Sommario
Il mal di schiena o lombalgia acuta è definito come un dolore che si manifesta posteriormente dalla regione tra il margine inferiore delle coste fino al fondo schiena e che dura da meno di sei settimane. La sciatica invece è un dolore che si irradia lungo la parte posteriore della gamba fino all’alluce.
Conoscerne le varie eziologie, insieme all’anamnesi e all’esame obiettivo, consente ai medici di classificare accuratamente e rapidamente la maggior parte delle cause del dolore. Sebbene la maggior parte dei pazienti guarisca rapidamente con un trattamento minimo, una valutazione adeguata è fondamentale per identificare rari casi di patologia sottostante grave.
Senza segni clinici allarmanti, la diagnostica per immagini e gli esami di laboratorio spesso non sono necessari. Per quanto ci sono numerosi trattamenti per la lombalgia acuta aspecifica, i farmaci antinfiammatori non steroidei, il paracetamolo ed i miorilassanti risultano tra i più utili.
Inoltre, la fisioterapia mirata, come il metodo McKenzie e gli esercizi di stabilizzazione della colonna vertebrale, possono ridurre il dolore ricorrente e l’incidenza di recidive.
Mal di schiena: cos’è e anatomia della colonna
La schiena è composta da una complessa struttura di muscoli, legamenti, tendini, articolazioni ed ossa, che lavorano insieme per sostenere la posizione eretta e consentire il movimento e la mobilità del tronco. La struttura ossea è una delle parti più forti del corpo, ma allo stesso tempo gode di grande flessibilità e resistenza.
Il mal di schiena può verificarsi in qualsiasi zona. A seconda della posizione può manifestarsi:
- al collo
- al torace
- verso l’osso sacro.
Il dolore più comune si verifica verso il basso, poiché sostiene la maggior parte del peso della parte superiore del corpo.
Anatomia
La colonna vertebrale è costituita dalla sovrapposizione di 24 vertebre, collegate da articolazioni che hanno la forma di dischi interposti tra le stesse, sostenute da legamenti e muscoli.
All’interno del canale formato dalla sovrapposizione delle vertebre, c’è il midollo spinale, parte del sistema nervoso centrale. Si estende, negli adulti, dalla base del cervello alla seconda vertebra lombare. Nel segmento finale della colonna, nella parte bassa della schiena, le vertebre si fondono tra loro, essendo prive dei dischi intervertebrali.
Con l’avanzare dell’età, le strutture della colonna vertebrale, delle articolazioni, dei dischi e dei legamenti subiscono un processo di usura.
La colonna rimane forte, ma la schiena può irrigidirsi, sostenere deformità e diminuire la mobilità, che può causare mal di schiena.
La colonna vertebrale, detta anche rachide, viene dunque suddivisa in tratti:
- cervicale costituito da 7 vertebre (da C1 a C7)
- toracico (o dorsale) costituito da 12 vertebre (da T1 a T12)
- lombare costituito da 5 vertebre (da L1 a L5)
- sacrale costituito dalla fusione di 5 vertebre (da S1 a S5).
Tipi di mal di schiena
Il dolore nella zona lombare, situata nella parte bassa della schiena, può essere correlato al danneggiamento dei dischi tra le vertebre, dei legamenti intorno alla colonna vertebrale e alla pressione esercitata su alcune strutture nervose a partire dal midollo spinale, così come a disturbi degli organi interni addominali e pelvici.
Invece, il dolore alla parte superiore della schiena può verificarsi a causa di malattie cardiache, patologie aortiche, tumori del torace o infiammazioni dei dischi intervertebrali, nonché lesioni ai legamenti ed ai muscoli.
In questo modo è possibile fare una classificazione del mal di schiena a seconda dell’origine.
- Dolore muscolare: causato da posizione errata, torsione o sforzo.
- Neuropatico: causato dalla pressione su un nervo.
- Dolore articolare: colpisce i dischi intervertebrali.
- Dolore osseo: in presenza di osteoporosi.
