Sommario
Il cedro è un agrume antichissimo, proveniente dall’Oriente, dal profumo intenso e dalle forme affascinanti ed eleganti.
La sua forma ovale e appuntita può raggiungere i 30 cm di lunghezza e 1 kg di peso. La sua scorza grinzosa, profumata e spessa anche 2 cm lo rende un frutto adatto alla produzione di canditi e alla produzione di olii essenziali ricchi di interessanti proprietà.
Invece, la polpa dal sapore leggermente amaro, è un concentrato di vitamina C, sali minerali e flavonoidi che rendono il cedro un interessante agrume da utilizzare come spremuta per prevenire diverse malattie.
In tutto il mondo, questo agrume è stato utilizzato nella produzione di bevande gassate, bevande alcoliche, sciroppi, scorze candite, marmellate e molti altri prodotti.
Cedro: che cos’è
Il cedro (Citrus medica) è un agrume appartenente alla famiglia delle Rutacee il cui nome deriva dalla volgarizzazione del termine latino citrus.
Insieme a mandarino e pomelo, è uno dei tre agrumi originari da cui sono nati tutti gli altri in seguito ad incroci ed ibridazioni.
La sua principale caratteristica è quella di essere un grande agrume la cui polpa rappresenta solo il 30% del volume totale mentre la scorza ne rappresenta il 70%.
Le origini del cedro non sono ancora del tutto chiare. Antichi documenti in sanscrito risalenti al IX secolo a.C. riportano il suo nome, ma a Cipro sono stati ritrovati semi di cedro che risalirebbero addirittura al 1200 a.C.
Quindi è un frutto molto antico, arrivato nel Mediterraneo grazie ad Alessandro Magno dall’Oriente, probabilmente dall’India o dalla Cina.
Varietà
Oggi, in Italia, il 98% della produzione nazionale di cedro proviene dalla Calabria, in particolare dalla zona denominata “Riviera dei cedri”.
La raccolta avviene da ottobre a dicembre quando il colore della buccia diventa giallo intenso.
L’agrume possiede diverse varietà:
- Liscio di Diamante di Calabria: la più diffusa e richiesta dall’industria dolciaria per la produzione di canditi.
- Mano di Buddha: varietà tipica di Cina, Giappone e India, il cui nome deriva dalla forma che richiama quella di una mano con tante dita. E’, infatti, una varietà prevalentemente ornamentale caratterizzata dalla presenza di molteplici protuberanze allungate dovute ad una malformazione genetica che fa sviluppare gli spicchi separatamente.
- Corsica: varietà quasi priva di succo ma dal sapore dolce, originaria della Corsica.
- Cedro giudaico o etrog: varietà richiesta dai rabbini per la festa ebraica del Sukkoth.
- Limone cedrato: ibrido tra il limone e il cedro la cui forma è più simile al cedro e la polpa al limone.
Differenze tra limone e cedro
Il limone e il cedro si somigliano molto sebbene il primo sia molto più piccolo del secondo. Questa somiglianza deriva dal fatto che il limone è un ibrido nato dall’incrocio tra l’arancio amaro e il cedro.
La prima evidente differenza è la forma: il limone è più piccolo e liscio mentre il cedro è molto più grande, possiede una punta più accentuata chiamata “mammellone” ed una buccia butterata e grinzosa.
La seconda differenza si può notare tagliando i due frutti e osservandone l’interno: il limone possiede un’albedo (la porzione bianca della scorza) molto più sottile mentre quello del cedro può raggiungere uno spessore superiore ai 2 cm. Il limone, di conseguenza, possiede più polpa che albedo al contrario del cedro che è composto per il 70% da albedo e per il 30% da polpa.
Il sapore del limone è aspro e acido mentre quello del cedro è aspro, intenso e con punte più amare.
Benefici e proprietà del cedro
E’ un frutto il cui uso non è molto diffuso nonostante i numerosi componenti bioattivi presenti in tutte le parti della pianta ed in particolare nella buccia.
I principali composti bioattivi presenti nel cedro sono iso-limonene, citrale, limonene, fenoli, flavononi, vitamina C, pectina, linalolo, decanale e nonanale, che apportano numerosi benefici alla salute.
