Sommario
Il nome botanico dell’Alchechengi è Physalis alkekengi e consiste in una pianta erbacea nativa del continente asiatico. E’ caratterizzata da un frutto rosso-aranciato contenuto in un calice a forma di lanterna, che presenta una consistenza simile alla cartapesta.
La Physalis è tossica per l’organismo umano ad eccezione delle bacche che sono commestibili e ricchissime di vitamina C.
La pianta ha interessanti proprietà diuretiche ed antinfiammatorie, per tale motivo si somministra con successo nel trattamento dei disturbi del tratto urinario. Inoltre, è un’ottima fonte di antiossidanti.
Le bacche hanno un gusto acidulo-agrumato particolarmente piacevole al palato. Si possono consumare sia fresche che come ingrediente da aggiungere nelle torte e crostate. Inoltre, si possono preparare delle ottime confetture oppure provare i deliziosi alchechengi al cioccolato fondente.
Le bacche sono facilmente reperibili nel periodo autunnale e in inverno. Il frutto dell’alchechengi è reperibile nei negozi di generi alimentari a grande distribuzione e presso i rivenditori specializzati, sia online che fisici. Il prezzo del prodotto è di circa 14 euro al chilo.
Alchechengi: che cos’è
E’ una pianta erbacea e perenne appartenente alla famiglia delle Solanacee, di cui fanno parte anche il pomodoro e la patata.
Si coltiva prettamente a scopo ornamentale perché ha dei particolarissimi fiori a forma di calice.
Il significato etimologico della parola deriva dal termine arabo al-kakang che si traduce in “lanterna cinese”. Tale epiteto fa riferimento all’aspetto peculiare che contraddistingue il fiore della solanacea.
Le bacche contenute nella lanterna hanno delle dimensioni simili alla ciliegia, per questo motivo sono soprannominate anche “ciliegie invernali“.
Nella tradizione orientale, l’arbusto è rinomato sin dall’antichità non solo per aspetto decorativo delle infiorescenze ma anche per le proprietà terapeutiche contenute nelle bacche.
La pianta è tossica ad eccezione dei suoi frutti che sono commestibili.
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Valori nutrizionali delle bacche
100 grammi di bacche crude e biologiche contengono:
- Calorie: 280/300 kcal
- Proteine: 5/7 g
- Lipidi: 0/3 g
- Carboidrati: 60 g
- Fibre: 20 g
- Ferro: 3.6 g
- Vitamina C: 21 mg
- Vitamina A: 5130/6000 UI
- Magnesio: 100 mg
- Fosforo: 214 mg
- Potassio: 2143 mg
- Sodio: 18 mg
- Manganese: 1 mg.
Vitamina C
L’acido ascorbico contenuto nelle bacche di alchechengi è due volte superiore rispetto a quello presente nel limone.
La vitamina C è un nutriente idrosolubile indispensabile per il benessere dell’organismo. Non si accumula nell’organismo pertanto necessita di un’assunzione costante attraverso l’alimentazione.
Inoltre, l’acido ascorbico ha importanti proprietà terapeutiche: influisce sulle funzioni metaboliche e sulla biosintesi di collagene.
E’ una ricca fonte di antiossidanti, in grado di proteggere efficacemente le cellule dallo stress ossidativo provocato dai radicali liberi. Protegge la mucosa gastrica, rinforza il sistema immunitario, migliora l’assorbimento del ferro a livello intestinale e promuove la produzione dei globuli rossi. Inoltre, combatte la stanchezza e riduce i sintomi legati a stress e ansia.
Principi attivi delle bacche di alchechengi
- Steroidi (Fisaline)
- Flavonoidi
- Alcaloidi
- Glucocorticoidi
- Licopene
- Vitamina C
- Tannini
- Saponine
- Acidi fenolici
- Carotenoidi
- Witanolidi.
Proprietà e benefici dell’alchechengi
La droga è costituita prevalentemente dalle bacche contenute in un involucro rosso aranciato. I semi presenti nelle bacche, sono commestibili e hanno le stesse proprietà terapeutiche del frutto.
- Semi-Alchechengi Physalis alkekengi
- Tipo di prodotto: ABIS MUSICA
- Marca: italsementi
Azione antinfiammatoria
Il Physalis alkekengi è in grado di contrastare efficacemente diverse reazioni infiammatorie provocate sia da patologie acute che croniche.
Interviene stimolando l’attività dei monociti e inibendo la produzione di citochine. Sono proteine prodotte dalle cellule, implicate in numerosi processi biologici, che coinvolgono sia la risposta immunitaria che le infiammazioni.
La proprietà antiflogistica riconosciuta all’alkekengi è imputabile principalmente a due principi attivi: i flavoni e un secosteroide chiamato fisalina E. Entrambi presenti nella formulazione chimica della pianta.
La solanacea risulta particolarmente efficace nei disturbi respiratori. Inoltre, esercita un’interessante attività flogistica sulle dermatiti acute e croniche provocate da agenti irritanti.
Diuretico naturale
Il frutto e i semi hanno un’efficace azione diuretica, promuovono l’eliminazione dell’eccesso di sodio tramite le urine e facilitano l’espulsione di potassio.
Attraverso tale meccanismo d’azione, sono in grado di regolamentare sia il volume della diuresi che la composizione dei fluidi corporei.
Si somministrano con successo nel trattamento delle infezioni che colpiscono il tratto urinario, nelle cistiti, nella calcolosi renale e in generale nei disturbi che intessano i reni e la vescica.
Le proprietà diuretiche sono riconducibili alle attività terapeutiche esercitate dalla fisalina, della quercitina, dalla vitamina C, dai flavonoidi, dalle saponine e dagli steroidi presenti nella pianta officinale.
Attività ipoglicemica
Tale proprietà è riconducibile alla presenza delle saponine e di un etero-polisaccaride presente nella pianta medicinale.
In seguito alla somministrazione di un dosaggio pari a 300 mg per peso corporeo, da assumere per almeno sette giorni consecutivi, si registra un’effettiva riduzione del livello di glucosio plasmatico e un contestuale incremento del peso corporeo.
Pertanto, l’estratto di alchechengi può considerarsi un valido candidato come terapia alternativa ai farmaci di sintesi ad azione ipoglicemica.
Un potente antiossidante
L’attività antiossidante è esercitata dall’acido ascorbico e dai polifenoli presenti in quantità modeste nella composizione chimica della pianta. Oltretutto, i polisaccaridi idrosolubili inibiscono l’azione dei radicali liberi e prevengono i danni ossidativi.
Il consumo costante delle bacche fresche produce effetti antiossidanti migliori rispetto alla droga essiccata. In seguito al processo di essiccazione, l’attività inibitoria sulla perossidazione lipidica risulta notevolmente indebolita. Perciò, la pianta si impiega con successo in campo cosmetico, alimentare e nutraceutico.
Migliora la flora intestinale
Gli estratti a base di alchechengi agiscono efficacemente sull’equilibrio della microflora intestinale. Quindi, un discreto consumo incrementa significativamente la quantità di probiotici (in particolare dei lactobacilli) che colonizzano l’intestino e migliora la loro funzionalità.
Pare che tale proprietà sia ascrivibile all’azione condotta dalle fisaline che da una parte, promuove la crescita dei Lactobacillus e dall’altra, blocca lo sviluppo di alcuni batteri patogeni intestinali (ad esempio l’Escherichia Coli).
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Usi cosmetici
Azione antiage
Gli estratti della pianta officinale hanno importanti proprietà antiossidanti.
Pertanto vengono impiegati con successo nelle formulazioni cosmetiche ad azione protettiva e ritardante dell’invecchiamento cutaneo provocato dall’ossidazione e dagli agenti esterni. Le maggiori concentrazioni di polifenoli e flavonoidi ad azione antiage sono contenute sia nel fogliame che nel calice.
Azione lenitiva
La pianta asiatica ha un elevato potere antinfiammatorio e per tale motivo l’alchechengi si impiega con successo anche nel campo cosmetico.
Infatti, le funzioni protettive e lenitive esercitate dalla droga sono in grado di fronteggiare i danni derivanti dall’esposizione ai raggi solari. L’alchechengi è presente come ingrediente in prodotti doposole e dopobarba per alleviare rossori e fenomeni di sensibilizzazione.
Inoltre, la pianta officinale inibisce l’attività della metalloproteasi (enzimi che promuovono la degradazione del collagene) che si intensifica in seguito all’esposizione dell’epidermide all’irraggiamento UV.
Alchechengi in erboristeria
In fitoterapia si impiegano le bacche contenute in un involucro rosso/aranciato.
I rimedi elettivi, ad uso orale, sono il decotto e lo sciroppo. Si assumono per:
- incrementare la diuresi
- trattare i disturbi del tratto urinario, la gotta e le infiammazioni.
Inoltre, i flavonoidi presenti nel rimedio conferiscono alle soluzioni acquose proprietà rilassanti. Invece, ad uso topico si possono utilizzare anche le foglie della pianta officinale per realizzare cataplasmi da applicare sulla zona sofferente.
Uso interno
Decotto di bacche
Aggiungere ad un litro di acqua bollente, un paio di manciate di frutti di alchechengi essiccati. Lasciare bollire il rimedio per una decina di minuti, dopodiché toglierlo dal fuoco. Attendere il raffreddamento del decotto, filtrarlo e conservarlo in un luogo fresco. Assumere 4/5 tazze al giorno.
Sciroppo
Sminuzzare la quantità desiderata di frutti freschi, con l’aiuto di un mortaio. Versare il rimedio su una tela robusta e pulita, dopodiché con un passaverdura classico, si estrae il succo. Aggiungere a quest’ultimo lo zucchero precedentemente liquefatto.
La quantità del dolcificante dev’essere pari a quella del succo. La posologia raccomandata è di 4/5 cucchiaini al giorno.
Tintura di alchechengi homemade
Lasciare macerare 20 g di bacche essiccate in 150-170 g di alcool a 55 gradi.
Attendere una decina di giorni dopodiché filtrare il composto e conservare il tutto in un contenitore di vetro scuro. Assumerne 4/5 cucchiaini al giorno.
Rimedio per trattare calcoli renali e alla vescica, infiammazioni urinarie e gotta
Consumare 4-5 tazze di decotto nell’arco della giornata, all’occorrenza. Se preferisci, puoi dolcificare il rimedio con del miele. In alternativa, assumere una decina di frutti freschi di alchechengi al giorno.
Anche la tintura e lo sciroppo si possono utilizzare con successo per le medesime indicazioni terapeutiche.
Vino medicinale ad azione diuretica
Macerare in un litro di vino bianco secco 20 bacche di alchechengi essiccate. Lasciare riposare per una decina di giorni, dopodiché filtrare il rimedio e riporlo in un luogo fresco.
La posologia ideale è di 2/3 bicchierini al giorno da assumere lontano dai pasti.
- Mettere in infusione per 15 minuti in acqua bollente
- Confezione da 45 bustine
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Alchechengi contro i dolori gastrointestinali
Assumere durante l’arco della giornata 4/5 cucchiaini di tintura o 2/3 cucchiai di sciroppo. Se vuoi beneficiare di un’azione lassativa, assumi 20/30 frutti freschi di alchechengi.
Rimedio tonico e ricostituente
Una soluzione ideale per la convalescenza. Consumare 4/5 tazze di decotto di frutti o 2/3 cucchiai di sciroppo, giornalmente.
Uso esterno
Infiammazioni e irritazioni della pelle
Effettuare un cataplasma con delle foglie fresche di alchechengi, precedentemente bollite per qualche minuto.
Lasciare in posa per una quarantina di minuti. Successivamente, risciacquare con abbondante acqua tiepida. In alternativa, puoi utilizzare delle compresse imbevute del decotto concentrato di bacche (50 g della droga in 500 ml di acqua), da applicare sulla zona sofferente per circa 20 minuti.
Alchechengi e l’omeopatia
Nella medicina omeopatica, trova impiego sotto forma di:
- granuli
- gocce orali
- tintura madre.
La pianta si utilizza prevalentemente per curare disturbi del tratto urinario, problemi digestivi e flatulenza. La posologia varia da paziente a paziente anche in base alla patologia da trattare.
Usi in cucina dell’alchechengi
Le bacche delle lanterne cinesi si impiegano in cucina sia fresche che essiccate. Il frutto fresco si utilizza nella macedonia, aggiunto ad altre infruttescenze di stagione, per fornire al dessert un buon apporto di vitamina C.
L’alchechengi, essendo ricco di pectina, si presta ad essere trasformato in confettura, conferendo un tocco esotico e delicatamente acidulo alla marmellata: da utilizzare per farcire croissant e crostate.
Le bacche non sono particolarmente succose ma hanno un sapore acidulo arricchito da un retrogusto agrumato. Si prestano anche ad essere consumate sotto forma di frutta candita da aggiungere a dolci, biscotti e dessert e possono conferire una fragranza agrodolce allo yogurt semplicemente aggiungendoci qualche bacca.
Spesso le bacche si impiegano per realizzare dei dolci raffinati e particolarmente gustosi, ottenuti immergendo l’alchechengi nel cioccolato fondente fuso. Non solo, grazie all’aspetto a lanterna, l’alchechengi si trasforma in un motivo decorativo.
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Alchechengi ricoperti di cioccolato
Ingredienti
- 100 g di alchechengi
- 100 g di cioccolato fondente
- una noce di burro.
Preparazione
Aprire lentamente il rivestimento delle bacche senza toglierlo e sciacquarle con cura. Lasciare asciugare. Liquefare il cioccolato a bagnomaria ed incorporare nel composto una noce di burro amalgamandola bene al cioccolato.
Immergere gli alchechengi nel cacao. Asciugare la prelibatezza sulla carta da forno e conservarli in frigo fino a quando non vengono consumati.
Altri usi: decorazioni natalizie
Con le bacche e il suo rivestimento a lanterna si possono realizzare delle spettacolari composizioni floreali di un vivacissimo colore aranciato, ideali per arricchire la tavola natalizia.
Per realizzarle è sufficiente raccogliere un mazzo di alchechengi e appenderli a testa in giù, in un luogo buio e asciutto. Una volta essiccati, si ripuliscono le foglie secche e i residui di terra e sono pronti per essere lavorati. Per ravvivare il colore si può spruzzare di tanto in tanto della lacca spray per capelli sull’infruttescenza secca.
Controindicazioni
Le foglie e il rizoma dell’alchechengi sono ricchi di solanina: un alcaloide particolarmente tossico per l’organismo umano. Se ingeriti possono provocare emicranie, vomito, diarrea e nausea entro poche ore dall’assunzione.
La pianta può incrementare l’effetto dei farmaci ad azione diuretica. Il rischio è che si possono verificare delle alterazioni idro-elettrolitiche: una compromissione importante degli equilibri tra liquidi ed elettroliti presenti nell’organismo.
Infine, l’assunzione di alchechengi è sconsigliata a chi soffre di ipersensibilità ad una delle componenti attive. Si raccomanda di non utilizzare la droga in gravidanza o allattamento perché può provocare l’aborto.
Alchechengi: consigli per gli acquisti
Le bacche fresche dell’alchechengi con l’involucro a lanterna si possono trovare nei negozi specializzati in frutta esotica, in alcuni supermercati della grande distribuzione e presso rivenditori online.
Il frutto fresco si conserva per un paio di giorni in frigo, se si toglie il calice è possibile congelarlo. Il prezzo è di circa 14 euro al chilo.
Invece, il prodotto essiccato è acquistabile presso negozi di articoli biologici o nelle erboristerie. Il prezzo per 200 g della droga secca costa all’incirca 13 euro.
Alchechengi: botanica
L’alchechengi selvatico si presenta come un cespuglio. Il fusto è eretto e ramificato e può raggiungere anche i 70 cm in altezza.
Possiede una radice rizomatosa profonda, sottile e strisciante che si rinnova annualmente e permette alla pianta di propagarsi, senza temere il periodo invernale. Il suo ciclo vitale va da un minimo di tre ad un massimo di dieci anni. La pianta è un magnete per le farfalle che ne sono attratte per mezzo di un effetto simbiotico.
Le foglie sono verdi e hanno un lungo picciolo di tipo ovale o romboidale. La superficie fogliare si presenta glabrata o appena pubescente.
La fioritura, allo stato selvatico, si manifesta da maggio a luglio. I fiori sono a forma di campanella e si dispongono all’ascella dei rami mediani. Presentano una corolla bianco/verdastra ripartita in cinque ampi petali, dalla forma appuntita. Gli stami presentano una parte terminale di colore giallo e si sviluppano tra i petali.
L’ovario possiede uno stilo a stigma, che, giunto a maturazione, assume le sembianze di una bacca rossastra della grandezza di un piccolo pomodoro. La bacca è racchiusa in un calice floreale aranciato con una conformazione a lanterna. Il rivestimento cartaceo del frutto, col passare del tempo, tende a dissolversi, cedendo il passo ad una struttura a rete.
La bacca, dalla forma sferica, racchiude al suo interno numerosi semi di piccole dimensioni che giungono a maturazione nel mese di settembre.
La pianta è originaria sia del continente asiatico che di quello europeo.
L’habitat ideale sono le siepi ombreggiate, le macerie, i boschi, le zone umide e i terreni calcarei. Cresce allo stato selvatico nella maggior parte del territorio italiano sia in pianura che in collina, sino ai 1000 metri s.l.m.
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Varietà
Del genere Physalis appartengono ben 80 specie native dell’Asia, dell’Europa e del continente americano.
Le varianti diffuse e ampiamente coltivate nel territorio italico sono prevalentemente due: la Physalis Alchechengi, denominato anche alchechengi selvatico e la Physalis Peruviana noto come alchechengio peruviano.
Alchechengi selvatico
Conosciuto botanicamente anche con il nome di Franchetii gigantea. Si tratta di una pianta erbacea e perenne, i cui frutti costituiscono una potentissima fonte di vitamina C indispensabile per la produzione di collagene, per rafforzare le difese immunitarie e ripristinare i corretti parametri della pressione sanguigna.
L’arbusto si coltiva anche a scopo ornamentale e si manifesta con una bellissima fioritura bianca che sboccia da luglio ad ottobre.
Bacche del Perù
La pianta produce un’infruttescenza giallo brillante e le bacche risultano particolarmente gustose al palato. Il sapore è simile a quello del pomodoro ma presenta un retrogusto particolare, sia dolce che esotico.
Il frutto è racchiuso in un calice che nel periodo estivo raggiunge la sua massima maturazione. Si utilizza prevalentemente nell’arte culinaria sia come frutto da mangiare a crudo che nella realizzazione di prodotti dolciari.
Fonte
- USDA- Department of Agriculture.
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