Pranzi frettolosi, spesso in piedi con un panino fra le mani, ognuno a orari diversi tutti presi dai mille impegni, bimbi compresi. Questa sembra essere la radiografia della famiglia moderna e non soltanto nella lontana America. Ebbene sì anche noi italiani, amanti della tavola per eccellenza, stiamo perdendo la sana abitudine di approfittare del pranzo come occasione di convivialità e scambio. Per non parlare della cena! Per non perdere la partita di calcio, il film in programma, o già proiettati verso la serata con gli amici, tutti i membri della famiglia tendono a restringere sempre di più il tempo dedicato al cibo declinando su opzioni facili e veloci.
Eppure proprio dai tanto imitati Stati Uniti arriva l’esortazione ad invertire questa tendenza, come dimostra uno studio finanziato dall’Istituto nazionale per l’alimentazione e l’agricoltura (NIFA) del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e presentato alla sessione scientifica di aprile dell’American Society for Nutrition. I ricercatori della Rudgers, Università statale del New Jersey, sulla base di un’attenta revisione e analisi di ben 68 ricerche scientifiche condotte negli anni passati, sono arrivati alla conclusione che le famiglie capaci di mantenere la tradizione del mangiare tutti insieme sono più sane ed hanno un rapporto più salutare con il cibo.
I bambini perché imparano a mangiare cibi meno grassi, più ricchi di calcio, di vitamine e minerali come la frutta e la verdura, a bere bevande meno caloriche e zuccherine, ma soprattutto perché apprendono a scegliere i cibi giusti, a comportarsi in modo corretto a tavola e a vivere i pranzi e le cene come occasioni di dialogo e scambio.
I genitori perché risparmiano e perché, se stanno seguendo una dieta, riescono avere un controllo maggiore sui cibi, sugli ingredienti usati per cucinarli e dunque sulle calorie ingerite ad ogni pasto. Mangiare a casa e tutti intorno allo stesso tavolo sembra essere la vera ricetta contro l’obesità e per una dieta equilibrata. Non perdiamo questa sana abitudine!