Sommario
L’albicocca è il frutto dell’estate, buona, con una polpa dolce e carnosa che piace a grandi e piccini. La bontà è però solo uno degli aspetti che caratterizzano questo frutto.
Le albicocche sono infatti un concentrato di sali minerali come potassio, fosforo, sodio, calcio e ferro che le rendono perfette per combattere il caldo estivo, reintegrare i sali persi col sudore e contrastare la spossatezza.
La presenza della vitamina A, del betacarotene e del licopene fa di questo frutto un potente antiossidante mentre l’alto contenuto di fibre tiene sotto controllo l’iperglicemia.
Le albicocche sono utilizzate ampiamente in cucina. Non solo servite fresche tal quali, ma elaborate in molti modi, per merito anche delle tante preparazioni in cui già si trovano in commercio: albicocche sciroppate, secche, candite, in confettura, in gelatina, ecc. Le albicocche fresche costituiscono una gustosa base per molti utilizzi, dalla colazione fino alla cena.
E per non trascurare il lato frivolo, sappi che le albicocche favoriscono una “abbronzatura” a dir poco perfetta.
Albicocca: cos’è
L’albicocca è il frutto di un arbusto della famiglia delle Rosacee, sottofamiglia delle Prunoideae, che risponde al nome botanico di Prunus Armeniaca L. (o Armeniaca vulgaris Lam.).
In commercio esistono albicocche sciroppate, secche, candite o in confettura. Tutte queste preparazioni però comportano l’aggiunta di zuccheri, che ne alterano alcune caratteristiche nutrizionali, specialmente quella calorica. In molti casi lo stesso concetto vale per i succhi di albicocca, a cui vengono solitamente aggiunti conservanti, acqua e zuccheri.
Le albicocche secche, cioè in forma essiccata o disidratata, invece, non subiscono grosse alterazioni, se non quella di essere state private dell’acqua e di aver quindi bloccato il processo di degradazione. In questo caso, seppure in concentrazione più elevata, presentano il medesimo corredo di nutrienti e sali minerali delle albicocche fresche.
Calorie e valori nutrizionali
L’albicocca è ricca di acqua, di zuccheri semplici, soprattutto saccarosio, e di fibra, sia nella forma solubile che in quella insolubile. Anche la presenza di sali minerali è di tutto rispetto grazie all’ottimo contenuto di potassio ma anche di rame e ferro.
Per quanto riguarda le vitamine, l’albicocca ha un’elevata quantità di provitamina A (o betacarotene), vitamina C, E e vitamine del gruppo B.
Il betacarotene, precursore della vitamina A, è un pigmento vegetale responsabile del colore giallo-arancio del frutto, che possiede importanti proprietà antiossidanti e protettive.
100 grammi di albicocche, circa un paio di frutti, sono in grado di fornire da sole quasi la metà del fabbisogno giornaliero di questa vitamina con sole 28 calorie.
Ma l’albicocca contiene anche altri carotenoidi ad attività antiossidante, come la luteina e la zeaxantina, appartenenti al gruppo delle xantofille, e la quercetina.
Sali minerali per 100 g.
Costituenti | Albicocche |
Ferro (mg): | 0,5 |
Calcio (mg): | 16 |
Sodio (mg): | 1 |
Potassio (mg): | 320 |
Fosforo (mg): | 16 |
Zinco (mg): | 0,1 |
Magnesio (mg): | 11 |
Rame (mg): | 0,12 |
Selenio (µg): | 1 |
Iodio (µg): | 1 |
Manganese (mg): | 0,1 |
Zolfo (mg): | 6 |
Vitamine idrosolubili per 100 g.
Vitamina B1, Tiamina, mg | 0,03 |
Vitamina B2, Riboflavina, mg | 0,03 |
Vitamina C, mg | 13 |
Niacina, mg | 0,5 |
Vitamina B6, mg | 0,08 |
Folati totali, µg | 5 |
Acido pantotenico, mg | 0,24 |
Biotina, µg | 0,2 |
Vitamine liposolubili per 100 g.
(Vit. A) ß-carotene eq., µg | 2160 |
Vitamina E (ATE), mg | 0,89 |
Vitamina K, µg | 3,3 |
Fonte dati: Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia e CREA Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione
A cosa fa bene l’albicocca: benefici per la salute
Il nostro corpo sintetizza la vitamina A (retinolo) partendo proprio da questo carotenoide, oppure assume il retinolo direttamente dai prodotti di origine animale.
La maggior parte delle proprietà benefiche dell’albicocca sono dovute all’abbondante presenza del betacarotene.
La vitamina A svolge un ruolo protettivo importantissimo per molte funzioni biologiche dell’organismo e rappresenta una difesa essenziale per combattere tante patologie e disfunzioni.
