Sommario
Le malattie esantematiche sono così denominate per via dell’esantema, cioè l’eruzione cutanea, che le caratterizza. Questa eruzione è la reazione del corpo all’infezione virale con cui è entrato in contatto. Si tratta di un gruppo di malattie tipiche dell’età pediatrica, con cui i bambini vengono in contatto di solito fino alla pubertà frequentando altri coetanei. Ma in casi più rari possono comparire anche negli adulti, con forme e sintomi a volte ben più gravi.
Gli esantemi virali possono manifestarsi come rash maculare, maculopapulare, papulare, orticarioide o vescicolare. Ogni esantema è tipico, in generale, di una determinata malattia. Infatti, solo un occhio attento e preparato di un pediatra o di un medico può distinguere con sicurezza una patologia dall’altra, in quanto esse appaiono molte volte simili.
Le vaccinazioni hanno ridotto il numero di casi di morbillo, parotite, rosolia e varicella, ma tutte le infezioni virali richiedono comunque cure cliniche da parte di un medico. Ogni genitore di fronte alle eruzioni cutanee rimane spesso confuso ed ha mille dubbi da rivolgere al medico. Vediamo insieme di fare un po’ di chiarezza per destreggiarsi meglio tra le malattie esantematiche del bimbo.
Cosa sono le malattie esantematiche
Una malattia esantematica è una patologia infettiva acuta caratterizzata da un esantema generalizzato o localizzato e spesso presenta febbre ed infiammazione delle mucose (come bocca e congiuntiva). Gli esantemi virali sono per lo più associati a malattie autolimitanti.
Tuttavia, in alcuni casi, la diagnosi di un esantema può essere cruciale per i pazienti e per i loro contatti. Alcuni esantemi hanno una morfologia abbastanza caratteristica, ma in molti casi una diagnosi accurata non può essere fatta solo sulla base della morfologia.
Stagionalità e contagio delle malattie esantematiche
Nonostante l‘interruzione della trasmissione endemica del morbillo in alcune parti del mondo industrializzato, questa malattia prevenibile con il vaccino rimane una delle principali cause di mortalità infantile nei paesi in via di sviluppo.
Infatti, ci sono ancora gravi epidemie, spesso con marcate fluttuazioni stagionali nell’incidenza del morbillo in un’ampia gamma di condizioni ambientali. Si ipotizza generalmente che le fluttuazioni stagionali dei tassi di trasmissione del morbillo siano il risultato di cambiamenti nella densità di popolazione.
Ma è stato a lungo difficile valutare queste relazioni esplicitamente, così come, ad esempio, il fatto che il contagio della rosolia avvenga maggiormente in primavera.
Malattie esantematiche a scuola
Le malattie esantematiche sono da sempre una causa comune per l’assenza dei bambini da scuola.
Inutile negare che la vaccinazione preventiva sia essenziale nell’incidenza di queste malattie. Ad ogni modo, il decorso delle malattie esantematiche varia da patologia a patologia e da soggetto a soggetto.
Ad esempio, mentre nel morbillo ha una durata media di 3 settimane, si può passare alla varicella con i classici 15 giorni.
Per questo motivo, solo il medico curante, dopo aver esaminato il bambino e ciò che resta dei suoi sintomi, si pronuncerà sulla sua riammissione in comunità ed in classe.
Come distinguere tra di loro le malattie esantematiche
L’esantema virale è un’eruzione cutanea aspecifica diffusa e solitamente caratterizzata da un’eruzione generalizzata di papule e macule eritematose.
Nella maggior parte dei casi questi sintomi sono correlati ad una malattia autolimitante (cioè senza conseguenze). Tuttavia, in alcuni casi, la diagnosi di un esantema può essere cruciale per prevenire l’ulteriore diffusione della malattia.
Alcuni esantemi hanno modelli distinti di eruzioni cutanee e sintomi prodromici (sintomi premonitori) che aiutano a incriminare il virus causale. Tuttavia, in molti casi, una diagnosi accurata non può essere fatta solo sulla base dell’aspetto clinico.
L’anamnesi può essere utile quando si valutano questi pazienti, e in particolare:
- contatti con la malattia
- registro delle vaccinazioni
- precedenti malattie esantematiche
- sintomi prodromici associati.
Eruzioni cutanee
Molte infezioni virali presentano lesioni cutanee. Il riconoscimento degli esantemi associati a queste infezioni e degli scenari clinici più ampi in cui si verificano può portare ad una diagnosi più rapida ed ad un trattamento appropriato per i pazienti affetti.
Poiché le eruzioni cutanee infantili possono essere difficili da differenziare in base al solo aspetto, è importante considerare l’intera presentazione clinica per aiutare a fare la diagnosi appropriata.
Le considerazioni includono:
- aspetto e posizione dell’eruzione cutanea
- decorso clinico
- sintomi associati, come prurito o febbre.
