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Di sicuro hai sentito parlare del sale iodato e forse si trova già nella tua cucina. Ma sai che cos’è il sale iodato? E soprattutto perché è così importante nella tua dieta?
Come suggerisce il nome, non è altro che sale marino addizionato di iodio. Perché scegliere allora il sale iodato rispetto al sale marino? Lo iodio non è aggiunto per caso.
Infatti, è una soluzione proposta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per prevenire le patologie da carenza di iodio nella popolazione mondiale. Lo iodio è un minerale importantissimo per la tiroide e carenze di iodio possono causare gravi problemi di salute.
Come puoi inserire lo iodio nella dieta? Grazie ad un alimento di uso comune, il sale, arricchito di iodio. Un eccesso può avere però effetti negativi. Vuoi sapere quanto assumerne?
Continua a leggere per avere tutte le informazioni necessarie sul sale iodato ed il suo utilizzo.
Cos’è il sale iodato
Non è altro che sale da cucina arricchito con iodio. Si ricava dall’acqua di mare (come un normale sale marino) o dalle miniere di salgemma per poi essere addizionato artificialmente con iodio (ioduro o iodato di potassio).
Lo iodio è un elemento importante per il nostro metabolismo.
Prima di proseguire, specifichiamo che lo iodio è un elemento presente in natura all’interno delle rocce e del suolo, che attraverso la pioggia e l’erosione si disperde nei mari per essere assorbito dalla flora e dalla fauna marina.
Poi, grazie all’evaporazione e alle piogge viene rilasciato nell’ambiente e nel suolo dove nutre piante e vegetali che consumiamo.
Essendo, lo iodio, un elemento fondamentale per l’uomo, per il corretto funzionamento della tiroide, è importante consumarlo quotidianamente, nelle dosi indicate dall’Oms, di circa 150-180 microgrammi/giorno.
Ma non tutti riescono a raggiungere questo quantitativo esclusivamente con la dieta, principalmente perché molte persone abitano lontano dal mare dove si consuma molto pesce e vegetali coltivati nelle zone costiere, ricche di questo elemento.
Per far fronte a questa carenza è stato creato appunto il sale iodato, che si presenta bianco, dal sapore e dall’odore uguali al sale da cucina comune.
Solitamente questo tipo di sale viene conservato in un luogo fresco, al riparo dalla luce e dall’umidità per evitare che possa perdere le particelle di iodio.
Ogni chilogrammo di sale iodato contiene circa 30 mg di iodio.
Perché usare il sale iodato
Rappresenta la soluzione sanitaria proposta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per far fronte alla carenza di iodio nella popolazione mondiale.
L’aggiunta di iodio lo rende preventivo delle disfunzioni alla tiroide dovute ad un’alimentazione poco equilibrata e dello sviluppo di gozzo (ingrossamento della tiroide).
Inoltre, il suo consumo permette di ridurre il quantitativo di sodio (Na) introdotto con l’alimentazione (a favore delle tue arterie) e aiuta anche a soddisfare appieno il fabbisogno giornaliero di iodio, che ricordiamo, è di 150-180 microgrammi/giorno, pari a 4-5 g di sale iodato al dì.
Ecco perché è molto importante scegliere il sale iodato rispetto al normale sale marino.
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I diversi tipi di sale
Ci sono differenze tra un sale all’altro? Viene da chiederselo visto che ormai nei negozi si trovano tanti tipi di sale, provenienti da parti diverse del mondo: sale rosa dell’Hymalaia, sale nero di Cipro, sale rosso delle Hawaii, Fleur de sal e così via.
Questa grande selezione sembra rispondere a esigenze più commerciali che nutrizionali, perché il sale, inteso come cloruro di sodio, è sempre lo stesso.
I vari tipi di sale possono contenere impurità e sali minerali (ferro, cobalto) che ne determinano per esempio il colore, ma l’apporto nutrizionale di questi elementi è così scarso (soprattutto in considerazione della minima quantità di sale che dovrebbe essere consumata quotidianamente) da non determinare un effetto diverso sulla salute.
Eccezione va fatta per il sale iodato: la carenza di iodio è endemica in Italia e di conseguenza un apporto ripetuto, seppur minimo, può determinare dei vantaggi.
L’utilità di variare tra un sale e l’altro può essere quindi legata a un fattore esclusivamente gustativo.
Sale iodato: proprietà e benefici
I vantaggi di introdurre il sale arricchito di iodio nella propria dieta si riassumono con le funzioni dello iodio. Quali sono i numerosi benefici che apporta questo minerale al tuo organismo?
Tiroide
Lo iodio è essenziale per un corretto funzionamento della tiroide, ossia la piccola ghiandola endocrina che produce gli ormoni T3 (Triiodotironina) e T4 (Tiroxina) e che influenza la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura corporea e lo sviluppo del sistema nervoso centrale.
In carenza di iodio nella dieta si possono verificare ipotiroidismo, insufficienza tiroidea, o gozzo (ingrossamento della tiroide).
Metabolismo
E’ un minerale importantissimo per lo sviluppo e la crescita. Regola il metabolismo basale, interviene nei meccanismi di produzione di energia e di utilizzo dei grassi in eccesso (ha attività brucia grassi).
