Sommario
Il rame è un minerale indicato con simbolo “Cu” sulla tavola periodica degli elementi. Esso è un micronutriente essenziale, che svolge numerose funzioni metaboliche all’interno del nostro organismo.
I suoi benefici si riscontrano sulla salute dei capelli, della pelle, sulle funzioni cognitive e psichiche.
Inoltre, ha proprietà antinfiammatorie utili a rinforzare il sistema immunitario, facilita l’assimilazione del ferro ed aiuta a rallentare l’invecchiamento cellulare.
Il fabbisogno di rame è stimato a 1,2 mg/giorno, destinato ad aumentare in gravidanza e allattamento. Fortunatamente, il rame è contenuto in numerosi alimenti di origine sia animale che vegetale e carenze di questo elemento sono quindi molto rare nelle persone sane.
Tuttavia, in alcuni casi se ne consiglia un’integrazione. Gli integratori di rame sono molto diffusi in commercio, ma è bene non abusarne per non causare danno all’organismo. Vediamo come viene metabolizzato, quali sono in dettaglio le sue proprietà e come utilizzare gli integratori.
Che cos’è il rame
E’ un elemento chimico rappresentato con il simbolo Cu (dal latino “cuprum”) sulla tavola periodica degli elementi.
Ha numero atomico 29 e si presenta, come il ferro, tra i metalli di transizione (blocco d). E’ un micronutriente essenziale per il buon funzionamento del nostro organismo.
Grazie alla sua capacità di passare dalla forma ridotta (Cu+) a quella ossidata (Cu2+), è coinvolto in numerose vie metaboliche fondamentali, come la respirazione cellulare.
Ha azione antiossidante utile a contrastare i radicali liberi dell’ossigeno (ROS) e agisce come cofattore per numerosi enzimi cellulari. In quanto elemento essenziale, il nostro organismo non è in grado di sintetizzarlo. Il rame deve pertanto essere assunto con la dieta.
Metabolismo e assorbimento
La quantità di rame presente nell’organismo varia da 50 a 120 mg circa, di cui il 40% si trova nei muscoli. Altri organi implicati all’accumulo di rame sono:
- Fegato (15%).
- Cervello (10%).
- Sangue (10%).
- Ossa.
- Cuore.
- Reni.
Il rame introdotto con la dieta viene assorbito a livello gastrointestinale. L’assorbimento è favorito da un pH acido, mentre è limitato dalla presenza di acido fitico e altri oligoelementi, come calcio e zinco.
Se necessario, l’organismo è in grado di eliminare gli eccessi di questo minerale. Ciò avviene prevalentemente attraverso le vie biliari e, in minima parte, con le urine.
Funzioni biologiche del rame
E’ un oligoelemento essenziale per il metabolismo sia animale che vegetale. All’interno delle cellule esso è parte della struttura molecolare di numerose proteine, enzimi e trasportatori, coinvolti nei processi di respirazione cellulare (aerobica) e in altre vie metaboliche essenziali.
Il suo largo impiego nel metabolismo cellulare è dovuto alla versatilità del rame di poter passare con facilità ed in modo reversibile dalla forma ossidata a quella ridotta, ossia dallo stato rameoso (CU+) allo stato rameico (Cu++). È quindi solitamente coinvolto in reazioni di ossidoriduzione.
Respirazione cellulare
Nelle cellule eucariotiche, è abbondantemente presente nei mitocondri, gli organelli adibiti alla respirazione cellulare che avviene in presenza di ossigeno.
Qui è coinvolto nella struttura molecolare dell’enzima citocromo C ossidasi, che agisce negli stadi finali della fosforilazione ossidativa.
Reazioni antiossidanti
Si trova anche in alcuni enzimi appartenenti alla classe delle Superossidodismutasi (SOD). Queste molecole sono necessarie per detossificare l’organismo dall’azione dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS). Per fare ciò agiscono mediante una serie di reazioni di ossidoriduzione che vedono il rame coinvolto nel sito attivo.
Assorbimento del ferro
Il rame è necessario per l’assorbimento del ferro. Questo ione metallico è, infatti, in grado di legarsi alla transferrina (molecola di trasporto del ferro). Il legame determina l’ossidazione del ferro dallo stato Fe+2 a Fe+3, più facilmente assimilabile.
Proprietà e benefici del rame
Il rame è fondamentale per il corretto funzionamento di numerosi processi metabolici. Partecipa al metabolismo energetico, al trofismo del tessuto osseo e connettivo ed esercita un‘azione antiossidante, proteggendo dal danno ossidativo dei radicali liberi.
Analizziamo quali sono i principali benefici che apporta all’organismo.
Migliora la salute della pelle e dei capelli
E’ necessario per la sintesi della melanina, il pigmento responsabile della colorazione di pelle e capelli (è infatti cofattore della tirosinasi, l’enzima che produce melanina a partire dalla tirosina).