Le cause più comuni di mal di schiena acuto possono essere:
- muscoli o legamenti tesi
- spasmo muscolare
- tensione muscolare
- dischi intervertebrali danneggiati
- fratture
- posizione errata
- ernie
- sforzi muscolari.
Problemi strutturali e mal di schiena
Una serie di problemi strutturali può portare invece al mal di schiena recidivante o cronico.
Rottura di un disco intervertebrale
Ogni vertebra della colonna è ancorata a dischi intervertebrali che ammortizzano il movimento. Quindi, se il disco si rompe, aumenta la pressione sulla struttura del midollo spinale, causando dolore.
Dischi sporgenti (protrusione discale)
Il nucleo interno del disco si gonfia nella struttura fibrosa, causando la compressione delle radici nervose a livello lombare, che produce un dolore acuto e improvviso che attraversa i glutei verso la gamba, nella parte posteriore (sciatica).
Curvatura anormale della colonna vertebrale
Cambiamenti nelle curve anatomiche della colonna (cifosi, lordosi o scoliosi) sono accompagnati da dolore.
Osteoartrite ed artrite reumatoide
Possono causare problemi alle articolazioni dell’anca e dolore che si irradia alla parte bassa della schiena. In alcuni casi si verifica una deformità e lo spazio intorno al midollo spinale si restringe causando quella che viene chiamata stenosi spinale.
Osteoporosi
La fragilità ossea, compresa quella delle vertebre, può portare a fratture da compressione, con conseguente dolore alla schiena.
Scopri il nostro approfondimento sull’osteoporosi.
Fibromialgia
La fibromalgia è caratterizzata da dolore e rigidità ai muscoli, compresi quelli della schiena.
Sintomi
Il mal di schiena può nascondere una moltitudine di cause, dalle banali alle gravi e la localizzazione del dolore è uno dei principali indicatori della causa.
Esso può presentarsi nella parte superiore della schiena o nella parte bassa, con irradiazione alla gamba o ai glutei.
Alcuni casi possono essere associati ad altre sensazioni dolorose o di intorpidimento in altre parti del corpo, dall’emicrania al dolore alle spalle ed alle braccia.
Un altro indicatore è la durata del disturbo, che classifica il dolore come cronico o acuto a seconda della persistenza da più o meno di sei settimane.
Cause del mal di schiena
Il dolore è un sintomo, non la condizione stessa. L’indicatore principale della causa che genera sofferenza è la sua durata ed intensità.
Un mal di schiena improvviso, che non dura da più di sei settimane, è considerato acuto e può essere causato da:
- trauma (caduta)
- sollevamento di oggetti pesanti
- movimenti esagerati, eseguiti in modo errato.
Se dura da più di tre mesi, è considerato condizione cronica, è meno comune e può essere sintomo di una serie di malattie per cui sono necessarie indagini per stabilire una diagnosi.
Protusione discale o discopatia
Una protusione discale si verifica quando un disco intervertebrale perde la sua consistenza originaria e la sua capacità di ammortizzare i carichi delle vertebre.
Quindi, deformandosi, protrude, cioè deborda ed invade le aree laterali arrivando a toccare le radici nervose, causando dolore.
Se vuoi approfondire questa causa del mal di schiena, ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento: Discopatia: cos’è, tipi, cause, sintomi, cure e prevenzione.
Scoliosi
La scoliosi è una deviazione assiale della colonna associata ad una rotazione laterale dei corpi vertebrali, soprattutto a livello della regione lombare e dorsale.
Si verifica per lo più durante l’infanzia e l’adolescenza ma può anche manifestarsi nell’età adulta provocando dolore.
Se vuoi saperne di più sulla scoliosi, ti consigliamo di approfondire leggendo questo articolo: scoliosi: cos’è, classificazioni, cause, sintomi e cura.
Cervicalgia
Comunemente anche detta “cervicale”, è caratterizzata da un dolore che interessa la prima parte della colonna. A sua volta la cervicalgia può essere suddivisa in base alla qualità del dolore:
- dolore che compare all’improvviso e può essere localizzato in una zona ristretta della nuca: se impedisce il movimento del collo, siamo in presenza di un torcicollo, provocato nella maggior parte dei casi da una contrattura muscolare.
- Dolore causato da un trauma: ad esempio, dopo un incidente, possiamo parlare di “colpo di frusta”. Generalmente questo tipo di trauma porta dolore al collo, alle spalle ed alla testa.
La cervicalgia può anche arrivare ad essere cronica, ripresentandosi nel tempo ad intervalli regolari.
Se vuoi saperne di più, ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento sul tema: cervicale: cause, sintomi e esercizi da fare a casa.
Lombalgia
Le vertebre sono costantemente sollecitate perché sostengono la gran parte del peso corporeo.
La lombalgia è il mal di schiena più diffuso e riguarda la zona compresa tra le cinque vertebre lombari e le prime sacrali.
La frequenza di questo disturbo è maggiore nelle donne ed aumenta con l’età.
Se vuoi approfondire, puoi leggere questo articolo: lombalgia: che cos’è, cause, sintomi, possibili terapie e esercizi per prevenire.
Colpo della strega
Il “colpo della strega” è un episodio di lombalgia acuto ed improvviso che può arrivare a bloccare il movimento della colonna vertebrale per diversi giorni.
E’ causato da una violenta contrattura muscolare che si verifica generalmente a seguito di uno sforzo eccessivo o dopo un piegamento veloce con contemporanea flessione della colonna.
Il rimedio migliore per il “colpo della strega” è il riposo.
Se vuoi saperne di più su questo tipo di lombalgia acuta, ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento: Colpo della strega: che cos’è, cause, sintomi, come gestirlo, trattamenti e esercizi per prevenirlo.
Lombosciatalgia
L’infiammazione del nervo sciatico è caratterizzata da un dolore che parte dalla bassa zona lombare, decorre nei glutei e scende lungo la coscia posteriore, dal polpaccio fino al piede, passando per la parte posteriore della gamba.
In questo caso, parliamo di lombosciatalgia o più comunemente “sciatica”.
Ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento: lombosciatalgia: come alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione.
Sindrome del piriforme
E’ una patologia a carico del muscolo piriforme, situato tra il bacino ed il femore.
Viene spesso confusa con la sciatica o con altre patologie a carico della colonna vertebrale e per questa ragione la diagnosi risulta spesso difficile.
I sintomi includono dolore nella zona dei glutei, formicolio al piede e “scosse” nella parte posteriore della gamba, che possono portare ad un peggioramento della qualità di vita.
Per approfondire questa causa di mal di schiena, ti consigliamo di leggere il nostro articolo: sindrome del piriforme: cos’è, anatomia, cause, sintomi, cura e prevenzione.
Dorsalgia
Questo tipo di mal di schiena è raro e si presenta nel 10% dei casi.
Ad essere interessate sono le 12 vertebre toraciche, o dorsali, dalle quali originano le coste e si inseriscono alcuni fasci del diaframma, il muscolo essenziale per la respirazione.
Quando la causa è una cattiva postura, il dolore si irradia fra le scapole e scompare generalmente con un po’ di riposo.
Se invece persiste, è consigliabile consultare il medico per escludere altre patologie.
Ernia del disco
La causa più frequente che genera l’infiammazione del nervo sciatico è l’ernia del disco. Si tratta della fuoriuscita della componente fibroelastica, (il disco intervertebrale), tra due vertebre, che si rompono e comprimono i fasci nervosi della colonna, provocando dolore.
Possiamo distinguere diversi tipi di ernia:
- cervicale: riguarda le prime sette vertebre e si verifica più frequentemente da postura scorretta o traumi;
- dorsale: riguarda le vertebre toraciche;
- lombare: interessa l’ultima parte della colonna vertebrale e gli ultimi dischi lombari.
Se vuoi approfondire, leggi il nostro articolo: ernia del disco: che cos’è, cause, tipi, sintomi, diagnosi e prevenzione.
Artrosi
Il mal di schiena può anche essere causato dall’artrosi, una malattia cronico-degenerativa delle articolazioni che coinvolge le cartilagini e provoca infiammazione.
