È ufficiale ormai da mesi: la celiachia è una malattia cronica. Il Ministero della Salute, di fronte a un aumento sostanziale degli individui affetti da questa patologia, ne ha cambiato l’identità. Da patologia rara, quindi, la celiachia è diventata malattia cronica.
Di conseguenza, sono stati aggiornati i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Si tratta delle terapie che il Servizio Sanitario Nazionale garantisce a titolo gratuito o con il pagamento di un ticket in tutte le regioni. Con l’approvazione dei nuovi LEA, i celiaci saranno esenti dal pagamento delle prestazioni ambulatoriali e delle visite specialistiche.
La decisione è stata presa in seguito all’aumento consistente di pazienti diagnosticati nell’arco di un solo anno. I LEA non venivano aggiornati dal 1996 e il decreto è stato voluto dal Ministero della Salute e dall’attuale ministra Beatrice Lorenzin, celiaca a sua volta.
Secondo l’ultima indagine del Ministero della Salute, inserita nella Relazione annuale del Parlamento del 2015, “la nuova collocazione consente agli assistiti di usufruire, in regime di esenzione, di tutte le prestazioni sanitarie appropriate per il monitoraggio della malattia e delle sue complicanze e per la prevenzione degli ulteriori aggravamenti, mentre le prestazioni specialistiche per giungere alla diagnosi non saranno più in esenzione”.
Tutte le novità per i celiaci
La nuova definizione della celiachia come malattia cronica semplifica l’iter burocratico. Per i pazienti celiaci l’attestato di esenzione potrà essere redatto da uno specialista del SSN. Quindi, le visite specialistiche e gli esami saranno prescritti dal medico di base.
Un bel vantaggio visto che, nel nostro Paese, occorrono 5-6 anni di percorso diagnostico per accertare l’intolleranza al glutine. Tutto questo con ovvi sprechi di risorse sanitarie.
Le esenzioni per patologia e la possibilità di godere di servizi e prestazioni ambulatoriali saranno erogabili obbligatoriamente agli aventi diritto. Attualmente, però, non si sa ancora se a titolo gratuito o con la partecipazione di una minima spesa da parte del paziente. Come ha affermato Caterina Pilo, direttore generale dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC): “Bisognerà vedere quale sarà la gestione autonoma delle regioni e molto dipenderà anche dalle risorse economiche a disposizione a livello locale”.
Un punto imprescindibile per tutti i celiaci continua a essere l’assistenza terapeutica. Quindi, la distribuzione gratuita di prodotti gluten free presenti nel Registro nazionale degli alimenti per celiaci.
La diagnosi di celiachia, dall’età pediatrica a quella evolutiva, seguirà le Linee Guida per la diagnosi e follow-up della celiachia del 2015. Non si sa ancora se la diagnosi sarà erogata gratuitamente o se prevederà un contributo da parte del paziente.
Per informazioni più dettagliate ti consigliamo di consultare le FAQ sulle esenzioni per malattie croniche del Ministero della Salute.
Mara Abruzzese – Axioma Iniziative e Servizi Editoriali srl