Tra le conseguenze della pandemia da Covid -19 un preoccupante aumento dei disturbi alimentari tra gli adolescenti.
A causa dell’isolamento e della solitudine prodotta dalla didattica a distanza, cresce il numero di chi si rifugia nel cibo in maniera patologica.
Il dato allarmante è che diminuisce anche l’età media di chi si ammala. Infatti, sono colpiti anche i bambini tra i 10 e i 12 anni.
Disturbi alimentari: cosa sono
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) o disturbi alimentari psicogeni (DAP) sono problematiche psicologiche caratterizzate da una relazione patologica con il cibo e l’alimentazione.
Secondo la definizione del Ministero della Salute, oltre che da un anomalo rapporto con il cibo, i disturbi alimentari sono accomunati da un’eccessiva preoccupazione per la forma fisica e da un’alterata percezione della propria immagine corporea, che si collegano a bassi livelli di autostima e danno origine a disturbi dell’alimentazione con caratteristiche cliniche e psicopatologiche diverse.
Tra i più diffusi:
- anoressia nervosa
- bulimia
- ortoressia.
Ma in questo gruppo rientrano tantissime condizioni patologiche che hanno come comune denominatore un rapporto complesso con il cibo e con il proprio corpo.
I disturbi alimentari rappresentano, per la loro diffusione, una vera e propria epidemia sociale.
In Italia le stime parlano di 3 milioni di persone: il 90% sono donne, oltre 2 milioni sono adolescenti (fonte: Congresso dell’Associazione nazionale dietisti – Andid, 2018).
Disturbi alimentari e Covid: dati allarmanti
Le conseguenze della pandemia cominciano a farsi sentire. Le più gravi riguardano quelle che colpiscono gli adolescenti, spaesati e stressati dall’isolamento e dalle dinamiche della Dad.
A causa della solitudine, in molti cominciano a soffrire di anoressia o bulimia. Una dinamica in atto già subito dopo il primo lockdown, ma che oggi assume contorni preoccupanti.
La prima analisi sull’impennata dei disturbi alimentari tra gli adolescenti arriva dall’Osservatorio epidemiologico del ministero della Salute che ha messo in evidenza un aumento di casi post lockdown da febbraio a maggio del 30% in bambini e preadolescenti. Anche l’Istituto Superiore della Sanità aveva evidenziato il rischio di ricaduta o peggioramento della problematica.
Inoltre, Laura Dalla Ragione, direttrice del progetto per il contrasto alla malnutrizione del ministero, svela che:
“L’età si è abbassata (10-11 anni) e c’è anche una maggiore diffusione del disturbo nella popolazione maschile”.
Adolescenti e disturbi alimentari: cosa fare
Come evidenzia un dato apparso su Repubblica, nel solo Lazio durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 i disturbi dell’alimentazione sono cresciuti del 30%. Ma quello che preoccupa è anche il fatto che le strutture a cui rivolgersi non bastano: sono solo 11 in tutta la Regione e scendono a 8 se si contano esclusivamente quelle pubbliche.
Come spiega lo stesso Ministero della Salute è necessario identificare i DA e intervenire tempestivamente perché, se non adeguatamente trattati, aumentano il rischio di danni permanenti a carico di tutti gli organi e apparati dell’organismo che, nei casi più gravi, possono portare alla morte.
I Disturbi dell’Alimentazione spesso coesistono anche con l’abuso di sostanze e presentano tratti psicologici e comportamentali simili, tra cui:
- impulsività
- perdita di controllo
- l’aumentato rischio di comportamenti autodistruttivi.
È importante intervenire subito per contrastare gli effetti di queste patologie sui più giovani.
Sul portale Disturbialimentarionline.it, promosso da Ministero della Salute e Presidenza del Consiglio, è presente una mappa con le strutture dedicate.
Fonte: Ministero della Salute
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