Sommario
Dieta per colesterolo alto: come funziona e che ruolo ha l’alimentazione per combattere l’ipercolesterolomia?
Questa patologia può avere una componente alimentare e una genetica (in alcuni casi entrambe). Infatti, si stima che negli ultimi 30 anni, i valori medi di colesterolemia siano aumentati del 5% sia negli uomini che nelle donne. In aggiunta, la prevalenza dell’ipercolesterolemia è passata dal 20 al 35% negli uomini e dal 24 al 37% nelle donne.
Le cause non sono solamente alimentari ma vanno lette in uno stile di vita sicuramente più sedentario e meno salutare. Per quanto concerne l’alimentazione, la predilezione per cibi meno validi dal punto di vista nutrizionale, ha avuto certamente un peso.
Infatti, basti pensare al sempre maggiore ricorso alle carni, spesso lavorate, ai formaggi molto grassi. In parallelo, andrebbe considerata anche una fortissima riduzione nel consumo di frutta, verdura, legumi e frutta secca.
Purtroppo, sempre più spesso si ritiene che l’assunzione di un medicinale, possa essere la soluzione più semplice di un problema. Ma, nella maggior parte dei casi di ipercolesterolemia, al contrario, migliorare lo stile di vita, dovrebbe rappresentare la prima “cura”.
Dieta per il colesterolo alto: l’importanza dell’alimentazione
Difatti, nei casi di forte incidenza della dieta sui valori di colesterolo ematico, correggere l’alimentazione diventa la prima terapia da seguire.
A ciò si aggiunge il fatto che mantenersi attivi è altrettanto terapeutico. Infatti, praticare sport, vincere la sedentarietà , non consumare alcolici e non fumare garantiscono un plus importantissimo, da non sottovalutare.
Il mangiare bene, sano ed equilibrato, non può essere trascurato. Infatti, questo aspetto dello stile di vita va ad incidere soprattutto sul girovita.
Valori superiori a 88 cm per le donne e 102 cm per gli uomini, vengono statisticamente associati a un rischio cardiovascolare elevato.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sul grasso addominale.
Colesterolo alto: cosa mangiare?
Purtroppo, pensare di abbassare velocemente tutti i valori del colesterolo non è sempre la via più diretta anche se appare come la più funzionale per raggiungere l’obiettivo voluto.
Ad esempio, un regime ipolipidico non rappresenta la strategia migliore per contrastare l’ipercolesterolemia.
Al contrario, ciò che risulta efficace è una modifica del tipo di grassi che vengono assunti con i cibi e una correzione della dieta. Solo in questo modo si può regolare la massa grassa dell’individuo, ottimizzando anche i valori di colesterolo ematico.
Più grassi… insaturi e meno saturi
Un incremento dei grassi insaturi a scapito di una riduzione di quelli saturi, interviene dal punto di vista metabolico sui livelli di colesterolo in eccesso nel sangue.
Dunque, largo spazio a frutta secca, oli vegetali (in particolare olio extravergine d’oliva), avocado e semi, soprattutto quelli di lino.
Per quanto riguarda i grassi polinsaturi, consumare abitualmente cibi ricchi in omega 3, potrebbe rappresentare un valido supporto al nostro stato di salute. Quindi pesce, soprattutto il pesce azzurro e, in generale, prodotti di mare.
Aumentare il consumo di fibre
Aumentare le fibre assunte durante il pasto, soprattutto quelle insolubili, garantisce una riduzione dell’assorbimento dei grassi alimentari.
Di conseguenza, si riduce in questo modo anche l’assimilazione del colesterolo. A tal riguardo, frutta, verdura, cibi integrali, legumi (compresa la soia), sono i re per quanto riguarda l’apporto di questa categoria di nutriente.
Steroli e stanoli
Sono molecole vegetali colesterolo-simili che non siamo in grado di biosintetizzare ma che possiamo assumere solamente con la dieta.
Queste molecole hanno dei nomi complessi (Beta-sitosterolo, Brassicasterolo, Campesterolo, Stigmasterolo) e agiscono come dei veri e propri ‘truffatori’ nel nostro intestino.
Infatti, la molecola di colesterolo non viene riconosciuta in quanto gli steroli vengono assorbiti al suo posto. Quindi, questa categoria di nutrienti è prettamente di origine vegetale. Non a caso, è possibile trovarli naturalmente in:
- Oli vegetali.
- Frutta secca, compresi anche alcuni semi come quelli di lino, nei legumi, nei cereali e in frutta e verdura.
Dieta per abbassare il colesterolo: cibi consentiti
Quando si parla di colesterolo, bisogna sempre sottolineare che ci si riferisce ad una molecola fisiologica. Con questo termine intendo che il colesterolo viene prodotto dal nostro corpo perché ha diverse funzioni che lo rendono necessario.
In realtà , il problema non è legato alla presenza di questo grasso nel corpo ma ad una sua eccessiva presenza nel sangue. A tal riguardo, l’alimentazione incide solamente per circa il 15% dei valori di colesterolo ematico.
Dunque, più ancora che eliminare o eccedere nel consumo di alcuni alimenti, sarebbe necessario correggere stili di vita errati.
Nonostante ciò, è provato che alcuni cibi sono in grado di regolare l’assorbimento del colesterolo alimentare a livello intestinale. Questo passaggio è regolato dalle fibre le quali riducono l’assorbimento del colesterolo alimentare e facilitano il riassorbimento degli acidi biliari. Questi ultimi sono infatti, ricchi di colesterolo endogeno.
Inoltre, le fibre, fermentando nell’intestino, garantiscono la formazione di una categoria di grassi noti come acidi grassi a corta catena (Short Chain Fatty Acids, SCFA).
Questi sono quattro acidi grassi:
- Acetico.
- Propionico.
- Butirrico.
- Valerico.
In particolare, l’acido propionico è in grado di agire riducendo la produzione di colesterolo endogeno.
Vediamo ora nello specifico quali alimenti sono più utili per limitare l’innalzamento del colesterolo con l’alimentazione (non solo perché ricchi in fibre).
Avena
Quando si parla di colesterolo, il primo alleato alimentare è proprio l’avena.
Questo avviene sia per la ricchezza in fibre sia soprattutto per la presenza al suo interno di betaglucani. Queste molecole sono dei veri e propri spazzini in grado di legarsi agli acidi della bile impedendo alla stessa di essere riassorbita.
In questo modo, il colesterolo viene eliminato con le feci e questo espediente aiuta ad abbassare i valori di colesterolo-LDL. Questa proprietà è nota da quasi 60 anni, per la precisione dai primi studi scientifici pubblicati su riviste internazionali nel 1963.
Ad oggi si ipotizza che soprattutto la crusca di avena, se consumata in circa 3g/die, possa contribuire ad abbassare i valori di colesterolo totale dall’8% al 23%.
Pensate solamente che 1% in meno di colesterolo totale significa 2% in meno di rischio cardiovascolare. Un validissimo motivo per consumare regolarmente l’avena se si soffre di ipercolesterolemia.
Legumi
Non esiste una regola che sancisca una maggiore efficacia di un tipo di legume rispetto ad un altro.
Dunque, carta bianca al consumo di fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave e lupini qualora si sia soggetti ad ipercolesterolemia. La loro azione si esplica grazie all’elevato apporto di fibre che essi forniscono.
In particolare, le fibre insolubili facilitano il transito intestinale e favoriscono la diminuzione dell’assorbimento dei grassi, compreso il colesterolo. Vediamo quali sono i legumi maggiormente fibrosi (in 100 g di prodotto fresco):
- Lenticchie (secche): 30,5 g.
- Fagioli borlotti: 24,7 g.
- Ceci: 17,4 g.
- Fagioli cannellini: 15,2 g.
- Fagioli adzuki: 12,7 g.
- Soia: 9,3 g.
- Fagioli borlotti (in scatola): 6,3 g.
- Piselli freschi: 5,1 g.
- Fave fresche: 4,2 g.
Dieta per colesterolo alto: consumare la soia
La sua azione è duplice. Da un lato, la soia è un legume e in quanto tale contribuisce a regolare il transito intestinale.
Dall’altro lato, contiene molecole note come fitosteroli le quali, mimando il colesterolo, vengono assorbite dall’intestino al posto del colesterolo stesso.
Sono una specie di inganno che noi forniamo al nostro sistema digestivo il quale assorbe i fitosteroli e… lascia passare il colesterolo. Non venendo assorbito, quest’ultimo viene eliminato con le feci.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla soia.
Frutta e verdura
Anche in questo caso, il loro ruolo è duplice. Il primo è sempre connesso con l’alto contenuto in fibre. Il secondo è legato all’alto potere saziante di questa categoria di alimenti.
Consumandoli in buone quantità in ogni pasto, risulta più facile evitare di eccedere con alimenti quali secondi proteici o grassi, eccessi di condimenti o dolci.
Pesce
Il pesce, così come i cibi ricchi di omega 3, migliorano il metabolismo di tutti i lipidi trasportati nel sangue.
Questo concetto è valido tanto per il colesterolo quanto per i trigliceridi. A tal riguardo, migliorare il quadro lipidico ematico, è fondamentale per ridurre il rischio cardiovascolare.
Infatti, gli omega 3 sono fondamentali sotto questo aspetto grazie alla loro funzione anti-trombotica, anti-infiammatoria e ipotensiva.
Affettati magri o carni magre
Gli alimenti di origine animale sono tutti caratterizzati dalla presenza di grassi. Ciò non vuol dire che non debbano essere consumati se si soffre di ipercolesterolemia.
Al contrario, per via del loro apporto di proteine nobili, tutti e 20 gli aminoacidi e alcune vitamine essenziali come la B12, non dovrebbero mai mancare. Dunque, come fare?
Scegliere tagli di carne più magra, per esempio della carne bianca. Oppure, in alternativa, delle fettine o degli straccetti di vitella o vitellone, anch’essi molto meno grassi rispetto ad altri tagli della stessa tipologia di carne.
Una sola precisazione se si opta per del pollame: togliamo la pelle perché lì si possono annidare molti grassi compreso il colesterolo.
Latticini e formaggi
In questo caso, si parla di una vera e propria fake news (o, meglio ancora, di una notizia molto sommaria). Infatti, è indubbio che i formaggi più grassi, così come il latte o gli yogurt interi, contengano maggiori quantità di colesterolo.
Ma, allo stesso tempo, latte e yogurt scremati o formaggi magri quali la ricotta vaccina, possono assolutamente essere consumati anche se si soffre di ipercolesterolemia.
Quindi, perché bandire questi alimenti? Piuttosto, scegliamo quelli giusti, ovvero quelli a minor contenuto di grassi.
Frutta secca
Noci, nocciole, mandorle, semi di zucca, semi di lino ecc. sono ottimi alleati perché contengono omega 6, una categoria di grassi polinsaturi noti come “grassi buoni”.
Questi acidi grassi hanno un’azione diretta sulla produzione di colesterolo endogeno poiché sono implicati direttamente nel processo di biosintesi di questa molecola.
Occhio però sempre a non abusare con la quantità . Infatti, sebbene considerati grassi buoni, gli omega 6 sono pur sempre dei grassi.
Avocado
E’ un frutto con un contenuto in acidi grassi monoinsaturi comparabile con quello della più famosa frutta secca. In quanto tale, consumato con moderazione per via dell’apporto calorico totale, contribuisce a ridurre i valori di colesterolo totale.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sull’avocado.
Dieta per colesterolo alto: il giusto condimento
È sempre importante ricordare che spesso il problema legato a un’alimentazione sbilanciata non risiede nel tipo di alimento scelto ma nel condimento usato.
Basti pensare ad un piatto di pasta: 90 g di pasta sarebbero molto differenti se venissero conditi con del sugo semplice o alla carbonara. La colesterolemia è influenzata anche dai grassi contenuti nei condimenti.
Quindi, occhio ad abusare di quelli “cattivi”, grassi saturi provenienti da:
- Lardo.
- Strutto.
- Burro.
- Oli vegetali idrogenati.
Questi, infatti, agiscono direttamente sul colesterolo aumentando la frazione di colesterolo LDL. Al contrario, largo spazio ad oli vegetali non idrogenati. Un esempio su tutti? Il re della Dieta Mediterranea… l’olio EVO!!!
Cibi “fortificati”
Un cibo fortificato altro non è che un normale alimento a cui sono stati aggiunti dei nutrienti. In poche parole, è come se noi aggiungessimo degli integratori all’interno di un alimento.
In questo modo, è possibile consumarlo beneficiando anche delle proprietà delle molecole che vi sono state aggiunte. Nel caso del colesterolo, agli alimenti è possibile aggiungere steroli e stanoli vegetali perché legano il colesterolo (insieme alle fibre) e ne ostacolano l’assorbimento intestinale.
Il più comune sterolo aggiunto è il fosfolipide lecitina.
In realtà , più che uno sterolo, in questo caso è una molecola biologica in grado di modificare la conformazione chimica della molecola di colesterolo. Come conseguenza di questa modifica, la lecitina agisce come una “scopa” in grado di ripulire i vasi dal colesterolo depositato.
Ma dove possiamo trovare la lecitina? Questa viene aggiunta, per esempio, agli yogurt rendendoli dei veri e propri integratori (o, meglio ancora, cibi funzionali).
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla lecitina di soia.
Dieta per colesterolo alto: cibi da evitare
Come detto in precedenza, l’alimentazione incide solo per il 15% sui valori di colesterolo ematico. Dunque, non esistono alimenti da eliminare se si soffre di ipercolesterolemia.
Al contrario, esistono alcuni cibi i quali, avendo alte concentrazioni di questo grasso, andrebbero consumati con moderazione.
In generale, se si soffre di ipercolesterolemia, andrebbe regolata l’assunzione di:
- Grassi animali (burro, lardo, strutto, panna) o carni eccessivamente grasse, comprese le frattaglie e gli insaccati.
- Latte intero o latticini ottenuti da latte intero.
- Alcol.
- Zuccheri semplici.
- Frattaglie
- Oli vegetali saturi: palma o grassi vegetali idrogenati (margarina).
- Molluschi o crostacei.
Metodi di cottura
E’ importante anche prediligere metodi di cottura non eccessivamente grassi, potrebbe essere utile, quindi, preferire le cotture a:
- Vapore.
- Cartoccio.
- Microonde.
- Bassa temperatura.
- Pressione.
Dieta per colesterolo alto: esempio di menu settimanale
Ricordiamo sempre che per gestire correttamente i valori ematici di colesterolo, non è necessario ricorrere a diete estreme o privative.
Alla base di tutto, quindi, c’è il segreto di diversificare. In questo modo, anche il consumo occasionale di alimenti che contengano alti dosaggi di colesterolo, non avrebbe effetto sulla nostra salute.
La dieta mediterranea, alla quale si ispira la dieta Melarossa, di per sé è riconosciuta dal 2010 come Patrimonio Immateriale dell’UNESCO anche per le sue proprietà benefiche in campo cardiovascolare.
Sapevi che con la dieta personalizzata di Melarossa puoi seguire un piano alimentare specifico per il colesterolo alto? Indipendentemente che tu voglia perdere peso, mantenerlo oppure aumentarlo, i tuoi menù saranno specifici per combattere l’ipercolesterolemia. Scopri come funziona.
Vediamo meglio un esempio di schema alimentare settimanale per gestire il nostro colesterolo.
Colazione | Pranzo | Spuntino | Cena | |
LUN | Latte scremato, fette integrali con marmellata e 6 mandorle | Pasta integrale e fagioli borlotti con parmigiano, broccolo romanesco | Banana e 2 noci | Involtini di verza con prosciutto crudo sgrassato, pane di segale tostato |
MAR | Karkadè e pane di segale con hummus di ceci | Insalata di spinaci con scaglie di grana e funghi crudi. pane integrale | Tazza di porridge con frutti rossi | Minestrone di legumi con parmigiano e orzo perlato e tofu |
MER | Yogurt bianco magro con fiocchi d’avena e 2 noci | Riso rosso con zucchine e salmone affumicato carpaccio di pesce spada e insalata | 2 fette biscottate integrali con marmellata e granella di noci | Bistecca di tonno fresco con un battuto di olio, limone e sale |
GIO | Tè nero e pane integrale tostato con salmone e avocado | Insalata con finocchi e carote, carne bianca e semi di lino, pane integrale | Yogurt bianco magro con avena e manciata di semi di zucca | Vellutata di zucca con ceci e crostini di pane di segale tostato con granella di mandorle |
VEN | Latte scremato con 4-5 biscotti secchi integrali | Orzo perlato con olive nere, pomodorini, mozzarella light e rucola | 4 castagne e una mela | Merluzzo all’acqua pazza con patate lesse, finocchi gratinati al forno con le olive nere |
SAB | Tè verde e pane integrale tostato con crema 100% nocciole | Pasta integrale e lenticchie con parmigiano, broccolo siciliano | Frullato di frutta con latte scremato e fiocchi d’avena | Filetto di salmone affumicato al cartoccio con crema di piselli e cavolfiore, pane integrale tostato |
DOM | Tazza di porridge con 2-3 noci | Riso rosso con cubetti di spada arrosto e pomodorini e carciofi | Fetta di pane di segale con crema 100% nocciole | Tonno panato con semi di sesamo e scottato in padella con insalata mista e pane di segale tostato |
Rimedi per il colesterolo alto: non solo dieta
Quando si parla di colesterolo, questo aspetto non dovrebbe mai essere trascurato.
Infatti, i valori ematici di questo grasso possono essere influenzati dal cibo ma anche dallo stile di vita.
Se quest’ultimo fosse sano, caratterizzato da una lotta alla sedentarietà e da attività fisica costante, i valori di colesterolo sarebbero maggiormente sotto controllo. Ma cosa andrebbe fatto per poter considerare sano il proprio stile di vita? Ecco alcune indicazioni.
Fumo
Il fumo andrebbe evitato in quanto può alterare l’elasticità dei vasi sanguigni. Questa perdita di funzionalità potrebbe predisporre ad una maggiore incidenza di malattie cardiovascolari.
Sport
Fare sport significa stimolare la produzione di colesterolo HDL a scapito di una riduzione dell’LDL. Il consiglio è di scegliere sport aerobici, in cui la frequenza cardiaca possa essere stimolata per tempi più lunghi.
Quindi, largo spazio a sport ‘estensivi’ come:
- Corsa.
- Ciclismo.
- Sport di squadra quali pallavolo, calcio o basket.
Anche altre opzioni sono molto valide. Ad esempio: la camminata a passo svelto (almeno 4-5km/h) e il ballo.
Prevenzione
Tenere sotto controllo altre patologie che potrebbero mostrare co-morbidità con il colesterolo alto. A tal riguardo, soprattutto:
Fonti
- Osservatorio epidemiologico cardiovascolare Iss-Anmco (Istituto superiore di sanità -Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) – Epicentro.