Sommario
Il colostro è il primo alimento del neonato. Esso inizia a formarsi già dal terzo trimestre di gestazione e gode di importantissime proprietà nutrizionali. Tra di esse ricordiamo: proteine, vitamine e ormoni della crescita.
Molto spesso possono comparire dubbi riguardo la piccola quantità di latte ottenuto tramite la suzione, ma è bene ricordare che in realtà bastano davvero pochissimi millilitri di liquido per riempire lo stomaco di un neonato.
Per via del fatto che la produzione del colostro avviene prima del parto, alcune donne potrebbero notare delle macchie giallognole già durante la gestazione, ma questo non dovrebbe destare preoccupazione. L’estrazione del colostro è possibile tramite manovre manuali e queste sono preferibili alla suzione meccanica del tiralatte, anche se deve avvenire previo consulto medico.
Colostro: che cos’è
Il colostro è il primo e più importante alimento per un neonato. Esso viene secreto in piccole quantità solo per pochi giorni dopo la nascita, ma è estremamente importante che il piccolo tragga beneficio dai suoi preziosi ingredienti.
Affinché ciò avvenga, il bambino deve essere allattato al seno subito dopo la nascita o appena possibile, e la suzione deve avvenire con frequenza elevata, cioè a sua richiesta. Quello che poche mamme sanno è che la formazione del colostro inizia durante la gravidanza, più precisamente quando la donna è nell’ultimo trimestre. Questo è anche il motivo per cui, in alcuni casi, si possono osservare alcune gocce di colore giallino sul seno prima della nascita.
In passato era considerato dannoso poiché aveva il ruolo di pulire i canali galattofori. Per questo motivo, al bambino non era consentito essere attaccato al seno fino all’inizio della lattazione normale. Fortunatamente oggi studi specializzati sono riusciti a restituire al colostro il suo meritato posto, cioè quello di prodotto eccezionale e super nutriente.
Composizione del colostro, il primo latte
E’ il primo tipo di latte prodotto dalle ghiandole mammarie dopo la nascita del bambino. Molte donne incinte avranno probabilmente notato che, negli ultimi mesi di gravidanza, un liquido bianco-giallastro comincia a fuoriuscire dal seno.
ll fenomeno è perfettamente normale e si tratta del colostro della gravidanza. In questi casi, per evitare di macchiare i vestiti, si consiglia di mettere dei dischetti assorbenti all’interno del reggiseno, al livello del capezzolo. È importante precisare che non esiste alcun legame tra la quantità di latte prodotto dalle ghiandole mammarie e la quantità di colostro.
Dopo la nascita, le condizioni in cui il neonato deve vivere sono diverse dall’ambiente relativamente sterile nel grembo materno, dove veniva nutrito dalla placenta della donna.
Si ritrova d’un tratto in un ambiente esterno, pieno di microbi e beneficerà improvvisamente dell’alimentazione orale. Ecco perché il colostro è fondamentale per i primi momenti di vita del bambino.
Esso contiene una quantità molto elevata di composti bioattivi compresi gli anticorpi, che forniscono al neonato protezione contro malattie e infezioni. Questi anticorpi vengono direttamente passati da madre a figlio.
Nutrienti
Dal punto di vista biochimico il colostro materno è estremamente nutriente per il bambino ed è ancora più ricco di sostanze nutritive rispetto al latte materno prodotto successivamente.
Ad esempio nella sua composizione si possono trovare:
- Proteine.
- Grassi.
- Vitamine B, A, C ed E.
- Magnesio.
- Zinco.
- Carboidrati.
- Lattoferrina.
- Lisozimi.
- Lattoperossidasi.
- Ormoni della crescita.
Poco dopo la nascita, il corpo della donna inizia a secernere il colostro che poi, dopo 2-5 giorni, si trasforma in latte di transizione, ricco di vitamine, proteine e carboidrati.
Per quanto riguarda l’aspetto del latte materno o latte maturo, esso inizia a essere disponibile dal 10-14° giorno e con il cambiamento della sua composizione si osserva solitamente anche un cambiamento delle feci del bambino, da più scure a giallo-verdi.
