Per molti, il bello dell’estate è anche la possibilità di sfoggiare i tatuaggi, soprattutto in spiaggia.
Ma prima di decidere di farsi un tatuaggio, è bene seguire alcune indicazioni fondamentali per non ritrovarsi con brutte cicatrici, infezioni o altri problemi estetici o di salute.
Anche perché in estate bisogna avere delle accortezze in più.
Il tatuatore
Innanzitutto, rivolgiti a un tatuatore qualificato e che operi nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari previsti dalle linee guida del Ministero della Salute per l’esecuzione di tatuaggi e piercing.
Inoltre, verifica che il tatuatore sia in possesso dell’attestato di frequenza di uno specifico Corso di formazione regionale e che la procedura sia eseguita in un centro autorizzato a tale attività.
Ricorda, infine, che in caso tu sia minorenne, è obbligatorio non solo il consenso di un genitore o un tutore, ma anche la sua presenza durante l’esecuzione del tatuaggio.
I rischi
Se la strumentazione utilizzata non è stata pulita e sterilizzata, c’è un elevato rischio di infezioni batteriche e comparsa di malattie.
In aggiunta, l’infezione può essere provocata da microorganismi provenienti dalla tua pelle o da quella del tatuatore.
Il rischio è quello anche di ammalarsi di tetano, epatite B e C o l’HIV.
Lo sapevi che durante l’esecuzione di un tatuaggio professionale, la macchina ad alimentazione elettrica provoca 180 mila lesioni all’ora?
Ad ogni modo, oltre alle infezioni, un tatuaggio può provocare anche alterazioni della pelle che possono portare ad alcune complicanze, tra cui:
- sensibilizzazione e reazioni allergiche, dovute alle sostanze utilizzate dai tatuatori (pigmenti o metalli)
- reazioni infiammatorie, rigonfiamenti o ispessimenti della pelle o del tessuto sottostante
- lesioni dei nervi, con conseguente alterazione della sensibilità e della motricità locale.
Se si verifica uno dei casi elencati sopra, bisogna rivolgersi a un medico, meglio ancora a un dermatologo.
Gli inchiostri
Alcuni degli inchiostri utilizzati, soprattutto se non acquistati da rivenditori ufficiali, possono contenere sostanze potenzialmente tossiche o cancerogene, come per esempio metalli come il piombo.
Verifica quindi che gli inchiostri utilizzati siano sterili e atossici, come stabilito per legge, e che siano contenuti in contenitori monouso.
Soprattutto accertati che il tatuatore non utilizzi inchiostro avanzato da un precedente tatuaggio eseguito su un’altra persona, perché potrebbe essere infetto.
Infatti, il pigmento non utilizzato deve essere sempre buttato via e non usato per persone diverse.
In estate
È sconsigliato il fai da te o l’improvvisazione: se decidi di sottoporti a un tatuaggio (ma anche al trucco permanente) rivolgiti ai centri autorizzati e assolutamente mai a sedicenti tatuatori in spiaggia o presso i bagni.
In genere, eseguire i tatuaggi in estate ha il vantaggio di abbreviare i tempi di guarigione, perché la pelle è scoperta o comunque a contatto con tessuti leggeri, che la lasciano traspirare.
Di regola, un tatuaggio guarisce completamente nel giro di un mese, ma i primi 15 giorni sono quelli a cui prestare maggiore attenzione e in cui prendersi cura della parte di pelle tatuata.
Soprattutto nei primi 3-4 giorni dovrai applicare e rimuovere più volte la pellicola fornita dal tatuatore per assorbire l’inchiostro in eccesso.
Sarà necessario anche applicare delle creme specifiche per proteggere la pelle e lenire bruciore e prurito.
Inoltre, dall’esecuzione del tatuaggio e fino alla sua completa guarigione, non bisogna esporre la pelle al sole diretto o alle lampade solari senza applicare prima una protezione totale.
L’opportunità di esporsi al sole dipende anche dall’estensione del tatuaggio, dal tipo di pelle e dalla sensibilità personale: di certo se già la zona è arrossata e brucia, stare sotto al sole può aumentare il disagio.
Da evitare sono anche i bagni in mare, in piscina, alle terme, sia per il rischio di infezione sia perché bagnando la zona tatuata si rallentano i tempi di guarigione della ferita.
Da non sottovalutare anche l’aspetto estetico: se non si seguono queste accortezze si rischia di sbiadire o di far sfumare i tratti del tatuaggio e quindi pregiudicare il risultato finale.
Quando è il tatuaggio è sconsigliato
Ci sono alcuni casi e situazioni in cui è meglio rinunciare o rimandare il tatuaggio:
- sei in gravidanza
- soffri di allergie/fotosensibilità
- hai malattie infettive, autoimmuni o dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio
- se hai malattie della pelle
- assumi farmaci che alterano la normale riepitelizzazione della pelle
- soffri di disturbi della coagulazione/cicatrizzazione.
Inoltre, il tatuaggio non va eseguito su aree della pelle sottoposte a chirurgia plastica o radioterapia nell’ultimo anno, su cicatrici che si sono formate in meno di un anno, su zone già tatuate da meno di sei settimane o su cui era già stato rimosso un tatuaggio precedente con il laser.