Sommario
La spezia di cui si parla in questo articolo è conosciuta con molti nomi diversi: pimenta dionica, all spice, pepe dolce, pepe della Giamaica o pimento di Giamaica.
Ognuno di essi è collegato, rispettivamente, alle sue origini botaniche, al suo sapore e alla sua provenienza geografica. Stiamo quindi parlando del pimento.
Il suo gusto è un mix di sapori e profumi che vanno dalla cannella ai chiodi di garofano, dalla noce moscata allo zenzero e che rendono il pimento molto versatile.
Il sapore di certo non manca a questa spezia sudamericana, che, oltre al gusto, ha molte altre qualità. E’ infatti apprezzata anche in farmacia ed erboristeria per le sue proprietà digestive, antisettiche e vasodilatatrici, date dalla composizione chimica del pimento e, in particolare, dalla presenza dell’eugenolo.
Il pepe di Giamaica viene utilizzato principalmente in cucina, per insaporire piatti salati e dolci, ma anche a scopo curativo, per la preparazione di farmaci e cosmetici. Va conservato in un luogo fresco e asciutto e per assaporarlo al meglio, è consigliato macinare le bacche essiccate al momento del bisogno.
Cos’è il pimento, il pepe della Giamaica
Il pimento della Giamaica è considerato una delle spezie più pregiate e aromatiche. È conosciuto anche come “pepe garofanato”, per via del suo aroma di garofano, “pimento vero”, “pimento di Giamaica” o “pepe della Giamaica”.
E’ infatti originario della Giamaica, dove la sua produzione è più concentrata. Ma viene coltivato anche in Guatemala, Honduras e Messico e in diverse zone del mondo, che condividono lo stesso clima del Sudamerica.
È una spezia delle origini antichissime. I Maya la utilizzavano in molti campi, incluso quello culinario e per la mummificazione dei loro morti.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulle spezie.
Qual è la differenza tra il pimento e il pepe?
L’aspetto del pimento è molto simile a quello del pepe nero, anche se le bacche di pimento sono più grandi delle drupe di pepe. Come il pepe nero, si vende sia macinato che sotto forma di bacche essiccate da macinare al momento; anche il pimento, inoltre, viene utilizzato per la preparazione della “miscela creola”, insieme a pepe nero, bianco, verde, rosso e rosa.
Le differenze, però, sono sostanziali. Il pimento, infatti, si distingue dal pepe sia per il sapore che per l’aroma. Diversamente dal pepe nero, amato per la sua piccantezza decisa, ma poco aromatico, il pimento ha un sapore molto delicato e variegato, che lo rende adatto ad ogni tipo di ricetta.
La caratteristica più apprezzata del pimento è, senza dubbio, il gusto intenso e complesso che presenta note di cannella, chiodi di garofano e noce moscata, unite alla freschezza dello zenzero.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sul pepe nero.
Valori nutrizionali e calorie del pepe della Giamaica
Il pepe di Giamaica è una spezia pregiata anche per il suo apporto nutrizionale.
È una buona fonte di fibre e non mancano proteine, grassi, vitamine e sali minerali. In particolare, contiene fitocomposti come folati, beta-carotene, fitosteroli, l’olio essenziale eugenolo (principio attivo), cariofillene, glicosidi, tannini, quercetina, resina e sesquiterpeni.
Si tratta di sostanze utili alla salute con funzioni anche antiossidanti, fondamentali per contrastare lo stress ossidativo e l’azione dei radicali liberi.
L’apporto calorico per 100 g di pimento in polvere è di circa 263 calorie.
Benefici e proprietà del pimento
Sin dall’antichità è stato apprezzato per le sue disparate proprietà benefiche, derivanti dalla sua composizione chimica, in particolar modo dall’eugenolo, che gli conferisce qualità digestive, antisettiche, antinfiammatorie, analgesiche e ricostituenti.
In questo capitolo vedremo più nel dettaglio tutti i benefici legati all’utilizzo del pepe di Giamaica.
Azione digestiva
Il suo consumo è in grado di stimolare la produzione di succhi gastrici, facilitando la gestione, riducendo il gonfiore addominale e risolvendo spiacevoli problemi legati a una cattiva digestione, incluse le coliche dolorose intestinali.
Proprietà antisettiche e antibatteriche
Come il pepe, ha proprietà antisettiche e antibatteriche. Queste qualità fanno del pepe garofanato un aiuto naturale contro raffreddore, laringite, faringite e influenza.
A questo scopo il modo perfetto per sfruttare al meglio il potere del pimento, è quello di assumerlo sotto forma di infusi e tisane.
Azione analgesica e vasodilatatrice
- Il pimento, inoltre, contiene eugenolo, che fa di questa spezia un ottimo rimedio contro mal di denti, dolori articolari e muscolari, ma anche punture di insetto. Basta applicare localmente un piccolo quantitativo di olio essenziale o fare degli impacchi. L’eugenolo ha anche un effetto vasodilatatore, utile per contrastare l’ipertensione.
- Potere ricostituente: il pepe di Giamaica è ricco di minerali, come potassio, manganese, ferro, selenio e zinco, che lo rendono un buon alleato per la nostra salute, soprattutto nei periodi più stressanti.
- Azione antiossidante: i nutrienti contenuti nel pepe di Giamaica, infine, svolgono un’azione antiossidante, difendendo l’organismo dalla produzione di radicali liberi.
Usi e ricette a base di pimento
In cucina, il pepe di Giamaica, grazie al suo bouquet variegato di sapori e profumi, è in grado di esaltare una grande quantità e varietà di pietanze di culture diverse.
