Sommario
Il glucosio è uno zucchero semplice che rappresenta la principale fonte di energia per l’organismo. I carboidrati, infatti, una volta digeriti, sono trasformati in glucosio, che entra nel flusso sanguigno, influenzando i livelli di glicemia.
Se il glucosio nel sangue è alto, si parla di iperglicemia, una condizione comune nel diabete, in cui l’organismo non produce abbastanza insulina o non la utilizza correttamente. L’insulina è l’ormone che permette al glucosio di entrare nelle cellule e fornire energia.
Al contrario, livelli troppo bassi di glucosio nel sangue (ipoglicemia) possono causare debolezza e disorientamento.
Mantenere un equilibrio ottimale è dunque molto importante per la salute e il benessere. In quest’ottica, seguire una dieta corretta ed equilibrata è il primo passo per prevenire diverse malattie o disturbi e per restare sani.
Glucosio: che cos’è
E’ un monosaccaride (dal greco “monos”=singolo e “saccaron”=zucchero), uno zucchero che non può essere scisso in qualcosa di più semplice ma che può essere legato ad altri zuccheri semplici formando zuccheri complessi.
I carboidrati semplici sono quelli che comunemente chiamiamo “zuccheri” e comprendono:
- Monosaccaridi: glucosio, galattosio e fruttosio (contenuto nella frutta e negli ortaggi).
- Disaccaridi: saccarosio, lattosio (contenuto nel latte e derivati), maltosio.
- Oligosaccaridi: maltodestrina.
Poi ci sono i polisaccaridi, con più di dieci unità ripetitive come il glicogeno, amido e fibre alimentari, ad esempio.
Il glucosio deriva quindi dalla digestione dei carboidrati che ingeriamo attraverso l’alimentazione quotidiana e cibi come pane, pasta, riso e frutta.
Una volta assorbito dall’intestino, entra nel flusso sanguigno, determinando i livelli di glicemia. Quando questi livelli scendono troppo, il fegato provvede a ripristinare l’equilibrio, convertendo le scorte immagazzinate di glucosio sotto forma di glicogeno, per ripristinare i valori normali.
L’organismo usa questo zucchero come fonte primaria di energia, soprattutto per organi come il cervello e i muscoli. Solo il sistema nervoso centrale consuma circa 180 g di glucosio al giorno e anche i globuli rossi dipendono esclusivamente da questa fonte di energia.
In condizioni normali, è il pancreas a rilasciare insulina, l’ormone che facilita l’ingresso del glucosio nelle cellule, dove è metabolizzato per produrre energia e sostenere le funzioni cellulari. In che modo? Attraverso processi chimici come la glicolisi e il ciclo di Krebs.
Formula chimica del glucosio
La formula chimica è C6H12O6. Questa molecola appartiene alla famiglia dei monosaccaridi ed è un composto fondamentale per il metabolismo energetico.
Inoltre, è una molecola idrofila, capace cioè di sciogliersi in acqua. Questo facilita la sua circolazione nel sangue. Tuttavia, per poter entrare nelle cellule, ha bisogno dell’azione dell’insulina, che agisce come una chiave che apre specifici recettori cellulari chiamati “trasportatori di glucosio”.
Glucosio nel sangue: valori di riferimento
Il corpo umano mette in atto meccanismi fisiologici specifici per regolare costantemente i livelli di glucosio nel sangue, mantenendoli tra 70 e 100 mg/dL a digiuno, indipendentemente dall’assunzione di carboidrati.
Quando la sua produzione, invece, supera il fabbisogno immediato, l’eccesso è immagazzinato sotto forma di glicogeno nel fegato e nei muscoli, diventando una riserva energetica pronta all’uso.
Se la glicemia si abbassa, infatti, interviene il glucagone, un ormone prodotto dal pancreas. Questo si lega ai recettori delle cellule del fegato e stimola la degradazione del glicogeno (glicogenolisi epatica), rilasciando glucosio nel sangue per riportare i livelli alla normalità.
Invece, dopo i pasti, questo valore subisce un leggero aumento, fino ad un massimo di 140 mg/dL (iperglicemia post-prandiale), per poi riassumere il livello basale.
Questo aumento della glicemia dopo i pasti è dovuto al riversamento nel sangue di una parte del glucosio ottenuto dalla trasformazione dei carboidrati assunti con l’alimentazione.
Glucosio alto (o iperglicemia)
L’iperglicemia si verifica quando i livelli di glucosio nel sangue superano i valori normali.
La glicemia a digiuno è considerata normale se inferiore a 100 mg/dl, mentre valori tra 100 e 125 mg/dl indicano una “alterata glicemia a digiuno”, che può essere un segnale precoce di prediabete.
Quando, invece, i livelli di glucosio nel sangue a digiuno superano i 126 mg/dl, si può parlare di diabete. L’iperglicemia, inoltre, può causare sintomi come sete eccessiva, aumento della minzione e affaticamento. Se non trattata, può portare a complicazioni anche gravi.
Glucosio basso (o ipoglicemia)
L’ipoglicemia si verifica quando i livelli di glucosio nel sangue scendono sotto i 70 mg/dl. Questa condizione può manifestarsi con sintomi come tremori, sudorazione, confusione, vertigini e, nei casi più gravi, perdita di coscienza.
Le cause dell’ipoglicemia possono includere un eccesso di insulina (nel caso di persone diabetiche trattate con insulina), digiuno prolungato o esercizio fisico intenso senza un adeguato apporto energetico.
Mantenere un equilibrio corretto è essenziale per evitare episodi di ipoglicemia, che possono mettere a rischio la salute.
Curva da carico del glucosio
Il test della curva da carico di glucosio o curva glicemica è un esame diagnostico utilizzato per valutare come l’organismo gestisce l’assorbimento di questo zucchero.
Si usa principalmente per la diagnosi del diabete e del diabete gestazionale. Durante l’esame, il paziente ingerisce una soluzione contenente 75 g di glucosio, e la glicemia viene misurata a intervalli regolari (generalmente a 0, 60 e 120 minuti).
Un normale metabolismo dello zucchero dovrebbe mostrare una rapida diminuzione dei livelli glicemici dopo il picco iniziale, mentre nei pazienti diabetici o con ridotta tolleranza al glucosio, i livelli possono rimanere elevati più a lungo.
Quando fare le analisi del glucosio?
Sono consigliate soprattutto se presenti fattori di rischio per lo sviluppo del diabete. Secondo l’American Diabetes Association, è importante monitorare la glicemia dopo i 45 anni o se si ha un familiare con diabete, sovrappeso, ipertensione o malattie cardiovascolari.
Anche colesterolo HDL basso, trigliceridi alti, diabete gestazionale o sindrome dell’ovaio policistico sono fattori di rischio.
Sintomi come sudorazione, tremore, confusione e vista offuscata potrebbero indicare ipoglicemia, mentre sete eccessiva, minzione frequente e lenta guarigione delle ferite potrebbero segnalare iperglicemia.
Conclusioni
Il glucosio è la principale fonte di energia per il nostro corpo, essenziale per il funzionamento di cervello, globuli rossi e molti altri tessuti. I livelli di glucosio nel sangue sono regolati da ormoni come l’insulina e il glucagone, che mantengono l’equilibrio tra energia immediata e riserve.
Quando la glicemia è troppo alta o troppo bassa, possono verificarsi problemi di salute. È importante seguire una dieta equilibrata per gestire correttamente i livelli di glucosio.
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Fonti: