L’olio del tonno in scatola può essere consumato tranquillamente.
Secondo gli esperti è fonte di vitamina D e omega 3 e va riutilizzato. Buttarlo sarebbe uno spreco. Infatti, è un alimento sicuro da impiegare come condimento o ingrediente per gustose ricette.
L’olio del tonno in scatola è buono: lo studio
Gli amanti del riciclo saranno contenti di sapere che non si butta via niente del tonno in scatola, soprattutto l’olio che si scopre essere ricco di sostanze nutritive.
La conferma arriva da uno studio condotto dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA) di Parma per conto di ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare).
La ricerca ha analizzato l’olio d’oliva presente in campioni di tonno in scatola da 80 gr, mantenendoli a 3 diverse temperature (4°, 20° e 37°). Sono state osservate le variazioni per 13 mesi e i risultati non hanno registrato alterazioni. Anzi, nell’olio a contatto col tonno c’è un aumento dei grassi polinsaturi, in particolare Omega 3 e di Vitamina D. La scatoletta in acciaio è una garanzia di sicurezza e protezione.
Se vuoi saperne di più sull’argomento leggi il nostro approfondimento su Omega 3, proprietà, benefici e gli alimenti che ne contengono di più e Vitamina D: tutto quello che c’è da sapere sulla “vitamina del sole”.
Olio del tonno: ecco perché fa bene
“L’olio della scatoletta è un alimento vero e proprio, è olio “mild”, cioè una miscela di oli d’oliva vergini e più raffinati – commenta Luca Piretta, Gastroenterologo e Nutrizionista Docente di Allergie e Intolleranze Alimentari presso l’Università Campus Biomedico di Roma – sicuro, non degradato e non alterato, che rimane tale anche quando apriamo la scatoletta di tonno perché conserva i principi nutritivi, l’aspetto organolettico e addirittura si arricchisce di parte del DHA e dell’EPA che prende dal pesce”.
Quindi, non è un olio da scartare, ma può essere riutilizzato tranquillamente.
“Usando un paragone semplice – continua Piretta – potremmo dire che come l’acqua in cui vengono bollite le verdure contiene i sali minerali perduti dalle verdure in cottura, così l’olio della scatoletta contiene parte dei principi nutritivi del tonno, dunque perché scartarlo inutilmente? Da sottolineare la presenza di vitamina D, trasferita dal tonno all’olio, che seppur in piccola parte, può contribuire al fabbisogno quotidiano, vista la carenza diffusa nella popolazione italiana”.
In sostanza, 10 gr di olio coprono:
- il 10% del fabbisogno giornaliero di omega 3
- il 5% circa del fabbisogno giornaliero di vitamina D.
Olio del tonno: utilizzandolo assumiamo meno calorie
L’olio del tonno in scatola è un alimento buono, non contiene conservanti e, utilizzandolo, assumiamo meno calorie.
Infatti, scartarlo non comporta un risparmio calorico. Al contrario, nelle ricette a base di tonno dovremmo aggiungere altro olio, magari di più, rispetto a quello presente nella scatoletta. Un motivo in più per non sprecare l’olio d’oliva della scatoletta e riutilizzarlo nelle preparazioni.
Olio del tonno: ecco come riutilizzarlo in cucina
Una volta avuta la conferma che l’olio in scatola è buono e fa bene, allora via libera al suo riutilizzo in cucina. Ecco alcuni consigli:
- utilizzarlo nel soffritto per la pasta al tonno
- come condimento per le bruschette
- per la marinatura dei gamberi
- per preparare una salsa
- per condire una pizza o una focaccia.
L’importante è non considerarlo un olio esausto, ma una fonte di vitamine e un alleato per un’alimentazione più sana e con meno sprechi.
Prova la nostra ricetta light Spaghetti al tonno, nutrienti ed ipocalorici.
Fonti: Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare
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