Fra gli organi colpiti dal coronavirus potrebbero esserci anche i testicoli. Infatti, questi organi contengono i recettori ACE-2, gli stessi che si trovano in polmoni e reni, e che sono utilizzati dal virus come serrature per penetrare nelle cellule e infettarle.
Ma quali sarebbero le conseguenze per la fertilità? Lo spiega il prof. Sansalone, specialista in Andrologia e Urologia dell’Università di Tor Vergata e consulente urologo del Ministero della Salute.
“Lo studio più recente sull’argomento viene dell’Albert Einstein College di New York ed è stato pubblicato da Med RXIV, anche se non è ancora stato sottoposto a peer-review (il processo di revisione prioritaria da parte di un comitato di esperti della stessa disciplina che discute ed approva i risultati delle ricerche scientifiche)”.
Secondo lo studio, “le cellule che esprimono recettori ACE-2 sulla loro superficie sarebbero in teoria più suscettibili alle infezioni”, spiega ancora il Sansalone.
Uomini più a rischio?
Il fatto che il COVID-19 possa annidarsi nei testicoli potrebbe anche spiegare il motivo per cui si è registrata una maggiore suscettibilità e mortalità maschile.
Inoltre, si è visto che gli uomini eliminano il virus dall’organismo più lentamente rispetto alle donne, forse proprio a causa di questo serbatoio aggiuntivo.
“Ma, soprattutto”, prosegue il professore, ” è stata segnalata una perdita di funzione dei testicoli nei pazienti, con danni alle cellule che producono testosterone, in caso di infezione”.
Tuttavia, al momento non è noto se gli eventuali danni siano permanenti o reversibili.
Controllo andrologico
Proprio perché ancora non è chiaro se ci siano conseguenze sulla fertilità, per gli uomini giovani e adulti che hanno contratto il COVID-19 è raccomandato un controllo andrologico, specialmente se hanno in programma di diventare padri.
Inoltre, alcuni scienziati cinesi hanno sottolineato la necessità di monitorare anche il tratto uro-genitale nelle persone positive al COVID-19.
Infatti, nonostante la maggior parte dei pazienti sviluppi complicanze a livello polmonare, sembra che anche l’apparato riproduttivo maschile possa essere coinvolto, proprio a causa della sua maggiore suscettibilità alle infezioni.
Conservazione del seme
La preoccupazione per la propria fertilità ha fatto addirittura aumentare negli Stati Uniti la richiesta di conservazione del seme. Con questa procedura infatti, si può congelare il seme e poi utilizzarlo al bisogno.
“Va detto però che la sopravvivenza degli spermatozoi dopo lo scongelamento è direttamente proporzionale alla qualità del campione conservato”, precisa Sansalone.
Infatti, i campioni di pazienti con pochi spermatozoi hanno un tasso di sopravvivenza inferiore rispetto a quelli normali. Ma quelli ottenuti dall’eiaculazione risentono meno dei danni rispetto a quelli prelevati meccanicamente.