Sommario
La guava è il frutto di una pianta ampiamente coltivata nelle regioni tropicali e subtropicali di tutto il mondo. È una bacca carnosa, piriforme o ovoidale che può pesare fino a 500 g con una buccia di colore da giallastro a rosso-arancione.
È considerato un alimento di grande pregio, non solo per il suo piacevole sapore, ma per le sue doti nutraceutiche, tanto da essere considerato un “super food”. Infatti, costituisce una ricca fonte di antiossidanti, vitamine, minerali, zuccheri e fibre.
Le sue proprietà benefiche riguardano principalmente effetti antinfiammatori, antibatterici, antivirali, antiossidanti e antidiabetici a beneficio dell’apparato digerente, del sistema circolatorio e per la pelle.
Oltre al frutto, anche altre parti della pianta vengono utilizzate a scopo alimentare. Con le foglie si preparano tè, infusi e decotti. Invece, l’olio essenziale è utilizzato per la profumeria. Viene estratto principalmente dalle foglie.
Guava: che cos’è
Chiamata anche guaiava o guayaba, è un frutto esotico agrodolce, più o meno tendente al dolce o all’acido in misura del grado di maturazione e in funzione della varietà.
Nel nostro Paese è poco conosciuto, ma nelle aree tropicali viene tradizionalmente consumato, non solo perché molto gustoso, ma per le eccezionali proprietà nutrizionali che gli vengono riconosciute.
Psidium gujava L. è il nome botanico della specie di piante appartenenti alla famiglia delle Mirtacee che producono il frutto.
Le prime popolazioni che si accorsero delle sue proprietà furono gli Atzechi. La pianta era ampiamente utilizzata, non solo per le virtù dei frutti, ma anche per le proprietà di foglie, fiori, corteccia e radici. Ancora oggi la medicina popolare delle popolazioni tropicali ricorre ai trattamenti naturali con il frutto esotico.
Guava: che gusto ha e come mangiare il frutto
Il frutto della guava è edibile al 100% e se ne consiglia il consumo con tutta la buccia, purché preventivamente ben lavata, perché è la parte dove si concentrano le sostanze nutrizionali più preziose, in particolare la vitamina C. I semi sono piccoli e poco fastidiosi.
Tuttavia, le modalità di consumo possono essere differenti. Infatti, in molti paesi, viene servito sbucciato, ripulito dei semi e tagliato a fettine.
Il sapore del frutto maturo è dolce e leggermente acidulo, aromatico, con note esotiche che ricordano una pesca con toni agrumati e un aromatico sottofondo di vaniglia e mentolo. Il profumo è dolce e leggermente muschiato.
I frutti non perfettamente maturi sono astringenti e tannici.
La guava si presta per ricavarne il succo. Può essere fatto sia a livello domestico che a livello industriale. Ma spesso i succhi pronti posti in vendita sono addizionati di zucchero.
Altre elaborazioni che vengono eseguite industrialmente sono la produzione di sciroppati in scatola o di disidratati. La guava viene utilizzata come ingrediente per la preparazione di altre bevande.
Infine, la polpa può essere trasformata in una sorta di formaggio, in gelato, in profumate confetture o gelatine, in sciroppi e caramelle.
Scopri l’elenco dei frutti esotici.
Benefici e proprietà della guava
Tutte le parti del giovane frutto sono astringenti per la presenza abbondante di tannini. Questi esercitano un’efficace azione antibatterica, soprattutto contro i patogeni intestinali come lo Staphyloccocus.
Sempre per la presenza dei tannini nelle foglie sono state riscontrate proprietà antielmintiche nei confronti dei nematodi gastrointestinali.
Diversi estratti delle foglie e l’olio essenziale hanno mostrato una potenziale attività inibitoria contro batteri e funghi Gram-positivi e Gram-negativi.
La presenza di terpeni, come l’ossido di cariofillene, produce effetti di rilassamento. L’attività antimicrobica contro alcuni batteri e funghi è stata associata, oltre che ai tannini, anche alla presenza di cinque flavonoidi isolati dalle foglie e al contenuto di acido gallico e catechina.
Inoltre, vengono attribuite al frutto attività antivirali.
Diabete
I frutti maturi essiccati sono consigliati come rimedio per la dissenteria. L’acqua di ammollo del frutto è buona per curare il diabete mellito in quanto funzionerebbe da regolatore nella produzione di insulina e, quindi, della quantità di zuccheri nel sangue.
Il succo di frutta limpido è consigliato nei casi di epatite, gonorrea e diarrea.
Foglie di guava
Le foglie, ma anche i frutti, sono usati in tisaneria. I principali impieghi del decotto di foglie o del succo di frutta (assunti per via orale) sono volti a risolvere disturbi dell’apparato digerente, particolarmente come cura per la diarrea, ma anche per alleviare i sintomi del raffreddore e per stati di ipertensione.
Gargarizzati esercitano effetti benefici contro il mal di gola e la raucedine, oltre ad aiutare a mantenere una buona igiene del cavo orale, come antiplacca e contro le infiammazioni gengivali che sono motivo di sanguinamento.
Il decotto delle foglie o della corteccia costituisce un valido alleato per la bellezza. E’ usato a livello topico come lozione per risolvere i disturbi della pelle come:
- Tigna.
- Ferite.
- Abrasioni.
- Scottature della pelle.
Le proprietà antinfiammatorie e antisettiche risultano indicate per problemi di acne e brufoli e per mantenere la pelle in buona salute, soprattutto in caso di esposizione eccessiva ad agenti atmosferici, come il sole o il freddo eccessivo, che la potrebbero rovinare.
Inoltre, è utile anche l’olio essenziale che ha notevoli proprietà antinfiammatorie. Le proprietà di questa pianta sono indicate anche per trattare le chiome sfibrate e per contrastare la calvizie maschile.
Impacchi di guava
Invece, gli impacchi di foglie calde risultano utili per il trattamento dei dolori traumatici e reumatici.
Il frutto ha un grande potere rimineralizzante, molto utile a chi pratica attività sportiva. La presenza di buone quantità di potassio è utile ad equilibrare il rapporto con il sodio, permettendo di svolgere un’interessante funzione ipotensiva e un’efficace riduzione della ritenzione idrica.
Frutto ricco di vitamina C
E’ un’ottima fonte di vitamine. Prima fra tutte la vitamina C, presente in quantità straordinarie soprattutto nello strato superiore della polpa del frutto, in corrispondenza con la buccia.
Abbondano anche la provitamina A e alcune vitamine del gruppo B.
Antiossidanti
Il potere antiossidante della guava deriva dal rilevante contenuto del frutto in polifenoli e acido ascorbico (vit. C).
La quercetina è considerata l’antiossidante più attivo nelle foglie di guava. Questi composti rappresentano degli importanti agenti protettivi del nostro organismo rafforzando le difese immunitarie e intervenendo efficacemente nel rallentamento dei processi degenerativi che portano all’invecchiamento.
Gli antiossidanti della guava rallentano tale inevitabile processo ritardando la comparsa dei suoi segni, dai più banali come le rughe o la perdita dei capelli fino ai più gravi e drammatici.
Vitamina B 6
Un certo contributo ad una serie di attività dell’organismo è dato dal rilevante contenuto nei frutti della guava della vitamina B6, la piridossina, una vitamina che non può essere prodotta nell’organismo e, quindi, va introdotta giornalmente con il cibo.
La vitamina B6 è importante per il buon funzionamento del sistema immunitario, nonché per il normale sviluppo e funzionamento del cervello e dell’intero sistema nervoso.
È fondamentale per la sintesi della serotonina, molecola che insieme ad altri neurotrasmettitori contribuisce a regolare:
- Umore.
- Sonno.
- Appetito.
- Memoria.
- Capacità di concentrazione.
Frutto esotico ricco di fibre
La guava è ricca di fibre che aiutano il transito del cibo a livello intestinale nonché regolano il passaggio degli zuccheri nel sangue, evitando che si creino nocivi picchi glicemici. Anche i composti fenolici presenti nelle foglie di guava sono stati accreditati della capacità di regolare i livelli di glucosio nel sangue.
Le fibre, inoltre, favoriscono l’eliminazione di tossine e grassi, apportando al contempo la giusta quantità di energia alle cellule, nonché generando un effetto di sazietà che limita il desiderio di assunzione di un’eccessiva quantità di cibo.
Una raccomandazione: consumare il frutto quando è al giusto punto di maturazione, perché il contenuto di pectina (fibra alimentare) aumenta durante la maturazione e diminuisce rapidamente nei frutti troppo maturi.
Valori nutrizionali della guava
Il frutto è ricco di zuccheri (su 100 g si trovano circa 1,5 g di glucosio, 1,6 g di fruttosio e 0,4 g di saccarosio.
È un’importante fonte di minerali, vitamine e composti antiossidanti (polifenoli e carotenoidi) per questo viene considerato nutrizionalmente un “super food”.
Quando non è maturo, il frutto abbonda di tannini. Il principale composto presente nella buccia è l’acido ascorbico (vitamina C). Per questa ragione il frutto va consumato con tutta la buccia, dopo averlo accuratamente lavato.
Infine, i semi sono ricchi di:
- Glicina.
- Amido.
- Flavonoidi.
- Composti fenolici.
L’odore tipico di questo frutto è dovuto alla presenza di composti carbonilici.
Anche nelle foglie di guava, usate per decotti e tisane, ci sono composti molto preziosi per il benessere, come:
- Antocianine.
- Carotenoidi.
- Flavonoidi (soprattutto quercetina).
- Fenoli.
- Alcaloidi.
- Lectine.
- Saponine.
- Tannini.
- Triterpeni.
- Oli essenziali.
- Acidi grassi.
Invece, la corteccia dell’albero contiene preziosi tannini, a cui si aggiungono cristalli di ossalato di calcio.
Olio essenziale di guava
L’olio essenziale è fonte di flavonoidi, di alfa-pinene (che rilascia un gradevole aroma balsamico dall’odore resinoso), di cariofillene (terpene antinfiammatorio), e di cineolo, composto assai apprezzato in aromaterapia, prezioso ossido terpenico dalle proprietà antisettiche, decongestionanti, balsamiche ed espettoranti.
Inoltre, è fonte di D-limonene, una delle due forme isometriche di limonene, molto comune nella frutta, soprattutto negli agrumi, che viene spesso usato in cosmetica.
Controindicazioni
La guava non presenta particolari controindicazioni né effetti collaterali. In rari casi si sono osservati fenomeni di ipersensibilità dopo l’assunzione dei frutti.
Un eccessivo consumo può determinare fastidiosi effetti lassativi.
Guava: botanica
È un arbusto di media altezza che può crescere dai 3 ai 10 metri, originario del centro America, probabilmente del Messico.
Si è diffuso ed è ampiamente coltivato in tantissime aree tropicali. Recentemente, è stato trapiantato in alcune zone sub-tropicali e temperate, grazie alla resistenza della pianta anche alle basse temperature, fino a 0°C. Quando il clima diventa troppo rigido, la pianta adotta un proprio sistema di difesa: entra in una sorta di stasi vegetativa e perde tutte le foglie.
Appena le condizioni climatiche ritornano alla normalità, la pianta si risveglia e riparte con lo sviluppo dell’apparato fogliare e la propria vitalità.
Anche in Italia sono sorte alcune piantagioni laddove il clima si mantiene sufficientemente caldo e i terreni sono preferibilmente leggeri, ben drenati e con un livello di pH neutro.
Albero
L’albero di guava ha una vita media di 15-20 anni, è sempreverde, caratterizzato da un tronco corto e spesso storto con un diametro di 20-30 cm, solitamente con rami bassi e pendenti e polloni radicali.
La corteccia può essere da chiara a bruno-rossastra, sottile, liscia, che si sfalda continuamente. L’apparato radicale è generalmente superficiale e molto esteso, spesso ben oltre la chioma, solo alcune radici scendono in profondità.
Le foglie sono di forma da oblunga a ellittica, opposte, con brevi piccioli, pubescenti sulla parte inferiore, ovvero ricoperte da una soffice peluria vellutata.
L’infiorescenza è ascellare, composta da vistosi fiori bianchi solitari o in gruppetti di tre, ermafroditi.
Frutti
I frutti sono delle bacche sferiche o di forma leggermente ovoidale o anche piriformi, lunghe tra i 4 e i 12 cm e pesanti fino a 500 g.
