L’arancino entra nell’Oxford English Dictionary. Il piccolo timballo di riso ripieno (tradizionalmente di ragù, piselli e caciocavallo, ma le varianti sono tantissime), dalla forma rotonda o a cono, tipico della gastronomia siciliana acquisisce ufficialmente lo status di vocabolo di respiro internazionale e finisce nel prestigioso dizionario inglese.
Nell’aggiornamento di ottobre, infatti, tra i tanti termini che si sono guadagnati l’ingresso tra le pagine dell’Oxford Dictionary ci sono anche gli “arancini”. Al plurale e al maschile. Questa la definizione che ne dà il dizionario:
arancini, n.: “In Italian cookery: balls of rice stuffed with a savoury filling, coated in breadcrumbs, and fried, typically served as an appetizer or snack”
ovvero
“Nella cucina italiana: polpette di riso con un ripieno salato, ricoperte di pangrattato e fritte, tipicamente servite come antipasto o spuntino”.
Arancino o arancina?
Una bella soddisfazione per la Sicilia, e per tutta l’Italia. Questo riconoscimento linguistico premia, infatti, uno tra i più famosi street food siciliani, già molto conosciuto e amato anche oltreconfine. Ma rappresenta anche una singolare presa di posizione nell’annoso dibattito che spacca la Sicilia su quale sia il genere giusto per questa specialità tipica: maschile o femminile?
A Palermo , e in generale nella parte occidentale dell’isola, è “arancina”, a Catania, e tendenzialmente in tutta la parte orientale, “arancino”. Mentre il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha inserito questa specialità nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani con il nome di “arancini di riso”.
Neanche l’Accademia della Crusca è riuscita a dirimere la questione, dichiarando che entrambe le forme sono corrette e che a fare la differenza è solo l’appartenenza geografica di chi le usa. E allora?
Se Camilleri lo chiama “arancino” (celebre il titolo di uno dei libri dedicati al commissario Montalbano, “Gli arancini di Montalbano”) e De Roberto nei “Viceré” ne parla come di “arancine”, una cosa è certa: gli inglesi lo preferiscono maschio.