Essa può restare a lungo asintomatica e manifestarsi già in stato avanzato.
Il dolore dell’artrosi è caratteristico: acuto quando si inizia un movimento, soprattutto al mattino, per poi attenuarsi nel corso della giornata.
Inoltre, può peggiorare in alcune circostanze, ad esempio passando da un ambiente caldo ad uno freddo. L’artrosi è una patologia che colpisce prevalentemente le persone anziane, il 70% degli ultrasessantenni ne soffre.
Un tipo di artrosi molto frequente è l’artrosi cervicale. Per saperne di più, ti consigliamo il nostro approfondimento: artrosi cervicale: cos’è, cause, fattori di rischio, sintomi e cura.
Mal di schiena: altre cause
Rientrano nella categoria del dolore acuto e passano in un tempo relativamente breve se la causa viene rimossa, ma possono recidivare.
Sindrome della cauda equina o sindrome della coda di cavallo
E’ una condizione che provoca dolore alla schiena e incontinenza e si verifica a seguito della compressione di un fascio di nervi situati nel midollo spinale inferiore, danneggiando i dischi intervertebrali.
Questa zona è responsabile delle sensazioni provate nella zona inguinale. Molto spesso è causata da un’ernia del disco, ma può non essere l’unico motivo.
Altri sintomi includono intorpidimento dei glutei, cosce, disturbi della funzione intestinale e della vescica.
Tumore spinale
Benigno o maligno, il tumore spinale può apparire lungo il percorso di una struttura nervosa o del midollo spinale.
Infezioni locali
- malattie infiammatorie pelviche
- infezioni della vescica
- infezioni ai reni o al midollo osseo.
Problemi renali
I calcoli possono anche causare dolore alla schiena nella zona lombare simulando una sciatalgia acuta.
Condizioni ginecologiche
Grandi fibromi uterini e malattie maligne dell’area genitale possono causare mal di schiena.
Disturbi del sonno
Secondo alcuni studi, le persone con disturbi del sonno sono più inclini al mal di schiena rispetto agli altri.
Malattie polmonari
Da quelle virali o batteriche (polmonite, TB) a quelle croniche o oncologiche sono frequentemente associate a mal di schiena.
Herpes zoster
E’ un’infezione virale, causata dal virus Varicella-Zoster. Per chi ha contratto la varicella in passato, il virus rimane dormiente nelle radici nervose; la sua riattivazione può infiammare i nervi e portare a mal di schiena.
Mal di schiena: fattori di rischio
Il mal di schiena è un sintomo che può manifestarsi a qualsiasi età, ma possiamo comunque parlare di una serie di fattori predisponenti spesso particolarmente responsabili del dolore cronico.
- Alcune professioni, come quelle che comportano il sollevamento e il trasporto di pesi o il mantenimento di determinate posizioni durante il lavoro, rappresentano un ulteriore fattore di rischio.
- Gravidanza e periodo successivo alla nascita, a seguito di specifici cambiamenti ormonali.
- Menopausa, sullo sfondo di squilibri ormonali.
- Stile di vita sedentario.
- Età avanzata.
- Obesità e sovrappeso.
- Fumo.
- Esercizio intenso, soprattutto se eseguito in modo errato.
- Fattori genetici.
- Condizioni mediche come l’artrite e il cancro.
- Sesso femminile, a causa della specificità ormonale delle donne.
- Altezza: le persone alte soffrono più frequentemente di mal di schiena.
- Stress, ansia e disturbi dell’umore.
Mal di schiena al lavoro
I disturbi muscoloscheletrici sono il problema di salute correlato al lavoro più comune in Europa. La schiena è soggetta a continue sollecitazioni muscolari e le attività specifiche di ogni professione possono essere fattori che innescano il disturbo.
Sollevare e trasportare pesi, spingere o tirare in modo scorretto, così come eseguire movimenti ripetitivi, queste attività sovraccaricano alcuni gruppi muscolari e causano dolore.