La loro buccia è sottile, liscia o rugosa, di colore che varia dal giallo al verdastro a volte rosa, a seconda della varietà. L’interno del frutto è composto da una polpa succosa e profumata, leggermente burrosa, dal colore che varia, tra le differenti cultivar, dal bianco crema, più o meno giallastro, al rosso, passando per un rosa carico.
La parte più esterna del frutto è carnosa e man mano verso il centro la polpa diventa più morbida e squamosa, per via della presenza di numerosi piccoli semi commestibili di colore da crema a marrone, a forma di rene o appiattiti.
Quando matura il frutto
La maturazione dei frutti è scalare, tra ottobre e dicembre, nel nostro emisfero. Le rese medie sono comprese tra 30-40 kg per una giovane pianta di 5 anni e raggiungono una produzione massima di 50-70 kg dopo i 7 anni se la pianta è ben gestita.
Le rese più elevate si registrano a temperature medie di 23-28°C. Se il frutto matura in un periodo molto umido perde sapore e può spaccarsi, per questo necessita di una buona esposizione e irradiazione solare.
Il frutto occupa in questi paesi tropicali un posto di rilievo nei volumi di consumo, subito dietro la frutta di maggior diffusione come gli agrumi, il mango, la banana e la mela.
Come si coltiva
Le piante necessitano di attente cure, sia perché soggette a frequenti attacchi da parte di parassiti, come afidi, funghi e soprattutto della mosca della frutta, con frequenti infestazioni estive, sia perché richiedono costanti irrigazioni, specie nelle zone subtropicali.
Per le altre pratiche agronomiche sono poco esigenti: qualche potatura, soprattutto per contenere germogli e polloni, e qualche concimazione. Sono arbusti che vengono utilizzati anche a scopo ornamentale per la creazione di giardini boschivi.
Varietà
Fra le varietà più diffuse, adatte al consumo fresco, citiamo a polpa bianca, la Allahabad Safeda e la Apple colour, mentre a polpa rossa, la Malherbe e la Fan Retief.
Molto comune la Ruby, con frutti medio grandi ovali, con pochi semi, polpa rossa dal sapore dolce, molto buona consumata fresca ma anche adatta per succhi. La Supreme ha la polpa bianca, pochi semi e la pianta è molto produttiva, fruttificando per un periodo di 8 mesi dal tardo autunno alla primavera.
Invece, Red Indian è una varietà molto profumata, con buccia e polpa rosse e con molti piccoli semi. È molto indicata per il consumo fresco, perché di qualità molto buona, tra le migliori guava da consumarsi fresche mature in autunno e all’inizio dell’inverno.
La guava “Pear” ha un frutto che pesa tra i 60 ai 120 g, buccia gialla o verdastra, polpa cremosa e aromatica di colore rosa intenso con pochi semi di sapore dolce molto adatta ad essere consumata fresca.
Infine, la Beamont Red è la varietà più popolare alle Hawaii e in altre isole del Pacifico, ma è poco adatta per essere consumata fresca e viene impiegata soprattutto per ricavarne succo e farne gelatine.
Queste sono solo alcune delle varietà di guava coltivate, ma ve ne sono molte altre, tutte particolari in ciascuna zona di produzione.
Guava: cenni storici
La guava era già nota agli Aztechi, che la chiamavano Xalxocotl (prugna di sabbia).
I primi colonizzatori del Nuovo Mondo la chiamarono Guayaba o anche Pero delle Indie. Furono gli spagnoli e i portoghesi che dal 1530 circa portarono la pianta dall’America tropicale alle Indie Occidentali e poi in tutte le aree temperato-calde dell’Asia, dove attualmente è molto diffusa, comprese alcune zone dell’Africa tropicale e del Sud.
Nelle isole del Pacifico, in Australia e in Nuova Zelanda questa pianta è giunta solo agli inizi del 1800 diffondendosi rapidamente e intensivamente. In condizioni climatiche favorevoli, la guava cresce e si diffonde con facilità, tanto che in certe aree tropicali è trattata come pianta invasiva ed infestante.
Nel sud della Florida è stata introdotta a metà del XIX secolo. In Italia le prime coltivazioni sperimentali sono state intraprese in Sicilia alla fine del XX secolo.
Fonti
- Benefici delle foglie di guava.
- Proprietà medicinali del frutto esotico. Researchgate.
- Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia- BDA.
- Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione- CREA.