Sommario
L’arrivo del ciclo mestruale segna quel momento nella vita di ogni donna in cui il nostro corpo si trasforma e smettiamo di essere bambine. Infatti, l’arrivo della prima mestruazione – chiamata menarca – avviene solitamente in un’età compresa tra gli 11 e i 16 anni e segna l’inizio del periodo fertile per una donna.
Da questo momento in poi, e per tutto il periodo fertile, ogni mese il nostro corpo vive i cambiamenti del ciclo mestruale, preparandosi a un’eventuale gravidanza. Se questa non si verifica, compare la mestruazione, ovvero la perdita di sangue dalla vagina.
Si tratta di un processo fisiologico che accompagna la vita di ogni donna, fino alla comparsa della menopausa, momento in cui cessa il ciclo e anche le mestruazioni.
Nel passato, le mestruazioni erano vissute come un qualcosa da nascondere e di cui vergognarsi. Fortunatamente, oggi le cose sono cambiate e ogni donna ha il diritto di vivere questo appuntamento mensile con tutta la serenità – e anche la competenza – conquistate con il progresso culturale e scientifico degli ultimi decenni.
Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le fasi del ciclo mestruale, cosa sono le mestruazioni, quanto durano e a quali sintomi si accompagnano.
Ciclo mestruale: che cos’è?
L’abitudine comune di usare la parola ciclo per i soli giorni di sanguinamento è errata.
In realtà, il concetto di ciclo è collegato a tutto il processo, che va dal primo giorno di mestruazione, fino all’ultimo prima di quella successiva. Le mestruazioni sono la fase finale del ciclo mestruale, il ciclo che regola la nostra vita riproduttiva.
Il corpo di ogni donna, dalla pubertà sino alla menopausa, si prepara ad accogliere le eventuali gravidanze attraverso variazioni cicliche delle secrezioni ormonali, che preparano l’utero all’eventuale concepimento e vengono identificate con il termine di ciclo mestruale.
È proprio la secrezione di questi ormoni prodotti dalle ovaie – estrogeni e progesterone – che determina importanti modifiche di alcune strutture interne, indispensabili per assicurare la fertilità.
Si tratta di un meccanismo composto da fasi: il ciclo mestruale, detto anche ciclo ovarico, è infatti il periodo di tempo che passa da una mestruazione a quella successiva. In genere ha una durata media di 28 giorni, ma sono assolutamente normali anche cicli mestruali di 24 o 32 giorni.
Le fasi del ciclo mestruale
Di seguito una semplice sintesi di ciò che avviene nel corso del ciclo mestruale, divisa in 3 step:
- A metà ciclo avviene l’ovulazione, momento in cui le ovaie rilasciano un ovulo che può essere fecondato.
- Contemporaneamente, il nostro organismo produce progesterone, per ispessire il rivestimento dell’utero e prepararlo così ad accogliere l’eventuale ovulo fecondato.
- Se la fecondazione non avviene, i livelli di progesterone si abbassano e si verifica il distacco dello strato interno dell’utero (diventato inutile per il mancato concepimento), che si manifesta con il sanguinamento delle mestruazioni.
Vediamo ora nel dettaglio le 4 fasi del ciclo mestruale. Comprendere come funzionano le diverse fasi è molto importante per capire come funziona il calendario mestruale. È uno strumento che ti permette di monitorare lo stato del tuo ciclo e individuare i giorni fertili o quelli migliori per evitare una gravidanza.
Fase 1: le mestruazioni
Il primo giorno di mestruazioni è il primo giorno del ciclo mestruale.
Le perdite mestruali durano mediamente 5 giorni e rappresentano il momento del ciclo ovarico in cui la donna è meno fertile. Il calo della produzione di estrogeni e progesterone da parte delle ovaie provoca lo sfaldamento della mucosa che riveste l’utero internamente, cioè l’endometrio.
Questa mucosa si distacca e si verifica così il sanguinamento.
Fase 2: proliferativa o follicolare
La fase follicolare, chiamata anche fase proliferativa, ha una lunghezza variabile che va dal 6° al 14° giorno.
È la fase del ciclo mestruale in cui si ricostituisce la circolazione superficiale dell’endometrio e anche le cellule epiteliali che rivestono la vagina iniziano a ispessirsi. Questo avviene per creare un ambiente favorevole agli spermatozoi.