Inoltre, stare seduti alla guida per lunghi periodi di tempo, postura scorretta in ufficio, posizione piegata a lungo o professioni in cui è necessario rimanere molto in piedi sollecitano le curve naturali della schiena, con l’effetto di installare dolori cronici e affaticamento muscolare.
Anche lo stress mentale sembra generare tensioni muscolari, causando, nel tempo, ulteriore dolore.
Mal di schiena e gravidanza
Più di due terzi delle donne in gravidanza soffrono di mal di schiena in gravidanza e quasi un quinto di dolore pelvico. Le due condizioni possono verificarsi insieme e tipicamente aumentano con l’avanzare della gravidanza interferendo con il lavoro, le attività quotidiane ed il sonno.
Il dolore è localizzato soprattutto nella fascia basso-lombare, a livello dei reni. Durante i primi mesi, infatti, quando la pancia cresce, il baricentro si sposta e il dolore può coinvolgere perfino i glutei.
In genere il dolore si attenua, fino a scomparire, dopo la nascita del bambino, ma in alcuni casi si protrae anche qualche mese dopo il parto.
L’esercizio fisico moderato può avere benefici sia fisici che psicologici. Lo yoga prenatale in questo senso è un’ottima possibilità per migliorare la flessibilità, l’equilibrio, la concentrazione e la fiducia in se stessi.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sul mal di schiena in gravidanza.
Diagnosi
Un’anamnesi completa ed un esame fisico sono di norma sufficienti ad identificare qualsiasi condizione grave che possa causare dolore. In questo modo il medico determina se si tratta di un dolore acuto, causato da un incidente o cronico.
In caso di dolore persistente, è possibile eseguire una radiografia, una TAC o una risonanza magnetica, che fornisce informazioni sulle condizioni dei tessuti molli e della struttura ossea, che, combinate, possono determinare la causa.
Per identificare le possibili cause nei muscoli, nel midollo spinale, nei nervi o nei dischi intervertebrali, vengono effettuate indagini più dettagliate, che evidenziano ernie del disco o problemi con:
- muscoli
- tendini
- nervi
- legamenti
- vasi sanguigni
- struttura ossea.
Sulla colonna vertebrale le scansioni ossee possono rilevare tumori o fratture da compressione causate dall’osteoporosi. Possono essere utilizzate anche sostanze di contrasto.
Un’altra indagine utile è l’elettromiografia o EMG, che consente la valutazione dei nervi periferici e dell’attività muscolare. Il nome corretto è elettroneuromiografia e registra l’attività elettrica nei muscoli, generata spontaneamente o in seguito a contrazione.
Il medico può anche raccomandare un esame del sangue se si sospetta un’infezione o una condizione polmonare in evoluzione, così come l’esame delle urine se il mal di schiena è causato da una condizione renale.
Indagini secondarie, come un controllo ginecologico o un elettrocardiogramma, sono indicate nel sospetto che il mal di schiena (spesso acuto) sia causato come riflesso di una condizione dei genitali o del cuore.
Un osteopata può diagnosticare e curare malattie lievi e moderate delle articolazioni e dei muscoli della colonna vertebrale ed un fisioterapista diagnosticherà e tratterà problemi alle articolazioni e ai tessuti molli principalmente della schiena.
Terapie del mal di schiena
È importante determinare il motivo del mal di schiena in modo che il trattamento miri a correggerlo. La maggior parte del dolore acuto migliora dopo poche settimane di trattamento.
Riposo, antinfiammatori e calore locale possono alleviare il problema.
È utile allo stesso tempo continuare una minima attività fisica, fintanto che le sensazioni dolorose possano essere tollerate. Gli antidolorifici, così come i farmaci antinfiammatori non steroidei e i miorilassanti risultano utili. Impacchi caldi insieme a gel antidolorifici locali possono ridurre il dolore.
Se il disturbo non migliora, in casi selezionati e sotto stretto controllo medico, è stato dimostrato che alcuni antidepressivi, combattendo lo stress e l’ansia, possono alleviare il dolore che non ha altre cause cliniche. Il cortisone è un farmaco che aiuta a ridurre l’infiammazione intorno ai nervi spinali e a trattare il dolore causato dalla pressione sugli stessi.
