Sommario
Gli anacardi, per via del loro elevato contenuto di grassi e per il potenziale calorico che sviluppano, non si sono guadagnati una buona immagine.
Tuttavia, la loro riabilitazione nel campo degli alimenti “buoni” si deve al progresso della ricerca scientifica, che ha individuato negli anacardi la preponderanza di un tipo di acido grasso monoinsaturo, l’acido oleico, molto prezioso e amico della salute.
Infatti, questo acido grasso, meglio noto come Omega-9, aiuta a ridurre il colesterolo, i trigliceridi alti e diminuisce il rischio di malattie cardiache e ictus. Inoltre, questi acidi grassi buoni, assieme alla presenza di triptofano, carboidrati, vitamine del gruppo B e ferro agiscono anche da promotori per il buonumore e per allontanare l’ansia.
A dire il vero, le proprietà degli anacardi ricalcano complessivamente quelle di altri semi oleosi del gruppo della frutta in guscio, soprattutto quelle della noce e della nocciola. Quindi rappresentano una fonte calorica rilevante ma inferiore a quella di altri frutti in guscio (circa 500 calorie per 100 g), e la loro componente lipidica (circa la metà del loro peso) è molto rilevante.
Gli anacardi si utilizzano, soprattutto, come snack. Difatti, rappresentano uno spuntino gustoso e nutriente.
In alternativa, gli utilizzi più comuni degli anacardi in cucina, nel nostro paese, riguardano la produzione di dolci, come ad esempio burro di arachidi, il pollo con anacardi, gli anacardi caramellati o il cioccolato agli anacardi, ecc.
Anacardi: cosa sono
La pianta di Anacardio (Anacardium occidentale L.) è originaria dell’Amazzonia, in particolare dell’area nord-orientale del Sud America.
È un albero sempreverde della famiglia delle Anacardiacee che cresce solo nelle aree tropicali ed equatoriali con temperature comprese fra 5° e 45° C.
Quindi, ha una forte resistenza alla siccità ma teme il freddo e muore con il gelo. In natura, è un albero di tutto rispetto, supera i 15 metri di altezza.
Le varietà utilizzate per le coltivazioni sono più basse, per questo definite “nane” in quanto la loro altezza oscilla tra i 6 e i 9 metri.
La pianta di anarcadi
La parte dell’anacardio che conosciamo in Italia e in Europa è il seme oleoso interno, ottenuto per estrazione dal rivestimento protettivo che ricopre il frutto esternamente come un guscio.
Tuttavia, il frutto deve subire inevitabilmente il processo di estrazione, che deve eliminare tutte le componenti tossiche che lo avvolgono.
Per questa ragione i semi si trovano in commercio già pronti al consumo, sia crudi che tostati.
Occorre precisare che il seme non è mai perfettamente crudo. Infatti, negli interventi di estrazione, i frutti degli anacardi vengono vaporizzati ad alta temperatura o bolliti nell’olio per sgusciarli e quindi subiscono gli effetti del calore.
Quelli più gustosi sono i semi crudi, ma anche se tostati possono essere aggiunti tra gli ingredienti di un muesli a colazione, accompagnato magari da uno yogurt o da una tazza di latte.
È sufficiente una piccola porzione di 30/40 g di anacardi per fare il pieno di salute senza eccedere con le calorie. Gli anacardi si addicono perfettamente agli spuntini spezza fame tra un pasto e l’altro, consentendo di affrontare la tavola senza quella sensazione aggressiva di fame che porta a consumare oltre le proprie necessità.
Varietà
Non esiste una vera e propria sistematica delle cultivar selezionate nei vari paesi produttori. Generalmente ci si affida alle caratteristiche della pianta, come l’altezza, la colorazione e la grandezza più o meno sviluppata del falso frutto, oppure alla tipologia commerciale, americana e indiana.
Il tipo americano è caratterizzato da un falso frutto grosso e succoso, mentre quello indiano presenta un pomo piccolo di scarso interesse, per cui è utilizzato esclusivamente per la noce.
Anacardi a dieta
Consumare ogni giorno una piccola razione di frutta a guscio come arachidi, mandorle, noci, nocciole, pinoli, pistacchi o anacardi può essere molto utile perché fonte di nutrienti essenziali per la dieta quotidiana.
Le alte concentrazioni di proteine (fino al 20%), minerali, acidi grassi e aminoacidi rendono la frutta a guscio assolutamente insostituibile.
Il consumo quotidiano dovrebbe essere di circa 10 grammi per chi è a dieta e di circa 20 grammi per chi non è a dieta.
