Occhi rossi, gonfiore, lacrimazione, prurito: sono i classici sintomi di una congiuntivite, che può colpire soprattutto in estate.
Ma attenzione, perché questa infiammazione oculare può essere di natura differente e presentarsi anche con sintomi diversi, per cui è importante diagnosticarla correttamente e curarla con la terapia adeguata.
Lo sottolinea l’Associazione mondiale per le Malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid).
Come spiega la presidente, la dottoressa Susanna Esposito, “Solo una corretta diagnosi permette di ricevere il trattamento idoneo e per questo è importante consultare il medico ed evitare assolutamente il fai da te”.
Infatti, il 70% dei casi richiede il consulto di uno specialista.
Ecco quali sono nel dettaglio i tre tipi di congiuntivite, come si manifestano e come si curano.
La congiuntivite infettiva virale
È la più comune ed ha un rischio di trasmissione del 50%. Inoltre, si presenta soprattutto in estate e colpisce gli adulti.
Si manifesta con irritazione a uno o entrambi gli occhi provocata da una secrezione acquosa che provoca bruciore e fotofobia.
A provocarla è nel 90% dei casi l’Adenovirus, un virus che colpisce anche altri parti del corpo, soprattutto le vie respiratorie, causando sintomi aggiuntivi come rinite, mal di gola, tosse e ingrossamento dei linfonodi.
Un altro virus responsabile della congiuntivite virale è l’Herpes Simplex, che attacca un solo occhio e si associa all’Herpes labiale.
In aggiunta, anche l’Herpes Zoster, che coinvolge il trigemino, e il Molluscum Contagiosum, associato a congiuntivite follicolare con lesioni alla palpebra.
In questi due ultimi casi le complicanze possono essere anche gravi, perché possono dar luogo a danni alla cornea e a uveite.
Per questo tipo di congiunitivite non esiste un trattamento specifico, ma gli antivirali topici o sistemici possono essere impiegati per evitare le complicanze.
Invece, per alleviare la sintomatologia si può ricorrere a impacchi freddi, lacrime artificiali e colliri antistaminici.
È assolutamente fondamentale utilizzare asciugamani personali per non trasmettere l’infezione ad altri componenti della famiglia.
La congiuntivite infettiva batterica
Questa tipologia colpisce invece soprattutto i bambini (50-75% dei casi) e predilige i mesi invernali, tra dicembre e aprile.
Si presenta con una secrezione purulenta appiccicosa e la sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio.
A provocarla sono i batteri Haemophilus influentiae e Streptococcus pneumoniae, soprattutto nel caso dei bambini.
Nel caso degli adulti, non immuni da questa infezione, oltre ai batteri che la provocano anche nei bambini, il principale responsabile è lo Staphylococcus aureus.
Inoltre, ci sono dei fattori di rischio, come una scarsa produzione lacrimale, traumi e condizioni di immunodepressione.
Il veicolo principale di trasmissione è rappresentato dalle mani, che possono trasmettere germi e batteri se non lavate con cura e frequenza.
La congiuntivite batterica deve essere curata subito con un collirio antibiotico, previa opportuna diagnosi.
Da segnalare inoltre la congiuntivite batterica iperacuta, un’infezione che esordisce all’improvviso e che può progredire fino alla perforazione della cornea.
È provocata da Chlamydia o Neisseria Gonorrhoeae, malattie sessualmente trasmissibili che possono arrivare a colpire anche l’occhio.
Si presenta con una secrezione purulenta abbondante, una riduzione della vista, dolore, gonfiore e linfoadenopatia.
La congiuntivite allergica
È l‘unico caso di congiuntivite che non è contagiosa, in quanto non è di natura infettiva, ma è dovuta alla risposta infiammatoria della congiuntiva ad allergeni presenti nell’ambiente.
Inoltre, è la forma più frequente di congiuntivite e si presenta soprattutto all’inizio della primavera e per tutta l’estate, cioè il periodo in cui i pollini aumentano la loro concentrazione nell’aria.
Si manifesta con prurito, lacrimazione e occhi arrossati, a cui possono abbinarsi anche naso che cola, starnuti e a volte febbre.
Si previene evitando di esporsi alle sostanze che scatenano l’allergia. I sintomi si alleviano con lacrime artificiali, colliri antistaminici e cortisone, a seconda della gravità.
La prevenzione
Nel caso delle congiuntiviti virali e batteriche, il contagio avviene per contatto con oggetti o mani contaminati dai microrganismi responsabili dell’infezione.
Per questo motivo, la professoressa Esposito raccomanda di “Lavare accuratamente e frequentemente le mani per almeno 40 secondi”.
Questo semplice gesto, infatti, impedisce l’attecchimento di virus e batteri.
Inoltre, particolare attenzione devono prestare le persone che utilizzano le lenti a contatto o che si sono sottoposte di recente a un intervento di cataratta.
In questi casi, infatti, una congiuntivite può portare a complicanze molto gravi, come ulcere corneali o endoftalmiti, con il rischio di perdita della vista.
Chi porta le lenti a contatto, in caso di congiuntivite deve subito sospendere l’applicazione, rivolgersi all’oculista e utilizzare nel frattempo gli occhiali.
In caso di arrossamento intenso e dolore nei 7-10 giorni successivi a un intervento di cataratta, il paziente deve subito farsi visitare da un oculista.