Un ulteriore trattamento invasivo è quello delle iniezioni di Botox (tossina botulinica), secondo studi che dimostrano come può ridurre le sensazioni paralizzando muscoli affetti da spasmi dolorosi.
Ultima ma non meno importante si sta rivelando la terapia cognitivo comportamentale, che può aiutare a gestire il mal di schiena cronico cambiando il modo in cui pensiamo.
La terapia può includere tecniche di rilassamento e modi per mantenere un atteggiamento positivo. Gli studi hanno dimostrato che l’applicazione di queste terapie rende i pazienti fisicamente più attivi, riducendo il rischio di recidive.
Consigli pratici per il mal di schiena
Una delle migliori strategie che una persona che soffre di mal di schiena possa adottare è quella di rimanere in esercizio, nel limite della tolleranza.
Lunghi periodi di riposo non alleviano i problemi, al contrario, possono portare all’aggravamento delle sensazioni dolorose.
Gli esercizi di stretching e l’attività fisica sono strategie utili ed efficaci che alleviano e combattono il mal di schiena. Il movimento e il rilassamento sono particolarmente utili durante i periodi di ridotta attività.
Nuoto, Yoga, camminate ed esercizi di Pilates sono utili come ottime soluzioni in grado di prevenire ed alleviare problemi osteoarticolari e muscolari che causano mal di schiena.
Scopri il nostro approfondimento sul Pilates.
Chinesiterapia
La terapia fisica analizza i meccanismi articolari e neuromuscolari che assicurano le normali attività motorie dell’essere umano.
I programmi di fisioterapia sono appositamente progettati tenendo conto di:
- costituzione del paziente
- età
- condizioni fisiche
- tipo di attività che svolge
- stadio di evoluzione della malattia
- esistenza di altre condizioni mediche.
All’interno dei programmi di ginnastica medica ogni paziente beneficia individualmente della supervisione specializzata di un fisioterapista.
L’attenzione principale è rivolta alla colonna vertebrale, e man mano che il dolore migliora, vengono introdotti alcuni esercizi di flessibilità e forza per i muscoli della schiena e dell’addome.
Sistema DAVID
Il sistema DAVID è la “pietra miliare” nella riabilitazione spinale in Europa ed in particolare in Germania.
Utilizza una tecnologia innovativa nel campo del recupero del movimento, che incorpora diverse caratteristiche brevettate. Questa terapia rivoluzionaria mira a riabilitare e stabilizzare la colonna vertebrale.
La terapia può completare il trattamento farmacologico iniziale o può seguirlo e si rivolge ai muscoli paravertebrali profondi, che sono direttamente attaccati alla struttura ossea della colonna vertebrale e che sono poco stimolati da altri metodi di terapia fisica.
Poiché sono difficilmente mobilizzati volontariamente, questi muscoli attaccati alla colonna vertebrale risultano spesso atrofizzati o sottosviluppati.
Inoltre, studi clinici hanno dimostrato che il movimento agisce come un medicinale per il dolore alle articolazioni. Il DAVID è un sistema di recupero medico attivo basato sull’utilizzo di uno speciale macchinario che contrasta la sindrome da decondizionamento muscolare ed è estremamente facile da usare per il paziente.
Il decondizionamento è un fenomeno che indica la parziale o completa perdita di adattamenti fisiologici ed anatomici legati all’esercizio fisico come conseguenza di un periodo in cui avviene una riduzione o una cessazione dell’attività fisica.
Se si raggiunge questo livello, i metodi di trattamento tradizionali non hanno più effetto e il grado di disabilità aumenta notevolmente con il passare del tempo.
Il sistema di recupero DAVID tratta con successo molte delle condizioni della colonna vertebrale:
- mal di schiena aspecifico
- alterazioni degenerative
- ernie del disco
- recupero post intervento chirurgico.
L’inizio del trattamento richiede una consulenza per l’esclusione da parte di uno specialista di qualsiasi controindicazione (tumori, infiammazioni acute e fratture recenti), nonché un eventuale consenso del neurochirurgo entro quattro mesi da un intervento.
