Sommario
L’acido urico è una molecola di scarto del nostro organismo che deriva dalla scissione delle purine. La concentrazione di acido urico nel sangue è detta uricemia e dipende dall’equilibrio tra la sua produzione e la sua eliminazione. Si parla di iperuricemia nel caso di livelli aumentati di acido urico nel circolo sanguigno rispetto ai valori di normalità; al contrario, per livelli inferiori a quelli nella norma, si parla di ipouricemia.
L’uricemia si misura mediante un semplice prelievo di sangue periferico, e può essere richiesta dal medico poiché i livelli di acido urico nel sangue possono essere riconducibili a diversi stati patologici.La tipica manifestazione dell’iperuricemia è la gotta, una malattia del metabolismo. Inoltre, quando l’acido urico si accumula nelle urine e precipita sotto forma di cristalli, si possono formare calcoli urinari.
La cura dell’iperuricemia si basa sia su farmaci che su misure preventive generali, ed è focalizzato sia sul trattamento degli eventuali sintomi che sulla prevenzione di nuove manifestazioni cliniche e complicanze.
Cos’è l’acido urico
E’ una molecola di scarto del nostro organismo. Si tratta infatti del prodotto finale del metabolismo delle nostre cellule che viene eliminato dai reni attraverso le urine. Deriva dalla scissione delle purine (ossia adenina e guanina), che sono le basi azotate che – insieme alle pirimidine (ossia citosina, timina e uracile) – formano le molecole di DNA e RNA che si trovano nelle cellule del nostro organismo.
Le purine possono essere prodotte all’interno del nostro organismo attraverso il rinnovamento cellulare (sintesi o produzione endogena) oppure derivare da alimenti assunti nella dieta. Considerando l’elevatissimo numero di cellule presenti nel nostro corpo, la sintesi endogena costituisce fonte principale di purine. La concentrazione di acido urico nel sangue è detta uricemia e dipende dall’equilibrio tra la sua produzione e la sua eliminazione, come abbiamo detto.
Valori nella norma di uricemia sono tra 2,5 e 6,0 mg/dL nell’uomo e tra 1,5 e 5,5 mg/dL nella donna.
Può viaggiare nel sangue in due forme, in forma libera oppure legato a proteine di trasporto. Si parla di iperuricemia nel caso di livelli aumentati nel circolo sanguigno, stato che può derivare sia da una produzione eccessiva che da una sua non adeguata eliminazione. Al contrario, per livelli inferiori a quelli nella norma, si parla di ipouricemia. La quantità di acido urico nelle urine è detta uricuria.
Acido urico alto o basso: valori normali dell’uricemia
Questo valore viene misurato nel sangue (uricemia), mediante un semplice prelievo di sangue periferico, oppure nelle urine (uricuria), mediante un esame delle urine raccolte nelle 24 ore.
La determinazione dell’uricemia è un esame che è eseguito per valutare la concentrazione di acido urico nel circolo sanguigno. Il suo accumulo nel nostro organismo, che può essere legato a una produzione eccessiva o a una eliminazione non adeguata, determina un aumento dei suoi livelli nel sangue (iperuricemia).
Quali sono i valori nella norma dell’acido urico
Valori generalmente considerati nella norma di uricemia sono leggermente diversi a seconda del sesso. Quindi, valori di acido urico compresi nel range 2,5-6,0 mg/dL nell’uomo e 1,5-5,5 mg/dL nella donna sono ritenuti normali.
Un valore che è importante considerare è 7 mg/dL poiché è la soglia oltre cui avviene la saturazione di acido urico e pertanto diventa possibile la sua precipitazione in cristalli – che sono tipici di stati patologici come la gotta.
La determinazione dell’uricemia si esegue mediante un semplice prelievo di sangue periferico, solitamente eseguito al mattino, a digiuno da 8-10 ore prima del prelievo. Non si tratta di un esame pericoloso né doloroso – ad eccezione del possibile fastidio dell’ago inserito nel braccio per eseguire il prelievo.