Nella cucina sudamericana, viene spesso usato per insaporire secondi di carne, spesso affumicate con marinature e salamoie piccanti, sottaceti e molte miscele di spezie.
È diventato una spezia molto utilizzata nella cucina medio-orientale dove viene utilizzato per aromatizzare piatti a base di carne e stufati.
Negli Stati Uniti, è usato sia per insaporire sia piatti salati, come il famoso “Chili Cincinnati”, sia piatti dolci, come la torta di zucca cucinata per il Giorno del Ringraziamento. In Inghilterra, invece, la spezia giamaicana è spesso impiegata nella preparazione di dolci e dessert, come i pancake e il “Christmas pudding”.
È molto utilizzato persino in Polonia dove trova largo impiego nella preparazione di moltissimi piatti, dalle zuppe ai dolci.
Dove trovare, come conservare e quanto costa il pimento
Il pimento non è molto utilizzato nella cucina italiana, potrebbe quindi non essere facile trovarlo nei supermercati. Meglio provare in erboristerie e negozi specializzati.
È invece facilmente reperibile su internet.
Dal momento che questa spezia si consuma essiccata e non fresca, è disponibile in commercio tutto l’anno.
Per quanto riguarda il prezzo:
- 100 g di pimento in bacche intere costano circa € 9,00.
- 100 g di pimento in polvere costano circa € 8,50.
- 50 ml di olio di pimento costano circa € 25,00.
Il pimento va conservato in barattoli di vetro, in un luogo fresco, asciutto e al riparo da fonti di calore e dall’umidità, per mantenerne intatte le proprietà organolettiche.
Le bacche possono essere conservate per circa 4 anni, mentre il pimento in polvere può durare fino a 2 anni.
Altri usi
Anche se il suo utilizzo principale è quello in ambito culinario, il pimento viene anche usato in altri modi.
- Come ingrediente di cocktail analcolici a base di frutta e drink alcolici a base di rum; è infatti l’ingrediente principale del “Pimento Bitter” creato dal famoso bartender Dale DeGroff, per la realizzazione di cocktails originali e raffinati.
- Venne usato anche come deodorante dai soldati russi che, durante la guerra russo-polacca del XVIII secolo, lasciavano alcune bacche di pimento nei loro stivali, sfruttando le capacità antimicrobiche dell’eugenolo contenuto nei frutti.
- Per preparare impacchi lenitivi contro distorsioni, dolore muscolare e articolare o per avere un effetto vasodilatatore e riscaldante.
- Nella preparazione di infusi per migliorare la digestione e ridurre il gas intestinale, ma anche per curare le malattie da raffreddamento.
Controindicazioni e soggetti a rischio
Ad oggi non sono stati documentati disturbi collegabili al consumo di pimento, né effetti indesiderati causati dall’interazione di questa spezia con farmaci o altre sostanze. Non ci sono quindi restrizioni o limitazioni riguardo all’uso di pimento, salvo in caso di allergia o intolleranza.
Per quanto riguarda l’olio di pimento, invece, per le donne incinte e i bambini piccoli, è consigliato il consumo del prodotto diluito, quando il consumo non è addirittura sconsigliato.
Botanica
La Pimenta officinalis è una pianta arborea sempreverde, molto legnosa, appartenente alla famiglia delle Myrtaceae (la stessa del mirto), genere Pimenta, specie P. Dioica.
La sua nomenclatura binomiale è Pimenta Dioica. La fioritura della Pimenta officinalis dura per tutta la stagione primaverile e continua anche in estate, generando piccoli fiori bianchi che diventeranno bacche.
Le bacche vengono raccolte ancora verdi e fatte essiccare al sole. Con l’essiccazione le bacche diventano marroni, simili alle drupe del pepe, ma un po’ più grandi. Le foglie ricordano quelle dell’alloro, sia per la forma che per la consistenza e, come quelle dell’alloro, vengono usate in cucina per profumare piatti e liquori.
Anche il legno della Pimenta officinalis viene utilizzato in virtù del suo profumo, ad esempio, per affumicare le carni.
Sia le bacche che le foglie del pepe di Giamaica contengono eugenolo, un olio prezioso che si trova anche nei chiodi di garofano.
Il gusto del pimento ricorda quello del pepe, per la nota piccante, ma il suo sapore è più tenue e delicato. Alla piccantezza si mescolano altri sentori, come quello di garofano, noce moscata, cannella e zenzero.
Per questo mix di sapori che lo caratterizza, il pimento in Inghilterra ha preso il nome di all spice, letteralmente “tutte le spezie”, mentre in Francia viene chiamato quatre-épices, ovvero “quattro spezie”.
Cenni storici
Dobbiamo il suo arrivo in Europa a Cristoforo Colombo che, durante il suo secondo viaggio in America, lo scambiò per un’altra varietà di pepe e lo portò in Spagna. Da questo equivoco iniziale deriva il nome “pimento”, che in spagnolo significa “pepe”.
Molto diffuso prima della Seconda guerra mondiale, cominciò a scomparire a causa della distruzione di molte coltivazioni durante il conflitto, fino a diventare una rarità.
Oggi è molto usato nella cucina dell’Europa dell’Est, dove è conosciuto col nome di “erba inglese”, in quella caraibica, dove viene impiegato per aromatizzare le carni essiccate, e in quella messicana per la preparazione di molte salse e di una salamoia detta pickling, usata per conservare i cibi. Gli inglesi, infine, lo usano nella preparazione di dolci e di qualche salsa.