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Prodotti di bellezza di altissima qualità, piccole marche indipendenti, che danno vita a un fenomeno di portata globale, con vetrine ed expo dedicati e che con l’e-commerce sono a portata di tutti, non solo dei luoghi in cui vengono prodotti. Spopolano sui social, ricoprono tutti i settori beauty – dal makeup allo skincare – sono dinamici e molto pop.
Li chiamano “brand indie” e sono piccole produzioni che nascono dalle idee di ricercatori, medici, dermatologi, estetiste, barbieri e perfino casalinghe, alla ricerca di prodotti migliori che non esistono sul mercato. Sono i marchi del momento, li cercano in tutto il mondo e li trovano soprattutto su Internet, grazie al grande lavoro “responsive” che queste piccole società fanno sui social.
Perché piacciono?
I prodotti sono innovativi, per tecnologia e ingredienti, e di solito hanno poche referenze. Nascono principalmente negli Stati Uniti, ma la tendenza è diffusa ovunque e non mancano i marchi italiani.
Sono probabilmente destinati a essere il futuro delle nostre routine quotidiane. Perché raggiungono direttamente il consumatore, garantiscono qualità e piccola produzione e forniscono indicazioni esatte sulla composizione degli ingredienti. Sono infatti solitamente green e cruelty free e piacciono soprattutto ai più giovani grazie allo storytelling che c’è dietro. Perché spesso nascono da eventi ed esigenze personali.
Il rossetto che fa passare la voglia di junk food
Una piccola company californiana, per esempio, ha creato un rossetto che fa passare la voglia di mangiare junk food, sale e cibi grassi. Punta su un suo sapore particolare, che fa venire sete. Una volta applicato, perciò, viene voglia di bere un bel bicchiere d’acqua, il che pare ci faccia dimenticare le tentazioni.
Lo stick contro stress e cattiva digestione
Un altro stick, ideato da un brand di benessere presente negli alberghi di Malibù, è a base di olio di ginepro, camomilla e lavanda e si passa su polsi e tempie. Così, agirebbe sul nervo vago, riuscendo ad abbattere lo stress e migliorando la cattiva digestione.
La skincare 100% vegetale e naturale
Vanno molto i sieri “distillati”, soprattutto di alghe rosse e ingredienti vegetali. Vengono prodotti a freddo, quindi gli ingredienti sono più attivi, e inaugurano un nuovo modo di idratare. Diversamente dai loro omologhi, infatti, sembra agiscano dall’interno e non in superficie.
Stesso discorso per le nuove proteine di bellezza, 100% vegetali e senza tracce di derivati animali. Sono progettate da un brand californiano, che ha brevettato un sistema per produrre proteine animal free seguendo i princìpi del biodesign.
Anche per i più piccoli, la skincare è vegana e naturale. Molto di tendenza, soprattutto negli Stati Uniti, è una linea di prodotti creata da un nonno, che per anni ha lottato con le allergie fastidiose dei suoi 12 nipoti e alla ricerca di cosmetici in grado di soddisfare le loro esigenze. Alla fine li ha formulati da solo. Puri, ipoallergenici, clinicamente testati, senza solfati, parabeni, glutine e con fragranze naturali. “Che rispettano i bambini e l’ambiente in cui crescono”, come si legge sul sito.
Contro il sudore
Anche i prodotti anti sudorazione diventano 100% naturali e senza derivati dell’alluminio. Contengono, infatti, radici di piante. E, soprattutto, bicarbonato di sodio,capace di assorbire gli odori e la sudorazione lasciando la pelle fresca.
Spesso perseguono una buona causa
Soprattutto molto green, questi marchi sono mossi anche da progetti in difesa della natura o più sociali, di sostegno alle comunità locali dove risiede la produzione o dove reperiscono le materie prime vegetali. Non sono compagnie quotate in borsa. La loro diffusione, oggi, è talmente in crescita che le multinazionali le tengono d’occhio, offrendo anche accordi e partnership per accaparrarsi le nuove idee.
Lo shopping? Si fa online
La rete è il posto giusto in cui trovare i prodotti indie. E l’espansione è talmente forte che l’anno scorso il colosso di e-commerce Amazon ha deciso di aprire l'”Indie Beauty Shop”, un negozio virtuale dedicato interamente a questi brand emergenti. Gli unici requisiti di accesso? Non appartenere ai grandi gruppi, aver partecipato all’Indie Beauty Expo. E pagare, mensilmente, una contenuta quota di partecipazione.
Fonte: Ansa