Metodo McKenzie
Il metodo McKenzie (o diagnosi e terapia meccanica, MDT) è un sistema di diagnosi e trattamento per i disturbi muscoloscheletrici della colonna vertebrale e degli arti.
Esso è stato introdotto nel 1981 da Robin McKenzie, un fisioterapista neozelandese; prevede 4 passaggi:
- valutazione: il medico acquisisce una storia dei sintomi e di come evolvono; successivamente suggerisce di eseguire determinati movimenti e di adottare posizioni specifiche, chiedendo un feedback su come vengono influenzati i sintomi; il modo in cui questi cambiano fornisce al medico le informazioni per comprendere la natura del problema;
- classificazione: in base alla valutazione i sintomi della colonna vertebrale e degli arti sono classificati in 3 sottogruppi: sindrome da squilibrio, sindrome da disfunzione e sindrome posturale; l’ultimo sottogruppo è caratterizzato da sindromi non meccaniche in cui la MDT non funziona (meno del 3% dei casi); la scelta degli esercizi nel metodo McKenzie si basa su flessione, estensione o spostamento laterale della colonna vertebrale;
- trattamento: la terapia si propone come obiettivo la riduzione del dolore, la centralizzazione dei sintomi (che migrano nella linea mediana del corpo) ed il completo recupero;
- prevenzione: consiste nell’educare ed incoraggiare il paziente a fare esercizio regolarmente ed autonomamente.
Osteopatia
In Italia la figura dell’osteopata è stata riconosciuta solo da pochissimo tempo e non è stato ancora stabilito un percorso di formazione universitario per tale professione sanitaria.
L’osteopatia è un moderno metodo di diagnosi e cura utilizzato per rilevare i disturbi della biomeccanica del corpo, delle emozioni negative che spesso si traducono in:
- tensioni muscolari
- disturbi respiratori
- distorsioni del movimento.
Essa è una disciplina terapeutica di tipo olistico che si basa sulla capacità intrinseca del corpo umano di autoguarirsi.
L’osteopata si avvale di una serie di tecniche manuali (manipolazione) per ottimizzare le capacità di autoguarigione del corpo e lavora esclusivamente con le proprie mani, mentre il fisioterapista utilizza massaggi, apparati elettromedicali ed esercizi terapeutici.
A volte gli osteopati sono fisioterapisti o medici che hanno effettuato un percorso di studi di 5-6 anni per prendere il diploma in Osteopatia.
Leggi il nostro approfondimento su: Osteopatia: che cos’è, storia, principi, benefici, legislazione, in Italia e all’estero.
Mal di schiena: quando preoccuparsi
Il mio parere rimane quello di farsi visitare dal proprio medico di famiglia anche se un mal di schiena acuto migliora in pochi giorni e passa in poche settimane con la sola cura della zona dolorante e col riposo.
Particolare importanza assume la causa dell’installazione del dolore: dopo uno sforzo fisico, una posizione prolungata o un trauma come una caduta.
Nell’ultimo caso è buona norma contattare il curante e decidere insieme se effettuare ulteriori indagini. Nel caso di una variante cronica invece, è consigliato presentarsi dal medico con la comparsa di:
- perdita di peso.
- Febbre.
- Infiammazione o gonfiore nella schiena.
- Dolore persistente che non migliora.
- Irradiazione del dolore alle gambe o sotto il ginocchio.
- Incontinenza urinaria o fecale, installata improvvisamente o in breve tempo.
- Difficoltà a urinare.
- Improvvisa costipazione senza altra causa evidente.
- Intorpidimento e formicolio alle natiche, ano, genitali, cosce.
- Difficoltà locomotorie delle gambe e delle braccia.
- Debolezza dei piedi.
- Incapacità di compiere movimenti delle braccia.
Prevenzione del mal di schiena
Anche se sembra un luogo comune, il principio della prevenzione è una delle migliori strategie.
Le soluzioni per evitare il mal di schiena sono relativamente semplici e riguardano l’adozione di uno stile di vita in cui il movimento e gli esercizi che mirano a tonificare i muscoli fanno parte della routine.