Gli anacardi hanno tanti benefici preziosi per il tuo organismo ed è quindi importante inserirli nella dieta quotidiana anche in un regime ipocalorico.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla frutta a guscio.
Anacardi: benefici per la salute
Il magnesio e il fosforo favoriscono il mantenimento in salute delle ossa. Mentre il rame e il ferro interagiscono nella formazione dell’emoglobina, intervengono per evitare fragilità vascolare e per contrastare problemi articolari. Il potassio aiuta a contenere i valori pressori nella norma.
Infine, i flavonoidi, come le proantocianidine e la zeaxantina, intervengono come efficaci antiossidanti contro alcune degenerazioni cellulari.
In particolare, vediamo gli effetti benefici che possono produrre gli anacardi sul nostro organismo.
Anacardi combattono colesterolo LDL e ipertensione
Per la qualità del loro contenuto di grassi monoinsaturi, gli anacardi sono stati riconosciuti come salutari per il cuore.
Infatti, il consumo regolare di anacardi è associato a una riduzione nello sviluppo di malattie cardiovascolari. Questo perché il contenuto di grassi sani contribuisce ad evitare depositi nelle arterie. I composti di acidi grassi svolgono un effetto benefico sul colesterolo LDL e sui trigliceridi, riducendo il rischio di malattie cardiache.
Gli anacardi, oltre a generare un profilo lipidico protettivo per la salute cardiovascolare, possiedono notevoli quantità di arginina (1740 mg per 100 g), un aminoacido che viene convertito in ossido nitrico dal nostro organismo.
L’ossido nitrico ha il compito di segnalare all’endotelio, cioè la parete interna dei vasi sanguigni, quando rilassarsi per favorire la vasodilatazione e permettere così un maggior afflusso di sangue.
La salute dell’endotelio è fondamentale affinché la vasodilatazione funzioni correttamente. Una regolare assunzione di anacardi può quindi contribuire a migliorare la salute dei vasi sanguigni, arrivando ad un 30% di ottimizzazione delle performance della vasodilatazione endoteliale.
Grazie ad un corretto funzionamento della vasodilatazione, è possibile mettere in relazione il consumo di questi semi con il miglioramento del quadro pressorio arterioso e dell’ipertensione. In tal senso, concorrono anche minerali come il magnesio e il potassio.
Anche la vitamina E, presente in discreta quantità, esercita una blanda azione vasodilatatrice intervenendo sulle pareti dei capillari. Inoltre, questa vitamina è un antiossidante liposolubile in grado di bilanciare i livelli di colesterolo e di svolgere un’azione antitrombotica e preventiva di patologie cardiovascolari.
Effetto antidiabetico
Sulla base delle osservazioni e delle esperienze maturate nella medicina tradizionale, attraverso l’uso alimentare degli anacardi per la cura di vari disturbi, incluso il diabete, l’Università di Montréal, in Québec (Canada) ha condotto uno studio per dimostrare le effettive proprietà antidiabetiche degli anacardi.
Inoltre, la ricerca condotta sull’estratto di anacardio e il suo composto principale, l‘acido anacardico, ha messo in evidenza che l’assunzione dei semi stimolerebbe l‘assorbimento del glucosio nelle cellule muscolari.
I risultati ottenuti suggeriscono che l’estratto di semi di anacardio potrebbe essere un potenziale nutraceutico antidiabetico.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sul diabete.
Antiossidanti e antimicrobici
Gli anacardi possiedono proprietà antiossidanti. Tra i minerali essenziali, il selenio e il rame costituiscono due micronutrienti importanti perché rappresentano dei cofattori di alcuni enzimi antiossidanti.
Il buon apporto di vitamina E (tocoferoli) e di polifenoli rappresenta un efficace scudo protettivo contro l’ossidazione, che è causa di degenerazione cellulare.
La differenza più importante la fanno gli steroli vegetali, specialmente i polifenoli, come flavonoidi e acidi fenolici. Le implicazioni dei polifenoli sulla salute umana sono molteplici:
- Diminuzione del danno cardiovascolare.
- Miglioramento del quadro di sindrome metabolica.
- Diabete mellito, di patologie legate all’infiammazione.
- Diminuzione dell’incidenza di alcune tipologie di degenerazioni cancerogene.
Recentemente è emerso anche un ruolo neuro-protettivo e anti-invecchiamento dei polifenoli.
Una particolare categoria di antiossidanti, le proantocianidine di tipo B, formate da catechina e/o epicatechina come unità costitutive, sono state rilevate esclusivamente in 20 tipi di alimenti tra cui gli anacardi.
Infatti, queste sostanze hanno catalizzato l’interesse medico a seguito della scoperta delle loro proprietà: antinfiammatorie, antinfettive, anticarcinogeniche e cardioprotettive.
Inoltre, questi effetti protettivi sono stati attribuiti alla loro capacità di agire come “spazzini” dei radicali liberi e come inibitori della perossidazione lipidica.
Fanno bene agli occhi
Tra gli altri antiossidanti riscontrati negli anacardi si trova anche la zeaxantina, importante per la protezione della salute degli occhi.
In particolare, la zeaxantina interverrebbe a livello della retina nella stabilizzazione delle sue membrane, nella zona centrale della macula, quella più sensibile agli stimoli luminosi, e della fovea, posta all’interno della macula.
Inoltre, la zeaxantina aiuterebbe a mantenere la retina più resistente ai danni causati dalla luce. Il ruolo protettivo svolto previene il rischio di degenerazione maculare dovuta all’anzianità.
Attività antimicrobica
Una delle più rinomate proprietà terapeutiche attribuite all’anacardio è l’attività antimicrobica riscontrata su diverse parti della pianta, compreso il seme.
La funzione antimicrobica rilevata è di tipo multifunzionale e comprende attività antibatterica, antifungina, antielmintica, antiprotozoica ed antivirale, quest’ultima soprattutto negli stati influenzali.
Inoltre, secondo una ricerca presentata al 39° Congresso della Società Italiana di Microbiologia a Riccione nel 2011, sembrerebbe che:
“l’acido anacardico inibisce la replicazione del virus influenzale ed induce l’espressione differenziale di geni correlati al segnale NF-kB in cellule infettate”.
I composti fitoattivi presenti nell’anacardio sono l’acido anacardico, i flavonoidi e i tannini, in particolare per l’attività antimicrobica. I composti fenolici come acido anacardico, cardoli e cardanoli, triterpenoidi e xantoproteine agiscono sulle pareti delle cellule batteriche, inibendone la sintesi e la crescita.
Salute dello stomaco
Gli estratti di anacardio sono stati utilizzati in sindromi infiammatorie del tratto gastro-intestinale come:
- Diarrea.
- Dissenteria.
- Dispepsia.
- Nausea.
Anacardi per combattere lo stress e depressione
Alcuni componenti degli anacardi agiscono congiuntamente per migliorare la salute del nostro sistema nervoso e in particolare del nostro umore.
La componente grassa degli anacardi, oltre a svolgere una serie di funzioni benefiche per il nostro organismo, contribuisce a creare le condizioni per evitare fenomeni di depressione o di instabilità dell’umore.
Difatti, questa azione viene rafforzata dalla presenza del magnesio, che è un vero e proprio regolatore del sistema nervoso. La sua presenza è di aiuto per evitare stati ansiosi che potrebbero alimentare episodi di depressione.
Dell’effetto “buonumore” è responsabile un ormone, la serotonina. È un neurotrasmettitore responsabile anche di:
- Regolazione del ciclo sonno/veglia.
- Sensazione di fame/sazietà.
- Motilità intestinale.
- Memoria.
- Desiderio sessuale.
L’attivazione all’immissione di serotonina nel nostro organismo è svolta da recettori nervosi del tratto gastrointestinale e del sistema nervoso centrale.
Mangiare anacardi rende felice
Il precursore della serotonina è il triptofano, un aminoacido essenziale, che non viene prodotto dal nostro organismo, ma necessita di essere introdotto attraverso l’alimentazione.
Questo è presente nella maggior parte dei vegetali. Ma non è sufficiente. Affinché il nostro organismo possa sintetizzare e assorbire la serotonina, ha bisogno dell’apporto anche di carboidrati, di ferro e vitamine del gruppo B.
E qui entrano in gioco gli anacardi, che appunto sono una ricchissima fonte sia di triptofano (240 mg su 100 g), sia di tutti gli altri elementi citati, in particolare della Vitamina B6 (Piridossina) che viene indicata come la principale responsabile dell’assorbimento della serotonina nel corpo.
Tuttavia, ovvio che i casi di depressione patologica sono ben altra cosa e devono essere trattati con metodi differenti.
Gli anacardi sono anche ricchissimi di rame e di tiamina, che supportano entrambi le funzioni cerebrali. Il rame è funzionale per l’assorbimento e l’utilizzo del ferro, il quale costituendo l’emoglobina permette di portare l’ossigeno al cervello.
Mentre la tiamina (Vitamina B1) partecipa alla trasformazione dei carboidrati in energia. Questa energia fornisce al cervello il carburante di cui ha bisogno per migliorare le funzioni cognitive e lo stato umorale.
Infine, la discreta fonte di vitamina E negli anacardi costituisce un ulteriore elemento neuro-protettivo, oltre che antiossidante e ipolipemizzante.
Anacardi: senso di sazietà senza influire sul peso corporeo
Grazie al buon contenuto di fibra alimentare, gli anacardi svolgono benefici effetti sull’organismo.
La fibra e la loro struttura fisica croccante inducono sazietà e quindi riducono la successiva assunzione di cibo. È stato ipotizzato che vari sistemi di segnalazione (cioè meccanici, nutrienti e sensoriali) vengano attivati dalla masticazione, che può modificare le sensazioni appetitive.
La fibra degli anacardi è in grado di modulare l’assorbimento degli zuccheri evitando picchi glicemici e insulinici poco salutari e ostacolando l’assorbimento-riassorbimento del colesterolo e dei sali biliari.
Uno studio condotto in laboratorio dall’Universidade Federal do Ceará, Fortaleza (Brasile), ha evidenziato che la particolare struttura della fibra degli anacardi, senza composti a basso peso molecolare, è in grado di promuovere la sazietà, migliorando il metabolismo del glucosio e dei lipidi.
Infatti, gli effetti positivi della prevenzione dell’obesità possono essere associati alla produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA).
Non ultimo effetto delle fibre è quello di risolvere problemi di stipsi, favorendo la pulizia del tratto intestinale ed eliminando le tossine. Quest’ultimo aspetto contribuisce a diminuire le possibilità di insorgenza di infiammazioni e formazioni cancerose, nonché la formazione di ragadi anali e diverticoli.
Partecipano alla salute delle ossa
Gli anacardi apportano ottime fonti di fosforo e magnesio, e discrete di calcio. Tutti questi micronutrienti partecipano al mantenimento in salute delle ossa, prevenendone la demineralizzazione.
Potenziano l’attività sessuale
I semi di anacardi e soprattutto le foglie risultano in grado di migliorare la vita sessuale maschile, dimostrando un effetto di potenziamento dell’attività.
La proprietà è nota da tempo alle popolazioni da cui ha origine la pianta. Un curioso studio, tra l’altro, ha dimostrato che l’estratto etanolico ottenuto dalle foglie non ha alcun effetto di tossicità.
Sembrerebbe che tale proprietà sia da collegare alla sua grande ricchezza in acidi grassi buoni, antiossidanti e steroli, in grado di aumentare la libido e migliorare il funzionamento degli organi sessuali. L’effetto prodotto deriverebbe dalla proprietà vasodilatatrice.
Infatti, il corretto flusso sanguigno per l’organo sessuale maschile è importante per una normale funzione erettile.
Anacardi | |
Parte edibile (%) | 100 |
Acqua (g) | 3 |
Proteine (g) | 15 |
Lipidi(g) | 46 |
Colesterolo (mg) | 0 |
Carboidrati disponibili (g) | 28,8 |
Amido (g) | 23,2 |
Zuccheri solubili (g) | 5,6 |
Fibra totale (g) | 3 |
Energia (kcal) | 544 |
Energia (kJ) | 2258 |
Anacardi: calorie e proprietà nutrizionali
Nel profilo lipidico degli anacardi si trova una delle qualità nutrizionali di maggiore interesse. Infatti, sono prevalentemente costituiti da acidi grassi monoinsaturi (MUFA), ben 25 g circa su 100 g, di cui più di 24 g di acido oleico, (Omega-9) e da acidi grassi polinsaturi (PFA), circa 8 g, quasi esclusivamente acido linoleico (Omega-6).
La parte di acidi grassi saturi è pari anch’essa a 8 g circa, principalmente acidi palmitico e stearico.
Inoltre, acido oleico e acido linoleico sono sostanze grasse che forniscono diversi benefici al nostro organismo.
La porzione di carboidrati è la seconda voce, con quasi il 30% del peso, composta da saccarosio e da amido. La parte proteica è pari al 15% del peso e la parte fibrosa, per le funzioni benefiche che svolge, non è trascurabile (circa il 3%).
Sali minerali
Passando agli oligoelementi, gli anacardi presentano un assortimento minerale di tutto rispetto. Scopri tutti i sali minerali che contengono gli anacardi per 100 grammi.
Costituenti | Anacardi |
Ferro, mg | 6 |
Calcio, mg | 45 |
Sodio, mg | 16 |
Potassio, mg | 565 |
Fosforo, mg | 490 |
Zinco, mg | 6 |
Magnesio, mg | 260 |
Rame, mg | 2,00 |
Selenio, µg | 12 |
Cloro, mg | 18 |
Iodio, µg | 11 |
Manganese, mg | 1,8 |
Zolfo, mg | 380 |
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sui sali minerali.
Vitamine
Nel corredo vitaminico risultano particolarmente abbondanti la Vitamina B6, piridossina, e la Vitamina B1, tiamina, i folati, la vitamina E e la vitamina K.
Questi semi nel complesso costituiscono una fonte di nutrienti molto ricca che, alla pari di altri frutti in guscio o di semi oleaginosi, si addice particolarmente a chi necessita di un’alimentazione molto calorica ad elevato valore nutritivo. Ad esempio, è un alimento consigliato a un bambino, il cui organismo è in crescita, oppure a uno sportivo, che ha bisogno di molta energia.
Tuttavia, il quadro dei valori calorici degli anacardi non dovrebbe costituire motivo di preoccupazione se il loro consumo avviene nell’ambito di una dieta ben ponderata, secondo quantità che tengano conto dell’individuale fabbisogno energetico, soprattutto in relazione al valore nutritivo e agli effetti benefici che ne possono derivare.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla frutta secca.
VITAMINE IDROSOLUBILI | |
Vitamina B1, Tiamina, mg | 0,2 |
Vitamina B2, Riboflavina, mg | 0,02 |
Vitamina C, mg | 0 |
Vitamina B3 o Vit. PP, Niacina, mg | 1 |
Vitamina B6, Piridossina, mg | 0,43 |
Folati totali, µg | 68 |
Acido pantotenico (Vit. B5), mg | 1,08 |
Vitamina B8, Biotina, µg | 13 |
VITAMINE LIPOSOLUBILI | |
Vitamina E (ATE), mg | 1 |
Vitamina K, µg | 34,1 |
Chi non deve mangiare anacardi: controindicazioni
Non risultano interazioni degli anacardi con farmaci, ma è da tenere in considerazione l’elevato contenuto di vitamina K da parte di soggetti che seguono terapie con anticoagulanti del sangue.
Inoltre, la ricchezza in fosforo potrebbe rappresentare una preoccupazione per alcuni soggetti con problemi renali.
Anche la presenza di nichel in questi frutti in guscio può rappresentare un serio problema.
In tutti i casi, è bene chiedere un parere al medico curante sulla possibilità di farne regolare consumo.
Gli anacardi, come il resto della frutta secca, sono potenzialmente allergizzanti e potrebbero scatenare pericolosi shock anafilattici. Chi è allergico a queste sostanze, dovrebbe evitare il consumo di anacardi.
Il consumo di questi semi non è controindicato in gravidanza. Per chi soffre di celiachia, i semi non rappresentano un problema in quanto sono naturalmente privi di glutine.
Tuttavia, prima di consumarli è buona norma controllare l’etichetta per assicurarsi che non siano stati esposti al glutine durante la lavorazione.
Anacardi: guida all’acquisto
I semi di anacardi, prima di essere messi in commercio, devono subire una trasformazione molto importante e lunga. Il processo estrattivo viene compiuto in impianti specifici e si serve soprattutto di trattamenti con il calore per distruggere le tossine presenti all’interno.
Una volta risolto il problema tossicità, i semi vengono sgusciati (spesso l’operazione viene fatta a mano) e poi nuovamente scottati per favorire l’eliminazione della pellicina esterna che li ricopre. Infine, o vengono direttamente confezionati o avviati alla tostatura.
Soltanto il 10% circa degli anacardi sottoposti a lavorazione supera il trattamento indenne, in quanto l’olio irritante spesso contamina il seme durante il processo di estrazione, rendendolo tossico e indisponibile per il commercio.
La particolare lavorazione e gli elevati scarti comportano inevitabilmente prezzi di vendita più elevati rispetto ad altri tipi di frutta in guscio, specialmente sul mercato occidentale, dove non c’è una grande richiesta.
Effettivamente, questo seme allo stato fresco (o crudo) non è ancora molto conosciuto e pertanto viene utilizzato poco, soprattutto in Italia. Tuttavia, se trovarli crudi risulta difficile, quelli tostati invece sono già ampiamente disponibili.
Anacardi tostati
Gli anacardi tostati sono offerti sia salati che non salati, così come interi o in pezzi. Alcune etichette specificano che la tostatura è stata eseguita a secco, ovvero senza alcun olio aggiunto.
È il modo migliore per evitare un consumo eccessivo di grassi, perché gli anacardi tostati a secco presentano un contenuto di grassi inferiore rispetto a qualsiasi altro seme oleoso.
Solitamente nei punti vendita del nostro Paese gli anacardi vengono presentati preconfezionati. Quasi mai ci è dato acquistare questi semi sfusi. Qualora si presentasse l’occasione di un acquisto alla rinfusa, va tenuto ben presente che l’anacardio è un seme molto sensibile, facilmente soggetto a irrancidimento.