Prurito
Però, il prurito talvolta si manifesta anche in casi di:
- dermatite atopica
- pitiriasi rosea
- eritema infettivo
- mollusco contagioso
- infezioni da tinea (funghi).
Quindi, la caratteristica chiave della rosolia è un’eruzione cutanea che si presenta dopo la scomparsa di una febbre alta. L’eruzione cutanea associata alla scarlattina di solito si sviluppa sulla parte superiore del tronco. Si diffonde in tutto il corpo, risparmiando i palmi delle mani e le piante dei piedi. Invece, l’eritema della quinta malattia è caratterizzato da un prodromo virale seguito dallo sfogo facciale.
Febbre
È probabile che si verifichi febbre con:
- rosolia
- eritema infettivo (quinta malattia)
- scarlattina.
Quali sono le malattie esantematiche
Questo gruppo di malattie comprende quelle che più di 100 anni fa vennero numerate in ordine di apparizione come le sei malattie dell’infanzia.
Gli esantemi classici sono dovuti a:
- morbillo
- scarlattina
- rosolia
- eritema infettivo (o quinta malattia)
- exanthema subitum (o sesta malattia).
1 – Morbillo
Dopo un periodo di incubazione normalmente di 8-10 giorni, la malattia inizia con la fase prodromica.
La presentazione clinica comprende:
- febbre
- congiuntivite (tipicamente con ipersensibilità alla luce)
- naso che cola
- mal di gola
- tosse secca che peggiora durante la notte.
Le macchie di Koplik (punti bianchi sulla mucosa buccale) sono patognomoniche e possono anche essere presenti in questo momento. L’inizio dell’esantema segue dopo altri 3-4 giorni.
Scopri di più nel nostro approfondimento sul morbillo: cos’è, sintomi, cause e cure.
2 – Scarlattina
La scarlattina è un’eruzione cutanea più comunemente associata alla faringite batterica nei bambini in età scolare e negli adolescenti.
È un’eruzione cutanea papulare che viene classicamente descritta come un‘eruzione cutanea “a carta vetrata“. Il batterio responsabile è lo Streptococcus pyogenes, che genera un’endotossina principalmente responsabile della manifestazione cutanea dell’infezione.
Scopri di più nel nostro approfondimento sulla scarlattina: cos’è, sintomi, cause e cure.
3 – Rosolia
La trasmissione avviene per goccioline respiratorie o per contatto diretto. Il punto di ingresso è il tratto respiratorio superiore. Dopo la proliferazione iniziale nella mucosa, si verifica una diffusione ai linfonodi cervicali e occipitali. Nelle donne in gravidanza può anche verificarsi una diffusione transplacentare al feto. Nella rosolia, l’esantema è un’espressione dell’interazione immunologica.
Dopo un periodo di incubazione di 2-3 settimane, la malattia si manifesta solo nel 50% delle persone infette.
Caratteristici per la rosolia sono le temperature subfebbrili (sotto 37,5°) ed il mal di testa, che scompaiono solo alla fine della malattia, nonché un esantema maculare o maculopapulare.
L’eruzione cutanea si diffonde craniocaudalmente (cioè dalla testa in giù), in modo simile al morbillo, e scompare in 1-3 giorni. Il segno distintivo della malattia è la linfoadenopatia simmetrica, che colpisce principalmente i linfonodi occipitali e retroauricolari.
I pazienti con rosolia sono contagiosi per una settimana prima dell’eruzione cutanea e continuano ad essere contagiosi per almeno una settimana dopo la sua scomparsa.
SScopri di più nel nostro approfondimento sulla rosolia: cos’è, cause, sintomi e cure.
4 – Malattie esantematiche: quinta malattia
La maggior parte delle infezioni da Parvovirus B19 è clinicamente silente o si manifesta come una malattia “simil-influenzale” (senza esantema). Infatti, l’esantema tipico si osserva solo nel 15-20% dei pazienti infettati.
Dopo un periodo di incubazione di 1–2 settimane, si evidenzia un rossore omogeneo e marcato delle guance (“guancia schiaffeggiata“) ed un esantema maculo-orticarioide che si osserva principalmente sulle estremità prossimali e talvolta sul tronco o estremità distali.
Inoltre, un fenomeno comune è lo scomparsa ripetuta e la successiva ricomparsa dell’esantema, innescato da:
- irritazione locale
- alte temperature (ad esempio bagni caldi, luce solare)
- stress emotivo.
Scopri di più nel nostro approfondimento sulla quinta malattia: cos’è, cause, sintomi e cure.
5 – Sesta malattia
Senza uno stadio prodromico, dopo un periodo di incubazione di 5–15 giorni il bambino sviluppa una febbre alta improvvisa che persiste in media per 3–5 giorni.
Tipicamente, quando la febbre si attenua, si verifica un’eruzione improvvisa di esantemi maculari o maculopapulari che appaiono principalmente sul collo e sul tronco ed iniziano a scomparire entro poche ore.
