I Salamini Italiana alla Cacciatora DOP, con la loro storia che affonda le radici nell’antica tradizione etrusca, rappresentano un’eccellenza culinaria italiana che ha resistito al passare del tempo.
Già noto ai Romani e poi diffuso dai Longobardi, questo salume deve il suo nome e la sua dimensione compatta ai cacciatori e alla loro abitudine di portare con sé queste prelibatezze durante le battute di caccia, vista anche la forma adatta al trasporto nelle bisacce.
Certificazione DOP: un marchio di qualità
I Salamini Italiani alla Cacciatora hanno ottenuto la prestigiosa certificazione DOP (Denominazione di Origine Protetta) nel 2001, posizionandosi ufficialmente tra i prodotti tipici italiani. La zona di produzione abbraccia un vasto territorio, includendo Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise.
La specificità della certificazione richiede che l’intero processo di produzione avvenga esclusivamente in queste regioni.
Sono ottenuti utilizzando solo le migliori carni suine italiane, provenienti dalle stesse razze utilizzate per i celebri Prosciutti DOP di Parma e San Daniele. I suini devono nascere, crescere, essere allevati e macellati nelle regioni indicate e il disciplinare di produzione specifica con precisione le regole riguardanti l’allevamento e l’alimentazione degli animali.
Inoltre, la lavorazione richiede grande esperienza e inizia con un’attenta selezione delle carni. La macinatura e l’impasto con sale, pepe e aglio avvengono secondo le tradizioni, seguite dall’insaccatura in budelli naturali o artificiali. La fase di stagionatura, durata almeno 10 giorni, conferisce al prodotto la sua consistenza compatta e il caratteristico sapore dolce.
Storia e tradizione: un legame indissolubile
L’origine dei Salamini Italiani alla Cacciatora DOP risale a oltre due millenni fa, quando gli Etruschi iniziarono la loro produzione. Erano abili cacciatori che amavano gustare cinghiale e maiale sotto forma di carni salate, cioè gli “antenati” dei salumi.
I Romani, poi, contribuirono a diffondere questa prelibatezza in tutto il territorio italiano. Durante le migrazioni delle popolazioni longobarde, poi, la pratica di consumare cibi altamente conservabili, principalmente a base di carne suina, favorì ulteriormente la produzione dei salamini.
La tradizione dei cacciatori di portare con sé questi salumi durante le battute di caccia non solo ha dato loro il nome, ma ha anche determinato la loro dimensione piccola e compatta, perfetta per il trasporto nelle bisacce.
Anche adesso, per la loro dimensione (pesano al massimo 250 g), sono molto pratici, facili da trasportare e ideali per un pasto rustico e in qualsiasi occasione.
I Salamini italiani alla Cacciatora DOP, infatti, sono venduti pronti per il consumo. Tuttavia se si vuole continuare la stagionatura, per ottenere un prodotto più consistente, è bene conservarli in luoghi freschi e umidi, come ad esempio in cantina o nella zona inferiore del frigorifero.
Una volta tagliati e gustati, se avanzano, vanno conservati in frigorifero, possibilmente avvolti in uno strofinaccio di stoffa pulito.
La pezzatura piccola li rende ideali per l’alimentazione moderna ma anche per chi è a dieta e per le scampagnate e i picnic, ma sono molto apprezzati anche come antipasto o come aperitivo.
Questo contenuto rientra nel programma “DELI.M.E.A.T. Delicious Moments European Authentic Taste”, il progetto promozionale e informativo che unisce tre consorzi agroalimentari per la tutela dei salumi DOP e IGP, cofinanziato dall’Unione Europea e rivolto al mercato italiano e francese.