Pertanto, occorre essere certi che gli anacardi siano ben conservati, coperti e che il negozio abbia un buon ricambio del prodotto per mantenere la freschezza.
Anacardi sottovuoto
Se si dispone di prodotto confezionato, è preferibile orientarsi verso contenitori sottovuoto perché rimarranno freschi più a lungo. In ogni caso, meglio assicurarsi che gli anacardi non presentino segni di avvizzimento e di cattiva conservazione.
Se possibile, prima di acquistarli o di consumarli, è preferibile assaggiarli o semplicemente annusarli per avere la sicurezza che non siano rancidi. È buona norma diffidare del prodotto troppo a buon mercato, potrebbe nascondere difetti.
Olio di anacardi
Un altro tipo di presentazione alla vendita degli anacardi, ancora non molto comune, è sotto forma di olio.
La qualità e la quantità del contenuto lipidico fanno degli anacardi un alimento ideale per l’estrazione di un olio con cui si possono condire, in modo salubre e gustoso, moltissimi piatti.
È un condimento molto simile all’olio di mandorle, sia come sapore che per le proprietà organolettiche.
Anacardi: usi in cucina e le migliori ricette
Offrono tanti modi per arricchire di sapore e croccantezza molti piatti dolci e salati. Per il loro sapore bilanciato, dalle note vellutate e sofisticate, sono l’ideale per l’elaborazione di ricche colazioni insieme a latte e cereali, oppure inseriti in macedonie o nella preparazione di dolci, biscotti o praline al cioccolato.
Inoltre, risulta abbastanza praticato l’uso degli anacardi nei sughi e soprattutto nei pesti, in sostituzione dei pinoli o di altra frutta secca, rendendo queste preparazioni più cremose.
Possono accompagnare molti piatti salati o alcuni contorni donando loro un sapore esotico.
Interi o tritati, si possono aggiungere ai contorni di verdura cruda o agli arrosti di carne. Infatti, la cucina indiana in particolare è molto ricca di esempi di utilizzo degli anacardi, soprattutto in pietanze a base di carne bianca e gamberetti, ma anche nei risotti.
Infine, si possono sminuzzare e aggiungere all’impanatura per una pietanza a base di pesce o per un petto di pollo in crosta di anacardi.
1 – Insalata di spinaci con sgombro e anacardi
Calorie Totali: 1108/ Calorie a Persona: 277
Ingredienti per 4 persone
- spinacino 200 g
- ravanelli 5
- anacardi 25 g
- sgombro 3 filetti
- asparagi 250 g
- fave 250 g
- aglio 1 spicchio
- limone 1/2
- olio extravergine di oliva 2 cucchiai
- sale q.b.
- pepe q.b.
Scopri come preparare l‘insalata di spinaci con sgombro e anacardi.
2 – Sauté di tofu, zenzero e anacardi
Calorie Totali: 1158/ Calorie a Persona: 289
Ingredienti per 4 persone
- tofu 250 g
- zenzero fresco grattugiato 30 g
- anacardi 50 g
- cipollotti 4
- salsa di soia 4 cucchiai
- aceto di riso per sushi 2 cucchiai
- olio extravergine d’oliva 2 cucchiai
- mango tagliato a pezzi 1 e 1/2
- lattuga tipo iceberg 1/2.
Scopri come preparare il sauté di tofu, zenzero e anacardi.
3 – Smoothie alla banana con latte di anacardi
Calorie Totali: 320 / Calorie a Persona: 160
Ingredienti per 2 persone
- banane 2
- latte di anacardi 100 ml
- fichi secchi 25 g
- semi di lino 2 cucchiaini.
Per guarnire
- fragole 2
- mirtilli 20 g
- semi di lino 1 cucchiaino.
Scopri come preparare lo smoothie alla banana col latte di anacardi.
Come conservare gli anacardi
La conservazione degli anacardi deve osservare una precauzione fondamentale: evitare che il seme possa andare incontro a irrancidimento.
Quinidi, per ben conservarlo, occorre limitare al massimo il contatto con l’aria, occorre custodirli in ambiente fresco e asciutto, possibilmente in un contenitore ermetico che impedisca al seme di essere contaminato dagli odori degli altri alimenti.
A temperatura ambiente, grazie all’acido oleico gli anacardi durano più a lungo delle mandorle e delle arachidi. Se vengono custoditi in frigorifero possono sopportare fino a sei mesi di conservazione. Gli anacardi riposti in congelatore possono essere conservati fino a oltre un anno.
Nei paesi produttori, il falso frutto dell’anacardio viene consumato e impiegato in molte preparazioni culinarie. Purtroppo, la deperibilità del falso frutto, che presenta una buccia molto sottile e fragile, non ne consente l’esportazione.
In Brasile e in America Latina, la polpa carnosa e succosa dello pseudo frutto vengono utilizzate per preparare un succo leggermente fermentato molto apprezzato per il suo sapore acidulo e rinfrescante e dal potere dissetante. Inoltre, la polpa può essere distillata in liquore.
Usi alternativi
L’albero di anacardio costituisce una risorsa economica rilevante per i molteplici usi che si possono fare di molte delle sue parti.
Ad iniziare dalle radici e dalla corteccia da cui si ricavano una gomma dalle proprietà simili alla gomma arabica ed una linfa biancastra usata nella preparazione di vernici.
In India, nello stato di Goa, il fiore dell’anacardio è utilizzato per produrre un liquore, dall’odore e sapore di vernice, chiamato fenny, o feni o più particolarmente cashewfeni.
Inoltre, dal guscio del seme si estrae un inchiostro indelebile, ma si producono anche altri derivati che possono essere utilizzati come lubrificanti, impermeabilizzanti, vernici e insetticidi.
Dal falso frutto di anacardio si può ottenere un succo che sembra abbia grande efficacia contro le termiti. Inoltre, dalla polpa succosa del falso frutto si ricava anche una bevanda fermentata simile al vino con ridotto contenuto alcolico e alto contenuto di tannini, dal sapore acido. Da questo, conseguentemente, si produce alcol e aceto.
Grazie al suo alto contenuto di zucchero, il succo della mela di anacardio è idoneo anche come fonte di zuccheri riduttori per fermentazioni di carattere enzimatico per la produzione di lattici, destrosio, ed oligosaccaridi.
Inoltre, i prodotti di scarto derivanti dall’estrazione del succo di anacardio vengono utilizzati per la fabbricazione di vari prodotti quali:
- Caramelle.
- Marmellate.
- Aromatizzanti per dolci e bevande.
- Mangimi per bestiame.
Botanica
L’albero presenta un tronco portante relativamente basso e tortuoso di colore bruno-rosato da cui si dipartono i rami che formano una folta, larga e alta chioma circolare. Le foglie sono lunghe fino a circa 15 cm, ellittiche con la punta arrotondata e disposte in modo alterno sul ramo a cui si saldano con un corto picciolo.
La fioritura avviene normalmente tra settembre e ottobre, ma nei climi tropicali può verificarsi in qualsiasi momento. Si presenta con infiorescenze composte da tanti piccoli fiori con 5 petali di colore bianco o rosa che comprendono fiori sia ermafroditi che maschili, raggruppati a formare delle specie di racemi o pannocchie, disposti sulle punte terminali dei giovani germogli, nella parte esterna della chioma.
Anacardi: stagionalità
Dal mese di novembre fino a tutto dicembre la pianta fruttifica, generando un corpo fruttifero molto caratteristico, composto da due parti intimamente fuse tra loro.
Comunque, la prima è un falso frutto di colore giallo o arancione o rosso acceso, con una superficie liscia, sottile e molto delicata e un interno succoso dalla consistenza carnosa e fibrosa. È prodotto dall’ingrossamento del peduncolo e del ricettacolo fiorale che assumono le dimensioni di una mela allungata, dall’aspetto simile a un peperone, che viene chiamata la “mela d’anacardio” o “mela di acaju” o Marañón in America Centrale.
Infine la seconda parte è il frutto vero e proprio, una drupa chiamata “mandorla o nocciola di anacardio o di acaju”, di colore grigiastro, a forma di mezzaluna, posta all’estremità apicale della mela d’anacardio. Inoltre, il frutto è composto da un rivestimento dalla consistenza coriacea che all’interno custodisce un unico seme oleoso.
Entrambi sono commestibili, ma con alcune cautele. Il doppio guscio da cui è rivestito il seme dell’anacardio contiene acido anacardico e cardolo, quest’ultimo un composto fenolico caustico che evapora al caldo. Tuttavia, la parte tossica va rimossa affinché il seme risulti commestibile. Ma è un’operazione non facile che va compiuta con perizia per evitare di contaminare il seme.
L’albero dell’anacardio produce in media 15-30 chilogrammi di frutti all’anno, con rendimenti medi per ettaro pari a 1.200 kg con la tipologia nana e 380 kg con quella comune.
Attualmente la produzione mondiale rappresenta circa il 18% di tutta la frutta in guscio con quasi 755 mila tonnellate annue. Inoltre, i principali Paesi produttori sono:
- Costa d’Avorio.
- Vietnam.
- India.
- Brasile.
- Nigeria.
Anacardi: cenni storici
Il nome botanico del Genere “Anacardium” deriva dal greco ἀνά (Ana), che significa “al di fuori”, e καρδία (Kardia), che significa “cuore”, per via della posizione del seme (il cuore) al di fuori del frutto (il falso frutto).
La pianta di anacardio è originaria del nordest del Brasile. In realtà, quando i Portoghesi colonizzarono il Brasile, battezzarono il frutto dell’albero di anacardio con il termine Caju, che a sua volta deriva dalla parola Acaju nella lingua Tupi autoctona delle popolazioni del Brasile orientale.
Successivamente, l’anacardio venne diffuso anche in India e in Africa. La produzione di anacardi era già consistente a partire dal 1550.
Nonostante il seme fosse stato tradizionalmente prodotto e consumato per secoli, le prime produzioni sui mercati globali sono comparse solo nella metà degli anni ’20 del XX secolo, con le due maggiori nazioni che dominavano il commercio in quel momento:
- India (unico esportatore di anacardi).
- Stati Uniti d’America (unico acquirente).
Ma da allora il mercato è cambiato, con la creazione di nuovi poli di produzione di anacardi e di lavorazione per l’immissione in commercio.
Produzione
A livello produttivo, il mercato internazionale degli anacardi è tuttora dominato dall’Africa orientale e dall’est asiatico.
Però l’India, in particolare, è stato il primo paese a istituire un’industria di trasformazione, principalmente sulla base di diverse aziende di piccole dimensioni che utilizzano manodopera specializzata. Infatti, la produzione nazionale indiana è stata a lungo in grado di soddisfare i requisiti di capacità e di elaborazione interna, che hanno consolidato il collegamento con i paesi africani orientali tra cui Mozambico, Kenya e Tanzania come fornitori di anacardi.
Inoltre, di recente è cresciuta d’importanza anche l’Africa occidentale sul mercato internazionale e si prevede che si svilupperà ulteriormente consolidando il proprio ruolo nel contesto globale, sia in termini di produzione che di volumi di esportazione.
Quindi, tra i Paesi di quest’area, la Nigeria e la Costa d’Avorio rappresentano il 79% della produzione.
Paesi produttori
Tra i Paesi produttori, il Vietnam è il primo con circa il 30% della produzione totale.
Il ruolo di primo piano svolto dall’Asia è confermato anche per la presenza dell’India, al terzo posto tra i primi cinque produttori mondiali. Vietnam e India, hanno avuto un brusco aumento della produzione di anacardi nei primi anni 2000.
Inoltre, in Sud America, il Brasile è emerso come produttore importante, incoraggiato dal governo con incentivi rivolti principalmente a potenziare la produzione di anacardi per le esportazioni verso gli Stati Uniti.
Tuttavia, l’aumento delle produzioni di questo frutto negli ultimi decenni ha portato l’Africa e l’Asia a detenere la maggiore quota produttiva.
Ma questo primato si accompagna a una triste storia, purtroppo attualissima, riguardante lo sfruttamento della manodopera, fatta di abusi e di sistematica violazione dei diritti umani.
Vietnam
In Vietnam, il maggiore esportatore mondiale, si registra la situazione più difficile con persone ridotte in stato di schiavitù e costrette a sbucciare anacardi.
Vere e proprie prigioni dove la protesta è sedata con la forza e dove vengono perpetrate violenze di ogni sorta, con turni di lavoro massacranti e alloggi sovraffollati. Inoltre, secondo la ONG Human Rights Watch, molti dei lavoranti sono affetti dal virus dell’HIV e non dovrebbero lavorare.
India
Anche in India la situazione non è molto migliore. Infatti, in questo Paese il 90% della forza lavoro è costituito da donne. Sono operaie che osservano turni di lavoro esagerati e condizioni di lavoro insopportabili e usuranti. Purtroppo, molte di loro sono costrette a lavorare senza guanti protettivi e si ustionano le mani a causa del liquido caustico che fuoriesce dal guscio.
Africa
L’Africa è il maggiore produttore mondiale di anacardi, che però non si occupa del processo di trasformazione, che avviene in altri Paesi.
Anche qui il lavoro è retribuito pochissimo e l’assenza di una lavorazione impedisce a questo settore strategico dell’economia africana di crescere, lasciando la popolazione in una perenne condizione sulla soglia della fame e della povertà.
Fonti
- Consiglio per la ricerca in agricoltura- CREA.
- Anacardi e obesità.
- Pubmed.