Sommario
Il silicio è un micronutriente presente solo in tracce nell’organismo. Anche se non sono ancora note le sue funzioni, svolgerebbe un ruolo essenziale nella sintesi del collagene e dell’elastina ed è importante per la salute dei tessuti connettivi, ossa, cartilagini, tendini e articolazioni.
Infatti, il collagene agisce come una specie di intelaiatura che sostiene i tessuti organici, mentre l’elastina conferisce l’elasticità. Regola poi la permeabilità del connettivo e della pelle. Si trova soprattutto negli alimenti di origine vegetale.
In natura, è l’elemento più abbondante sulla crosta terrestre. È il numero 14 della tavola periodica con il simbolo Si.
Silicio: che cos’è e dove si trova
E’ un semimetallo con il numero 14 della tavola periodica. Il suo simbolo è Si e si presenta in forma metallica, anche se è molto fragile, principalmente in forma di biossido di silicio, silicati e alluminosilicati (composti contenenti silicio, ossigeno e metalli).
È la componente principale di vetro, cemento, ceramiche, si trova nei chip e nei siliconi, nelle sostanze plastiche. Inoltre, è un costituente importante in alcuni tipi di acciai e un componente nei mattoni.
È un importante elemento semiconduttore, il principale di tutta l’industria elettronica. Infatti, la zona di Silicon Valley in California, famosa per le numerose aziende di informatica ed elettronica, prende il suo nome da questo elemento (silicon in inglese).
E’ molto abbondante in natura, più di qualunque altro elemento, a parte l’ossigeno. Costituisce il 27.72% della crosta terrestre solida, mentre l’ossigeno costituisce il 46.6%.
Nell’organismo umano è presente soltanto in tracce e in nessun organo particolare. Tuttavia si trova essenzialmente nei tessuti connettivi.
Non è un minerale tossico, anche nelle sue forme naturali, ma lo può diventare in quantità eccessive.
A cosa serve il silicio
Le sue specifiche funzioni biochimiche o fisiologiche sono ancora poco conosciute. Secondo gli studi, svolgerebbe un ruolo nell’integrità strutturale di unghie, capelli e pelle. Parteciperebbe inoltre alla sintesi del collagene e alla mineralizzazione ossea.
Sotto forma di silice o biossido di silicio (SiO 2), è anche un additivo alimentare ma con assorbimento intestinale limitato.
Nonostante l’assunzione giornaliera media di silicio nella dieta sia di 20-50 mg, le diete contenenti più di 40 mg/die di silicio sono state positivamente associate a un aumento della densità minerale dell’osso femorale rispetto a un’assunzione dietetica inferiore a 14 mg/die.
Infatti, alcuni studi hanno evidenziato la relazione tra l’assunzione di silicio nella dieta e l’osteoporosi. Quindi un aumento di silicio nell’alimentazione sarebbe correlato a un miglioramento della densità minerale ossea, soprattutto nelle donne in menopausa.
Una sua supplementazione è anche impiegata per contrastare le malattie cardiovascolari, l’Alzheimer, i disturbi gastrointestinali, la alopecia e per rafforzare capelli e unghie.
Tuttavia le prove dell’efficacia dell’assunzione di integratori che contengono questo minerale non sono sufficienti a provarne la validità. Perfino l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ne ha ancora certificato i benefici.
Fabbisogno di silicio
Non sono disponibili dati sul fabbisogno giornaliero di silicio, ma è ipotizzabile che 20-30mg/die possano prevenire efficacemente una possibile carenza.
È opportuno però tenere conto che il silicio spesso non è assorbito con facilità dall’intestino. Molto dipende dalla forma chimica. Per questo, in specifiche situazioni e solo con prescrizione medica può essere utile assumere degli integratori.
Quali sono i cibi più ricchi di silicio
I livelli di silicio tendono a essere più alti negli alimenti di origine vegetale rispetto a quelli di origine animale.
Tuttavia, la sua biodisponibilità per l’assorbimento intestinale dipende dalla solubilità del composto di silicio presente nell’alimento. I livelli, ad esempio, sono alti nelle banane e nella frutta secca, ma essendo sotto forma di polimero (o macromolecola), è scarsamente assorbito.
L’assorbimento del silicio è migliore, invece, nei cereali integrali e nei prodotti a base di cereali (pane, riso e cerali come crusca e orzo).
In particolare, l’acido ortosilicico è la forma solubile e maggiormente assorbibile ed è presente in buone quantità nella birra e nell’acqua potabile, soprattutto nelle fonti naturali di acqua provenienti da aree vulcaniche.
Alti livelli naturali di questo micronutriente sono presenti anche in alcune verdure, come i fagiolini, spinaci o in alcuni frutti di mare, mentre i prodotti lattiero-caseari ne contengono ben poco.
Alimenti | Porzione g | mg/Porzione |
Crusca | 100 | 10.17 |
Birra | 340 | 8.25 |
Uva passa | 100 | 8.25 |
Fagiolini | 250 | 6.10 |
Pane integrale | 200 | 4.50 |
Banana | 100 g | 4.77 |
Mango | 150 g | 4.73 |
Spinaci | 80 g | 4.10 |
Riso integrale | 100 | 2.07 |
Lenticchie | 40 g | 1.77 |
Vino rosso | 113 | 1.70 |
Acqua minerale | 0.5 litri | 0-40 mg a seconda della marca |
Carenza di silicio
Un deficit è piuttosto raro, tuttavia se si verifica durante lo sviluppo, potrebbe causare fragilità ossea, disturbi della pelle, minore elasticità dei tessuti e indebolimento muscolare.
In età adulta, invece, una carenza di silicio può comportare caduta dei capelli, artrite, osteoporosi, malattie reumatiche e disturbi di natura neurologica.
Tuttavia è bene ricordare che, non essendo ancora del tutto note le funzioni che il silicio svolgerebbe nell’organismo umano, non è così scontato verificare una sua insufficienza o riconoscerne i sintomi.
Eccesso di silicio: quali sono i sintomi
Anche l’eccesso di silicio con la dieta è molto raro. La polvere di silicio, invece, può avere delle conseguenze non proprio positive a livello polmonare. Tuttavia non causa gravi malattie o non ha effetti tossici se l’esposizione rientra al di sotto di determinati limiti.
È il silicio cristallino (diossido di silicio) il più nocivo per la respirazione e, per contatto, può irritare pelle e occhi. L’inalazione, invece, può comportare irritazione dei polmoni e delle mucose.
Il cancro polmonare, nello specifico, è associato a esposizioni professionali al silicio cristallino, soprattutto quarzo e cristobalite, così come bronchiti o malattie polmonari ostruttive croniche. Il rapporto di esposizione-risposta è stato evidenziato da alcuni studi sui minatori, lavoratori di granito, terraglie e mattoni refrattari.
Sono invece numerosi gli studi epidemiologici che hanno segnalato numeri statisticamente significativi di decessi nei lavoratori esposti al silicio o al silicio cristallino. Le malattie associate a tale esposizione sono: dermatosclerosi, artrite reumatoide, Lupus, malattie renali e sarcoidosi.
Altri studi epidemiologici hanno segnalato invece associazioni statisticamente indicative tra l’esposizione professionale e le malattie renali.
Silicosi
La silicosi è stata una delle prime malattie professionali riconosciute nel nostro Paese. Si tratta di una malattia irreversibile, invalidante e incurabile dovuta all’accumulo nel polmone (pneumoconiosi) di polveri di silicio respirabili, ossia con particelle di dimensioni inferiori a 10 micrometri. Questa condizione evolve poi nel tempo in fibrosi polmonare.
In generale, la silicosi sarebbe lo stadio iniziale di una malattia che, in prospettiva, ha un elevato rischio di progredire e di generare ulteriori gravi complicanze, quali tumore polmonare e malattie autoimmuni.
Per questo motivo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), dal 1997, classifica il silicio cristallino come cancerogeno per l’uomo.
Integratori
Gli integratori di silicio possono essere utili per la salute di ossa e collagene, quindi in caso di osteoporosi e/o di invecchiamento della pelle. Tuttavia non ci sono prove scientifiche valide a sostegno di una supplementazione di silicio.
Sono quindi utilizzati prevalentemente come prodotti anti-aging per la pelle e per rafforzare capelli e unghie.
Alcune ricerche stanno poi indagando sull’uso del silicio nelle terapie, anche preventive, dei disturbi legati alle articolazioni e al tessuto osseo. Al momento però non ci sono dati sufficienti per avvalorare la relazione tra silicio e salute della ossa.
È sempre comunque importante consultare il proprio medico prima di ricorrere a un’integrazione di silicio.
Fonti
- Int. J. Endocrinol., Silicon: A Review of Its Potential Role in the Prevention and Treatment of Postmenopausal Osteoporosis.
- J. Nutr. Health Aging, Silicon and bone health.
- Met. Ions Life Sci., Silicon: the health benefits of a metalloid.
- Exp. Biol. Med., Silicon: A neglected micronutrient essential for bone health.
- Food Addit. Contam., Silicon in foods and diets.
- Br. J. Nutr., A provisional database for the silicon content of foods in the United Kingdom