Favorisce i processi di cheratinizzazione, agendo alla radice sulla salute del capello. Inoltre, è coinvolto nella sintesi di collagene ed elastina, che migliorano l’elasticità della pelle. Ha quindi un effetto anti-aging.
Stimola l’attività cerebrale
Migliora le funzioni cognitive, soprattutto quelle legate all’aspetto creativo e dell’immaginazione. È utile per stimolare la fantasia e l’espressione artistica.
È di beneficio al sistema cardiovascolare
Favorisce l’assorbimento intestinale del ferro ed è implicato nella formazione dell’emoglobina. E’ coinvolto nei processi di coagulazione del sangue e contribuisce all’elasticità dei vasi sanguigni, proteggendo l’organismo dal rischio di coaguli e danno cardiovascolare.
Rinforza il tessuto osseo e cartilagineo
Assieme alla vitamina C, è coinvolto nella formazione di collagene ed elastina. E’ quindi indispensabile per la formazione di nuovo tessuto connettivo, oltre che per la mineralizzazione del tessuto osseo.
Azione antiossidante
Protegge gli organi e i tessuti dall’azione dei radicali liberi dell’ossigeno, rallentando il processo di invecchiamento cellulare.
Il rame potenzia il sistema immunitario
Aiuta la difesa dell’organismo bloccando la crescita di alcuni microrganismi patogeni (ha azione batteriostatica).
Grazie a questa sua caratteristica funzionale, viene anche implicato nei sistemi di depurazione delle acque adibite ad uso umano; è molto efficace contro Escherichia coli e Staphylococcus aureus.
Rame: fabbisogno giornaliero, tollerabilità e tossicità
E’ un elemento fondamentale per un buon stato di salute e per la crescita delle ossa nei bambini.
Il suo fabbisogno per un individuo adulto è di circa 1,2 mg/giorno, senza distinzione tra maschi e femmine.
La sua abbondanza in numerosi alimenti di uso comune fa sì che una sua carenza sia rara in persone sane. Per soddisfare i fabbisogni di rame è in genere sufficiente un’alimentazione sana ed equilibrata, senza bisogno di integrazioni alla dieta.
Il suo livello di assunzione raccomandato (LAR) è compreso tra 1,5 e 3 mg/giorno. Il LAR esprime un valore superiore rispetto al fabbisogno giornaliero perché tiene conto della biodisponibilità del rame negli alimenti.
Nelle donne in gravidanza e durante l’allattamento il fabbisogno di rame aumenta fino al 20%. Questo micronutriente è, infatti, necessario allo sviluppo del bambino.
Nei neonati il LAR è 30 microgrammi per kg di peso corporeo/giorno. Invece, i nati prematuri, non avendo riserve sufficienti a coprire il fabbisogno, richiedono maggiori quantitativi di rame durante l’allattamento. Il LAR per i nati prematuri è quindi di 80 microgrammi/kg/giorno.
Il livello massimo tollerabile di assunzione (Upper Limit, UL) indicato nelle tabelle LARN, è pari a 5 mg/giorno.
Con questo termine si intende il valore massimo entro il quale non si osservano effetti avversi. Come per gli altri micronutrienti, infatti, eccessi di rame possono causare episodi di intossicazione, con danno al sistema digerente.
Alimenti ricchi di rame
E’ un elemento essenziale e come tale deve essere introdotto nell’organismo attraverso la dieta. Importanti fonti alimentari di rame sono gli alimenti animali, soprattutto le frattaglie ed alcuni prodotti della pesca.
Tra gli alimenti vegetali, la frutta secca e la soia sono quelli che ne contengono maggiori quantità.
Tuttavia, come accade per il ferro, la biodisponibilità negli alimenti di origine animale è nettamente superiore a quella dei cibi vegetali. Ciò significa che, a parità di dosaggio, il rame presente nelle frattaglie, nella carne, o nelle uova, è più assimilabile dal nostro organismo.
Questo dipende prevalentemente dallo stato di ossidazione del rame che, nelle fonti animali si trova allo stato rameoso (Cu+), più facilmente assimilabile.
Principali fonti alimentari di rame
Frattaglie. Fegato e reni sono i principali organi di bioaccumulo di rame, pertanto ne contengono quantità notevoli.
Carne. Soprattutto la carne rossa, intesa come di manzo, ma sono buone fonti di rame anche la carne di maiale, di pollo e di agnello.
Molluschi. Molluschi bivalve come cozze, vongole, ostriche, che essendo organismi filtratori, trattengono nelle loro carni i minerali presenti nelle acque salmastre. Ma anche: lumache di mare, calamari, polpi, ecc.
Crostacei, come granchi, gamberi ecc. Tra i pesci, il salmone è quello maggiormente ricco di rame, a seguire sgombri e sardine.
