Dopo mesi di attesa, i seggiolini anti abbandono diventano obbligatori in Italia e sono previsti per i bambini fino a quattro anni. Si tratta di un’importante forma di prevenzione contro l’amnesia dissociativa, una perdita di memoria che può colpire i genitori che dimenticano i figli in auto. Ecco che cosa prevede la legge e come adeguarsi.
Seggiolini anti abbandono per tutelare la vita dei bambini più piccoli
La Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato il decreto attuativo dell’articolo 172 del Nuovo codice della strada, dove si prevede l’obbligo di installare i dispositivi di allarme.
L’obbligo sarà operativo non appena il decreto legge verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni. Inoltre, sono allo studio delle agevolazioni fiscali, per facilitare l’acquisto dei seggiolini anti abbandono da parte dei genitori. Al momento, non è necessaria alcuna corsa all’acquisto, dato che la legge sarà attiva dagli inizi del prossimo anno.
Come funziona il sistema
La legge stabilisce che il dispositivo anti abbandono deve attivarsi automaticamente e dare un segnale di allarme alla persona che guida l’auto – per esempio segnali visivi e acustici, che si possono notare subito da dentro e fuori dell’auto.
Questo sistema sarà connesso allo smartphone, per ricordare al guidatore, con un segnale, la presenza del bambino in auto. Alcuni seggiolini con il sistema di allarme integrato sono già in commercio e funzionano grazie a dei sensori in grado di rilevare i movimenti del bambino e di inviare notifiche agli smartphone dei genitori, tramite l’apposita app.
Una forma di prevenzione contro l’amnesia dissociativa dei genitori
Questa legge è una prima e importante forma di prevenzione, per evitare il ripetersi dei tragici casi di cronaca, di genitori che dimenticano i propri figli in auto, per tante ore, senza rendersene conto.
Come spiegano gli esperti, questi casi, purtroppo, avvengono a seguito di black out momentanei nella mente della persona, che si chiamano amnesie dissociative. Quest’ultima è una condizione che provoca nel soggetto dei vuoti di memoria, che possono durare per un arco di tempo variabile – da pochi minuti a decine di anni.
L’amnesia è, infatti, una totale o parziale incapacità di ricordare fatti recenti o passati. Spesso, nei casi di abbandono dei minori in auto, questo vuoto di memoria deriva da un problema psicologico. Come si legge anche nella guida MSD Italia, la maggior parte delle persone che hanno un’amnesia dissociativa non ne è consapevole – o lo è solo in parte – e acquisisce tale consapevolezza solo più avanti, quando recupera la memoria oppure se si rende conto di non essere in grado di ricordare azioni compiute nel passato.
Perché un genitore può dimenticare il figlio in auto
L’amnesia dissociativa è dovuta a problemi psicologici e non deriva solo traumi importanti, ma anche da eccessiva stanchezza e stress. Chi viene colpito da questi vuoti di memoria è inconsapevole di avere tale problema, ma la cosa più allarmante è che l’amnesia dissociativa può capitare a chiunque e manifestarsi in diverse modalità.
Si può comunque fare attenzione ad alcuni campanelli di allarme lanciati dal proprio fisico, per evitare di subire un’amnesia. La persona si rende conto di essere super stressata e stanca, quando ha anche difficoltà a dormire, a concentrarsi e a ricordare le cose che fa durante il giorno.
Quando si è sottoposti a un periodo di forti tensioni, si tende a essere anche più irritabili e ad agire in automatico, senza pensare. Se si ravvisano questi sintomi, la cosa da fare è consultare un medico per ritrovare i propri equilibri. In caso di amnesia dissociativa accertata nella persona, il trattamento che si raccomanda è la psicoterapia.