Un altro approccio che ripaga, previene e allevia questo tipo di problema è la correzione e l’autocontrollo della posizione del corpo, sia da seduti che durante la deambulazione, nonché la regolazione del peso corporeo per facilitare lo sforzo di sostegno continuo della colonna vertebrale.
A volte l’utilizzo di plantari personalizzati può rivelarsi un valido aiuto.
Uno stile di vita sedentario è causa di molte sofferenze, da acute a croniche gravi, quindi il rispetto di almeno 150 minuti di attività fisica a settimana va mantenuto con impegno.
Anche il sovrappeso, quando accompagnato da scarsa tonicità muscolare, sembra essere un fattore chiave nella lombalgia cronica. Si consiglia di evitare, per quanto possibile, di rimanere seduti per ore e ore senza interruzioni, così come è consigliato mantenere una corretta posizione con la schiena dritta al lavoro.
È stato dimostrato che le persone che fumano vivono periodi più frequenti e più intensi di mal di schiena acuto, rispetto ai non fumatori dello stesso peso ed età. Smettere di fumare rimane una valida opzione.
Abitudini di vita
Calzature col tacco alto possono essere una delle cause che portano alla deformità della colonna vertebrale e aggravano il mal di schiena nelle donne, che vanno comunque incontro ad una maggiore incidenza di lombalgia.
Secondo alcuni specialisti però nemmeno calzature troppo basse aiuterebbero nella prevenzione del mal di schiena. Un tacco di massimo 5 cm sembrerebbe essere un buon compromesso per non affaticare la colonna.
Quando è necessario sollevare e trasportare pesi la pressione deve essere esercitata sui muscoli del polpaccio e non sulla schiena e dobbiamo assicurarci che siano bilanciati (sollevare con entrambe le mani).
Ultimo ma non meno importante, un materasso adeguato (che assicuri un corretto sostegno dei segmenti corporei e una posizione che rispetti le curve anatomiche della colonna vertebrale) è utile come misura preventiva e terapeutica.
Fonti
- Liddle SD, Pennick V. Interventions for preventing and treating low-back and pelvic pain during pregnancy. Cochrane Database Syst Rev. 2015 Sep 30;2015(9):CD001139. doi: 10.1002/14651858.CD001139.pub4. PMID: 26422811; PMCID: PMC7053516- Pubmed.
- Chou R, Qaseem A, Snow V, Casey D, Cross JT Jr, Shekelle P, Owens DK; Clinical Efficacy Assessment Subcommittee of the American College of Physicians; American College of Physicians; American Pain Society Low Back Pain Guidelines Panel. Diagnosis and treatment of low back pain: a joint clinical practice guideline from the American College of Physicians and the American Pain Society. Ann Intern Med. 2007 Oct 2;147(7):478-91. doi: 10.7326/0003-4819-147-7-200710020-00006. Erratum in: Ann Intern Med. 2008 Feb 5;148(3):247-8. PMID: 17909209.
- Delitto A, George SZ, Van Dillen L, Whitman JM, Sowa G, Shekelle P, Denninger TR, Godges JJ; Orthopaedic Section of the American Physical Therapy Association. Low back pain. J Orthop Sports Phys Ther. 2012 Apr;42(4):A1-57. doi: 10.2519/jospt.2012.42.4.A1. Epub 2012 Mar 30. PMID: 22466247; PMCID: PMC4893951- Pubmed.
- Casser HR, Seddigh S, Rauschmann M. Acute Lumbar Back Pain. Dtsch Arztebl Int. 2016 Apr 1;113(13):223-34. doi: 10.3238/arztebl.2016.0223. PMID: 27120496; PMCID: PMC4857557.
- Chenot JF, Greitemann B, Kladny B, Petzke F, Pfingsten M, Schorr SG. Non-Specific Low Back Pain. Dtsch Arztebl Int. 2017 Dec 25;114(51-52):883-890. doi: 10.3238/arztebl.2017.0883. PMID: 29321099; PMCID: PMC5769319.