Colesterolo: italiani sempre più bravi a tenerlo sotto controllo. Lo rivela lo studio internazionale Ncd Risk Factor Collaboration (Ncd-RisC), i cui risultati sono stati pubblicati su “Nature”. L’indagine ha registrato, per l’Italia, un significativo calo dei valori del colesterolo, sia totale che non Hdl, il cosiddetto colesterolo “cattivo”, nell’arco di circa 40 anni. Un trend positivo che, dal 1980 al 2018, ha visto passare il nostro Paese dalla ventunesima alla quarantatreesima posizione per gli uomini, e dalla trentesima alla ottantesima posizione per le donne, nella classifica mondiale dei livelli di colesterolo non Hdl.
La mappa del colesterolo nel mondo
Il lavoro è stato guidato dall’Imperial College di Londra con la partecipazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Alla ricerca hanno contributo i dati raccolti dallo Studio “Moli-sani” dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia).
Per fotografare lo stato dell’arte del colesterolo nel mondo, i ricercatori hanno utilizzato informazioni su 102,6 milioni di persone, raccolte in 200 paesi per un periodo di 39 anni, dal 1980 al 2018. Lo studio ha rivelato che i livelli di colesterolo totale e non Hdl sono fortemente diminuiti nelle nazioni ad alto reddito. Il calo ha riguardato in particolare i paesi dell’Europa nord-occidentale, tra cui l’Italia, del Nord America e dell’Australasia. Al contrario, i valori sono aumentati nelle nazioni a basso e medio reddito, in particolare in Oriente e nel Sud-est asiatico.
“Ciò che emerge da questa ricerca – ha detto Simona Costanzo, epidemiologa dello studio “Moli-sani” – è il risultato di un grande sforzo di prevenzione che tutte le nazioni occidentali, con l’Italia tra le più attive, hanno portato avanti nel corso degli anni. I medici di famiglia, le autorità sanitarie, le tante campagne informative hanno aumentato la consapevolezza delle persone verso il problema del colesterolo e più in generale della prevenzione attraverso corretti stili di vita e, quando necessario, approcci farmacologici sotto la guida del proprio medico”.
Colesterolo: quali sono i rischi se è troppo alto e come tenerlo sotto controllo
Il colesterolo non è un nemico per il nostro organismo, che, al contrario, ne ha bisogno. Questa sostanza, prodotta dal fegato, è infatti indispensabile per molte funzioni. E’ coinvolta nei processi di digestione, partecipa alla sintesi della vitamina D, produce sostanze necessarie alla vita, come il cortisone e gli ormoni sessuali.
Tuttavia, livelli elevati di colesterolo sono associati a un maggiore rischio di patologie cerebro-cardiovascolari. Sotto accusa soprattutto il colesterolo “cattivo” (LDL, trasportato dalle low density lipoprotein, ovvero proteine a bassa densità), che tende ad accumularsi sulle pareti delle arterie formando le cosiddette “placche” (aterosclerosi). Questo produce un restringimento dei vasi e la loro ostruzione, un processo che aumenta il pericolo di soffrire di patologie come infarto e ictus.
Ecco perché è importante tenere sotto controllo i valori del colesterolo cattivo, a vantaggio di quello HDL, il colesterolo “buono” (trasportato da proteine HDL, ovvero high density lipoprotein), che agisce come uno spazzino che rimuove il colesterolo dalle pareti dei vasi mantenendo pulite le arterie.
Vuoi saperne di più sul colesterolo e sui pericoli che corri se è troppo alto? Leggi il nostro approfondimento “Colesterolo alto: cos’è e come combatterlo”. Troverai anche tanti consigli su come tenerlo sotto controllo con un’alimentazione sana, ispirata ai principi della dieta mediterranea, sui cibi utili e su quelli da mangiare con moderazione e sull’importanza dello sport per evitare il sovrappeso, fattore di rischio per l’ipercolesterolemia.
Fonte: Adnkronos.
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