I livelli di acido urico nel sangue (uricemia) vengono misurati poiché possono essere riconducibili a diversi stati patologici e non.
L’iperuricemia, per esempio, può essere legata a malattie come:
- Gotta.
- Disfunzioni renali.
- Eccessivo consumo di cibi ricchi di purine (carni, legumi, fegato, rene, animelle, crostacei, acciughe, asparagi, funghi, ecc.).
- Neoplasie ematologiche (ossia tumori del sangue).
Viene anche utilizzata per monitorizzare nel tempo i livelli di acido urico durante alcune terapie.
Quando e perché misurare l’uricemia
In generale, l’uricemia viene misurata al fine di:
- Determinare elevati (o anche ridotti) livelli di acido urico nel circolo sanguigno.
- Controllare i livelli di acido urico durante alcuni trattamenti (come, per esempio, chemioterapia o radioterapia) che sono associati a un suo aumento.
- Monitorizzare i pazienti che hanno già una diagnosi di gotta.
Si considera iperuricemico un individuo che dopo 5 giorni di dieta a basso contenuto di purine, e in assenza di terapie con farmaci che possono alterare i valori di uricemia, ha valori di acido urico nel sangue >7 mg/dl per l’uomo o 6,5 mg/dl nella donna.
Acido urico alto: sintomi
Si definisce iperuricemia la presenza di elevati valori di acido urico nel sangue, oltre la concentrazione considerata nella norma per il sesso.
L’iperuricemia può essere classificata in primitiva, se non è associata a una malattia specifica, oppure secondaria, quando è determinata da una patologia o legata all’assunzione di alcuni farmaci.
Ricordando che l’aumento di acido urico nel sangue deriva da uno squilibrio tra la sua produzione e la sua eliminazione, i meccanismi che possono essere alla base dell’iperuricemia sono:
Riduzione dell’eliminazione da parte del rene
La minor escrezione renale di acido urico costituisce la causa più comune di iperuricemia.
Questa condizione può essere ereditaria oppure essere associata a specifiche terapie mediche (come, per esempio, i farmaci diuretici) o patologie che causano una riduzione di velocità con cui il rene elimina l’acido urico con le urine (come, per esempio, nell’insufficienza renale).
Aumento di produzione da parte dell’organismo
L’aumentata sintesi endogena può essere ereditaria, oppure essere causata da condizioni cliniche patologiche. Sono patologie caratterizzate da un elevato indice di proliferazione e morte cellulare come, per esempio:
- Psoriasi.
- Trattamenti di chemioterapia e radioterapia.
O da un elevato turnover cellulare, per esempio le malattie ematologiche come:
- Linfoma.
- Leucemia.
- Anemia emolitica.
Dato che la produzione di acido urico è legata alla superficie corporea, anche l’obesità può essere causa di una maggiore produzione di acido urico da parte del nostro corpo.
Aumento dell’apporto di purine con la dieta
L’aumentato apporto purinico deriva da un’assunzione eccessiva di cibi ricchi di purine, tra cui ricordiamo:
- Carni.
- Legumi.
- Fegato.
- Rene.
- Animelle.
- Crostacei.
- Acciughe.
- Asparagi.
- Funghi, ecc.
Va comunque ricordato che spesso la causa alla base dell’iperuricemia rimane sconosciuta e che, tra tutti, il ruolo della dieta è marginale.
Ad ogni modo, nel momento in cui si evidenzia uno stato di iperuricemia è opportuno rivalutare le abitudini alimentari prima di ricorrere a farmaci specifici.
Acido urico alto: cause
Riassumendo, le cause di iperuricemia sono molteplici, e possono comprendere:
- Dieta ricca di cibi a elevato contenuto di purine.
- Malattie a carico dei reni, come insufficienza renale e rene policistico.
- Trattamenti di chemioterapia o radioterapia.
- Trattamenti prolungati con farmaci diuretici o altri come levodopa, pirazinamide ed etambutolo.
- Tumori maligni in generale e nello specifico neoplasie ematologiche come il mieloma multiplo e la leucemia.
- Stati di alcolismo.
- Stati di obesità o più in generale di sindrome metabolica.
Acido urico basso: sintomi e cause
La bassa concentrazione nel sangue viene detta ipouricemia. Questa condizione è meno frequente rispetto al riscontro di iperuricemia, e generalmente non viene considerata motivo di preoccupazione.
Ad ogni modo, bassi valori nel sangue possono essere associati ad alcune malattie del fegato (come epatiti virali e la malattia di Wilson), del rene (come la sindrome di Fanconi), o all’esposizione a sostanze tossiche.
È per questo che nei casi di riscontro di ipouricemia è sempre necessario indagare ulteriormente con accertamenti specifici indicati dal medico.
Riassumendo, le cause di ipouricemia sono molteplici, e possono comprendere:
- Digiuno o scarsa assunzione di cibi che contengono purine (come le proteine animali).
- Alcuni tipi di tumori.
- Malattie del fegato (come le epatiti virali).
- Malattie dei reni (come le nefropatie, difetti nel trasporto dell’acido urico e sindrome di Fanconi).
- Acidosi lattica, una condizione in cui gli acidi si accumulano nei tessuti e nei fluidi corporei.
- Gravidanza.
Diagnosi dell’iperuricemia
La diagnosi di iperuricemia viene effettuata mediante riscontro di elevati valori di acido urico nel sangue, attraverso un semplice prelievo di sangue periferico, solitamente eseguito al mattino, a digiuno da 8-10 ore prima del prelievo.
Pertanto, non si tratta di un esame pericoloso né doloroso. Per valutare la concentrazione di acido urico nelle urine (uricuria), si effettua invece un esame delle urine raccolte nelle 24 ore.
Nei casi di gotta, possono essere necessari e richiesti anche successivi esami più specialistici e invasivi, come l’analisi microscopica del fluido articolare, oppure radiografie che possono mettere in evidenza i depositi di cristalli di acido urico.
Manifestazioni cliniche dell’iperuricemia
L’importanza della rilevazione di stati di iperuricemia è legata al fatto che valori alti di acido urico possono determinare dei sintomi clinici, nonché mettere in luce, per le forme secondarie, patologie sottostanti non ancora diagnosticate.
Gotta
La tipica manifestazione dell’iperuricemia è la gotta. E’ una condizione clinica patologica caratterizzata da un’infiammazione a livello delle articolazioni, che deriva dal deposito di cristalli di acido urico nelle articolazioni e nel tessuto connettivo circostante per la precipitazione di molecole di acido urico in cristalli aghiformi di urato monosodico.
L’acido urico è caratterizzato da una bassa solubilità che gli conferisce la tendenza a precipitare in forma cristallina; quest’ultima è favorita da condizioni quali l’iperuricemia, il freddo e l’acidosi.
Questo spiega il motivo per cui la gotta colpisce preferenzialmente tessuti non vascolarizzati (come la cartilagine), quelli con presenza di acido lattico e scarsa vascolarizzazione (come i tendini), e quelli nelle zone più esposte al freddo (come i padiglioni auricolari).
Inoltre, è frequente in stati di acidosi urinaria (come nel diabete mellito, insufficienza renale cronica, dieta iperproteica e digiuno). La probabilità di sviluppare la gotta, così come la gravità delle manifestazioni sintomatogiche, sono strettamente legate ai livelli di acido urico nel sangue e alla durata nel tempo.
Infatti, maggiore è la durata dell’iperuricemia e il livello di acido urico nel circolo sanguigno, maggiore è la probabilità di sviluppare la gotta e di presentare sintomi più gravi.
Va ricordato che l’iperuricemia può essere anche la spia di allarme che nasconde patologie più gravi, come leucemie, linfomi e altri tumori.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla gotta.