Inoltre, nel feto e nel bambino, assicura un corretto sviluppo sia fisico che del sistema nervoso.
Mentre nell’adulto il consumo di sale arricchito di iodio migliora:
- Attività cognitive
- Apprendimento
- Memoria.
Sale iodato per pelle e capelli
I benefici dello iodio sono evidenti anche per quanto riguarda la salute della pelle e dei capelli. Può infatti essere utilizzato per sgrassare il cuoio capelluto e ridurre la forfora.
Infatti, in assenza di iodio, unghie e capelli possono risultare fragili e spezzarsi facilmente. Il consumo di sale iodato è quindi utile per la salute dello smalto dentale e delle unghie.
Sale iodato: legge n° 55 del 21/05/2005
Lo sapevi che nessun punto vendita di generi alimentari può essere privo di sale iodato? Questo è un obbligo di legge imposto per consentire la scelta al consumatore.
Infatti, è stato introdotto con la legge n° 55 del 21 marzo 2005: “Disposizioni finalizzate alla prevenzione del gozzo endemico e di altre patologie da carenza iodica”.
Tale legge, approvata dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica, definisce le modalità di utilizzo e di vendita del sale alimentare arricchito con iodio, ai fini di contrastare le malattie da carenza iodica (iodioprofilassi).
Sia per quanto riguarda il sale iodato destinato al consumo diretto, che per quello impiegato come ingrediente nella preparazione e nella conservazione dei prodotti alimentari.
Inoltre, prevede l’obbligo per esercizi commerciali e ristorazione collettiva (ristoranti, bar, pizzerie, mense) di mettere a disposizione dei consumatori, ben visibile, il sale iodato.
Sale iodato: quando assumerlo e quando evitarlo
L’OMS, come detto, raccomanda il consumo di sale iodato in tutte le fasce d’età, proprio per contrastare le patologie da carenza di iodio, ma ci sono categorie di persone a cui è maggiormente raccomandato.
A chi è raccomandato
Gli individui che possono avere maggiori necessità di iodio sono:
- Vegani o vegetariani che non consumano pesce e prodotti ittici (ricchi di iodio).
- Bambini: carenze di iodio possono portare ritardi nella crescita e deficit cognitivi.
- Donne in gravidanza: lo iodio è importantissimo per evitare aborti e per favorire un corretto sviluppo del bambino. La dose indicata è di 250 mcg.
- Chi soffre di patologie legate a disfunzioni tiroidee, come gozzo e ipotiroidismo.
È bene chiedere consiglio al proprio medico curante per valutare l’utilizzo di sale iodato per queste condizioni.
Il sale iodato fa male?
Il suo consumo non presenta controindicazioni se assunto con moderazione e da persone che non presentano particolari patologie come per esempio il cancro alla tiroide. In questo caso il sale iodato va evitato, in quanto bisogna tenere conto della terapia con iodio radioattivo e dei controlli con scintigrafia.
In ogni caso, va ricordato che benché iodato, si tratta comunque di sale. Un consumo eccessivo potrebbe far prevalere gli svantaggi legati al sodio, nemico delle arterie (e non solo). Tuttavia, anche un eccesso di iodio può essere dannoso. Vediamolo insieme!
Troppo sodio
Le principali problematiche correlate ad un eccesso di sodio sono:
- Problemi al sistema cardiocircolatorio: ipertensione arteriosa ed eventi cardiovascolari.
- Altre patologie cronico degenerative: albuminuria, malattia renale cronica, nefrolitiasi, osteomalacie e persino osteoporosi.
Il consumo di sale, anche se iodato, andrebbe ulteriormente ridotto nelle persone che soffrono già di queste patologie o che sono a rischio di svilupparle.
Come usare il sale iodato in cucina
Va utilizzato come il normale sale da cucina, ovvero nelle stesse quantità. Anzi avendo meno sodio al suo interno ti permette di avere più margine di utilizzo.
Infatti, mentre la soglia consigliata di sale marino comune è di 4 g, perché tiene conto di quello già presente negli alimenti, scegliere di utilizzare il sale iodato ti permette di arrivare anche a 5g.
Come puoi usarlo in cucina?
Puoi preparare i tuoi piatti utilizzando il sale iodato proprio come un normale sale da cucina.
- Aggiunto nella pasta (un cucchiaio)
- Su carne, pesce e verdure
- Nelle insalate (un pizzico)
- Negli impasti fatti in casa.
In commercio ci sono molte tipologie di sale marino iodato. È preferibile scegliere la versione di sale iodato integrale, se disponibile.
Alimenti ricchi di iodio
Gli alimenti che invece contengono già un ottimo quantitativo di iodio sono:
- Pesce soprattutto frutti di mare, crostacei, merluzzo, sgombro, salmone, tonno, sarde.
- Latte.
- Uova.
- Frutta e verdura, meglio se cresciute in località marittime.
- Cereali.
- Carne.
- Legumi.
- Acqua.
I contenuti sono stati redatti da Melarossa in collaborazione con Céréal. Nell’articolo sono presenti prodotti a fini promozionali.
Fonti
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- OMS– Organizzazione Mondiale della Sanità.
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