Anche la pectina e gli eteropolisaccaridi svolgono un ruolo importante in quanto interessanti fibre alimentari.
I più noti ed interessanti benefici sono dovuti agli olii essenziali contenuti nell’albedo le cui proprietà nutraceutiche sono:
- Azione anticatarrale: in caso di raffreddore, aggiungere qualche goccia di olio essenziale di cedro ai suffumigi può aiutare a sciogliere il catarro velocizzando così la guarigione.
- Protettore capillare, antiipertensivo e cardioprotettivo: l’olio essenziale di cedro contribuisce alla salute dei capillari stimolando la circolazione sanguigna.
- Diuretico: il succo di cedro, aggiunto alla spremuta di arancia o di un altro frutto dal sapore più dolce che ne smorzi il gusto amaro, può contribuire all’eliminazione di liquidi in eccesso.
- Antibatterico, antimicotico e antielmintico: grazie all’elevata concentrazione di composti bioattivi contenuti nella buccia, il cedro si rivela un rimedio naturale per combattere infezioni batteriche, fungine o per eliminare i vermi. Inoltre, porre qualche goccia di olio essenziale di cedro sulle saponette per cassetti può essere di aiuto per tenere lontane le tarme.
- Digestivo: consumare succo di cedro al pasto, può contribuire alla digestione nonché all’allontanamento dei gas intestinali.
Utilizzi del cedro in cucina
Nel I secolo d.C. veniva usato principalmente come repellente per gli insetti nocivi come le zanzare. Solo 200 anni dopo si iniziò a vedere il suo uso anche in cucina.
Ad oggi, viene utilizzato raramente come spremuta e prevalentemente nella preparazione di:
- Canditi: utilizzati in preparazioni dolci come la cassata, il panettone e la colomba, facili anche da fare anche in casa.
- Marmellata: è di uso comune utilizzare marmellate a colazione e potrebbe quindi essere questo un ottimo modo per beneficiare delle tante proprietà del cedro smorzandone così il sapore amarognolo.
- Liquori: il liquore di cedro può essere fatto in casa facendo però attenzione ad utilizzare cedro biologico e senza troppi danni alla buccia che sarà la protagonista di questa ricetta.
- Bevande: dal cedro si ricava una bevanda analcolica rinfrescante, ottima in estate, la cedrata. Si trova in commercio ma è possibile anche prepararla in casa.
Ricette e calorie del cedro candito
Il suo profilo nutrizionale è molto simile a quello del limone: 100 g di cedro fresco apportano solo 11 calorie. Ma, a causa del suo sapore acido e leggermente amaro, difficilmente viene consumato come tale. Solitamente, infatti, viene consumato sotto forma di canditi.
Una porzione di 100 g di cedro candito apporta 292 calorie, un valore nettamente superiore rispetto alla polpa e al succo del cedro fresco. Questa quantità di canditi apporta inoltre:
- Proteine: 0,1 g
- Lipidi: 0,2 g
- Carboidrati: 75g di cui zuccheri 75g
- Fibra: 4,5g
- Calcio: 55 mg
- Potassio: 24 mg
- Vitamina C: 2 mg.
L’alta densità calorica, come si può notare dalla composizione alimentare dei canditi, deriva però dallo zucchero aggiunto e dunque di per sé il cedro resta un alimento poco calorico.
La ricetta del cedro candito
Per questa ricetta è di fondamentale importanza scegliere dei cedri biologici in quanto la parte che verrà consumata è la buccia e per questo non deve essere stata trattata con prodotti potenzialmente tossici.
Ingredienti
- Cedro biologico
- Zucchero (quantità pari al peso della scorza del cedro)
- Acqua.
Procedimento
- Lavare bene la buccia con acqua e bicarbonato.
- Tagliare il cedro in spicchi e rimuovere la polpa centrale.
- Porre le bucce in una pentola e ricoprirle con acqua.
- Cuocere le bucce per 10 minuti da quando l’acqua inizia a bollire.
- Scolare e ripetere la stessa operazione per altre 2 volte.
- Bollire e cambiare l’acqua più volte permette di allontanare le sostanze amare presenti nella buccia del cedro.