Inoltre, nella prima parte di questa fase vengono reclutati i follicoli che, grazie all’influenza dell’ormone FSH, cominciano a crescere. Nella seconda parte, un solo follicolo, detto dominante, viene selezionato. Sarà quello che, sotto l’influenza ormonale, maturerà fino a raggiungere i 18-20 mm prima dell’ovulazione.
Fase 3: ovulazione
Ogni follicolo contiene un ovocita. L’ovulazione è il momento del ciclo mestruale in cui il follicolo maturo scoppia – a causa dell’influenza dell’ormone LH – e rilascia la cellula uovo.
L’ovulo maturo viene rilasciato nelle tube di Falloppio ed è pronto per essere fecondato. Il picco dell’ovulazione può essere rilevato con appositi test.
Fase 4: lutea
L’ovulazione ha una durata molto breve: di solito risulta conclusa entro le 48 ore, quindi il 16° giorno siamo già nella fase lutea.
Dopo l’ovulazione, il follicolo residuo nelle ovaie si trasforma nel corpo luteo, da cui il nome di questa fase. Se l’ovulo viene fecondato, attraversa le tube e si impianta nella cavità uterina, circa 6 o 12 giorni dopo l’ovulazione.
In caso contrario, il corpo luteo si disgrega e poco alla volta scompare, mentre i livelli di progesterone diminuiscono. La riduzione dei livelli di progesterone, come già detto, porta allo sfaldamento della mucosa uterina e quindi alla mestruazione.
A questo punto, il ciclo mestruale può ricominciare.
Perché compaiono le mestruazioni?
L’arrivo della prima mestruazione o menarca ci avvisa che il nostro corpo è cresciuto, ed è diventato pronto ad accogliere una gravidanza e la nascita di un bambino: il ciclo mestruale è il segno della maturità sessuale.
Avviene in un periodo in cui tutto il corpo si trasforma: il seno cresce, appaiono i peli pubici, i fianchi prendono una forma più femminile, le ovaie iniziano a produrre progesterone ed estrogeni e appare la prima mestruazione.
È proprio il ciclo che ci assicura che il meccanismo delicato del nostro sistema riproduttivo sia ben funzionante, ed è anche ciò che ci contraddistingue come donne.
Menarca: la prima mestruazione
Con il termine menarca, si indica la prima mestruazione nella vita di una donna. Solitamente, il primo mestruo compare tra gli 11 e i 16 anni, anche se non è una regola fissa, perché dipende anche da fattori ereditari.
In ogni caso, si tratta di un momento di cambiamento fondamentale, perché segna il passaggio alla vita adulta e l’ingresso nella pubertà. Per questo motivo, gli esperti sono concordi nel suggerire alla mamme di affrontare l’argomento del ciclo mestruale con le proprie figlie con un certo anticipo. Ciò permette di spiegare alle bambine cosa succederà al loro corpo, tranquillizzandole.
Le prime mestruazioni possono presentarsi con caratteristiche differenti a seconda delle bambine: in alcune potrebbero annunciarsi provocando dolori al basso ventre o nella zona renale, mentre in altre non presenteranno alcun sintomo.
Ancora, alcune bambine hanno da subito una produzione abbondante di sangue, in altre si verificano invece perdite ematiche più scarse.
In generale, si può intuire che il momento del menarca si sta avvicinando osservando una serie di cambiamenti nel corpo della bambina, come:
- sviluppo dei genitali esterni e la maturazione delle ghiandole mammarie, che si manifesta circa un anno prima del menarca.
- La comparsa di peli pubici e ascellari: si manifesta circa 2-3 anni prima del menarca.
- Intensificazione della produzione di sudore nella zona ascellare.
La mancata comparsa del menarca oltre i 16 anni viene definita amenorrea primaria.
Se ti interessa l’argomento, scopri come gestire le mestruazioni.
Quanto durano le mestruazioni?
La durata media delle mestruazioni è di circa 4-5 giorni, ma è molto variabile da donna a donna. Inoltre, può anche subire variazioni nel corso della vita.