Frutta. Ottime quantità di rame sono contenute nella frutta secca (noci, nocciole, mandorle, arachidi e pistacchi). Invece, tra la frutta fresca, limoni, mele, uva, avocado, banana, ananas, papaya e cocco sono quelli con quantitativi maggiori, sebbene inferiori alla frutta secca.
Ortaggi. Verdure a foglia larga (come spinaci, bieta, cavolo verza, melanzane, carote, patate e pomodori).
Legumi. Soia, fagioli, ceci e lenticchie.
Cereali integrali e crusca: avena, orzo, segale e frumento.
Uova. Il rame è contenuto prevalentemente nel tuorlo. L’albume presenta quantitativi nettamente inferiori ma non trascurabili.
Latte e derivati. Il latte intero è da preferire, in quanto contiene quantitativi doppi di rame rispetto al latte parzialmente scremato. Il latte scremato ne contiene tracce. Tra i formaggi, quelli più ricchi di rame sono: emmenthal, fontina e grana.
Acqua minerale. Anche se non sempre è indicato in etichetta, esso è presente nell’acqua che beviamo e contribuisce al valore di residuo fisso. La sua concentrazione in bottiglia varia a seconda della sorgente da cui proviene.
Altri alimenti: cacao amaro, avocado, alga spirulina, lievito di birra.
Carenza ed eccesso di rame: sintomi
E’ implicato in numerose attività metaboliche. Alterazioni dei normali valori di questo micronutriente possono provocare problemi di varia entità e compromettere lo stato di salute.
La concentrazione di rame nel sangue è indicata con il termine medico “cupremia”, tale valore oscilla dai 60 ai 150 µg/dL. Al di fuori da questo range si parla di carenza, o eccesso di rame.
Carenze di rame
Valori di rame al di sotto della media possono causare problemi a livello del sistema cardiovascolare, degenerazione del sistema nervoso, anomalie nello sviluppo osseo, nonché complicazioni nel funzionamento del sistema immunitario e di alcuni organi come: intestino, polmoni, tiroide, pancreas e reni.
I sintomi di una carenza di questo minerale sono di varia natura:
- Anemia.
- Aritmie cardiache.
- Aumento del colesterolo LDL.
- Perdita di capelli.
- Diarrea.
- Stanchezza generalizzata.
- Osteoporosi.
- Artrite.
L’insufficienza di rame può essere modulata con una dieta bilanciata o con l’utilizzo di integratori alimentari.
Eccesso di rame
Un eccesso può essere causa di intossicazione. Infatti, i sintomi acuti comprendono: anemia emolitica, nausea, vomito e diarrea.
In casi più gravi si può andare incontro a danno epatico, insufficienza renale e alterazioni a carico del sistema nervoso centrale.
Raggiungere condizioni di eccesso di rame con la dieta è quasi impossibile.
Tuttavia, può verificarsi intossicazione per eccesso di questo minerale per via di un utilizzo improprio degli integratori alimentari, o nel caso in cui siano presenti alcune condizioni patologiche.
Integratori: modalità d’uso
Assunto in forma di elemento colloidale permette all’organismo di ristabilire il normale equilibrio. Viene usato come antinfiammatorio, per contrastare l’insorgenza di infezioni e, in associazione al magnesio, per ridurre lo stato di stanchezza, irritabilità e sonnolenza.
Solitamente con una dieta varia ed equilibrata è raro andare incontro a carenze di rame. Tuttavia, in alcuni casi è necessario assumerlo sotto forma di integratore.
Negli integratori alimentari, non viene utilizzato in forma ionica, si trova più spesso come rame gluconato. In questa forma risulta più facilmente assorbibile dall’organismo e di conseguenza più efficiente.
L’integrazione alimentare può essere richiesta nei seguenti casi:
- Neonati prematuri, o svezzati con latte artificiale.
- Malattie infiammatorie croniche intestinali (per ridotto assorbimento dei nutrienti).
- Trattamento farmacologico con farmaci interferenti col metabolismo del rame.
- In presenza di osteoporosi.
Gli integratori alimentari di rame non sono farmaci, tuttavia se ne consiglia l’assunzione sotto il controllo del proprio medico.
Conclusioni
Il rame è un micronutriente essenziale per l’organismo, necessario in piccole quantità per svolgere diverse funzioni vitali.
È coinvolto nella formazione di globuli rossi, nel mantenimento del sistema immunitario e nel corretto funzionamento del sistema nervoso. Il rame è anche importante per la produzione di energia cellulare e per l’assorbimento del ferro.
Fonti alimentari ricche di rame includono frutta secca, semi, legumi, cereali integrali, frattaglie e crostacei. Anche se è fondamentale, un eccesso di rame può essere tossico, quindi è importante mantenere un equilibrio adeguato attraverso una dieta bilanciata.
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Fonti
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