Scolare le bucce e pesarle. Pesare la stessa quantità di zucchero e di acqua. Porre le bucce nella pentola, versare l’acqua e coprire con lo zucchero. Accendere il fuoco e lasciar sciogliere lo zucchero. Le bucce devono essere sempre ben coperte dallo sciroppo.
Cuocere a fiamma bassa girando di tanto in tanto le bucce. Dopo circa 20 minuti, quando lo sciroppo sarà diventato più denso, spegnere il fuoco e lasciar riposare per 2 ore.
Riaccendere il fuoco per altri 3 o 4 minuti e lasciare nuovamente riposare. Ripetere questa operazione fino a quando lo sciroppo non sarà diventato bello denso e appiccicoso
L’olio essenziale di cedro in cosmesi
Previene la caduta dei capelli: aggiungendo qualche goccia di olio essenziale di cedro al proprio shampoo, possiamo stimolare la crescita dei capelli e prevenirne la caduta grazie ai componenti bioattivi in grado di agire sulla circolazione sanguigna.
Contribuisce al buon umore: in aromaterapia, l’olio essenziale si utilizza per ridurre ansia e stress, contribuendo ad aumentare l’autostima e il buon umore.
Anticellulite: aggiungendo qualche goccia di quest’olio essenziale ad una crema o ad un olio per massaggi, si può contribuire a migliorare la circolazione della zona massaggiata con conseguente riduzione della cellulite.
Guida all’acquisto
E’ un frutto utilizzato prevalentemente dalle industrie alimentari ma, guardando bene nel reparto orto-frutta del nostro supermercato, non è così difficile trovarlo, specialmente nel periodo natalizio.
Si utilizza principalmente la buccia ed è per questo che dobbiamo fare particolare attenzione all’aspetto di questa nel momento dell’acquisto. Quindi, è bene assicurarsi che la buccia non presenti eccessive macchie e difetti e che sia piuttosto soda al tatto.
L’agrume non sopporta le temperature eccessivamente basse e, quindi, una volta acquistato, il consiglio è di consumarlo entro 10 giorni conservandolo in una zona fresca ma non fredda della casa.
Evitare quindi di conservarlo in frigorifero ma anche in zone eccessivamente riscaldate.
Controindicazioni
Non ha particolari controindicazioni se consumato come tale. Poiché alcuni agrumi possano interferire con farmaci anticoagulanti, il consiglio è di chiedere sempre il parere del proprio medico prima di consumarlo.
Ciò a cui bisogna fare attenzione sono le preparazioni in cui viene utilizzato il cedro in quanto sono quasi sempre ricche di zuccheri.
Invece, si sconsiglia l’uso dell’olio essenziale di cedro in gravidanza.
Albero del cedro e il cedro del Libano
Con il termine cedro non ci si riferisce solo all’agrume ma anche ad un genere di piante (Cedrus) che non hanno nulla a che vedere con Citrus medica.
Il cedro (Cedrus) è una conifera appartenente alla famiglia delle Pinaceae originaria dell’Asia Minore che cresce ad altitudini di 1500-2000 metri.
Il nome Cedrus deriva dal greco kedros, termine che indica una delle specie di ginepro.
I cedri sono alberi maestosi, possono raggiungere anche i 50 metri di altezza, presentano un tronco massiccio dalla resina profumata, rami larghi e possenti, pigne tozze che ricordano la forma di un barile e aghi verdi e pungenti, talvolta ricoperti da un piccolo strato di cera bianca.
Esistono quattro specie di Cedrus tra le quali la più famosa è il Cedrus libani, albero rappresentato nella bandiera del Libano che è appunto il suo luogo di origine.
Il Cedro del Libano cresce spontaneamente nelle pianure e nelle montagne del Libano fino anche a 2000 metri di altitudine. Qui, gli esemplari più belli si possono ammirare nella “Foresta dei cedri di Dio”, patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Il Cedro del Libano è arrivato in Europa nel XVII secolo e, in Italia, i primi esemplari sono stati piantati nell’Orto Botanico di Pisa nel 1787. Questa pianta non teme né caldo né freddo, possiede un legno piuttosto massiccio con cui, si narra, è stato costruito il tempio di Salomone, ma oggi è utilizzata al solo scopo ornamentale nei parchi e nei giardini.
Fonti
- Il museo del cedro.
- Citrus medica.