Infatti, dai 35 anni la durata delle mestruazioni tende ad accorciarsi e anche il flusso diviene meno abbondante. Anche dopo una gravidanza si assiste a delle variazioni, ad esempio nel periodo dell’allattamento, quando a causa dell’interruzione della produzione di estrogeni le mestruazioni possono cessare o diventare irregolari.
In genere, comunque, I cambiamenti nella durata dopo una gravidanza sono transitori.
Quanto sangue si perde durante una mestruazione?
Ogni donna perde una quantità di sangue differente durante il ciclo mestruale, ma si stima che la perdita media sia tra i 40 e i 100 ml di sangue, a cui si aggiungono il tessuto endometriale e altri flussi vaginali.
I sintomi dell’ovulazione e delle mestruazioni
Un grande numero di donne soffre di dolori alla regione lombo-sacrale o al basso ventre, oppure di mal di testa, durante le mestruazioni. Si tratta di dolori solitamente sopportabili, che interessano la maggioranza delle donne per uno o due giorni del mestruo.
Questi dolori possono verificarsi anche durante l’ovulazione oppure manifestarsi nei giorni che precedono l’arrivo delle mestruazioni.
Tra i sintomi più frequenti legati all’ovulazione ricordiamo:
- crampi all’addome.
- Aumento del volume del seno, associato a una certa durezza.
- Aumento del desiderio sessuale.
Nel periodo che precede l’arrivo delle mestruazioni, tante donne soffrono della cosiddetta sindrome premestruale. Arriva di solito una decina di giorni prima dell’inizio del flusso e scompare con la fine delle mestruazioni.
Tra i sintomi più frequenti legati alla sindrome premestruale ricordiamo:
- tensione mammaria.
- Cefalea.
- Ritenzione idrica.
- Dolori addominali.
- Gambe gonfie.
- Ansia.
- Depressione.
- Irritabilità.
- Instabilità comportamentale.
Si tratta di disturbi fisiologici, che si spiegano con la variazione dei tassi ormonali.
Mestruazioni dolorose: quando sono la spia di una patologia
Quando però i dolori durante il ciclo sono molto forti, e i disagi importanti al punto da rendere difficile lo svolgimento delle normali attività quotidiane, si parla di dismenorrea. Si tratta del disturbo ginecologico più diffuso ed è molto frequente soprattutto in età giovanile.
È dovuto a un eccessivo rilascio di sostanze chiamate prostaglandine, che fanno contrarre l’utero fino a ridurne l’ossigenazione.
La dismenorrea viene suddivisa in:
- primaria. In questo caso, i dolori non sono dovuti a una causa organica evidente.
- Secondaria. In questo caso i dolori mestruali sono dovuti ad alcune anomalie, come la stenosi della cervice uterina, l’endometriosi, l’adenomiosi o a neoplasie uterine.
Oltre alla dismenorrea, esistono altre alterazioni del ciclo mestruale, che però non sono necessariamente dolorose. Tra queste:
- amenorrea, ovvero l’assenza delle mestruazioni per periodi molto lunghi di tempo. Può avvenire per motivi fisiologici (gravidanza o menopausa) o per altri fattori, come una perdita di peso molto drastica o un’attività sportiva a livello professionale e agonistico.
- Spotting, ovvero la perdita di coaguli di sangue tra una mestruazione e l’altra. Può avere una causa fisiologica (cisti ovariche, vaginiti, fibromi uterini) oppure disfunzionale (stress, disturbi alimentari, premenopausa).
- Polimenorrea, ovvero un’alterazione del ritmo del flusso mestruale, che arriva più volte in un mese (per esempio ogni 15 giorni). Potrebbe essere una condizione priva di connotazioni patologiche, oppure essere sintomo di squilibri endocrini, cicli anovulatori o malattie ginecologiche di vario tipo.
- Ipermenorrea, ovvero un flusso mestruale molto abbondante. Avviene perché l’utero non è in grado di bloccare la perdita di sangue e può essere sintomo di polipi uterini, adenomi e patologie organiche genitali di vario genere.
Se queste irregolarità si verificano frequentemente, è bene parlarne con il medico per indagarne le cause.
In collaborazione con la Dott.ssa Flavia Costanzi, medico chirurgo in formazione specialistica in Ginecologia ed Ostetricia.