Le uova no kill sono in vendita da qualche giorno in Germania. Si tratta di uova etiche che potrebbero rivoluzionare e rendere più sostenibile la pollicoltura.
La strage dei pulcini maschi
L‘uccisione dei pulcini maschi, considerati inutili dal punto di vista economico perché non depongono uova e non crescono abbastanza velocemente da giustificare il costo del loro allevamento, è diventato un problema sempre più controverso e sentito dai consumatori. Alcuni video sul trattamento riservato ai pulcini sono diventati virali, sensibilizzando allevatori e consumatori. Una soluzione più umana era doverosa e qui entrano in gioco le uova no kill.
Le uova no Kill, contro la crudeltà e lo spreco
Grazie agli scienziati dell‘Università di Lipsia, infatti, non sarà più necessario uccidere indiscriminatamente i pulcini maschi. Il sistema brevettato permette di determinare il sesso dell’uovo di gallina solo nove giorni dopo la sua fecondazione. Il brevetto “seleggt”consentirà quindi di sapere in anticipo quali uova contengono futuri pulcini maschi e interrompere la fecondazione che invece continuerà, per 21 giorni, nel caso l’uovo contenga pulcini femmine.
Oltre ad evitare l’uccisione dei pulcini maschi, le uova che non presentano l’ormone femminile saranno polverizzate e diventeranno mangime per bestiame: in questo modo, non ci sarà scarto. Una vittoria etica e sostenibile.
Uova no kill, una scoperta pioneristica
Su questa scoperta pionieristica è intervenuto anche il ministro dell’agricoltura tedesco Julia Klöckner, il cui ministero ha finanziato il progetto :
Una volta che tutti gli allevamenti avranno implementato il nuovo sistema, non ci sarà nessuna giustificazione per l’abbattimento dei pulcini.
Si stima che se nel mondo venisse impiega questa scoperta o metodi analoghi di previsione del sesso dell’uovo, si potrebbe evitare la soppressione di ben 6 miliardi pulcini maschi tritati vivi o gassati dall’industria delle uova.
Le uova no kill sono in vendita in Germania da pochi giorni e sono vendute con un sigillo “respeggt” per consentire un acquisto consapevole, la speranza è che questo modello si possa espandere in tutta Europa.