Sommario
Il glucomannano è uno zucchero a lunga catena, che viene estratto da una pianta di origini asiatiche, Amorphophallus konjac (anche detta “lingua del diavolo”), ed è molto utilizzato nella cucina Orientale.
La sua struttura chimica presenta una concatenazione di zuccheri semplici, glucosio e mannosio. Ma nonostante ciò, il suo valore energetico è quasi trascurabile.
Infatti, il glucomannano si comporta come fibra alimentare, poiché il corpo umano non è in grado di produrre gli enzimi necessari alla sua digestione. Un consumo abituale è in grado apportare numerosi benefici all’organismo.
Questa fibra alimentare viene spesso consigliata, in forma di integratore, per facilitare la regolarità del transito intestinale e mantenere i normali livelli di colesterolo e zuccheri nel sangue.
Inoltre, la sua integrazione nell’alimentazione può aumentare il senso di sazietà e facilitare la perdita di peso, in associazione a diete ipocaloriche.
Infine, è molto utilizzato come additivo nell’industria alimentare, dove lo si trova indicato con la sigla E425, con funzione gelificante. Il suo consumo non presenta controindicazioni al di sotto del dosaggio giornaliero raccomandato.
Glucomannano: cos’è
Il glucomannano (o glucomannoglicano), noto anche come gomma di Konjac, è uno zucchero complesso di origine vegetale.
Viene estratto dalla pianta Amorphophallus konjac, più precisamente dal tubero, ossia il fusto modificato, con la funzione di riserva di elementi nutritivi per la pianta. Esso contiene anche amido e cellulosa, ma il glucomannano è lo zucchero più abbondante.
La sua natura chimica gli impedisce di essere digerito dagli enzimi dell’intestino umano, per questo viene considerato una fibra alimentare, al pari della cellulosa. A differenza di quest’ultima, il glucomannano è solubile in acqua, caratteristica che si rivela utile per regolarizzare il transito intestinale e coadiuvare altre funzioni metaboliche.
Ha un bassissimo valore energetico, circa 6 kcal/100 g, che gli permette di essere utilizzato come integratore alimentare nelle diete ipocaloriche.
È un ottimo alleato per il mantenimento del peso. In ambiente acquoso è in grado di aumentare il proprio volume fino a 60-80 volte, conferendo senso di sazietà precoce.
Leggi il nostro approfondimento sul konjac: che cos’è, benefici e come usarlo in cucina.
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Origine botanica: Amorphophallus konjac
Amorphophallus konjac, la pianta da cui viene estratto il glucomannano, è originaria dello Yunnan, regione nel Sud-ovest della Cina, e oggi molto diffusa in Africa e nel resto dell’Asia.
È conosciuta con i nomi comuni di:
- konyaku
- konjak
- konjaku
- patata konjac
- giglio voodoo
- ligname di elefante, o lingua del diavolo.
Quest’ultimo epiteto deriva dalla caratteristica forma della sua infiorescenza, che ricorda una lingua. Predilige terreni molto ricchi e ben concimati, climi miti, zone ombreggiate e ben riparate dal vento e dalle intemperie.
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Plantae
- Divisione: Magnoliophyta
- Classe: Liliopsida
- Famiglia: Araceae
- Genere: Amorphophallus
- Specie: Amorphophallus konjac.
Radici: sottili e fascicolate, con diramazioni capillari.
Fiori: infiorescenza (spadice) di colore rosso-viola, a forma di lancia, che può innalzarsi fino a 50 cm. Emanano un cattivo odore, con cui attirano insetti saprofagi (mosche e moscerini), che svolgono la funzione di impollinatori.
Fusto: tubero (sviluppo sotterraneo, con funzione di riserva) di forma tondeggiante, solitamente di grandi dimensioni; è da questo che viene estratto il glucomannano.
Foglie: presentano una spata di colore verdastro-violaceo, solcata da numerose venature, che avvolgono lo spadice.
Proprietà e benefici del glucomannano
Molti studi in letteratura scientifica hanno dimostrato come il glucomannano, associato a diete ipocaloriche ed attività fisica, sia un buon alleato per ridurre il peso corporeo.
Inoltre, è in grado di modulare l’assorbimento intestinale di zuccheri e grassi, contribuendo a mantenere i livelli normali di colesterolo e glucosio nel sangue.
È un buon alleato per la perdita di peso
E’ spesso utilizzato come integratore alimentare per la riduzione del peso. Gli effetti non sono né miracolosi, né immediati, ma un moderato consumo quotidiano può portare grossi benefici.
Molti studi hanno appurato la sua efficacia nel ridurre sovrappeso e obesità, senza produrre effetti collaterali. Assunzioni medie di 2-4 g/giorno, associate a diete ipocaloriche ed attività fisica, in un periodo di 8 settimane, hanno permesso di valutare effetti positivi su perdita di peso, composizione corporea, parametri ematici e performance fisiche in uomini e donne con BMI (indice di massa corporea)>25.
I benefici del glucomannano possono essere potenziati se associati ad altre fibre alimentari.
Uno studio condotto su più di 200 persone affette da sovrappeso o obesità, dislipidemie, ipertensione e diabete mellito di tipo 2, ha dimostrato, infatti, che la quotidiana somministrazione di glucomannano, combinata con Garcinia cambogia, per un periodo da 3 a 6 mesi, è stata in grado di ridurre:
- peso corporeo del 14 -16%
- quantitativo di massa grassa del 7 – 12%
- percentuale di grasso viscerale del 9 – 15%
- livelli di glucosio nel sangue del 3 – 6%
- quantitativo di colesterolo, 8 -13%, e di trigliceridi, 10 – 15,3%.
Al contempo, il consumo di glucomannano determina un aumento del metabolismo basale del 2-4% (misurato con calorimetria indiretta).
Il glucomannano aumenta il senso di sazietà
Questa fibra alimentare ha la capacità di aumentare di volume, trattenendo acqua, già a livello gastrico. Ciò conferisce un precoce senso di sazietà e ritarda i tempi di svuotamento gastrico.
Per questa peculiare caratteristica, gli integratori a base di glucomannano vengono spesso impiegati per il controllo della fame nervosa.
Riduce l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri
Raggiunto l’intestino, il glucomannano forma un gel, costituito da un reticolo di fibre a maglie strette, capaci di intrappolare i macronutrienti (lipidi e carboidrati) e di rallentarne l’assorbimento, poiché li rende meno disponibili agli enzimi digestivi.
Inoltre, parte dei macronutrienti resta ancorata alle fibre di glucomannano ed espulsa con le feci. Con questo meccanismo viene limitata ulteriormente la quota di grassi e zuccheri assorbita a livello intestinale.
Quindi, è in grado di causare, indirettamente, una riduzione dei livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia nel sangue.
Uno studio condotto su pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 e iperlipidemia, sottoposti a trattamento con glucomannano per 28 giorni (3,6 g/giorno), ha permesso di osservare riduzioni significative dei livelli lipidici e di glucosio nel sangue: colesterolo plasmatico (11,1%), LDL-C (20,7%), il rapporto totale/HDL-C (15,6%), ApoB (12,9%) e glucosio a digiuno (23,2%).
Il glucomannano è perciò indicato nel trattamento di pazienti affetti da diabete di tipo 2 e iperlipidemie.
Facilita il transito intestinale
La capacità del glucomannano di richiamare acqua nel lume intestinale permette di aumentare il volume di massa fecale, accelerandone la velocità di transito.
Le feci risultano più morbide e, di conseguenza esercitano minore pressione sulla parete intestinale, riducendo il rischio di infiammazione.
Da studi clinici emerge che la somministrazione quotidiana di glucomannano, in associazione ad un buon quantitativo idrico, è in grado di aumentare notevolmente la frequenza media delle defecazioni (numero/giorno) ed il peso delle feci (g/giorno), rispettivamente, del 27% e 21%.
Quindi, è indicato in caso di stipsi cronica, colon irritabile e diverticolosi, per regolarizzare l’attività intestinale.
Apporta beneficio per la flora microbica
Il glucomannano, non digeribile dagli enzimi umani, rappresenta una fonte di nutrimento per i batteri intestinali “buoni”, i quali presentano gli enzimi necessari alla sua degradazione.
L’attività fermentativa batterica porta alla formazione di acidi grassi a catena corta (acido formico, acido acetico, acido butirrico e acido propionico) che, a loro volta, hanno effetto prebiotico e favoriscono la crescita delle popolazioni di:
- Bifidobacterium
- Lactobacillus
- Atopobium.
Quindi, può essere consigliato per ripristinare l’equilibrio della flora microbica intestinale, condizione importante per il buon funzionamento intestinale.
Avvertenza dello specialista sugli effetti benefici del glucomannano
Al glucomannano, come a tutti i prodotti naturali, non si può attribuire un ruolo miracoloso nella cura di patologie metaboliche.
