Sommario
Gli edulcoranti alimentari sono sostanze naturali o di sintesi che vengono utilizzare per dolcificare alimenti o bevande, ma senza l’utilizzo di zuccheri.
Saccarina, sucralosio, stevia e anche il “temutissimo” aspartame, sono molti gli edulcoranti presenti in prodotti a basso impatto calorico come quelli “light” o “zero”.
La maggior parte di queste sostanze ha un apporto calorico trascurabile, il che le rendi adatte a chi segue diete ipocaloriche. Per quanto riguarda l’impatto sulla glicemia e sul diabete, gli studi sono ancora contrastanti e alcuni evidenziano un miglioramento della sensibilità all‘insulina, mentre altri hanno dimostrato che gli edulcoranti non hanno alcun effetto significativo.
Molecole come l’aspartame sono state inserite dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nell’elenco delle “possibili sostanze cancerogene”, provocando paura negli utilizzatori abituali.
Cosa sono gli edulcoranti?
Gli edulcoranti sono composti chimici o sostanze naturali utilizzate per aggiungere dolcezza senza apportare calorie, come, invece, accade per gli zuccheri tradizionali (saccarosio, glucosio e fruttosio). La classificazione tradizionale prevede la divisione in edulcoranti:
- ARTIFICIALI: sono sintetizzati chimicamente e hanno altissimo potere dolcificante. I più comuni sono: Acesulfame K, Aspartame, Sucralosio, Saccarina e Ciclammato.
- NATURALI: quando ci si riferisce ai dolcificanti naturali si fa riferiamo a stevia, fruttosio e a tutti quei dolcificanti che terminano in “-olo”, come eritritolo, xilitolo, mannitolo e sorbitolo, che spesso sono presenti nelle gomme da masticare e nei prodotti farmaceutici senza zuccheri.
Gli edulcoranti possono essere classificati oltre che per l’origine, anche in base alle calorie fornite:
- Edulcoranti a “zero calorie”: queste molecole non forniscono apporto calorico significativo e sono adatte per chi segue diete ipocaloriche o cerca di controllare il peso corporeo. Esempi concreti possono essere l’aspartame e il sucralosio.
- Edulcoranti a basso contenuto calorico: questa tipologia di molecole fornisce alcune calorie, ma comunque minori rispetto agli zuccheri tradizionali. Esempi di questa categoria sono lo xilitolo e il sorbitolo.
Gli edulcoranti sono soggetti a una regolamentazione rigorosa da parte delle autorità sanitarie di tutto il mondo. In Europa, gli edulcoranti sono approvati dalla Commissione Europea e sono inseriti nell’elenco degli additivi alimentari autorizzati per uso alimentare (Tabella con additivi edulcoranti approvati).
Come vengono classificati i dolcificanti?
In sintesi, è possibile dividere i dolcificanti e edulcoranti in 5 categorie, ognuna con le proprie caratteristiche peculiari.
1. Edulcoranti naturali
- Esempi: stevia, xilitolo, eritritolo, sciroppo d’agave, miele.
- Origine: estratti da piante o sostanze naturali.
- Caratteristiche: spesso considerati come alternative più naturali agli zuccheri raffinati, possono variare in dolcezza e apporto calorico. Anche se prodotti come il miele sono totalmente sovrapponili alle caratteristiche del comune zucchero da tavola (saccarosio).
2. Edulcoranti artificiali (o intensivi)
- Esempi: aspartame, saccarina, sucralosio, acesulfame K, ciclammato.
- Origine: sintetizzati chimicamente in laboratorio.
- Caratteristiche: questi elementi forniscono dolcezza senza apporto calorico significativo. Vengono utilizzati in piccole quantità per ottenere il sapore dolce desiderato, avendo un potere dolcificante superiore rispetto allo zucchero anche di centinaia di volte. Bisogna prestare attenzione poiché alcuni di questi, come acesulfame k e ciclammato, sono sensibili al calore e messi all’interno di bevande calde, possono degradarsi e conferire un sapore amarognolo.
3. Tradizionali
- Esempi: zucchero bianco, zucchero di canna e miele.
- Origine: estratti da fonti naturali, ma spesso raffinati o processati.
- Caratteristiche: forniscono calorie, oltre al sapore dolce. Possono essere utilizzati in cucina e nella preparazione di dolci. Lo zucchero da tavola (saccarosio) ha un contenuto calorico di circa 4 calorie per grammo. Ciò significa che un cucchiaino di zucchero (da 4 grammi) fornisce circa 16 calorie.
4. Alcoli edulcoranti
- Esempi: sorbitolo, mannitolo, lattitolo.
- Origine: derivati da zuccheri o sintetizzati.
- Caratteristiche: forniscono meno calorie rispetto agli zuccheri tradizionali e spesso sono utilizzati in prodotti senza zucchero. Sorbitolo e mannitolo sono polioli che vengono utilizzati anche in ambito medico per trattare la stitichezza, ma anche in caso di emergenza medica per ridurre la pressione intracranica.
5. Composti misti
- Esempi: stevioliti (o derivati della Stevia).
- Origine: composti ottenuti dalla modifica chimica di edulcoranti naturali.
- Caratteristiche: possono combinare le caratteristiche di dolcezza degli edulcoranti naturali con migliorate proprietà di stabilità e solubilità.
Ognuna di queste categorie ha specifiche applicazioni e può essere preferita in base alle esigenze dietetiche e alle preferenze di gusto personali. È importante valutare l’effetto di ciascun edulcorante sulla salute e considerare le raccomandazioni dietetiche individuali. Per questo motivo è sempre bene seguire le direttive fornite da un medico o da un nutrizionista.
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A cosa servono gli edulcoranti?
Può sembrare una domanda banale, ma non lo è affatto! Come già ripetuto più volte, gli edulcoranti sono utilizzati principalmente per conferire dolcezza ai cibi e alle bevande senza aggiungere calorie provenienti dall’uso dagli zuccheri tradizionali.
Quindi il loro utilizzo è strettamente legato al mondo della dietoterapia e della perdita di peso. Di seguito verranno riportate le diverse applicazioni delle molecole edulcoranti:
- Controllo del peso: gli edulcoranti a “basso contenuto calorico” o “acalorici” sono spesso scelti da coloro che cercano di ridurre l’apporto calorico totale della dieta per il controllo del peso. Le aziende alimentari e farmaceutiche di prodotti “light” hanno realizzato bevande, alimenti sostitutivi, dolcetti e snack di ogni tipo, grazie all’utilizzo di queste molecole.
- Gestione del diabete: poiché molti edulcoranti non influenzano significativamente i livelli di zucchero nel sangue, possono essere una scelta adatta per le persone con diabete. Inizialmente si pensava che anche il fruttosio fosse utile per la dieta di un soggetto diabetico, per poi scoprire che non era così. Per quanto riguarda gli edulcoranti e la loro influenza sulla glicemia gli studi sono numerosi e ancora in corso.
- Promozione della salute dentale: gli edulcoranti artificiali, come lo xilitolo, non contribuiscono alla formazione di placca dentale e alla carie, rendendoli una scelta sana per i denti. Molecole di questo tipo con potere “acariogeno” vengono utilizzate in gomme e caramelle senza zucchero.
- Opzione per diete specifiche: gli edulcoranti consentono a coloro che seguono diete specifiche, come quelle a basso contenuto di carboidrati o chetogeniche, di soddisfare il desiderio di dolcezza senza compromettere gli obiettivi dietetici prefissati.
Potere dolcificante degli edulcoranti alimentari
Di seguito viene riportata un’utile tabella con alcuni tra i più famosi dolcificanti e edulcoranti, indicando la loro origine naturale o sintetica, le calorie fornite e il potere dolcificante relativo:
Dolcificante | Origine | Calorie per Grammo | Potere Dolcificante |
Stevia | Naturale | 0 | 50-300 volte più dolce dello zucchero |
Xilitolo | Naturale | 2,4 | Uguale dolcezza dello zucchero |
Eritritolo | Naturale | 0,2 | 60-80% della dolcezza dello zucchero |
Aspartame | Artificiale | 4 | 200 volte più dolce dello zucchero |
Saccarina | Artificiale | 0 | 300-700 volte più dolce dello zucchero |
Sucralosio | Artificiale | 0 | 600 volte più dolce dello zucchero |
Acesulfame K | Artificiale | 0 | 200 volte più dolce dello zucchero |
Sciroppo d’Agave | Naturale | 3,2 | 1,4 volte più dolce dello zucchero |
Miele | Naturale | 3,9 | Uguale dolcezza dello zucchero |
Zucchero Bianco | Naturale | 4 | – |
Bisogna notare che questi valori sono approssimativi e possono variare in base al produttore e alla forma in cui viene utilizzato il dolcificante. Si consiglia sempre di verificare le informazioni sull’etichetta del prodotto specifico che si sta andando ad utilizzare.
Dove si trovano gli edulcoranti
Ogni giorno inconsapevolmente assumiamo edulcoranti, poiché sono presenti in bibite e alimenti per sostituire il sapore dolce oppure per rinforzalo. Di seguito viene riportato un elenco con i principali prodotti alimentari e non solo, che possono contenere edulcoranti.
- Bevande analcoliche: la maggior parte delle bevande analcoliche, come la cola, la limonata e l’aranciata, contiene edulcoranti che permettono di ridurre l’apporto di zuccheri e migliorare il sapore della bevanda.
- Dolciumi: i dolciumi, come le caramelle, i cioccolatini e i biscotti, sono ricchi di edulcoranti. Questo è uno dei motivi per il quale ad un abuso di caramelle e dolci, spesso viene associata diarrea e gonfiore addominale. Alcuni edulcoranti, infatti, provocano fermentazione intestinale e richiamano liquidi per osmosi quando assunti in elevate concentrazioni.
- Prodotti da forno: i prodotti da forno, come il pane, la pizza e la pasta, possono contenere edulcoranti, soprattutto nei loro formati “light”.
- Yogurt: alcuni yogurt, soprattutto quelli aromatizzati, possono contenere edulcoranti.
- Gelati: anche alcuni gelati possono contenere edulcoranti, soprattutto quelli pensati per diabetici.
- Collutori: determinati collutori contengono edulcoranti per migliorare il gusto a contatto con la lingua e il palato.
- Farmaci: alcuni farmaci, come gli sciroppi per la tosse senza zucchero oppure le bustine da sciogliere in acqua, possono contenere edulcoranti per renderli più appetibili e aumentare la compliance (aderenza) del paziente.
Su ogni etichetta è sempre presente la tipologia di edulcorante utilizzata, che viene accostata molto spesso anche alla sigla che questo possiede in quanto additivo alimentare.
Quali sono i migliori dolcificanti per diabetici?
I migliori edulcoranti per diabetici sono quelli che, ad oggi, hanno un minor impatto sulla glicemia ematica (ovvero sui livelli di zucchero).
Ridurre il consumo di zucchero può aiutare in una sana perdita di peso, che può essere molto utile per le persone con prediabete o diabete.
È fondamentale anche monitorare l’assunzione di zucchero per gestire con successo il diabete. La glicemia elevata e prolungata può causare una miriade di problemi di salute, tra cui deficit retinici, problemi renali, neuropatia e problemi di circolazione.
Ecco alcuni dolcificanti comunemente raccomandati per i diabetici:
- Stevia: il dolcificante naturale derivato dalle foglie della pianta Stevia rebaudiana è considerato sicuro per i diabetici, in quanto non influisce sui livelli di zucchero nel sangue e può anche avere benefici per la salute, come riportato in studi presenti su Frontiers in Pharmacology.
- Eritritolo: si tratta di uno zucchero alcolico a ridotto contenuto calorico, che può avere proprietà antiossidanti ed essere sicuro per i diabetici.
- Xilitolo: anche se ha un effetto minore sui livelli di zucchero nel sangue, lo xilitolo è considerato sicuro per i diabetici quando consumato con moderazione.
- Monk Fruit (Frutto del monaco): si tratta di un estratto derivante dal frutto del monaco. Questo dolcificante naturale è privo di calorie e non influisce significativamente sui livelli di zucchero nel sangue. Riconosciuto come edulcorante dalla FDA (Food & Drug Administration) nel 2010.
- Aspartame: l’aspartame è un dolcificante artificiale ampiamente utilizzato, ma è importante assumerlo con cautela se si soffre di fenilchetonuria.
- Sucralosio: si tratta di un altro dolcificante artificiale considerato sicuro per i diabetici.
Benefici dei dolcificanti
Per offrire una visione quanto più possibile veritiera degli effetti che gli edulcoranti possono avere sulla salute umana, sono stati esposti i pareri e le raccomandazioni offerti da organizzazioni sanitarie nazionali e internazionali.
- Ad esempio, già nel 2011, l’EFSA ha concluso che esistono informazioni scientifiche sufficienti per sostenere le affermazioni secondo cui i dolcificanti intensi, come tutti i sostituti dello zucchero, portano a un minore aumento post-prandiale dei livelli di zucchero nel sangue, se consumati al posto degli zuccheri.
- Nel 2018, secondo le dichiarazioni del Diabetes UK, si capisce che i dolcificanti ipocalorici o non calorici si sono dimostrati sicuri e che possono essere utilizzati come parte di una strategia per adulti e bambini nella gestione del peso e del diabete.
- Nel 2019, anche l’American Diabetes Association (ADA) ha pubblicato un nuovo rapporto di consenso per quanto riguarda l’utilizzo degli edulcoranti. Se gli edulcoranti vengono utilizzati per sostituire i dolcificanti calorici, senza alcuna compensazione calorica, possono essere utili per ridurre l’apporto calorico e di carboidrati. Questi cambiamenti nella dieta potrebbero influenzare positivamente il controllo glicemico, del peso corporeo e cardiometabolico, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi concetti.
Gli edulcoranti fanno male alla salute?
Gli studi sugli edulcoranti sono portati avanti da anni e continuano ancora oggi. Molte di queste molecole sono state approvate da enti sanitari e regolatori nazionali e internazionali, evidenziandone i benefici su glicemia e perdita di peso corporeo. Alcuni studi hanno sollevato preoccupazioni su potenziali effetti negativi, ma la maggior parte di questi studi ha limiti e le conclusioni possono essere davvero controverse. Il caso più noto è quello della presunta cancerogenicità dell’aspartame.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il dolcificante aspartame come “possibilmente cancerogeno“, poiché inserito nel gruppo 2B – “Fattori possibilmente cancerogeni per l’uomo”. Questa categoria è utilizzata per agenti per i quali c’è limitata evidenza di cancerogenicità nell’uomo e meno che sufficiente evidenza di cancerogenicità negli animali da esperimento.
C’è da dire che l’AIRC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) classifica gli alimenti non in base a quanto questi siano cancerogeni, ma in base a quanto la società scientifica è incerta sul fatto che quella determinata sostanza sia o meno cancerogena. All’interno di queste tabelle è possibile trovare anche fumo di sigaretta, caffè, tisane calde oltre i 65 gradi e tanti altri fattori. Ciò non vuol dire che bere una tisana calda può provocare tumori.
Dose giornaliera ammissibile (DGA)
Ed è qui che entra in gioco il concetto di dose giornaliera ammissibile (DGA), vale a dire la quantità di sostanza in base al peso corporeo che si può ingerire al giorno senza che rappresenti un rischio potenziale per la salute.
Per quanto riguarda l’aspartame, la DGA fissata è di 40 mg/kg di peso corporeo. Questo vuol dire che considerando un adulto di circa 60 kg, per superare la DGA di aspartame, si dovrebbe assumere al giorno intorno a 12 lattine di 330 ml contenenti la massima dose di aspartame autorizzata. Ma anche in questo caso non è detto che si venga a instaurare improvvisamente un processo di cancerogenesi.
Infatti, i numerosi risultati scientifici pubblicati dimostrano che rispettando la dose giornaliera ammissibile di aspartame e seguendo un consumo responsabile della sostanza, non ci sono rischi per la salute riscontrabili, che superano i benefici offerti in termini di calo ponderale del peso ed effetti sulla glicemia.
Controindicazioni
Gli edulcoranti, nonostante siano considerati sicuri quando consumati nei limiti stabiliti dalle autorità regolatorie, possono causare alcune controindicazioni ed effetti collaterali in alcune persone. Ecco alcuni di essi:
- Effetto compensazione: alcuni studi suggeriscono che l’uso di edulcoranti artificiali potrebbe influenzare i comportamenti alimentari e la compensazione calorica. Le persone potrebbero essere portate a consumare più cibo o a cercare dolci a causa della percezione di aver risparmiato calorie con l’uso di edulcoranti.
- Azione lassativa: alcuni edulcoranti, come il sorbitolo e il mannitolo, possono avere un effetto lassativo in dosi elevate. Questo è particolarmente rilevante quando si consumano grandi quantità di alimenti senza zucchero contenenti questi edulcoranti.
- L’aspartame contiene fenilalanina, che potrebbe essere problematica per le persone con una rara condizione genetica chiamata fenilchetonuria (PKU). Tuttavia, questa condizione non è legata al favismo come spesso si crede.
- Alcune persone possono essere sensibili a specifici edulcoranti e sperimentare effetti collaterali come mal di testa, nausea o disturbi gastrointestinali. Questi ultimi derivano da un’azione molto probabilmente correlata ai batteri della microflora intestinale.
È importante sottolineare che molte delle controindicazioni sono legate a dosi elevate o al consumo eccessivo di edulcoranti. L’uso moderato e conforme alle indicazioni delle autorità regolatorie di solito non causa problemi significativi per la maggior parte delle persone.
Come sempre, è consigliabile consultare un professionista della salute prima di apportare cambiamenti significativi alla propria dieta, specialmente se si hanno condizioni mediche preesistenti.
Fonti
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