Nei bambini in età scolare più grandi, occasionalmente può anche causare sintomi simili alla mononucleosi.
Scopri di più nel nostro approfondimento sulla sesta malattia: cos’è, cause, sintomi e cure.
6 – Varicella
Il virus della varicella zoster, un membro della famiglia degli herpesviridiae, è responsabile di due distinte entità della malattia:
- varicella
- herpes zoster (o fuoco di Sant’Antonio).
L’infezione primaria provoca la varicella, una malattia dell’infanzia generalmente benigna caratterizzata da febbre e rash vescicolare e pruriginoso.
Scopri di più nel nostro approfondimento sulla varicella: cos’è, cause, sintomi e cure.
7 – Mani-piedi-bocca
Altamente contagiosa, diffusa per via orale e oro-fecale, in genere colpisce i bambini di età inferiore a 10 anni. Nei climi temperati, l’infezione è più comune durante la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
E’ causata da enterovirus. Il virus inizialmente si impianta nella mucosa buccale e nella mucosa ileale ed è seguito dalla diffusione ai linfonodi regionali entro 24 ore. La viremia segue rapidamente e il virus si diffonde alla pelle, conferendo il tipico aspetto. Entro 7 giorni dall’infezione, i livelli sierici di anticorpi aumentano ed il virus scompare.
Dopo un periodo di incubazione di 3-6 giorni, si verifica un breve prodromo di:
- febbre lieve
- malessere
- tosse
- mancanza di appetito
- dolore addominale
- bocca irritata.
Le lesioni ulcerative dolorose si verificano ovunque nella cavità orale, ma si trovano più comunemente sul palato duro, sulla lingua e sulla mucosa buccale.
Inoltre, l’esantema inizia come macule e papule eritematose di 2-8 mm, che progrediscono per formare un’ulcera giallo-grigia con un alone eritematoso.
Scopri di più nel nostro approfondimento sulla malattia mani-piedi-bocca: cos’è, cause, sintomi e cure.
8 – Malattia di Kawasaki
La malattia di Kawasaki è una vasculite infantile sistemica ad eziologia sconosciuta.
Colpisce i bambini piccoli e si presenta come una malattia febbrile acuta. È caratterizzata dallo sviluppo di anomalie delle arterie coronarie nel 15-25% degli infettati che possono portare nel lungo periodo a complicazioni cardiache se non diagnosticate e trattate nel tempo.
Riconoscere la malattia di Kawasaki non è sempre facile, motivo per cui ogni rash cutaneo dovrebbe essere osservato da un pediatra insieme agli altri segni e sintomi presentati.
Malattie esantematiche: prevenzione e vaccini
Questo argomento è stato fonte di dibattito in ambito popolare da qualche anno a questa parte. I vaccini hanno un ruolo importante nei programmi di eradicazione delle malattie virali.
I vaccini contro morbillo, rosolia e varicella sono inclusi nei programmi di vaccinazione per i bambini nella maggior parte dei Paesi.
Il morbillo rimane una delle principali cause di mortalità infantile con oltre 530.000 bambini in tutto il mondo che ne muoiono ogni anno.
Il vaccino contro il morbillo è stato utilizzato per la prima volta nel 1963, negli Stati Uniti. La prima dose viene somministrata tra i 12 e i 15 mesi, seguita dal richiamo all’età di 7 anni.
Il vaccino contro il morbillo vivo attenuato è disponibile come vaccino monovalente o come vaccino contenente il morbillo in combinazione con i vaccini contro la rosolia o la parotite.
Invece, il vaccino contro la rosolia è stato introdotto per la prima volta nel 1969. Al momento, la somministrazione del vaccino è la stessa del vaccino contro il morbillo poiché vengono somministrati in combinazione.
La varicella è causata dal virus varicella-zoster. Il vaccino contro la varicella è stato sviluppato nel 1970 in Giappone ed ha iniziato ad essere utilizzato di routine in Giappone, Corea e successivamente, a partire dal 1995, negli Stati Uniti.
Vaccino tetravalente
Inoltre, una combinazione tetravalente con morbillo, parotite, rosolia e varicella è disponibile dal 2005. La prima dose del vaccino deve essere somministrata tra i 12 e i 15 mesi e la seconda dose tra i 4 ei 6 anni, prima dell’asilo o della prima elementare.
Anche gli adulti ed i bambini più grandi che non hanno avuto la varicella possono essere vaccinati e le dosi del vaccino dovrebbero essere a distanza di 4-8 settimane.
L’efficacia del vaccino è del 100% nella prevenzione delle malattie moderate e gravi e dell’85-90% nella prevenzione della varicella in generale. Il vaccino fornisce protezione per almeno 20 anni.
Tuttavia, possono verificarsi infezioni rivoluzionarie anche in coloro che sono stati vaccinati.
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