La Dieta Mediterranea fa bene anche a chi è obeso o sovrappeso ed è in grado di ridurre significativamente i livelli di colesterolo in appena un mese. Lo dimostra uno studio europeo, coordinato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II. Secondo lo studio, l’adozione della Dieta Mediterranea, che di recente è stata nominata la migliore dieta al mondo secondo i Best Diets Rankings 2020 elaborati dalla rivista U.S. News & World Report, ha numerosi effetti benefici anche su chi è obeso.
I benefici della Dieta Mediterranea
In particolare, la Dieta Mediterranea agisce sulla composizione e sulle funzionalità del microbiota intestinale, sul metaboloma sistemico e sui livelli di colesterolo di chi è sovrappeso, e quindi a rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Gut ed evidenzia come esista un rapporto diretto tra l’alimentazione, il microbiota intestinale e la salute dell’uomo.
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Lo studio su 82 volontari
I ricercatori hanno condotto uno studio di intervento nutrizionale controllato di 8 settimane su 82 volontari. Tutti in sovrappeso e obesi con uno stile di vita sedentario.
I risultati mostrano chiaramente che un cambiamento nel comportamento alimentare, senza alcuna modifica dell’apporto energetico nell’assunzione di macronutrienti e dell’attività fisica:
può ridurre i livelli ematici di colesterolo già dopo 4 settimane.
I volontari che hanno seguito la Dieta mediterranea, hanno aumentato l’introito di fibra alimentare, proteine vegetali e grassi insaturi. E hanno ridotto carboidrati semplici, proteine animali e grassi saturi. Il tutto mantenendo il proprio stile di vita sedentario.
I risultati dopo 4 settimane
Dopo 4 settimane i volontari che consumavano una dieta mediterranea hanno mostrato una riduzione del colesterolo plasmatico totale rispetto ai controlli precedenti.
Inoltre, i volontari che hanno aumentato maggiormente l’aderenza alla MD hanno anche mostrato un aumento dei batteri che degradano le fibre. Oltre a una diminuzione dei livelli plasmatici e urinari di carnitina e prodotti di degradazione delle proteine animali.
E ancora un aumento nelle urine dei livelli di urolitine, molecole dalle proprietà antiinfiammatorie prodotte dal microbiota intestinale a partire da polifenoli presenti nelle noci. Infine, è diminuita anche la resistenza all’insulina.