Esiste un legame tra camminata lenta e invecchiamento precoce, e non solo in età geriatrica ma anche poco dopo i 40 anni. E’ quanto ha osservato un recente studio, condotto dal Dipartimento di psicologia e neuroscienze della Duke University, nella Carolina del Nord, e pubblicato sulla rivista JAMA Network Open. Dalla ricerca è emerso che chi tende a camminare più lentamente all’età di 45 anni presenta segni di invecchiamento prematuro, sia fisico che cognitivo.
Lo studio
Il team di ricercatori ha esaminato i dati dei partecipanti al Dunedin Multidisciplinary Health and Development Study. Si tratta di uno studio di coorte neozelandese che ha monitorato circa 900 persone dai primissimi anni di vita fino all’età di 45 anni.
Gli studiosi hanno poi valutato la velocità di camminata dei partecipanti, ormai adulti, in tre condizioni: normale, doppio compito (camminare recitando l’alfabeto) e andatura massima.
Il team ha anche testato la loro funzione fisica. Per farlo, ha chiesto loro di svolgere una serie di attività per valutare la forza della presa, l’equilibrio e la coordinazione occhio-mano.
Per misurare l’invecchiamento, il team ha esaminato una varietà di biomarcatori. Tra questi, indice di massa corporea, rapporto vita-fianchi, pressione, livello di colesterolo E trigliceridi, numero di globuli bianchi, salute delle gengive e dei denti.
I ricercatori hanno anche valutato la salute del cervello utilizzando una risonanza magnetica. In più, nello studio è stato coinvolto un gruppo indipendente di persone che hanno stimato l’età dei partecipanti osservando le foto dei loro volti a 45 anni.
I risultati: salute peggiore e invecchiamento più veloce nei camminatori lenti
Dalle scansioni della risonanza magnetica è emerso che le persone con un’andatura più lenta all’età di 45 anni avevano un volume cerebrale più piccolo. Le immagini hanno anche rivelato un maggiore assottigliamento corticale, aree corticali più piccole e più lesioni della sostanza bianca. In altre parole, il loro cervello sembrava più vecchio della loro età biologica.
In base al loro aspetto nelle foto, inoltre, il panel indipendente tendeva ad assegnare loro un’età più avanzata di quella anagrafica.
Anche la salute complessiva (cardiorespiratoria, immunitaria, di gengive e denti) dei partecipanti con camminata lenta era peggiore di quella di chi camminava più velocemente.
“L’elemento davvero sorprendente è che il legame tra andatura e invecchiamento precoce riguarda persone di 45 anni, non pazienti geriatrici”, ha affermato Line Rasmussen, autore principale dello studio.
“I medici sanno che i camminatori lenti di 70-80 anni tendono ad avere aspettative di vita peggiori dei camminatori veloci della stessa età”, ha aggiunto Terrie Moffitt, tra gli altri autori dello studio.
“Ma questa ricerca, che si è concentrata sul periodo dall’età prescolare alla mezza età, ha aggiunto un tassello: ha scoperto che una camminata lenta è un campanello d’allarme già decenni prima della vecchiaia”.