Sommario
Il cloro è un minerale e ha sorprendenti e numerose proprietà. Il simbolo chimico è Cl e il numero atomico è 17. Il suo nome deriva dalla parola greca chloros che significa verde, perché verde è il colore che assume allo stato gassoso.
Di tutti gli elementi che costituiscono il corpo, il cloro, per quantità, rappresenta il decimo.
I suoi sali minerali sono rappresentati principalmente dal cloruro di sodio (comune sale da cucina) e dal cloruro di potassio (composto utilizzato per dare sapidità alle pietanze, da coloro che hanno problemi di ipertensione arteriosa).
La maggior parte del cloro si trova disciolto in soluzione nei liquidi corporei e svolge un ruolo cruciale nella loro regolazione (circa il 70% del cloro corporeo si trova nel liquido extra-cellulare).
Questo lo rende un elettrolita fondamentale per la modulazione dei valori della pressione arteriosa.
Ma, oltre a regolare la pressione arteriosa, interviene anche nella transazione dell’impulso nervoso, nella regolazione dell’equilibrio acido-base e nel mantenimento dell’omeostasi idro-elettrolitica. Inoltre, interviene nel processo digestivo delle proteine, grazie alla sua secrezione nel succo gastrico sotto forma di acido cloridrico.
Una volta che lo si è ingerito con gli alimenti, viene prontamente assorbito nel tratto gastro-enterico (primo tratto del tenue), mentre la sua eliminazione avviene in parte attraverso il sudore, in parte con le feci, e soprattutto per via renale attraverso le urine (una raccolta delle urine nelle 24 ore ci consente di stimarne con precisione l’eliminazione per questa via).
Le scorte di cloro nel corpo umano si esauriscono pericolosamente durante la stagione calda, quando l’eccessiva traspirazione/sudorazione riducono il contenuto dei liquidi e dei sali corporei.
Cloro: cos’è
Si tratta di un minerale presente in tutti gli organismi animali e vegetali.
E’ presente soprattutto sotto forma di ione cloruro e risulta essenziale per la vita, costituendo il principale anione intra ed extracellulare.
Per l’organismo umano, ne risulta necessaria l’assunzione di discrete quantità (1-5 g/die) in quanto è uno dei minerali più rappresentati insieme a:
- sodio
- calcio
- zolfo
- fosforo
- magnesio.
Il cloro nell’organismo
Proprio insieme al sodio, il cloro regola il bilancio di fluidi ed elettroliti nell’organismo umano, e dunque la pressione arteriosa.
Ma questo ione è anche un’importante componente delle secrezioni presenti nei succhi gastrici, dove, sotto forma di acido cloridrico (HCl), rappresenta un elemento fondamentale per il processo digestivo delle proteine.
Inoltre, è importante tenere presente che è grazie all’acidità del succo gastrico, mantenuta appunto dalla presenza nel suo interno dell’acido cloridrico, che i germi ingeriti col cibo vengono neutralizzati.
In quali alimenti è presente
Il cloro, nel nostro organismo, viene assunto per lo più grazie al sale (cloruro di sodio) presente nei diversi alimenti o bevande assunte nell’arco della giornata.
Tuttavia, combinato col potassio, il cloruro si trova anche in molti altri alimenti e spesso è l’ingrediente principale dei sostituti del sale.
Il cloro si trova anche in molti alimenti di origine vegetale, soprattutto nella segale (un cereale interessante utilizzato per la panificazione). Ma anche in alcuni ortaggi come i pomodori, nella lattuga e nel sedano, nelle alghe e nelle olive.
Infine, i cloruri sono naturalmente contenuti nella carne e in:
- salumi
- latte
- formaggi
- uova
- acque.
Da tener presente che quasi tutti i cibi in scatola hanno sale aggiunto durante il processo di inscatolamento così come il pane e i prodotti di pasticceria (in questo caso la sua aggiunta avviene di più per un discorso di sapidità).
Fabbisogno giornaliero di cloro
Il fabbisogno giornaliero di cloro dipende dall’età:
- fino ai sei mesi di vita l’apporto giornaliero adeguato è di 0,18 g
- 0,57 g fino all’anno di età
- 1,5 g tra 1 e 3 anni
- 1,9 g tra 4 e 8 anni
- 2,3 g tra 9 e 50 anni
- 2 g tra i 51 e i 70 anni
- 1,8 g oltre i 70 anni.
Conseguenze determinate dalla carenza
In eccesso e in difetto, essendo un elemento di grande importanza, il cloro si associa a stati patologici di natura anche molto differente.
Nel caso di carenza di cloro si possono generare alterazioni respiratorie di genere ed entità varia, che vanno da una condizione di semplice ipoventilazione, fino a condizioni gravi come l’acidosi respiratoria.
Per quest’ultima, si tratta di un evento piuttosto raro che può avere comunque luogo in casi di abbondante sudorazione, crisi ripetute di vomito e/o diarrea o per l’assunzione di un eccesso di diuretici (quindi in condizioni che comportano perdita di un’abbondante quantità di liquidi e ioni).
In alcuni studi effettuati sugli animali, la carenza di cloro ha dimostrato un ritardo nella crescita.
Mentre, se il cloro non viene aggiunto ai preparati di latte in polvere dei neonati, allora si può generare una condizione di riduzione del volume plasmatico circolante (ipovolemia) e importanti perdite di potassio con le urine.
Possono presentarsi anche difetti psicomotori e perdita della memoria. Tutti questi sintomi scompaiono se e quando il cloro viene nuovamente incluso nella dieta.
Conseguenza per la salute di un eccesso
L’eccesso di cloro può determinare un aumento della pressione arteriosa.
Nei pazienti affetti da una condizione di scompenso cardiaco, l’eccesso di cloro può portare alla comparsa di edemi periferici agli arti inferiori.
Lo stesso può accadere in chi ha problemi funzionali a livello epatico e renale. Inoltre, nei soggetti affetti da diabete mellito un eccesso di cloro può comportare alterazioni glicemiche con tendenza al rialzo dei valori.
Come si riconosce un’intossicazione da cloro?
Ma il cloro può determinare il suo effetto sul nostro organismo anche attraverso la sua inalazione.
Infatti, è sufficiente respirarne piccole quantità, in un periodo di tempo ristretto, per osservare effetti negativi sul nostro apparato respiratorio.
Questi effetti possono andare da una semplice tosse stizzosa, al dolore toracico e progredire in gravità fino a presentarsi con forme che mettono a rischio la nostra vita, come l’edema polmonare acuto.
Inoltre, il cloro disperso nell’aria può irritare, oltre che le vie dell’apparato respiratorio, anche gli occhi, mentre disciolto nell’acqua o sulle superfici di contatto ha un effetto analogo sulla pelle.
E’ importante notare che questi effetti possono verificarsi in presenza di livelli di cloro già comunemente presenti nell’ambiente in cui viviamo e non per contaminazioni e sversamenti di questo ione!
Essendo un elemento che tende ad irritare (combinandosi a formare acidi) la sua ingestione in quantità eccessive può determinare numerosi sintomi a livello dell’apparato digerente come:
- irritazione delle mucose con senso di bruciore
- soffocamento
- dolore
- arrossamento e gonfiore della gola
- gastrite con bruciore gastrico
- nausea e vomito
- perdite di sangue con le feci.
Curiosità: effetti del cloro sulla pelle
Tutti concordano col fatto che starsene in piscina durante le giornate estive più calde rappresenti un ottimo modo per restare lontani dal caldo e mantenersi rilassati e in forma nel periodo estivo. Ma qualcuno di voi conosce gli effetti del cloro sulla pelle?
Il cloro infatti viene comunemente utilizzato per uccidere i batteri che popolano acque “particolarmente frequentate”. I suoi maggiori effetti su corpo e capelli sono alla lunga:
- Invecchiamento precoce della cute e secchezza della stessa
- Perdita di brillantezza dei capelli
- Modificazione della flora batterica (se ingerito con le acque della piscina, è in grado di “sbarazzarsi” dei cosiddetti “batteri buoni” che popolano la nostra flora batterica, causando fastidiose disbiosi intestinali).
E’ utile pertanto utilizzare creme idratanti dopo ogni attività svolta in piscina; è anche importante rammentare che il cloro rimane sui capelli di nuotatori e nuotatrici, si nasconde nei loro borsoni e resta “incollato” su di loro fino alla prossima doccia super potente in grado di lavarlo via …
L’odore di cloro è un marchio di riconoscimento che accomuna coloro che spendono tanto tempo nelle piscine e spesso diventa “una droga” della quale i nuotatori professionisti e gli amanti di questo sport fanno fatica a privarsi!
Con la consulenza del Dott. Ettore Pelosi, specialista in medicina nucleare, nutrizione e dietetica. Centro Irmet Affidea Italy.
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