Bullizzata per via del suo corpo. La sua “colpa”? Avere qualche chilo di troppo. Per questo – come riportato da Fanpage – una ragazzina di 12 anni di Napoli è finita in ospedale: sarebbe stata colta da malore dopo essere stata derisa e insultata su Instagram da due coetanei perché “grassa”. I due haters l’avrebbero denigrata a causa del suo peso, pubblicando foto imbarazzanti su falsi profili creati ad hoc per perseguitarla, rivolgendole critiche e offese e arrivando addirittura a minacciarla dopo che la giovane si è confidata con la madre, subito intervenuta in sua difesa.
Una vicenda che torna ad accendere i riflettori sul body shaming, cioè sulla pratica di giudicare, deridere, criticare e offendere qualcuno sulla base del suo corpo e dei suoi presunti difetti. In questo caso, il body shaming prende la forma del fat shaming, cioè di un atteggiamento discriminatorio nei confronti di chi è in sovrappeso o obeso. E si intreccia con il cyberbullismo, perché sfrutta i social come arma per scagliarsi contro l’altro, nascondendosi dietro lo schermo di un computer o di uno smartphone.
Dalle celebrities ai politici: le tante vittime del fat shaming
Un atteggiamento odioso e discriminatorio, che lede la dignità della persona e ne mina l’autostima, spesso con conseguenze drammatiche, specie se viene subito in giovane età, e che ha avuto tra le sue vittime tante celebrità, ma anche esponenti del mondo della politica.
Filippo Sensi (Pd): “Bullizzato perché cicciabomba”
Ha fatto scalpore, lo scorso gennaio, la testimonianza di Filippo Sensi, deputato Pd, che proprio nella seduta in cui la Camera ha approvato la proposta di legge contro body shaming e fat shaming ha raccontato di essere stato bullizzato, da bambino, a causa del suo peso.
“Sono stato per tutta la vita e sono – cito – un cicciabomba, un cannoniere, un panzone, un trippone, una palla di lardo. Una volta un ragazzino mi gridò: ‘Sensi mi fai senso’, lo ricordo come fosse adesso”, ha detto Sensi ai deputati.
“Etichette” offensive che gli sono state cucite addosso dai suoi compagni e che ancora bruciano, anche adesso che è adulto e che si batte contro questi atti di bullismo che lasciano il segno nel corpo e nella psiche di chi li subisce. Queste “mortificazioni” – ha detto Sensi – espongono le loro vittime “al rischio di ingrassare ulteriormente e notevolmente”, agevolando “comportamenti autodistruttivi, anoressia, bulimia, suicidio”, attivando la “vergogna del corpo che abitiamo”.
Vanessa Incontrada: “La perfezione non esiste”
Tante anche le vip che sono state bullizzate per il loro aspetto fisico, e in particolare per il loro peso: tra loro la cantante Adele, prima a causa dei chili di troppo, poi per il dimagrimento, considerato eccessivo, e l’attrice Vanessa Incontrada. Dopo aver subito a lungo critiche e offese per i suoi chili in più, la Incontrada ha preso posizione contro il fat shaming con un monologo in cui ha sottolineato che “la perfezione non esiste”, invitato ad accettarsi e amarsi come sì è e celebrato la bellezza che si cela dietro imperfezioni e insicurezze.
Lizzo: “Mi alleno non per il corpo dei vostri sogni, ma per quello dei miei”
Contro body shaming e fat shaming si è recentemente scagliata anche la rapper statunitense Lizzo. Che, come riporta The Independent, ha pubblicato su TikTok il video di uno dei suoi allenamenti e, a chi l’ha criticata per il suo peso, ha risposto: “Mi sono allenata costantemente negli ultimi cinque anni. So che la cosa potrebbe sorprendervi, non lo faccio per avere il corpo dei vostri sogni, ma per quello dei miei. Quale? Non sono affari vostri”.
E a quanti pensano che, con i suoi chili in più, non possa rappresentare un modello positivo, di salute e cura di sé, Lizzo ha replicato: “La prossima volta che volete giudicare qualcuno sulla base di quello che mangia o beve, o di quanto sport fa o non fa, guardate prima voi stessi. La salute non dipende solo da come appariamo all’esterno, ma da ciò che accade dentro di noi”.
Un esempio di body positivity, di coraggio, di sicurezza e di rispetto di sé che ha molto da insegnare e che è sicuramente da seguire ogni volta che qualcuno cerca di screditarci non per chi siamo, ma per come appariamo.
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su Pinterest.