fastidioso.
Lo stomaco che “brucia”
Anche l’apparato gastrointestinale è soggetto, durante la gravidanza, a piccole modificazioni che possono dar luogo a fastidiosi disturbi come nausea, pirosi gastrica o stipsi.
Molto fequenti sono il bruciore di stomaco e le eruttazioni: questi fastidi sono causati dal fatto che il cibo rimane più a lungo nello stomaco e che lo sfintere esofageo (un muscolo posto all’estremità dell’esofago) tende a non contrarsi correttamente, consentendo così alle sostanze presenti nello stomaco di “risalire” nell’esofago.
Rimedi per contrastare il bruciore
Per contrastare questi sintomi basta addottare alcuni semplici accorgimenti:
- consumare pasti più piccoli;
- non restare distese per troppo tempo dopo i pasti (aspettare almeno 45 minuti)
- evitare caffeina, tabacco, alcolici.
I bruciori di stomaco che generalmente si fanno sentire durante la notte si possono invece contrastare:
- evitando di mangiare subito prima di coricarsi;
- sollevando la parte alta del letto con l’aiuto dei cuscini in modo da mantenere alte testa e spalle.
Come cambia l’utero
L’utero è davvero l’organo che, in gravidanza, subisce più cambiamenti rispetto a tutti gli altri. Basti pensare che la sua lunghezza iniziale è di 8 centimetri e al termine della gravidanza di 35!
Anche la variazione del peso è incredibile: prima della gravidanza questo organo pesa circa 50/80 grammi ma, al termine della gestazione, può arrivare a pesare anche 1 chilo e mezzo!
Cosa causa questi enormi cambiamenti? Gli estrogeni, nel momento dell’impianto, aumentano lo spessore uterino.
Successivamente l’aumento del flusso sanguigno, la crescita del feto e della placenta e l’aumento delle fibre muscolari causano l’ingrandimento delle dimensioni dell’utero.
Il collo dell’utero
Il collo dell’utero svolge un ruolo fondamentale durante la gestazione: è un supporto meccanico indispensabile per portare a termine la gravidanza. E’ uno stretto canale fibro-muscolare che collega il corpo dell’utero alla vagina.
Durante la gravidanza rimane saldamente chiuso e posteriore per impedire una nascita prematura e per evitare che agenti infettivi raggiungano il feto.
Durante il travaglio il collo dell’utero si appiana, si centralizza e si dilata per formare un canale (il cosiddetto “canale del parto”) attraverso il quale passerà il bambino per venire alla luce.
Modifiche del corpo materno: la pelle
Le modificazioni ormonali, tipiche della gravidanza, determinano anche cambiamenti cutanei che facilmente regrediscono al termine della gestazione.
Per prima cosa aumentano i melanociti, delle cellule particolari che provocano una pigmentazione scura della cute.
E’ per questo motivo che durante la gravidanza si può incorrere in disturbi antiestetici come la cosiddetta “maschera gravidica”: si tratta di macchie scure che compaiono tipicamente sulla fronte e sulle guance.
Anche le areole dei capezzoli possono diventare più scure e può comparire anche una linea scura lungo la linea mediana dell’addome.
Talvolta possono anche comparire delle smagliature di colore rosa: queste spesso sono favorite dalle alterazioni ormonali che portano ad un indebolimento delle fibre elastiche, di collagene e dei mucopolisaccaridi che formano il sostegno della cute.
Inoltre i piccoli vasi sanguigni possono formare una sorta di disegno aracniforme rosso sulla pelle: sono i cosiddetti angiomi stellari. I capillari degli arti inferiori possono invece dilatarsi rendendosi molto più evidenti del solito.
L’orticaria e l’herpes gestazionale
Durante la gravidanza possono presentarsi anche due forme tipiche di eruzioni cutanee, fastidiose perché fortemente pruriginose:
- l’orticaria della gravidanza: solitamente si presenta durante le ultime due settimane di gestazione. Non se ne conosce la causa!
- L’herpes gestationis: una malattia autoimmune della cute che coinvolge le donne durante la gravidanza o nel periodo del puerperio. Si manifesta con la comparsa di papule o vesciche pruriginose nella zona dell’addome, dell’ombelico, della schiena e degli arti.
In collaborazione con la Dott.ssa Flavia Costanzi, medico chirurgo
in formazione specialistica in Ginecologia ed Ostetricia.
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