Italia maglia nera in Europa per numero di morti causate dalla resistenza agli antibiotici: i decessi sono 10 mila ogni anno, un terzo di quelli che si registrano nei paesi Ue per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici. E’ l’allarme lanciato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) in occasione della Settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici (World Antibiotic Awareness Week 2019) promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che si svolge fino al 24 novembre.
Un problema, quello della resistenza agli antibiotici, che non riguarda solo l’Italia – dove il fenomeno è in leggero calo ma comunque oltre la media europea – ma rappresenta un’emergenza mondiale: i numeri parlano di 700 mila decessi l’anno, che cresceranno fino a 10 milioni l’anno nel 2050 se non si prenderanno provvedimenti.
Da quando sono stati scoperti, spiega l’Oms, gli antibiotici sono stati “la pietra angolare della medicina moderna”. Il loro persistente abuso ha tuttavia favorito l’emergere di batteri resistenti ai farmaci usati per trattarli, minandone così l’efficacia.
Antibiotici: no all’abuso e al fai da te per contrastare l’antibiotico resistenza
La settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici rappresenta un’occasione importante di sensibilizzazione ad un uso appropriato degli antibiotici. “Il futuro degli antibiotici dipende da noi”, lo slogan scelto per la campagna, vuole proprio far riflettere sul fatto che l’efficacia delle cure antibiotiche passa attraverso la nostra capacità di utilizzarle in modo corretto. Un monito per i cittadini, gli operatori sanitari, i governi a impegnarsi per l’adozione di buone pratiche per contrastare l’antibiotico-resistenza.
Tra i consigli pratici:
- assumere gli antibiotici secondo prescrizione medica e non di propria iniziativa;
- rispettare gli orari previsti per l’assunzione;
- non interrompere il trattamento prima del termine;
- non assumere antibiotici per infezioni virali come raffreddore e influenza.
Proprio l’uso improprio, spesso in autoprescrizione, e il mancato rispetto delle indicazioni del medico sono tra i principali fattori responsabili della sempre maggiore diffusione dell’antibiotico-resistenza. In questo senso, gli operatori della salute giocano dunque un ruolo chiave per aumentare la consapevolezza dei pazienti.
“Chiedi sempre il parere di un operatore sanitario prima di assumere antibiotici”. Oms, Settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici
In Italia, il Piano nazionale di contrasto dell’antibiotico-resistenza (Pncar) 2017-2020 punta proprio a migliorare e rendere più incisive le attività di contrasto del fenomeno a livello nazionale, regionale e locale, sia sul fronte della promozione di un uso appropriato degli antibiotici, sia intensificando il controllo delle infezioni nelle strutture di assistenza sanitaria.
Ridurre le infezioni per combattere la resistenza agli antibiotici
L’igiene delle mani e del cibo che portiamo in tavola, il sesso sicuro e le vaccinazioni sono tre buone pratiche che, precisa l’Oms, “riducono la circolazione di infezioni: meno infezioni significa anche meno antibiotici e meno rischio di sviluppare resistenza”.
In dettaglio:
- Corretta igiene delle mani: è uno dei modi più efficaci per ridurre la diffusione di organismi resistenti agli antibiotici. Questo è ancora più vero nelle strutture sanitarie, in cui i pazienti vulnerabili e malati sono più sensibili allo sviluppo di infezioni resistenti ai farmaci.
- Igiene del cibo: il cibo può essere contaminato in qualsiasi momento, durante la raccolta, la lavorazione, lo stoccaggio, la distribuzione, il trasporto e la preparazione. Un’igiene alimentare inadeguata può portare a malattie di origine alimentare potenzialmente fatali e morte: la manipolazione sicura e il lavaggio adeguato degli alimenti è una misura chiave per prevenire queste malattie e contenere la diffusione della resistenza agli antimicrobici.
- Sesso sicuro: ogni giorno, in tutto il mondo, si registra oltre un milione di infezioni sessualmente trasmissibili (IST). Il sesso sicuro, oltre a ridurre l’incidenza di queste malattie, aiuta anche a contenere la diffusione della resistenza agli antibiotici.
- I vaccini proteggono da più di 25 malattie debilitanti, tra cui morbillo, tetano, meningite e tifo: ogni malattia prevenuta con la vaccinazione è un medicinale antimicrobico evitato.
“La vaccinazione ci protegge dalle infezioni, riducendo la necessità di antibiotici: questo aiuta a limitare l’antibiotico-resistenza”. Oms, Settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici