Quest’anno hai deciso finalmente di perdere quei chili di troppo che ti danno tanta pena, ma non vuoi rinunciare al piacere di invitare gli amici a casa per un pranzo domenicale? Affrontare tre portate comprensive di contorno e dolce ti sembra un’impresa insostenibile? Esiste un’alternativa divertente, leggera e allo stesso tempo gustosa: il brunch, abitudine già consolidata all’estero, amata nelle grandi città come Roma e Milano, che lentamente si sta diffondendo anche nel resto d’Italia. Ne parliamo con Simone Rugiati, chef del momento, conduttore televisivo ed autore del libro Storie di brunch, edito da Rizzoli nel 2010.
Simone, credi che in Italia il brunch possa sostituire una tradizione tanto consolidata come quella del pranzo domenicale?
Il pranzo domenicale è nella tradizione italiana, certo, ma il brunch celebra molto meglio il concetto di togetherness, condivisione. Allungando i tempi di un pranzo tradizionale, prima e dopo l’orario canonico, si condivide il piacere della tavola che non è soltanto mangiare insieme un primo ed un secondo, ma molto di più.
Che ricordo hai dei tuoi pranzi domenicali?
I miei pranzi domenicali erano da mia nonna, nonna Alina, che però cucinava sempre tortelli di carne con il sugo al pomodoro, poi la bistecca e come antipasto i crostini con i fegatini toscani. Questo era il mio pranzo domenicale e diventava un po’ una noia, perché ti sedevi, mangiavi sempre gli stessi piatti e tutto finiva lì.
Molto più bello è invece cucinare più piatti, magari più piccoli e condividerli con gli altri, in modo da trasformare il pasto in qualcosa di più divertente e dinamico durante il quale le persone si possono alzare, far due chiacchiere fuori, ascoltare della musica, scegliere un video su youtube, lasciare i bambini liberi di giocare, magari in giardino, per poi ritornare a mangiare. Il brunch ti permette tutto questo, non ti costringe a stare per forza seduto: tutti sono intorno ad un tavolo, ma possono fare anche altre cose. Un piacere.
Di solito il pranzo domenicale è sinonimo di abbondanza, condimenti ricchi. Il brunch come si pone in relazione a questa idea?
Penso che questa sia una fotografia del pranzo della domenica di qualche anno fa o comunque rimasta soprattutto al sud. Sicuramente il pranzo domenicale è più calorico di quello che si fa durante la settimana, però non è sempre così, al nord, soprattutto in Toscana, non è che si mangino più così tanti grassi. Certo, in inverno ci può essere il bollito o l’arrosto o la pasta al forno. Il brunch invece per me è una colazione allungata che arriva sino al primo pomeriggio e che addirittura permette di saltare la cena o mangiare solo qualcosina. Diventa una passatempo goloso, a differenza del pranzo che invece mantiene orari rigidi.
Ma il brunch può essere un’alternativa meno calorica ad un pranzo tradizionale?
Quelli che propongo io sono tutti a base di pesce scottato, cotture a vapore, carpacci di pesce, insalatine particolari. Tutti cibi molto leggeri a cui aggiungo anche piatti un po’ etnici come il mio “sushettibile”, un finto sushi.
Esiste il rischio di mangiare di più rispetto ad un pranzo tradizionale? Una persona a dieta potrebbe compromettere con un brunch gli sforzi compiuti per perdere peso?
Non è vero che si mangia di più, al contrario! Lo stomaco man mano che mangi raggiunge il suo livello di sazietà e dal momento in cui lo raggiunge, sino a quando l’informazione arriva al cervello, passano 10-15 minuti. Durante un pranzo una persona si siede e mangia di seguito primo e secondo, senza percepire il senso di sazietà: potrebbe essere piena, ma ancora non ha la sensazione di esserlo. Spiluccando, invece, si mangia più lentamente e quindi il senso di sazietà arriva più velocemente al cervello, permettendo di calibrare meglio le quantità. Concependo un brunch con tanti cibi leggeri, quindi, si riesce a mangiare senza abbuffarsi subito, ad assaggiare un po’ di tutto, ma soprattutto a fermarsi quando si raggiunge la sensazione di pienezza.
Potresti consigliarci tre ricette leggere per un brunch gustoso?
Certamente! Eccone tre semplici e gustose che propongo nel mio libro Storie di brunch: un Plumcake di feta e spinaci, le Penne integrali alla crudigna leggermente piccanti e una Torta di carote, leggerissima perché senza burro.
Guarda la gallery e scopri le ricette!
1 – Penne integrali alla crudigna su crema di broccoli piccante
Ingredienti per 4 persone
• 400 g di penne integrali
• 200 g di fave fresche sgusciate
• 20 pomodorini datterino o ciliegini
• 1 mazzetto di basilico
• 1 cima di broccolo siciliano
• 2 cipollotti freschi piccoli
• 1 peperoncino
• brodo vegetale
• ricotta stagionata
• 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
• sale e pepe
Preparazione:
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2 – Torta soffice di carote, mandorle e nocciole
Ingredienti per 6 persone:
• 300 g di carote pelate
• 150 g di mandorle o mix di
mandorle e nocciole pelate
• 150 g di zucchero semolato
• 4 uova
• 50 g di farina 00
• 1 bustina di lievito
• scorza di 2 limoni
• sale
Preparazione:
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3 – Plumcake di feta e spinaci
Ingredienti per 4 persone:
• 10 cl di latte
• 3 uova
• 180 g di farina
• 1 bustina di lievito in polvere
• 100 g di gruviera grattugiato
• 200 g di feta
• 3 manciate di spinaci
• 1 mazzetto di basilico
• 10 cl di olio extravergine d’oliva
• 10 cl di olio di semi di arachide
• sale e pepe
Preparazione:
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