Per le mamme che desiderano stimolare l’allattamento possono essere utilizzati integratori alimentari con effetto galattogogo a base di finocchio. Questi possono essere sotto forma di tisane o pillole, ma sarebbe consigliabile anche un confronto con un consulente per l’allattamento o un ginecologo.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sul latte materno.
Quando compare il colostro?
Il corpo umano inizia a produrre colostro tra le 12 e le 18 settimane di gravidanza. Esso si forma nelle ghiandole mammarie e nelle prime 24 ore dopo la nascita il bambino riceve una quantità variabile tra pochi ml (un cucchiaio da tavola) e 30 ml.
La transizione da colostro a latte vero e proprio avviene in un processo graduale, ma allo stesso tempo abbastanza veloce. Dopo pochi giorni dalla nascita (in genere 2-4), il corpo inizia a produrre solo latte. Il latte materno ha 3 fasi:
- Colostro: il primo latte, dura dai 2 ai 4 giorni dopo la nascita.
- Latte di transizione: inizia 4 giorni dopo la nascita e dura circa 2 settimane.
- Latte maturo: inizia 14 giorni dopo la nascita e continua fino al termine della produzione.
Tuttavia, piccole quantità di colostro rimangono nel latte materno ancora per diverse settimane.
Latte di transizione
Intorno ai giorni 3-5, il latte di transizione sostituisce il colostro. Questo liquido cremoso contiene livelli aumentati di lattosio e grassi per l’energia e la crescita.
Latte maturo
La fornitura di latte maturo di una madre arriva qualche tempo dopo il latte di transizione, di solito circa due settimane. Questo appare spesso più fluido e può avere una tinta bluastra all’inizio della poppata con una consistenza bianca cremosa verso la fine.
Il volume del seno aumenterà notevolmente e questo latte fornirà al bambino tutta la nutrizione di cui ha bisogno per i primi sei mesi di vita. I benefici per la salute specifici del latte materno includono:
- Migliore salute dentale.
- Protezione permanente contro le malattie.
- Eliminazione dei batteri nel tratto gastrointestinale.
- Protezione contro infezioni delle vie respiratorie superiori e inferiori, otite media, malattie diarroiche, infezioni del tratto urinario, sepsi, rotavirus, meningite, leucemia, linfoma, morbo di Hodgkin e neuroblastoma.
- Minor rischio di cancro al seno, malattie autoimmuni croniche, ipertensione, colesterolo alto e malattie cardiache.
- Ridotto rischio di enterocolite necrotizzante (NEC) e l’incidenza di asma.
- Produzione di anticorpi contro i microrganismi trasmessi nel seno al lattante.
- Protezione contro il comune raffreddore, febbre e malattie gravi attraverso il passaggio di antigeni materni al neonato allattato al seno.
Il passaggio dal colostro al latte maturo
Dopo due o quattro giorni dalla nascita, il latte maturo dovrebbe entrare in produzione. Si può notare come i seni si sentiranno più sodi e pieni, e invece del colostro apparirà il latte di transizione, di colore più bianco e di consistenza meno cremosa.
“Quei primi tre giorni circa sono un momento cruciale per stabilire l’allattamento al seno” affermano gli specialisti e, se si riesce a fare le cose per bene durante questo periodo, è probabile arrivare a ottenere un buon allattamento e che il bambino cresca bene.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sull’allattamento al seno.
Quando inizia la produzione?
Il corpo della donna inizia a produrre il primo latte materno (colostro) durante la gravidanza e continua per i primi giorni dopo la nascita del bambino. Successivamente, il latte maturo arriverà circa due o quattro giorni dopo la nascita.
Stimolato da specifici ormoni, un complesso sistema biologico rende possibile la produzione del latte. Questo sistema include una rete di condotti simili a veri e propri tubi che erogano il liquido materno quando il neonato succhia. Una cosa interessante da notare è che il latte cambia a seconda delle esigenze del bambino in crescita e persino dell’ora del giorno.
Una piccola quantità di colostro può fuoriuscire dal seno prima della nascita, generalmente dal secondo trimestre. Alcune donne possono scoprire piccole macchie di colore giallognolo sui capezzoli, mentre altre non notano alcun segno di perdita.
Che dieta seguire per avere un colostro sano?
