Le coppette mestruali sono una delle alternative più sostenibili ai comuni assorbenti e tamponi. Composte solitamente di silicone medico, sono anallergiche, riutilizzabili e durano per molti anni. Il loro uso, però, non è ancora così diffuso.
Complice l’iniziale difficoltà di inserimento e una sorta di ritrosia da parte di molte donne, nel nostro Paese vengono scelte ancora da poche persone. Ora, però, le cose potrebbero cambiare. Il primo studio scientifico condotto sulle coppette mestruali, pubblicato su Lancet Public Health, dice infatti che sono sicure e affidabili quanto gli assorbenti usa e getta.
Lo studio pubblicato su Lancet
Condotto esaminando 43 studi che hanno coinvolto oltre 3mila donne e ragazze in diversi Paesi nel mondo, la ricerca ha rilevato che, il 70% delle donne ha continuato a utilizzare le coppette mestruali una volta acquisita familiarità.
Nonostante 1,9 miliardi di donne in tutto il mondo abbiano un’età da mestruazioni – ha spiegato l’autrice principale della ricerca Penelope Phillips-Howard della Scuola di Medicina Tropicale di Liverpool – esistono pochi validi studi che confrontano tra loro i prodotti sanitari per mestruazioni.
La ricerca ha rilevato che la consapevolezza tra le donne sull’uso della coppetta è piuttosto bassa. Tra le preoccupazioni più comuni ci sono dolore, difficoltà nell’inserimento o nella rimozione, timore di perdite e irritazioni.
Tuttavia, conclude lo studio, le complicazioni sono rare.
Sul lungo termine l’utilizzo delle coppette mestruali porta molti vantaggi.
- Sono un’opzione molto più economica, visto che costano tra i 10 e i 20 euro e si possono utilizzare fino a 10 anni consecutivi.
- Rispettano l’ambiente, perché non vengono gettate nell’indifferenziata come invece avviene per gli assorbenti o i tamponi.
- Sono affidabili, visto che una volta inserite correttamente è praticamente impossibile sporcarsi. E durano fino a 8-9 ore.
Secondo i ricercatori, dunque, la diffusione a livello globale delle coppette mestruali potrebbe aiutare ad affrontare la povertà e i problemi di salute legati al ciclo, come le infezioni, soprattutto nei Paesi in cui i servizi igienici sono scarsi.
Fonte: Lancet