Trattamento dell’iperuricemia
Il trattamento dell’iperuricemia si basa sia su farmaci che su misure preventive generali, ed è focalizzato sia sul trattamento degli eventuali sintomi dell’attacco acuto di gotta, che sulla prevenzione di nuove manifestazioni cliniche e complicanze.
Acido urico alto: la terapia farmacologica
La terapia farmacologica dell’iperuricemia consiste nel trattamento dei sintomi dell’attacco acuto di gotta, nonché nella prevenzione messa in atto al fine di ridurre il rischio di nuove manifestazioni ed eventuali complicanze (come la formazione dei tofi).
I farmaci della fase acuta dipendono da vari fattori considerati singolarmente per ciascun individuo dal medico. Ad ogni modo, quelli utilizzati sono:
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): sono i farmaci di prima scelta.
- Colchicina: utilizzata in chi non tollera o presenta controindicazioni ai FANS (come nei casi di insufficienza renale, gastrite, ulcere gastriche e allergia ai FANS).
- Corticosteroidi: negli individui in cui non è possibile utilizzare i FANS o la colchicina.
I farmaci utilizzati in prevenzione sono:
- Allopurinolo e febuxostat: che limitano la produzione di acido urico.
- Probenecid e sulfinpirazone: che facilitano lo smaltimento di acido urico attraverso il rene.
Come prevenire l’iperuricemia
Esistono alcune misure preventive che possiamo mettere in atto per ridurre il rischio di iperuricemia e quindi di sviluppare la gotta, ma anche per prevenire eventuali nuovi attacchi acuti.
Le regole da tenere a mente per il mantenimento di valori di acido urico nel sangue nel range di normalità sono:
- Idratazione: bere almeno 2 L di acqua al giorno, perché aiuta l’apparato urinario a smaltire l’acido urico. Ricordiamo che va limitato il consumo di alcolici e bevande eccessivamente dolci.
- Dieta equilibrata: una dieta bilanciata, normocalorica, che includa quantità adeguate di frutta e verdura, e limiti i grassi e tutti quegli alimenti ricchi di purine. Secondo alcuni studi, la vitamina C ha un ruolo preventivo nei confronti della gotta, pertanto viene consigliato di assumerne sufficienti quantità con la dieta (agrumi, kiwi, fragole, pomodori e peperoni crudi, ecc.). Sono invece da evitare i digiuni prolungati, le diete fortemente ipocaloriche ma anche quelle caratterizzate da un elevato consumo di proteine animali.
- Mantenere il peso corporeo nei limiti consigliati secondo il BMI (indice di massa corporea).
Cibi da evitare nei casi di iperuricemia
Nello specifico, una lista dettagliata di alimenti maggiormente associati a un aumento di acido urico – che pertanto vanno evitati o quantomeno ne va limitato il consumo -, include:
- Alcool, soprattutto birra e i superalcolici, poiché, oltre a causare aumento di peso, favoriscono la produzione di acido urico da parte dell’organismo.
- Pesce azzurro ad alto contenuto di purine, come, per esempio, acciughe, sardine e sgombro.
- Selvaggina e frattaglie di origine animale, come, per esempio, fegato, cervello e rognone.
- Formaggi grassi, strutto o lardo.
- Crostacei e frutti di mare, come, per esempio, cozze e vongole.
- Insaccati e salumi, come, per esempio, salsiccia e salame.
- Cibi conservati e bevande eccessivamente zuccherate.
- Altri alimenti, quali: affettati, legumi, frutta secca e alcune verdure come asparagi, spinaci, cavolfiori e funghi.
Fonti
- Bardin T, Richette P. Definition of hyperuricemia and gouty conditions. Curr Opin Rheumatol. 2014 Mar;26(2):186-91.
- Pascual E, Pedraz T. Gout. Curr Opin Rheumatol. 2004 May;16(3):282-6.
- Danve A, Sehra ST, Neogi T. Role of diet in hyperuricemia and gout. Best Pract Res Clin Rheumatol. 2021 Dec;35(4):101723.