Ad ogni modo, in associazione ad uno stile di vita sano e al movimento, risulta utile nel controllo del peso, del livello di colesterolo e zuccheri nel sangue, nonché benefico per l’equilibrio della flora microbica intestinale.
Il consiglio è di assumere non più di 4 g al giorno di glucomannano, per evitare gli effetti avversi dovuti ad un sovradosaggio. Inoltre, come per tutte le fibre alimentari, se ne suggerisce l’assunzione sempre in associazione a 1-2 bicchieri d’acqua.
Caratteristiche chimiche del glucomannano
ll glucomannano è un composto polisaccaridico, costituito da catene lineari di zuccheri semplici, β- D-glucosio e β -D-mannosio (in rapporto 5:8). Sono uniti tra loro con legami glicosidici β-1,4 (il gruppo ossidrilico legato al carbonio in posizione 1 forma un legame glicosidico con l’ossidrile in posizione C4 dello zucchero successivo, a catena).
Gli enzimi dell’intestino umano non sono in grado di scindere questi legami, pertanto la digestione del glucomannano avviene ad opera dei batteri intestinali. Dalla sua scomposizione si generano molecole biologicamente attive, come acidi grassi a catena corta, utili nella prevenzione di patologie intestinali e disturbi digestivi.
Strutturalmente risulta essere molto simile alla cellulosa, ma al contrario di questa il glucomannano è solubile ed assorbe acqua fino a 100 volte il suo peso, formando una soluzione viscosa (gel).
Quindi, grazie a questa sua proprietà, è ampiamente utilizzato come additivo alimentare gelificante, indicato con la sigla E425. Inoltre, nell’industria alimentare viene impiegato principalmente per la produzione di caramelle gommose e chewing-gum. Ma si ritrova anche sull’etichetta di:
- prodotti da forno
- bevande
- sughi
- brodi pronti
- molti altri alimenti confezionati.
Il glucomannano viene usato come componente di alcuni integratori alimentari assunti per:
- perdere peso
- ridurre il colesterolo
- facilitare il transito intestinale
- contrastare sovrappeso e obesità.
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Glucomannano: come si usa e quanto costa
Come integratore alimentare per somministrazione orale, viene venduto in erboristeria, farmacia, parafarmacia ed anche nei negozi online.
Il formato più commercializzato è quello in compresse, ma è venduto anche in:
- polvere
- bustine monodose
- capsule (opercoli in gelatina rigida).
Il prezzo può variare a seconda degli eccipienti, del quantitativo (numero di compresse, o grammi di prodotto), da 6 a 20 euro/confezione.
Se ne consiglia l’assunzione poco prima di ogni pasto (20-30 minuti prima), seguendo le indicazioni di dosaggio riportate sulla confezione.
Si suggerisce di non superare i 4 grammi al giorno, assunti in due somministrazioni giornaliere (2 grammi prima dei due pasti principali), assieme ad 1 o 2 bicchieri di acqua.
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Controindicazioni
In condizioni di buona salute, il glucomannano non presenta particolari controindicazioni.
Sovradosaggio
Un consumo eccessivo può causare disturbi gastrointestinali indesiderati (diarrea, gonfiore addominale, flatulenza e incontinenza fecale), e ridurre l’assorbimento di nutrienti essenziali (vitamine e sali minerali), determinando l’insorgenza di carenze nutrizionali.
Interferenza farmacologica
La capacità del glucomannano di trattenere nutrienti a livello intestinale è estesa ai farmaci assunti per via orale. Infatti, può ridurre l’efficacia di alcuni farmaci (antidiabetici, ipotensivi, ecc.), pertanto, se ne consiglia la somministrazione a distanza di almeno 2 ore.
Condizioni patologiche
Vi sono alcune condizioni patologiche in cui il consumo di fibre alimentari idrosolubili, quindi anche di glucomannano, è vivamente sconsigliato.
In presenza di ostruzioni intestinali, difficoltà di deglutizione e restringimento esofageo (stenosi esofagea), l’aumento di volume del bolo determinato dalla presenza di glucomannano non apporta molti benefici, piuttosto rappresenta un rischio di soffocamento, o blocchi a livello intestinale.
Anche nel caso di ulcera duodenale, gastrite, ernia iatale e reflusso gastroesofageo, il glucomannano è sconsigliato, in quanto può aumentarne la sintomatologia.
In presenza di terapie farmacologiche, patologie conclamate, gravidanza e allattamento si consiglia sempre di consultare il proprio medico.
Fonti
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