Diuretica e regolatrice della pressione arteriosa
L’ottimo contenuto di potassio fa dell’albicocca un rimedio eccellente contro la ritenzione idrica e contro i gonfiori derivanti dai ristagni idrici, come la cellulite.
Questo sale minerale è infatti un ottimo drenante che interviene anche nel meccanismo di regolazione della pressione arteriosa, abbassandola mediante l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Inoltre, regola il battito cardiaco e protegge la salute cardiovascolare.
Albicocca contro il colesterolo cattivo
Grazie all’abbondantissima quantità di antiossidanti, l’albicocca è in grado di contrastare efficacemente l’ossidazione del colesterolo cattivo (LDL), prevenendo la formazione di placche aterosclerotiche che sono la causa di importanti patologie cardiovascolari.
Regola il transito intestinale e favorisce il senso di sazietà
La fibra contenuta nelle albicocche regola le funzioni intestinali, sia in caso di diarrea che di stipsi.
Nella fibra sono infatti presenti due elementi (la pectina e il sorbitolo) entrambi solubili e indigeribili. Queste sostanze hanno proprietà gelificanti ed emollienti che permettono di regolarizzare le funzioni intestinali.
Grazie al ricco contenuto di fibre e di acqua, le albicocche hanno un forte potere saziante: per questo sono perfette nelle diete ipocaloriche.
Albicocca: remineralizzante e idratante
La composizione dell’albicocca, e in particolare la sua ricchezza di acqua, vitamine e sali minerali, rendono questo frutto perfetto per il periodo estivo, ma anche nei casi di spossatezza o di particolare debilitazione fisica.
A qualsiasi ora del giorno, uno spuntino a base di albicocche permette di reintegrare l’acqua e i sali persi con un’eccessiva sudorazione e rappresenta un valido aiuto in caso di spossatezza provocata dal caldo o da un’attività fisica intensa.
L’albicocca riduce la glicemia
Secondo un recente studio condotto dalla Sezione di Biochimica presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Genova, con due etti di albicocche, assunte ai pasti principali, è possibile fornire all’organismo la necessaria quantità di acido abscissico (Aba).
Questa sostanza, un fitormone naturale, ha la proprietà di abbassare i livelli di glicemia nel sangue in quanto non affatica il pancreas, l’organo che produce l’insulina.
Albicocche: usi in cucina
Particolarmente pratiche, le albicocche sono ottime consumate da sole, fresche, ma anche essiccate o come succo. In tutte queste forme rappresentano un agevole spuntino che può accompagnare con un po’ di energia un’escursione o un fuori pasto estemporaneo.
Ma le albicocche, sia fresche che sciroppate, secche, candite, in confettura o in gelatina, sono anche una gustosa base per molte ricette, dalla colazione fino alla cena.
Possono essere usate per arricchire uno yogurt o una mousse, come ingrediente per le insalate, per farne centrifugati e frullati. La purea di albicocca si può usare per realizzare delle creme, con aggiunta di ricotta o di formaggio molto fresco, anche per farcire le torte. Un dessert con albicocche sciroppate su un letto di crema pasticciera e biscotto può costituire un fine pasto leggero e di veloce e facile preparazione.
Sotto altre forme, specialmente come marmellata, le albicocche accompagnano spesso le colazioni, semplicemente spalmate su fette biscottate o come copertura della classica crostata o ripieno di un croissant.
La marmellata di albicocche è fondamentale per uno dei dolci più famosi, la torta Sacher, la celebre torta viennese al cioccolato che al suo interno ne è farcita con un immancabile e gustoso strato.
Ecco le migliori ricette con le albicocche da provare!
Albicocca: le migliori ricette
1 – Torta Sacher
Calorie totali: 4481 kcal / Calorie a persona: 373 kcal
Ingredienti per 12 persone:
- 87 g burro a temperatura ambiente
- 27 g zucchero a velo
- 100 g cioccolato fondente 50-55%
- 90 g zucchero semolato
- 4 albumi
- 4 tuorli
- 85 g farina 00
- 1 cucchiaino miele
- sale fino q.b.
Per la glassa
- 125 ml panna liquida
- 185 g cioccolato fondente 60%
- 350 g marmellata di albicocche.
Scopri come preparare la torta Sacher.
2 – Marmellata di albicocche
Calorie totali: 840 kcal
Ingredienti per 2 vasetti da 250 g
- 850 g albicocche
- 150 g zucchero
- 1 limone succo e scorza bio.
Qui puoi scoprire come realizzare la marmellata all’albicocca.
3 – Crostata di albicocche
Calorie totali: 3306 kcal / Calorie a persona: 413 kcal
Ingredienti per 8 persone:
- 300 g di farina 00
- 150 g di burro
- 100 g di zucchero
- la buccia grattugiata di un limone
- qualche cucchiaio di succo d’arancia
- sale un pizzico
- 250 g di confettura di albicocche
Scopri come preparare la crostata di albicocche.
4 – Albicocche secche
Calorie totali: 349 kcal / Calorie a persona: 87 kcal per 15 grammi
Ingredienti per 4 persone:
- 1 kg di albicocche
- 2 l d’acqua
- 1 cucchiaio di bicarbonato
Scopri come preparare le albicocche secche
5 – Albicocche sciroppate
Calorie totali: 1260 kcal / Calorie per albicocca: 60 kcal
Ingredienti per 4 porzioni:
- 1 kg di albicocche mature
- 500 ml di acqua
- 250 g di zucchero
Scopri come preparare le albicocche sciroppate.
Albicocche essiccate, candite e in confettura
In commercio esistono albicocche sotto sciroppo, candite o in confettura. Tutte queste preparazioni comportano l’aggiunta, o nel liquido di governo, o nel processo di trasformazione del prodotto, di zuccheri che ne alterano alcune caratteristiche nutrizionali.
Lo stesso concetto vale per i succhi di albicocca, a cui vengono solitamente aggiunti conservanti, acqua e zuccheri.
Le albicocche in forma essiccata o disidratata, invece, non subiscono grosse alterazioni, come abbiamo detto sopra.
Attenzione però, perché le calorie sono maggiori: 349 per 100 g per quelle disidratate, 274 per 100 g per quelle secche.
Le albicocche vengono utilizzate in numerose preparazioni, in particolari dolci, confetture e gelati.
Come scegliere le albicocche
L’albicocca è un frutto che andrebbe raccolto al giusto grado di maturazione e consumato in tempi brevissimi.
La giusta maturazione consente anche di beneficiare di tutte le proprietà nutrizionali del frutto. È importante quindi scegliere le albicocche nel giusto periodo stagionale di produzione e consumarle fresche in breve tempo, possibilmente senza tenerle in frigo per più di tre giorni.
Al momento dell’acquisto le albicocche si devono presentare del colore e della grandezza tipici della varietà, senza segni troppo estesi di colorazione verde sulla superficie. Il colore può variare tra il giallo arancio e l’arancione carico, con porzioni anche sfumate di rosso.
Al tatto, la polpa si deve presentare soda, ma non dura. La polpa troppo cedevole è indice di eccessiva maturazione: la pectina, che tiene insieme le cellule del frutto, tende a sciogliere i propri legami con il progredire della maturazione, facendo perdere alle albicocche la loro consistenza tipica.
La superficie deve essere liscia e vellutata, ma è possibile la presenza di una leggera rugosità dovuta a piccoli rilievi lenticolari del tutto normali.
Albicocca: usi alternativi
Il seme di albicocca, l’armellina, custodito all’interno del nocciolo, viene usato in pasticceria per preparare sciroppi e liquori: il suo aroma, infatti, assomiglia molto a quello della mandorla amara. Dell’armellina deve essere fatto un consumo limitato in quanto contiene l’amigdalina, una sostanza in grado di generare acido cianidrico, ovvero cianuro, che in misura elevata potrebbe risultare molto tossico. Per questa ragione, il suo impiego gastronomico è sempre più limitato.
L’armellina viene invece molto utilizzata nell’industria cosmetica. Dal seme si ricava un olio di colore giallo, con una lieve profumazione di mandorla, ricco soprattutto di acidi grassi polinsaturi, ovvero omega 3 e omega 6 (acido linoleico e acido alfa linolenico), dal forte potere antiossidante, e ricco di vitamine A ed E.
L’olio dei semi di albicocca ha un alto potere emolliente e nutriente per la pelle: la rende più elastica, morbida e ne rafforza il film idrolipidico contrastando gli effetti dell’invecchiamento e donandole un aspetto radioso.
Controindicazioni
Le albicocche non presentano particolari controindicazioni.
Per quanto riguarda le allergie al frutto, i casi registrati sono rari. A volte chi è intollerante al polline delle graminacee (aprile-giugno) potrebbe presentare alcuni sintomi allergici anche consumando albicocche.
Nel caso delle albicocche essiccate devono usare una certa cautela i soggetti allergici o sensibili al biossido di zolfo (E 220). Tale sostanza può infatti essere utilizzata come additivo alimentare per evitare fenomeni di marcescenza e l’imbrunimento causato dall’essiccamento. Comunque, per legge, la presenza dei solfiti deve essere indicata in etichetta.