Per avere un colostro sano è importante seguire una dieta equilibrata durante tutta la gravidanza e i primi giorni di allattamento. Attraverso la suzione, il bambino assume tutto ciò che mangia la madre, quindi il modo migliore per dare al neonato una dieta sana è far sì che ella adotti un regime equilibrato. Ad esempio, il calcio è essenziale sia per lo sviluppo delle ossa del feto che per la formazione del latte materno.
Le migliori fonti di calcio sono verdure, mandorle crude, fichi e latticini. Alimenti di gusto amaro andrebbero evitati.
Non ci sono particolari preoccupazioni per chi segue una dieta vegetariana durante l’allattamento. Questo regime non influisce sulla salute del bambino, purché la madre segua una dieta equilibrata ricca di verdure, legumi e frutta.
In alcuni casi, il medico può raccomandare il consumo di integratori alimentari. Attenzione, questi non sostituiscono uno stile di vita sano e devono essere assunti solo secondo le raccomandazioni del proprio medico.
A cosa serve il colostro: proprietà e benefici del primo latte
Come abbiamo detto fin dall’inizio, il colostro contiene molti composti biochimici estremamente salutari per il bambino. Poiché il neonato ha un sistema digestivo immaturo, fornisce i nutrienti essenziali in una forma concentrata e facilmente digeribile.
Effetto lassativo
Il colostro somministrato nelle prime ore di vita del bambino lo aiuta a eliminare le prime feci, chiamate meconio. Insieme a questo viene eliminata anche la bilirubina in eccesso, che è un prodotto di scarto formato dalla degradazione dei globuli rossi e previene la comparsa di ittero.
Stimola la funzione intestinale
Il colostro è ricco di fattori bioattivi e nutrienti chiave che aiutano il bambino a sviluppare e maturare il tratto gastrointestinale.
Previene e cura la diarrea
La lattoferrina contenuta nel colostro aiuta a prevenire la diarrea infettiva, batterica e virale.
Protezione immunitaria
E’ ricco di anticorpi che aiutano il neonato a combattere contro microrganismi, potenziali infezioni, avendo un ruolo antimicrobico.
Formula concentrata
Il colostro è molto nutriente anche in piccole quantità, il che gli permette di adattarsi alle ridotte dimensioni dello stomaco del neonato. Inoltre contiene sodio, che fa sì che il neonato non elimini molta acqua e si disidrati troppo.
Per i suoi effetti benefici, si trova anche sotto forma di integratori a base di estratto bovino e può essere somministrato agli adulti. Tuttavia, alle persone allergiche alle proteine del latte vaccino non è consigliabile assumere il colostro, così come chi non si trova sotto controllo medico.
Qual è l’apporto nutrizionale del colostro?
Il colostro ha un’alta concentrazione di nutrienti e anticorpi che hanno il ruolo di proteggere il bambino e dargli un tipo unico di immunità.
Fortunatamente i neonati hanno bisogno solo di una piccola quantità di latte per iniziare la vita fuori dal grembo, motivo per cui non è un problema che il colostro si esaurisca rapidamente nell’arco di qualche giorno. All’interno del nostro alimento super nutriente troviamo:
- Leucociti (globuli bianchi).
- Immunoglobuline (anticorpi).
- Fattore di crescita epidermico (proteina che stimola la crescita cellulare).
- Lattoferrina (proteina che aiuta a prevenire le infezioni).
- Vitamina A (che gli conferisce un colore giallastro).
- Carotenoidi (antiossidante che fornisce anche il colore specifico).
- Magnesio.
- Rame.
- Zinco.
Inoltre, ha un basso contenuto di zuccheri e grassi, essendo così un alimento molto facile da digerire per un neonato.
Successivamente l’apparato digerente del bambino si sviluppa per consumare in sicurezza il latte maturo prima e i cibi semisolidi in seguito, cioè durante la diversificazione.
Il processo può iniziare all’età di 4-6 mesi, quando il bambino sviluppa il riflesso della deglutizione e può stare seduto. Sebbene il piccolo possa consumare determinati alimenti solidi a questa età, il latte farà comunque parte della sua dieta. All’inizio sono preferibili le pappe per bambini ben frullate e dopo un po’ la loro consistenza può aumentare.
