Nuove farine ad alto valore nutraceutico e proteico, destinate alla alimentazione umana e a mangimi destinati alla itticoltura, ottenute dagli insetti. Il Centro della Trisaia (Matera) dell’Enea sta conducendo una sperimentazione nell’ambito di un progetto sull’uso del “Tenebrio molitor“. Noto anche come tarma della farina, una sorta di coleottero. In pratica si tratta di quel piccolo insetto che talvolta si trova all’interno dei pacchi di pasta e farine: si nutre dell’amido e spesso vi depone all’interno anche le uova, che poi si sviluppano in larve biancastre.
Il progetto di ricerca
Il team dell”Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, sta allevando in ambiente dedicato il Tenebrio Molitor con scarti alimentari e cerealicoli. Alla base della sua alimentazione, crusca, lievito di birra, trebbie e residui della lavorazione del riso che vengono così riciclati in modo utile.
E’ possibile utilizzare la farina ricavata da questo insetto come mangime per l’itticoltura (pesci e anfibi), in sostituzione delle farine a base di pesce e di soia. Ma da questi insetti si possono ottenere anche prodotti meno noti come la componente grassa e la chitina, uno dei più abbondanti biopolimeri presenti in natura.
Il novel food, cibo del futuro?
La ricerca punta a realizzare il cibo del futuro, il cosiddetto “novel food“. La farina realizzata dagli insetti come il Tenebrio Molitor, infatti, sarebbe ricca di vitamine e minerali necessari per l’alimentazione dell’uomo.
Ma gli insetti come alimento umano non si mangiano solo sotto forma di farina. Se vuoi saperne di più leggi il nostro articolo sugli insetti a tavola, diventati una realtà ormai dal 2018.
E ci sarebbe anche la possibilità di modulare le caratteristiche del prodotto finale in base alla dieta somministrata agli insetti. Migliorandone così ulteriormente la composizione amminoacidica e il rapporto in acidi grassi.
Ma anche il contenuto in Omega 3 e la biodisponibilità di vitamine e minerali come ferro, zinco e calcio a secondo delle necessità.
Il novel food è indicato tra i cibi del futuro, preso atto che ciò che produce la terra non sarà a lungo andare sufficiente a sfamare tutti. Le farine a base di insetti, in particolare, potrebbero diventare degli alimenti nutraceutici grazie alla loro possibilità di essere modulati.
E a quanti scuotono la testa con orrore davanti alla possibilità di mangiare un pane fatto con farina di insetti, basta ricordare che secondo i dati della Fao nel mondo vengono mangiate dall’uomo oltre 1.900 varietà di insetti, che rappresentano una importante fonte di proteine sempre disponibile. E a costo zero.