Sommario
La liquirizia è una pianta dalle numerose proprietà benefiche, conosciuta soprattutto per la sua radice, utilizzata in erboristeria e nell’industria alimentare. Ricca di glicirrizina, è un potente antinfiammatorio naturale, utile per lenire disturbi gastrici e proteggere la mucosa dello stomaco.
Tuttavia, il suo consumo può influenzare la pressione sanguigna, aumentando i livelli di sodio e riducendo il potassio, motivo per cui è sconsigliata a chi soffre di ipertensione. Particolare attenzione va prestata alla liquirizia in gravidanza, poiché un consumo eccessivo potrebbe interferire con lo sviluppo del feto e aumentare la pressione materna.
Oltre ai classici bastoncini di radice, è utilizzata per preparare il liquore alla liquirizia, dal sapore intenso e aromatico. Grazie alle sue proprietà, è apprezzata anche per il benessere delle vie respiratorie e come rimedio naturale contro il mal di gola. In più, è rinfrescante, tonificante e depurativa.
Moderarne il consumo è importante, per evitare effetti indesiderati sulla salute.
Liquirizia: cos’è
La pianta della liquirizia alla famiglia delle Fabaceae, ottenuta dalle radici di diverse specie di Glycyrrhiza glabra. Il suo nome deriva dal greco glykys (dolce) e rhiza (radice), proprio per il caratteristico sapore zuccherino.
Questo arbusto, che può raggiungere un metro di altezza, è utilizzato da secoli nella medicina tradizionale per le sue proprietà fitoterapiche.
La radice di liquirizia è un potente antinfiammatorio naturale, utile per favorire la digestione, la fluidità delle secrezioni bronchiali e il benessere di naso e gola.
Oggi è meno diffusa in Europa occidentale, mentre è più comune nell’Europa orientale ed è coltivata su larga scala in Russia, Iran, Spagna e India.
Nota fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche, è ampiamente utilizzata nell’industria farmaceutica, dolciaria e liquoristica, sia come rimedio naturale che come ingrediente per caramelle, tisane e liquori.
Radice di liquirizia
Si ricava dall’apparato radicale della pianta, che sviluppa un grosso rizoma legnoso centrale da cui nascono radici secondarie e stoloni, ramificazioni sottili che si allungano fino a 6-8 metri in pochi anni.
Le radici e gli stoloni delle piante adulte sono raccolti, essiccati e lavorati per estrarre la liquirizia. Si presentano come rami lunghi, con corteccia marrone scuro e interno giallo fibroso, dal gusto naturalmente dolce. La raccolta avviene in autunno, quando le radici vengono lavate, tagliate e sottoposte a essiccazione in ambienti ventilati o forni a bassa temperatura.
I bastoncini possono essere consumati al naturale o destinati all’estrazione del succo, un processo a caldo in cui le radici vengono fatte bollire. Il liquido ottenuto viene filtrato, chiarificato e concentrato, fino a ottenere un prodotto denso, lucido e aromatico, poi modellato in diverse forme pronte per il consumo.
Liquirizia: proprietà e benefici per la salute
E’ nota e apprezzata per le sue proprietà antinfiammatorie, antivirali, epatoprotettive e antiulcerose, molte delle quali confermate dalla ricerca scientifica.
I suoi flavonoidi aiutano a ridurre le infiammazioni delle vie respiratorie, risultando efficaci nel trattamento di tosse, raffreddore e asma e offrono benefici anche per i disturbi intestinali.
Diversi studi hanno dimostrato il suo ruolo nel migliorare la dispepsia funzionale, riducendo sintomi come gonfiore, dolore epigastrico e nausea, oltre a favorire la secrezione di muco gastrico e accelerare la guarigione di ulcere.
Inoltre, composti come glabridina e glabrene hanno mostrato attività contro l’Helicobacter pylori, sostenendo le difese naturali contro le infezioni gastriche.
E’ anche conosciuta per il suo effetto antistress, che favorisce il sonno e il benessere psicofisico. Si tratta di un effetto secondario associato all’azione regolatoria degli zuccheri nel sangue.
Infine, è tradizionalmente impiegata per alleviare le vampate di calore in menopausa, grazie alla sua azione simile a quella degli ormoni femminili.
Usi
Le radici di liquirizia sono un rimedio naturale utile per contrastare il raffreddore e lenire la gola irritata.
Può essere assunta in polvere, infuso o decotto, con un dosaggio consigliato tra 5 e 15 grammi al giorno, suddiviso in tre assunzioni dopo i pasti. Oltre ai benefici per le vie respiratorie, la tisana alla liquirizia aiuta la digestione e riduce il gonfiore addominale. Per prepararla, basta far bollire 2 litri d’acqua, aggiungere mezzo bastoncino e 2 cucchiai di citronella secca, lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare e versare in una brocca.
Invece, la liquirizia in polevere è un ingrediente prezioso per la bellezza della pelle, grazie alle sue proprietà lenitive, schiarenti e antiossidanti, ideale per pelli mature, sensibili o soggette a dermatiti.
Inoltre, è un ottimo rimedio per il cavo orale, contrastando l’alitosi e donando un alito fresco: basta mescolare mezzo cucchiaino di polvere con il dentifricio e spazzolare con cura i denti prima di risciacquare.
Liquirizia: controindicazioni
Occorre prestare attenzione al dosaggio per non incorrere in possibili effetti collaterali. In linea generale, sia i bambini che le persone oltre i 55 anni d’età non dovrebbero assumerne dosi maggiori di quelle consigliate e per periodi prolungati di tempo.
Infatti, un eccesso di glicirrizina potrebbe creare uno squilibrio nella concentrazione di sali minerali nel sangue e potrebbe causare un’eccessiva ritenzione idrica con conseguente aumento temporaneo della pressione sanguigna.
Chi ha problemi di ipertensione può assumerla solo saltuariamente, entro le dosi consigliate.
Inoltre, è sconsigliata a chi soffre di ipopotassiemia e ipernatriemia, nonché a chi ha problemi di grave insufficienza renale.
Liquirizia in gravidanza
Durante la gravidanza e l’allattamento, è sconsigliata.
Infatti, in gestazione, si potrebbe verificare il passaggio di sostanze ormonali al feto poiché l’effetto ipertensivo della glicirrizina inibirebbe la normale funzione di filtro svolta dalla placenta.
Invece, nel corso dell’allattamento, l’eccesso di cortisolo nel sangue, causato dall’inibizione dell’enzima deputato alla sua trasformazione in cortisone, potrebbe determinare ipertensione, squilibrio minerale e ritenzione idrica sia alla mamma, che al neonato, attraverso un passaggio di sostanze nel latte.
Liquirizia alza la pressione
Può influenzare la pressione sanguigna a causa della glicirrizina, un composto che favorisce la ritenzione di sodio e la perdita di potassio.
E’ un effetto che può portare a ipertensione, squilibri elettrolitici e ritenzione idrica, soprattutto in caso di consumo eccessivo o prolungato. Per questo motivo, chi soffre di pressione alta dovrebbe evitarne l’assunzione o scegliere prodotti senza glicirrizina.
Anche in persone sane, un uso eccessivo può causare un temporaneo aumento della pressione. È importante consumarla con moderazione e consultare un medico in caso di malattie cardiovascolari o terapia antipertensiva in corso.
Liquirizia e medicinali
Con l’assunzione di alcuni medicinali, va assolutamente evitata. In particolare, interferisce con alcune categorie di anticoagulanti, con i farmaci cardiocinetici, o cardiotonici, estratti dai fiori della digitale, farmaci digitalici, ad esempio, la digossina.
Inoltre, potrebbe rendere inefficaci i medicinali diuretici, medicinali per il controllo dell’ipertensione, i farmaci che vengono metabolizzati dal fegato, gli estrogeni e corticosteroidi.
In ogni caso, è sempre opportuno chiedere il parere del proprio medico.
FAQ (domande comuni)
Quanto si può mangiare in un giorno?
La dose consigliata è meno di 50 grammi al giorno per evitare effetti negativi sulla pressione e sulla salute cardiovascolare.
Quali sono i benefici?
Ha proprietà antinfiammatorie, digestive, espettoranti e protettive per lo stomaco. Aiuta in caso di tosse, reflusso, gastrite e disturbi intestinali.
Cosa fa alla pressione?
La glicirrizina può aumentare la pressione sanguigna favorendo la ritenzione di sodio e la perdita di potassio, con rischio di ipertensione.
Cosa succede se si mangia troppa liquirizia?
Può causare ipertensione, gonfiore, mal di testa, debolezza muscolare e, in casi estremi, problemi cardiaci per squilibri di sodio e potassio.
Quante caramelle si possono mangiare al giorno?
Dipende dal contenuto di glicirrizina, ma in generale non più di 3-4 caramelle al giorno, evitando un consumo prolungato.
Conclusioni
E’ una pianta dalle molteplici proprietà benefiche, apprezzata da secoli per il suo utilizzo in campo fitoterapico, alimentare e farmaceutico.
La sua radice contiene glicirrizina, un composto con effetti antinfiammatori, digestivi e lenitivi, utile per contrastare tosse, acidità di stomaco e disturbi intestinali.
Tuttavia, un consumo eccessivo può influenzare la pressione sanguigna, motivo per cui va assunta con moderazione, soprattutto in gravidanza. Utilizzata per tisane, caramelle e liquori, è un ingrediente versatile e gustoso.
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Fonti
- Healthline.
- CREA.
- NIH.