Colostro: sufficiente per nutrire il neonato
Poiché il colostro non sembra vero latte, molte madri lo associano all’incapacità del seno di produrre abbastanza nutrimento per un neonato.
È molto importante ricordare che lo stomaco di un bambino di poche ore è così piccolo che bastano pochi millilitri di liquido ricevuti dalla suzione per fargli superare i primi giorni di vita e attendere l’impianto del latte maturo.
L’eventuale quantità di latte in più verrà rigurgitata perché, contrariamente alla credenza popolare, lo stomaco del bambino non si espande immediatamente, ma rimane delle stesse minuscole dimensioni per diversi giorni. Quindi è buona norma attaccare il bambino al seno assolutamente convinti che, almeno per i primi giorni, il colostro sia uno dei fattori più importanti per iniziare proprio sulla strada dell’allattamento al seno vero e proprio.
Come si produce e come fare uscire il colostro
Il seno delle donne in gravidanza cambia di dimensioni e aspetto a causa degli effetti degli ormoni estrogeni e progesterone. Le cellule alveolari del seno iniziano a secernere il colostro tra la dodicesima e la sedicesima settimana di gravidanza.
Questo processo è chiamato prima lattogenesi. Il colostro è un fluido bianco-giallastro denso che può essere secreto dal seno dal terzo trimestre, anche se la sua produzione dovrebbe essere soppressa durante la gravidanza da estrogeni e progesterone.
Ha più proteine e meno carboidrati e grassi rispetto al latte materno maturo. Esso è anche ricco di immunoglobuline secretorie A (IgA) che aiutano a proteggere il bambino dalle infezioni e aiuta a stabilire un normale microbioma intestinale nel neonato (l’intestino è considerato sterile alla nascita).
Il colostro umano è l’alimento ideale per i neonati ed è preferibile rispetto alla formula (in polvere) o al latte animale.
Le proporzioni di nutrienti nel latte materno sono diverse rispetto ad altri animali e quindi più adatte per l’uomo. Sebbene la formula simuli il più possibile il latte materno, alcuni componenti del colostro come le immunoglobuline, i leucociti, oltre agli antiossidanti, gli enzimi e gli ormoni, conferiscono al colostro e al latte materno molti vantaggi rispetto alla formula.
Questa caratteristica spesso è di vitale importanza per i neonati prematuri che sono molto più vulnerabili alle infezioni e traggono grande beneficio dall’assunzione di colostro e latte materno.
Si può estrarre il colostro?
A differenza del latte maturo, è più difficile pompare fuori il colostro con un tiralatte a causa della sua consistenza densa. Per questo motivo la maggior parte delle donne consiglia e preferisce usare le mani per estrarre il colostro
Come estrarre il colostro?
Sì, di solito va bene spremere il colostro una volta raggiunta la gravidanza a termine (37 settimane) anche se è bene verificare con il proprio medico se si desidera farlo prima della nascita del bambino. Se si vuole spremere manualmente il colostro si possono seguire questi passaggi:
- Stringere il seno con la mano a forma di “C” (quattro dita dovrebbero essere sotto il seno e il pollice dovrebbe essere sopra il capezzolo).
- Usare il pollice e l’indice per stringere delicatamente l’areola e il capezzolo.
L’operazione va ripetuta più volte secondo lo schema applicando una pressione decisa ma senza far scorrere le dita. Se il colostro non esce, si può provare a spostare le dita in un altro punto e il liquido dovrebbe fuoriuscire lentamente in pochi minuti con una consistenza densa e a gocce.
La manovra può essere ripetuta un paio di volte al giorno.
Controindicazioni e avvertenze
Bisogna tener presente che l’estrazione del colostro prima della nascita del bambino comporta dei rischi.
Alcune donne possono andare in travaglio prematuro o iniziare ad avere contrazioni.
Per questo motivo è importante parlarne con il proprio medico prima di iniziare la manovra. Oltre a ciò il colostro gode solo di effetti benefici per il neonato perché gli fornisce il nutrimento fondamentale per la sopravvivenza già dai primissimi giorni di vita.
Fonti
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