30 anni fa cantava “The best” fasciata in un tubino nero, le labbra rosso fuoco, i tacchi a spillo, il passo sinuoso di un felino e l’inconfondibile voce graffiante. Oggi Tina Turner di anni ne compie 80 ed è ancora la leonessa esplosiva che era allora. Grintosa, sicura di sé, forte nonostante le tante prove a cui la vita l’ha messa di fronte.
La regina della black music, tra luci del palco e ombre della vita privata
Una vita di successi mondiali che l’hanno resa la regina della black music ma anche la star perfetta per il pop da classifica: si parla di oltre 200 milioni di copie vendute con brani come “The best”, “Private Dancer”, “What’s Love Got To Do With It”, “We don’t need another hero”, per citarne solo alcuni tra i più leggendari. E poi i Grammy Awards, il Kennedy Center Honors con gli omaggi di artisti come Beyoncé, concerti clamorosi che l’hanno vista duettare con icone della musica del calibro di Rod Stewart, Elton John, David Bowie. E ancora, il cinema, un biopic, due musical, un paio di autobiografie.
Ma la sua è stata anche un’esistenza segnata da traumi, tragedie, lutti: un marito violento, Ike Turner, suo partner musicale per 16 anni, che ha trasformato la sua vita in un incubo; il figlio adottivo, Ike, morto suicida a 59 anni; i problemi di salute che lei stessa si è trovata ad affrontare, prima un ictus, poi un tumore all’intestino, infine una grave insufficienza renale che l’ha portata al trapianto di un rene, donato dall’attuale marito Erwin Bach, come lei stessa racconta nell’autobiografia “My Love Story: A Memoir”.
Ma Tina, al secolo Ann Mae Bullock, nata a Nutbush, in Tennessee, oggi cittadina svizzera, non ha mai perso la fiducia e oggi festeggia i suoi 80 anni con la leggerezza e la grinta di sempre. Con questo spirito si è raccontata in una recente intervista a En24 News.
Il segreto della felicità? L’ottimismo, la curiosità, la voglia di migliorarsi sempre
“Come ci si sente a festeggiare questo traguardo? Ci si sente bene! 80 è solo un numero! Quando avevo 40 anni, non mi sentivo diversa da adesso. All’età di 73 anni ero ancora sulla copertina del “Vogue” tedesco. E, chissà, forse me lo chiederanno di nuovo quando compirò 83 anni!“
Nostalgia degli anni ruggenti in cui solcava i palchi in abiti corti e tacchi alti? Per niente. “Questo è il più grande equivoco su di me: le persone spesso pensano che io sia anche in privato la sexy Tina che hanno visto sul palcoscenico. Ma non sono affatto così. I tacchi alti sono belli, ma preferisco le scarpe basse. Nella mia vita, ora mi preoccupo più della comodità. Mi piace la pace del ritiro, mi dà tempo per pensare“.
Una Tina intimista, che ripercorre le tappe della sua esistenza e della sua carriera, ricordando come l’ottimismo, la curiosità, la voglia di migliorarsi sempre l’abbiano aiutata a superare le sfide che la vita le ha messo di fronte, fin da quando Tina era ancora una bambina di nome Anna Mae.
“Mia madre se n’è andata quando avevo 11 anni. E penso di aver avuto già allora il seme della tristezza dentro di me. Ma allo stesso tempo sono sempre stata molto positiva e ottimista, ho sempre voluto imparare, migliorare me stessa, rendere la mia vita più bella”.
“Da piccola ero un vero maschiaccio, sempre curiosa. Mi piaceva esplorare, passare ore a passeggiare per la campagna, arrampicarmi sugli alberi, osservare gli animali. La natura era il mio rifugio“.
E, già allora, cantare la rendeva felice, dalle prime esibizioni in chiesa a quella volta in cui, a quattro o cinque anni, in un grande magazzino la mamma la fece salire su uno sgabello per cantare per i commessi. Le diedero una mancia da mettere nel salvadanaio: i primi soldi guadagnati come cantante.
Dall’incubo alla rinascita
Poi l’incontro, il sodalizio musicale, la vita tormentata con Ike: Anna Mae che diventa Tina.
“Non mi faceva impazzire rinunciare al mio nome, nemmeno per lavoro. Ma Ike voleva così. Ed ero troppo giovane per capire che avrei rinunciato a molto di più. Vista con il senno di poi, è stata una scelta dal valore simbolico: sono diventata di proprietà di Ike. Ecco perché è stato così importante per me mantenere il mio nome dopo averlo lasciato”.
La vita con Ike è un incubo di violenze e abusi, sia fisici che psicologici, a cui Tina riesce a sopravvivere solo grazie alla sua forza.
“Sono sempre stata una persona che riesce a trovare un briciolo di felicità dove non sembra essercene neanche un po’. E’ un dono che ho avuto fin da bambina e che ho conservato più tardi, quando ero con Ike. Forse viene dalla mia forza interiore, dalla mia fede. Il buddismo mi ha sicuramente aiutata”.
Poi, dopo anni in quel vortice di sopraffazione che la porta anche a tentare il suicidio, dopo l’ennesimo litigio e una notte di violenze durante una tournée, nel 1976 Tina trova il coraggio di fuggire e iniziare una nuova vita. Una scelta che rischia di compromettere la sua carriera ma a cui Tina, oggi, guarda con gli occhi di una schiava che ha recuperato la sua libertà.
“Essere liberi … beh, è stato meraviglioso! Non mi importava non avere soldi, dover pulire strane case per guadagnarmi da vivere. Era una lotta per il lavoro e molte case discografiche dicevano che una donna nera di mezza età non aveva futuro. Ero entrata in un mondo di luce, risate e amore e credevo nel mio cuore. Credevo fermamente che sarebbero accadute cose buone, che avrei continuato all’infinito”.
E così è stato. Nel 1984 arriva il successo planetario dell’album Private Dancer. E la previsione che anni addietro le aveva fatto un sensitivo si avvera: “Sarai tra le stelle più grandi”.
Pochi dolci e rossetto rosso. Il mio allenamento quotidiano? Ballare sul palco!
Nonostante un’esistenza da star e i tanti momenti drammatici vissuti, Tina non ha mai ceduto alle droghe. Il suo rifugio? Lo shopping. E il rossetto rosso-rosso, irrinunciabile prodotto di bellezza.
Come ha dichiarato in un’intervista al Mirror qualche anno fa, ha sempre seguito una dieta sana, che le ha permesso di arrivare ai settanta in splendida forma, mantenendo negli anni il suo peso e la sua taglia (una 10 americana, corrispondente alla 46 italiana).
“Non abuso di dolci, zuccheri, torte e grassi. Mangio sano. Il piacere della vita è la cena”.
E lo sport? Di tempo per allenarsi non ne ha mai avuto molto. “Ma – ha detto a En24 News – prova a fare due spettacoli a notte per 50 anni: il movimento, certo, non ti manca!”
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