Particolare attenzione va prestata ai semi contenuti nei noccioli: sono commestibili e hanno proprietà antiossidanti eccezionali, ma contengono anche sostanze che in alti dosaggi possono risultare tossiche. In compenso le armelline, i semi di albicocche, contengono la vitamina B17 che sembra in grado di inibire la crescita delle cellule tumorali.
Albicocca: botanica
I frutti maturano, a seconda delle varietà e della posizione geografica, tra maggio e luglio.
Le albicocche sono drupe, cioè frutti che circondano, con una polpa carnosa, un unico seme. Sono di forma ovoidale, più o meno oblunghe, di un colore che può variare dal giallo-arancio pallido all’arancione intenso, a volte con sfumature o screziature rossicce.
Le albicocche sono comode da mangiare, grazie alla facilità con cui la polpa si stacca dal nocciolo che custodisce il seme, chiamato armellina.
La fioritura precoce espone la pianta a possibili gelate tardive che, non di rado, ne compromettono la regolare fruttificazione. Tuttavia la pianta dimostra un’ottima adattabilità all’ambiente: cresce sia in pianura, sia in montagna fino a più di 2000 metri di altitudine.
Per queste sue caratteristiche, la pianta viene coltivata quasi in tutta Italia, anche su rilevi alpini o appenninici. Le grandi coltivazioni interessano però soprattutto l’area del centro-sud.
Le varietà delle albicocche
Le varietà di albicocche che si trovano in commercio sono molto numerose e variano per colore e grandezza. Sono oltre 400 quelle iscritte nel 2019 nel Registro varietale delle piante da frutto del Ministero delle Politiche agricole. Ognuna di queste differisce dall’altra per qualche aspetto che riguarda la forma, la colorazione o il periodo di raccolta, o altre caratteristiche anche di importanza agronomica.
Fino all’alba del XX secolo, le cultivar di albicocche erano soprattutto autoctone. Nel corso dell’ultimo secolo il panorama varietale si è enormemente arricchito.
Negli Stati Uniti sono stati prodotti ibridi tra prugne e albicocche.
Ad esempio il “Plumcot” è al 50% prugna e al 50% albicocca. Altre ibridazioni con percentuali variabili tra le due specie sono “Aprium” e “Pluot”: quest’ultimo, che è il più popolare, è anche chiamato “uovo di dinosauro”. All’esterno appare identico a una susina e all’interno ha il colore arancione intenso di una albicocca. Il suo sapore è molto dolce e possiede un alto contenuto di betacarotene. Per questo prodotto, in Italia, è stato coniato il termine di prugnocca.
Le coltivazioni di albicocche in Italia
Le coltivazioni di albicocche in Italia interessano gran parte della penisola, ma i grossi volumi si concentrano soprattutto al centro e al sud. Se si ha la fortuna di trovarsi a visitare un’area di coltivazione nel periodo di raccolta e commercializzazione, si può approfittare per assaggiare qualche frutto locale.
Un consiglio è quello di andare a scoprire le albicocche tipiche appartenenti alle aree di eccellenza italiane, ovvero quelle inserite tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali registrati a livello Nazionale.
Le albicocche attualmente registrate, a seconda dell’area regionale, sono:
- Albicocca vesuviana in Campania.
- Val Santerno di Imola in Emilia Romagna.
- Albicocca tigrata (o Miscimìn tigrato) e Albicocca Valleggia in Liguria.
- Tonda di Costigliole in Piemonte.
- Albicocca di Galatone o Arnacocchia di Galatone in Puglia.
- Albicocca di Scillato in Sicilia.
- Marille (Albicocca Val Venosta) in Trentino Alto Adige.
A tutte queste denominazioni corrispondono varietà tipiche che rappresentano delle vere e proprie sorprese nel panorama produttivo italiano.
La storia dell’albicocca
La pianta, che ha quasi 4 mila anni di storia, è di origine asiatica ma si diffuse, già in antichità, nell’area caucasica, in corrispondenza dell’Armenia: non a caso i Romani battezzarono questo frutto con il nome di “mela armena”.
La coltivazione di albicocche venne introdotta in Italia nel 70 a.C, dopo che l’Armenia divenne provincia dell’Impero Romano. Successivamente furono gli arabi a completare l’opera di diffusione di questa splendida pianta alimentando la coltivazione dell’albicocco in tutto il bacino del Mediterraneo. All’alba del X secolo, la fiorente civiltà araba riconobbe le proprietà salutistiche del frutto, attribuendogli specifiche azioni farmacologiche.
Le albicocche sono arrivate nel continente americano, sulla East Coast, grazie ai coloni inglesi e ai missionari spagnoli.
Attualmente, la pianta di albicocche è diffusa in oltre 60 paesi e viene coltivata in climi caldi o temperati e relativamente asciutti.
Fonti
- Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Genova.
- Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia e CREA Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione)